La prima volta

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  1. Bartok
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    Haruki aveva ascoltato con attenzione quanto la donna aveva da dire, prima di parlare ancora.
    Questi Shintoisti del Fuoco devono essere alquanto pavidi, se pensa di potermi turbare con le sue parole.
    Si rivolse ad entrambi, cercando di rispondere anche al giovane che era stato trascinato insieme a lui in quella stramba situazione.
    La mia dignità o il mio onore, così come quelli dei mie confratelli, non possono essere sminuiti da azioni tanto sciocche. Quest'increscioso accadimento riguarda la decadenza della disciplina dei ninja. Per quanto le mie parole vi possano sembrare vane, il rispetto verso il codice di comportamento degli shinobi non può che essere assoluto.
    Poi, tornò a concentrasi su Shizuka, parlandole con la sua voce calma, lenta, da predicatore e, allo stesso tempo, colma di una severità sorprendente per un sedicenne.
    Ad ogni modo, come stavo dicendo a Minobu-san prima che lei mi interrompesse, non c'è bisogno di chiamarmi "Eccellenza". Il mio nome è Haruki Miyazawa e sono soltanto un umile monaco molto lontano dall'illuminazione.
    Si piegò in un veloce inchino, in segno di rispetto per le persone che gli stavano davanti.
    Tornando a noi due, signorina, per quanto la sua ostentata indifferenza e la sua altezzosa pretenziosità possano farla sentire immune da critiche, lei, oltre all'essersi comportata in modo disdicevole, si è anche dimostrata colpevole del peccato di cui mi accusa.
    Con la mano destra, sollevò l'ampia manica che copriva il braccio sinistro fino all'altezza della spalla. Ciò avrebbe permesso a Shizuka e Minobu di ammirare gli intricati simboli che coprivano la maggior parte della sua pelle. Una complessa alchimia di sigilli dava mostra di sé sul corpo del monaco rosso e, nonostante l'esperienza, Shizuka, anche se non avrebbe avuto difficoltà a riconoscervi il prodotto di tecniche estremamente antiche, non sarebbe riuscita ad interpretarne il significato. I segreti del Culto erano ben nascosti dall'abilità dei suoi sigillatori. Tuttavia, non sarebbero stati quelli ad attirare la loro attenzione. Dove la sua carne non era coperta dal nero dei Fuuinjutsu, erano presenti numerosissime cicatrici. Decine e decine di segni d'ustione, taglio, abrasione e chissà cos'altro. Sembrava che non ci fosse un solo centimetro di pelle intonso. Probabilmente, vi avrebbero trovato il retaggio di qualsiasi ferita che un uomo poteva infliggere ad un altro. Osservandolo meglio, si sarebbero anche accorti che quei segni non erano resi diversi solo dallo strumento con cui erano stati prodotti, ma anche dal differente stato di guarigione. I due avrebbero potuto ipotizzare con facilità che quei marchi fossero stati impressi nel corso di un tempo molto lungo e in momenti diversi. Forse in molti anni. Anche se Shizuka e Minobu avrebbero potuto vedere solo un suo braccio, non sarebbe stato sciocco supporre che anche il resto del suo corpo avesse affrontato le stesse prove di quell'arto.
    Io appartengo al Culto della Fiamma. Questo è ciò che mi hanno insegnato. Pensava che indossassi vesti tanto ampie e stravaganti solo per divertimento? Crede ancora che il mio rigore sia solo un vezzo da clericale? Noi monaci pretendiamo da noi stessi ciò che predichiamo alle genti.
    Haruki non aveva nessuna intenzione di desistere dall'obiettivo che si era prefissato. Quella donna doveva rendersi conto delle proprie debolezze e incamminarsi lungo la strada che, attraverso il pentimento e la contrizione, porta alla salvezza.
    Pensa ancora che il suo sarcasmo dozzinale e qualche scherno da ragazzina possano in qualche modo far vacillare la mia tempra? O che il vacuo chiacchiericcio della gente possa intorpidire la purezza della mia fede? Questa è la misura della mia devozione a ciò che è il mio dovere come ninja e come monaco.
    Lasciò la presa intorno al braccio destro, facendo tornare la manica a coprire le sue membra. Non voleva che troppe persone lo vedessero. Un monaco doveva avere l'umiltà di non ostentare le proprie virtù.
    Il mio unico compito è proteggere il mondo dalla terribile minaccia dei Bijuu e questi sono i segni del mio sacrificio. Io sarò anche diventato cieco, ma lei si dimostra altrettanto miope. Lei vuole insegnare a me come vivere, ma sembra non dare la giusta importanza ai valori necessari ad ogni ninja. Onore, lealtà, sacrificio, disciplina, onestà e rispetto. Questo è ciò che ho imparato, come monaco e come shinobi. Tuttavia, mi hanno anche insegnato ad apprezzare la devozione al proprio dovere. È per questo che, come abitante di Suna, la ringrazio per il suo impegno. È molto nobile da parte sua adoperarsi per salvaguardare la sicurezza dei paesi stranieri. Di questi tempi qualsiasi aiuto è sempre ben accetto.
    Si inchinò nuovamente, giungendo le mani, per poi fare una breve pausa. Nella sua voce non si potevano leggere astio o gentilezza, avrebbe detto quelle parole con la stessa sicurezza e tranquillità con cui gli avrebbe confermato che la terra era tonda o che il suo nome era Haruki.
    Inoltre, se la ragazza avesse pensato anche solo per un secondo che Haruki si fosse accontentato di quel sermone, si sarebbe sbagliata di grosso.
    Cionondimeno, mi domando se la sua immensa sapienza non le abbia suggerito di chiedere aiuto, invece che sorprenderci alle spalle e trattarci con scortesia. Pensava forse che mi sarei rifiutato di aiutare una kunoichi alleata? E l'idea di scusarsi, prima che io la riprendessi per la sua malagrazia, non le è mai passata per la testa? Mi illumini, sarebbe stato troppo impegnativo?
    Anzi, per usare le sue parole, non sarebbe stato meglio mostrare della dolcezza, prima di colpirci e valutarci?

    Haruki si sorprese di aver fatto del sarcasmo. Non era da lui abbandonarsi a simili sciocchezze. Le parole di un monaco devono fluire limpide e sicure come le acque di un fiume, prive di inutili impurità.

    Shirai, invece, seppur con esitazione, aveva accettato lo scambio offertogli dalla giovane, limitandosi a rispondere con un timido cenno della testa. Poi si era allontanato velocemente verso Haruki. Gli aveva stretto la mano e si era messo vicino a lui, come a volersi nascondere dalla kunoichi. Per quanto il Miyazwa potesse essere un insegnante estremante severo, il novizio vedeva in lui una figura simile ad un fratello maggiore o ad un padre. Il fatto che Shizuka gli si rivolgesse in modo tanto maleducato, non poteva che averlo turbato.
    Sentendo la presa del suo piccolo attendente, il monaco rosso si era limitato a sorridere e ad accarezzargli la testa con l'altra mano.


    Questa immagine dovrebbe darvi un'idea del numero di Fuuinjutsu che ricoprono la pelle di Haruki. ^^


    Edited by Bartok. - 28/5/2015, 21:04
     
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