Yane yori takai koinobori

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  1. Dolcecattiva
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    A spasso per il paese in festa




    Kobo chiuse la porta di casa e mi invitò a fargli strada per le vie del paese. Mi colse di sorpresa perchè non mi aspettavo volesse lo portassi in giro, speravo fosse lui a farmi strada ma d'altronde fui io a chiedergli di uscire. Lui prese una caramella delle mie, un lungo vermiciattolo gelatinoso, e io una delle sue; come potevo rifiutare una caramella! Non fece a tempo a porgermi il cesto che ne avevo già agguantata una e messa immediatamente in bocca, come una bambina desiderosa di dolciumi. Non sapevo resistere alle leccornie, era più forte di me. Per mia fortuna ne trovai una al cocco, che goduria! Uno dei miei frutti preferiti! << Grazie mille per la caramella! E' davvero molto buona e sono anche stata molto fortunata a prendere il mio gusto preferito! Complimenti, sei bravissimo! >> gli dissi sorridendo e abbracciandogli un braccio. Mi resi dopo qualche attimo che stavo appoggiando una parte voluminosa del mio corpo sul suo braccio e in una frazione di secondo lo mollai e mi allontanai da lui leggermente. << Scu-scu-scusami...No-non era mia i-i-intenzione.. >> lasciai la frase in sospeso.. "Insomma... Capirà il concetto!"
    Voltammo l'angolo della via e vidi mia madre con le "bestie" a zonzo. Passò circa mezz'ora da quando uscii di casa e in pochissimo tempo riuscirono a prepararsi anche loro, erano all'incirca bambini anche loro; il più piccolo di 14 anni e quello appena dopo di me di 19.. ma la festa di Kiri è unica.. Non esiste età per una festa del genere!
    << Scusami Kobo, lì c'è mia madre, vado un attimo a salutarla. Aspettami qui! >>. Così mi approcciai con fare da pantera per non farmi sentire e cogliere di sorpresa la "bestiolina" e con uno scatto felino lo presi sotto braccio facendolo sussultare, puntai l'altro e mi avvicinai a lui sempre con il piccolo sotto al braccio e lo presi per un braccio come feci con Kobo qualche minuto prima e li portai a forza verso mia madre.
    << Allora come vanno le cose qui? Avete fatto disperare la mamma? >>
    << Maya, levati di dosso! Che vuoi? Non vedi che ero impegnato?>> disse il grande.
    << A fare cosa???>>
    << Che palle che sei Maya! Non hai visto che stavo cercando di parlare con quella ragazza?>>
    << Uuuuu, davvero? Mmmmmm.. Non me ne sono accorta!>> gli dissi facendogli una pernacchia.
    Lo mollai e lo lasciai ai suoi affari, così mi voltai verso mia madre per sapere come stava procedendo l'uscita, se la stavano facendo dannare. Mi disse che stava andando tutto a meraviglia e che le belve tutto sommato non stavano dando grossi problemi, tranne il continuo andare avanti e indietro del più piccolo a chiedere soldi per comprare le cose più bizzarre che trovava in tutte le bancarelle della città. << Mi raccomando bestiacce, non fate arrabbiare la mamma! A dopo! Ciao ciao! >> e mi incamminai nuovamente verso Kobo che era li ancora ad aspettarmi. Mi allontanai solo per pochissimi minuti e qualche bambino si avvicinò a lui per farsi dare delle caramelle.


    Il brusio e le urla dei bambini felici si cominciarono ad udire sempre più forte, ma c'era anche qualcosa che non stava andando per il verso giusto. Arrivammo al centro di Kiri, nella piazza con la fontana e cominciammo a sentire più distintamente anche le urla di alcuni commercianti che imploravano "aiuto" per alcuni furti subiti.
    << Andiamo a vedere che succede Kobo?>> Così dalla piazza ci incamminavo verso il vicolo dal quale si sentivano le maggiori urla dei commercianti, ma ci fu impossibile avvicinarci poichè si creò un muro di persone. Ci fermammo li sperando che la calca si aprisse un pò per poter passare, ma nulla. Impenetrabile!
    Si avvicinarono a noi 2 graziose bimbe, forse gemelle data la somiglianza, entrambe con i capelli scuri e gli occhi chiari. Una delle 2 si dimostrò più intraprendente e meno diffidente e si avvicinò a noi due reclamando una caramella come accaduto qualche istante prima per un altro bambino. L'altra bambina invece cercò di dissuaderla cercando di non farle prendere nemmeno una caramella. La bimba che si avvicinò a noi si chiamava Nana e quel nome non era nuovo per me..ma non riuscivo a collegarlo a nulla. L'altra bimba minacciò Nana di dire al padre che aveva accettato cibo da estranei e per pronta risposta lei rispose che se avesse detto questa cosa lei avrebbe rivelato il segreto del tocco di una spada. Non sapendo più da che parte aggrapparsi la bimba ci disse che se fossero state male per le caramelle lo avrebbe detto al loro papà e lui ce l'avrebbe fatta pagare perchè era molto forte. "...mmmm....saranno mica le figlie di........". << Scusami Kobo!>> presi il cestino dalle sue mani per tenerlo io e lo avvicinai a Nana. << Prendi pure quella che vuoi! Sono una più buona dell'altra! Prova! - mi voltai sorridendo verso l'altra bambina e avvicinai il cesto verso di lei - avanti! Prendine una anche tu!>> Solo Nana si avvicinò al cesto e ne prese una.
    Non sapendo cosa fare in quell'ingorgo, ci fermammo li a guardare la folla, sperando che il "traffico" si smaltisse alla svelta..




    Edited by Dolcecattiva - 19/5/2015, 20:19
     
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