La prima volta

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    Yo1HzZ
    MINOBU SHITSUCHI
    SchedaParlatoParlato AltriVitalitàChakra

    Dove sta l'Ira dei Giusti?

    Devo averla combinata veramente grossa. Ormai è questa la conclusione a cui sono giunto: il mio kamma è irrimediabilmente macchiato e, a meno che io non passi la vita in un dannato monastero mangiando un chicco di riso al giorno, non riuscirò mai a farlo tornare abbastanza candido da non reincarnarmi nel peggiore degli spiriti infernali. Altrimenti, per quale motivo una giornata altrimenti noiosa, piacevolmente noiosa, si sarebbe dovuta evolvere in questo modo assurdo? Non bastava la signorina Shizuka, a interrompere la mia serena chiacchierata col suo quasi-bacio. No, doveva anche tirarci dentro il mio nuovo "amico" monaco. E il suddetto doveva rivelarsi ancora più bacchettone di quanto il suo aspetto e la sua carica lasciassero intuire. Ottimo. Un piccolo riassunto? La signorina, dopo averci strattonati, non si è scusata subito, ma lo ha fatto, più o meno, quando gliel'ho chiesto io. Bene. Ma il monaco, che adesso so chiamarsi Haruki, invece di accettare le scuse e liberarmi dalla presenza della kunoichi di Konoha, ha deciso di farle la ramanzina. Bene. Sul momento ho ingenuamente pensato che lei si sarebbe inchinata e se ne sarebbe andata, prendendo e portando a casa cotanta saggezza con la garbatezza di chi non condivide un'opinione, ma non lo fa notare a gran voce. Per amor del quieto vivere, almeno. Ovviamente mi sbagliavo. Gli ha risposto, la signorina, e con parole non del tutto fuori luogo. E così, in un rapido scambio di battute che nella mia letargia congenita ho pure fatto fatica a cogliere del tutto, una discussione civile, un semplice scambio di "scusi", "si figuri", "tutto bene", "saluti a casa", è diventata una guerra di saggezza. Parole secche e pronunciate con determinata freddezza. Veleno verbale all'ennesima potenza, da entrambe le parti. Ognuno sicuro di essere nel giusto. Due giganti, se mi passata la metafora non proprio calzante, a confronto.

    E nel mezzo, come pere cadute dalla parte sbagliata dell'albero, io e il timido ragazzino di nome Shirai. Lo guardo cercando di fargli capire che sì, anche io mi sento un po' uno stronzo in mezzo a quei due che litigano del nulla. Colgo le parole, ma non mi dicono nulla. Onore, disciplina, sacrificio. Doveri dei ninja. E chi se ne frega. Poi, al culmine del delirio. Shizuka regala un peluche al bimbo monaco. Un coniglietto. Ora, dico, chi è che va in giro carico di dolci e peluche? Magari ora viene fuori che ha pure la casa piena di gatti. E questo sarebbe un ninja? Di sicuro il monaco non ha visto lo scambio, o quantomeno non ha visto il coniglio. Meglio. Avrebbe fatto una tirata sulla poca serietà, peraltro del tutto condivisibile. Shizuka continua, e mi si rivolge direttamente per, cosa, la prima volta?, da quando è avvenuto il nostro incontro. Ottimo, pensavo di essere diventato invisibile, oltre che albino. Mi parla del significato dell'essere un ninja. Come se lo sapessi. E mentre guardo questi due non è che sia molto invogliato a scoprirlo. Non so cosa rispondergli e taccio.
    Poi tocca ad Haruki scadere nell'eccesso. Si tira su una manica. Ha il braccio ricoperto di cicatrici e simboli intricati. E inizia a parlare della sua vita di monaco, di come quei simboli siano la prova tangibile della sua devozione ad un ideale, che a quanto pare è quello di proteggerci dai Demoni. Poi ringrazia Shizuka per quello che fa per gli altri villaggi. Si inchina. Un barlume di speranza che viene infranto dall'ultima frecciatina sarcastica rivolta alla ragazza.

    Ecco, ora ditemi voi se io non sono la creatura più sfortunata dell'universo. Da qualche parte, nel mio passato, qualcosa deve essere successo, qualcosa che adesso la mia anima sta scontando. Sono sfigato pure nella sfiga: non la potevo scontare nella prossima vita? Ora basta, però. Decido che non posso più sopportare questa situazione. Anche e soprattutto perché nessuno dei due sembra badare eccessivamente a me. Sono troppo presi l'uno dall'altra, o meglio, da se stessi e dai loro immensi e stupidi ego. Due alternative: andarmene a cercare Mifuku e togliermi dalle palle, o dirgli due paroline.
    Oh, al diavolo! Decido per la seconda. Li interrompo prima che possano continuare quel grazioso ping-pong verbale, alzandomi e mettendomi a forza tra i due.
    ADESSO BASTA! Mi avete fatto diventare i capelli più bianchi di quanto non siano già! Ma vi state sentendo, vi rendete conto di quello che dite? O ascoltate solo le stilettate dell'altro per poterne riformulare di peggiori? Tu - dico, indicando Shizuka - dovevi chiedere aiuto. Non lo hai fatto, benissimo. Bastava scusarsi e andartene a compiere tutti i tuoi importantissimi incarichi extra-villaggio o che so io. Ah, e per inciso, io non sono un ninja. Non so niente della situazione politica tra villaggi, missioni e compagnia bella. Ma la colpa di tutto questo casino è - ed indico Haruki, per poi ricordarmi che non può vedermi. Gli premo l'indice contro la spalla. - tua! Che bisogno c'era di trattare così la ragazza? L'hai attaccata sul personale solo perché si è comportata in maniera stramba. Ha sorpreso anche me, lo ammetto, ma non da farne un dramma. Ho già pregato entrambi di smettere di beccarsi e comportarsi come persone civili. Mi avete ascoltato? No davvero! Ed ecco che qui tu - di nuovo verso Shizuka - entri prepontentemente nel torto. Lui pontifica da una parte, tu dall'altra, e lo accusi di essere solo un ridicolo bambino mascherato, parole tue. Pensate di avere la verità in tasca, tutti e due, tu con le tue cicatrici e il tuo onore, e tu con i tuoi modi bizzarri e le tue parole altezzose? Siete ridicoli, tutti e due. Si vede benissimo che abbiamo circa la stessa età, e per quanto possiamo avere avuto vite diversissime, sicuramente più traumatiche e piene di avvenimenti della mia, siamo tutti ugualmente lontani dalla Verità. L'unica verità è che un giorno pagheremo per tutto quello che abbiamo fatto. E non lo dico perché credo fideisticamente nel kamma: per me è una via da seguire, che vorrei regolasse ogni aspetto della mia vita. Nel dubbio, scelgo sempre la via mento traumatica per tutti, e voi dovreste fare lo stesso. Soprattutto tu, Haruki, dovresti accettare la mano che ti viene tesa, e tenere per te i tuoi giudizi. Nessuno di noi può giudicare gli altri. Né tu, né Shizuka, né io. Anzi sapete cosa vi dico: ignoratemi, non prestate caso alle mie parole, imbracciate le armi e risolvetevela alla vecchia maniera. Io penso che andrò dentro, perché ho un freddo boia. Mi scuso di essermi trovato qui, a trattenere te, Haruki, dando così modo a te, Shizuka, di trovare in noi due un riparo sufficiente. La colpa è solo mia.
    Mi inchino, mi accendo una sigaretta. Ne ho bisogno. Faccio per girare i tacchi, ma mentre lo faccio la vista mi si annebbia. L'ultima cosa che penso è: merda, ho parlato troppo...
    TUD!

    3YeZLH

     
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15 replies since 15/5/2015, 16:11   474 views
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