La prima volta

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  1. Bartok
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    Inaccettabile!



    Lei è molto gentile, ma non c'è bisogno di chia...
    Prima che Haruki potesse completare quella frase, sentì una mano afferrarlo per la collottola, mentre il suo corpo veniva trascinato qualche passo più avanti.
    Ma che diavolo?
    Fortunatamente, realizzò subito che non si trattava di un'attacco. Se quella persona poteva avvicinarsi senza essere percepita e colpirlo tanto facilmente, avrebbe potuto ucciderlo prima che lui potesse anche solo pensare di reagire. Inoltre, Shirai era addestrato ad avvisarlo di ogni minaccia che i suoi occhi non potevano vedere. Il fatto che non avesse detto nulla suggeriva la mancanza di un reale pericolo. Il povero monaco fu anche obbligato a piegarsi in avanti, mentre la sua mente, troppo occupata ad elaborare quanto stesse succedendo, trascurò le voci che provenivano da dietro di loro.
    Cos'era successo al mondo dopo che era entrato per la prima volta nel tempio? Prima, il puzzo del tradimento si era insidiato perfino all'interno del monastero e ora, parlando tranquillamente con un ragazzo, qualcuno si permetteva di strattonarlo come una bambola di pezza. Da quando i monaci venivano trattati in quel modo? Ai ninja e agli abitanti dei grandi Paesi non venivano più insegnati la disciplina e il rispetto?
    Qualche secondo più tardi, sentì ridursi la forza che lo tratteneva, potendo quindi ritornare ad una posizione eretta. Haruki era troppo impegnato a gestire lo sdegno e ad arginare i sentimenti negativi, perché potesse elaborare una risposta verbale.
    Solo quando sentì la voce di quell'estraneo, riuscì a reagire a quell'imperdonabile mancanza di rispetto. Era una donna, probabilmente molto giovane, poco più che un'adolescente. Haruki fece fatica a credere alle proprie orecchie. Aveva anche l'ardire di rimproverare Minobu, dopo averli trattati in quel modo.
    Tutto ciò è Inaccettabile!
    Sbottò infastidito, mentre il suo tono aveva cessato di essere inespressivo. Quando la ragazza si rivolse a lui, cercando di sistemare le sue vesti, allontanò le sue mani con una rapido gesto. Era già intollerabile che uno sconosciuto si permettesse di toccarlo, il fatto che fosse una ragazza a farlo peggiorava soltanto le cose.
    Oh, dei! È questo quanto rimane della pudicizia femminile? Dove sono finiti i valori che tutte le donne dovrebbero conoscere e considerare sacri?
    La maleducazione di quella ragazza non aveva fine e ciò che diceva sembrava avere come unico obiettivo far arrabbiare il monaco rosso.
    «Bella mascherina, c'è una festa a tema da queste parti?»
    Ovviamente, Haruki non sarebbe stato in grado di capire la non poi così sottile ironia celata in quella domanda.
    Questa non è una mascherina!
    Sputò quell'ultima parola come se fosse un grumo di veleno rimastogli in bocca. Aveva veramente superato ogni limite. Tutti dovevano essere impazziti durante la sua assenza. Oppure, negli altri villaggi avevano davvero cessato di insegnare le buone maniere? Anche le prostitute della zona ovest avrebbero mostrato più rispetto per un membro del clero.
    Ciononostante, quando parlò ancora, dalla sua voce non trasparivano rabbia o ira, ma, a chiunque l'avesse ascoltata, probabilmente sarebbe parsa più simile a quella di un professore o un sacerdote che ammonisce uno studente. D'altronde, certi sentimenti non si addicevano ad un monaco. A ogni modo, se fosse dipeso da lui, le avrebbe insegnato come comportarsi come avevano fatto con lui. Con il sangue e con il fuoco. Ma non si trovava più al Tempio e doveva limitarsi agli strumenti che aveva a disposizione. Sfortunatamente, i villaggi ninja non sembravano apprezzare i severi mezzi impiegati dai monaci. Si erano rammolliti con il tempo, abbandonando il fervore del passato. Più si immergeva in quel mondo intriso dal peccato, più Haruki sentiva la necessità di correggere gli errori che gli altri avevano trasformato nella prassi comune. Avrebbe iniziato insegnando a quella donna come agire in presenza di un uomo e, in particolare, di un esponente di un'istituzione religiosa.
    Lei sarebbe stata la prima conquista della sua personalissima crociata per ristabilire l'ordine nel mondo. Ormai era evidente che nessuno più si comportava come i loro antenati avrebbero voluto. La cosa non poteva che essere considerata del tutto Inaccettabile.
    Come sempre, la sua volontà incrollabile gli avrebbe impedito di desistere dal perseguire i propri scopi, anche difronte a difficoltà estreme. Quando Haruki si metteva in testa qualcosa, fargli cambiare idea costituiva un'impresa molto ardua. Inoltre, il suo altruismo gli imponeva di agire per salvare dalla perdizione le anime smarrite che incontrava sul suo cammino.
    Questo velo rappresenta il mio ruolo all'interno del sacro ordine che rappresento! È un simbolo del mio impegno e dei miei sacrifici. Non un vile orpello da indossare per divertimento!
    Sentenziò solennemente, mentre la donna continuava a insultarlo con i suoi modi da zotica. Infatti, aveva estratto qualcosa dalla sua borsa, che rapidamente infilò nelle mani dei tre ragazzi. Haruki lasciò cadere a terra il biscotto che la kunoichi gli aveva dato, senza aspettare che la ragazza finisse di elogiarne la bontà. Lui era un monaco. Era stato educato a disdegnare i piaceri materiali. Difficilmente si concedeva qualcosa di più elaborato di una ciotola di riso e del pesce. Pensava di imbonirlo con dei dolci? Inaccettabile. Mondare la propria anima da tanta insolenza le avrebbe richiesto di indossare un cilicio per almeno una settimana. Tuttavia, Haruki, viste le sue condizioni, si sarebbe accontentato di ricevere delle sentite scuse e la promessa di purificarsi attraverso il digiuno e l'astinenza dai piaceri materiali. Di qualsiasi tipo. Chissà di quali torbidi peccati si era macchiata quell'infedele. Scacciò quelle terribili immagini dalla sua mente, per tornare a concentrarsi sulla sua missione. Tuttavia, un particolare in quanto la kunoichi aveva detto lo turbò maggiormente.
    Pasticceria Usagi di Konoha?
    Si trovava difronte ad un altro abitante di quel villaggio? Atasuke gli aveva già dimostrato quanto poco severa fosse l'educazione impartita in quel luogo. Che quell'uomo fosse ancora vivo era già un insulto alla disciplina ninja, ora anche quella donna voleva rimarcare la totale manchevolezza del Paese del Fuoco?
    Riflettendo sul gesto della giovane, Haruki, nella sua immensa gentilezza, pensò subito alla purezza dell'anima del suo giovane allievo.
    Shirai, il tuo periodo di digiuno non è ancora finito. Spero tu non abbia intenzione di mangiare ciò che ti è stato dato.
    Poi, tornò a rivolgersi a quella screanzata che gli stava davanti.
    Signorina, dunque è così che si comportano gli abitanti di Konoha?
    Non aspetto che la donna ribattesse, continuando ad incalzarla con le sue domande.
    Pensa forse di riuscire a trovare marito, agendo con così poca grazia?
    I suoi genitori non si vergognano di avere una figlia che non pensa nemmeno a scusarsi, dopo aver agito in un modo tanto disdicevole?
    Forse non le sono state insegnate la compostezza e la raffinatezza, come si conviene ad una ragazza perbene?

    Haruki rimase immobile, le mani giunte in grembo, aspettando la risposta della giovane. Probabilmente, i suoi movimenti avrebbero anche tradito la sua cecità. Benché la ragazza si fosse allontanata e lui avesse cercato di seguirne il percorso, la sua testa non avrebbe indicato la stessa direzione che avrebbe assunto quella di una persona sana per rivolgersi a lei.
     
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15 replies since 15/5/2015, 16:11   474 views
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