Yane yori takai koinobori

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Yane Yori Takai Koinobori

    Le figlie del Mizukage



    La folla si calmò ed io mi voltai, istintivamente, nella posizione dove fino a poco tempo prima c'erano Jukyu e Nana... non trovandole. Ayame, d'altro canto fece altrettanto e subito il suo viso assunse un'espressione allarmata. Dove sono le bambine? Mi chiese, ma subito dopo le individuò: erano dinanzi ad una coppia di giovani ragazzi. Mi avvicinai a loro, osservando quanto avveniva. Nana aveva in mano qualcosa, il ragazzo che presumibilmente glie l'aveva data prese una caramella dal sacchetto e se la mise in bocca.

    Cos'era successo? Nana, incurante delle minacce di sua sorella, alla fine aveva preso una caramella ma prima di mangiarla si guardò attorno sperando che io o Ayame non fossimo attenti. Nel mentre però la sviolinata di Kobo giunse a termine e lui ingoiò una caramella allo zenzero assumendo vistosamente ed in breve tempo il classico aspetto rosso cremisi di chi sta vedendo le sue papille gustative martoriate senza pietà dal piccante.
    Nana, dinanzi quella scena, gettò la caramella per terra proprio mentre io mi avvicinavo. Jukyu, Nana le chiamai, rivelando che di fatto non ero restato a più di tre metri da loro. Semplicemente il caos causato dagli orfani mi aveva distratto. Che sta succedendo?
    Nana si avvicinò a me, rossa in viso Niente papà. Davvero? la guardai sospettoso. Ayame ci aveva raggiunti e lanciò una rapida occhiata a Jukyu la quale sembrava sul punto di esplodere.
    Jukyu... disse Ayame. Quel ragazzo voleva darci delle caramelle. Nana ne ha presa una e ne ha presa una anche lui ed ora sta male!

    Finalmente mi voltai verso Kobo. Non avevo se mi avesse riconosciuto o meno. In quel momento mi importava davvero poco. Feci alcuni rapidi passi verso il ragazzo dalle papille in fiamme e quando gli fui dinanzi allungai una mano ad una rapidità sorprendente per cercare di rubargli il sacchetto dalle dita. Se quel furto fosse riuscito, avrei controllato all'interno il contenuto, trovandovi altre caramelle. Incurante del fatto che stesse provando in bocca i dolori dell'inferno avrei cercato di impedire qualsiasi suo tentativo di fuga, semplicemente sbarrandogli la strada con uno scatto estremamente rapido.
    Il karma deve essere un concetto esatto se ti è venuto in mente di mangiare una di queste diavolerie, ragazzino. Se fosse stato possibile il gelo nella mia voce avrebbe spento il suo bruciore. Se quella caramella l'avesse presa un bambino, sarebbero stati guai. Se l'avesse presa una delle mie figlie, sarebbero stati guai seri per te. Ho una punizione speciale per chi fa questi scherzi poco divertenti. Strinsi il sacchetto tra le dita, qualche caramella al suo interno si ruppe ma non era il mio intento arrivare a tanto. Avanti, bevi, riprenditi e poi spiegami il perché di... questo!

    Eppure sembrava tanto gentile... Te l'avevo detto! Nana, cosa vi abbiamo detto riguardo il cibo dagli sconosciuti? ... Che non si prende... ma le caramelle... Adesso papà lo fa volare??

    Ayame mi lanciò uno sguardo, appena allarmata. Ero ancora davanti a quel ragazzo e se fosse sato possibile gli avrei passato un po' di acqua da un banchetto lì vicino per placare la sua sete.
    Ah, non avrei sicuramente permesso che se ne andasse via così facilmente! Ma Ayame poteva star tranquilla, non avevo intenzione di far volare nessuno. Al massimo, farli diventare ottime decorazioni per le mura in quanto elementi in pianta stabile in cima alle stesse quale nuovo paio di occhi in un sacco di carne per avvistare chiunque si avvicinasse al Villaggio.


    N.B Uriko arriva non appena finisco di parlare.


    Edited by -Max - 4/6/2015, 10:12
     
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