[Gioco] Vizi di Forma

Grado C

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. -Hidan
        Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    Vizi di Forma

    In Pericolo dalla e per la Sabbia


    Qualcosa puzzava. Puzzava tremendamente. E non mi riferivo soltanto ai calzari del vecchio bastardo.
    Le mie parole scivolarono su Anzo come acqua sul vetro, ottenendo come unica risposta solo ulteriori disprezzamenti e... Ed un paio di calzari sporchi. Luridi. Schifosi. Insomma, ci siamo capiti, puzzavano orribilmente. Restai immobile mentre i calzari colpivano le mie gambe. Il mio sguardo li avevi seguiti, vedendoli solcare l'aria fino a che non giunsero sui miei piedi. Non so ancora come riuscii a trattenermi dallo sfoderare la spada e staccargli la testa dalle spalle. Il mio pallido viso divenne paonazzo, con una grossa vena sulla tempia in bella vista. Chiusi i pugni per smorzare la rabbia e il fastidio, quindi presi entrambi i calzari e, senza onorificenze o formule di congedo, diedi le spalle al vecchio, allontanandomi prima di compiere una sciocchezza.

    Sarei tornato dietro il carro, dove avevamo scavato la buca per l'acqua e, una volta in vicinanza di Shizuka, gli avrei tirato con delicatezza i calzari ai suoi piedi. « Io lo ammazzo prima di arrivare a Kiri. Oh, si, l'ammazzo prima. » Mi avrebbe sentito borbottare una volta liberatomi dei calzari. « Vuole che gli laviamo quei luridi calzari... Ma ti rendi conto? Gli posso tagliare le gambe? Tanto sta seduto, non gli servono... E il mondo intero mi ringrazierebbe per la miglioria che porterei al mondo in termini di inquinamento senza quei regali piedi a tormentare l'ambiente... » Colpivo l'aria con le mani. « Ma poi, vorrei sapere, dove diavolo tiene quei piedi. Sanno di... Medicina, diavolo, che diavolo di odore è? Ammoniaca? » Solo allora, se Shizuka mi avesse detto ciò che aveva trovato - o meglio, non trovato - nella carovana di Anzo, avrei incominciato a farmi qualche domanda. « Quindi mi stai dicendo che questo vecchio bastardo... » Ormai aveva il suo nuovo, meritato, nomignolo. « Non sta portando niente di valore? E noi a che serviamo, scusa? La missione diceva di proteggere il carico e Anzo, ma se non c'è il carico cosa dovremmo fare? » Domande a cui non saremmo stati in grado di trovare risposta. Puzza di ammoniaca, quella ve ne era in abbondanza. « Ammoniaca... Cosa diavolo può portare che contiene così tanta ammoniaca? Cos'è? Un disinfettante ambulante? » Quella storia puzzava, formalmente e sostanzialmente. « Bah, non ci capisco niente. Dobbiamo avere più informazioni, non c'è nessuno di quei tizi che me la racconta giusta. Un muto, un finto servizievole e il vecchio bastardo. Ci stanno nascondendo qualcosa. Qualcuno ha modo per prendere qualche informazione da una delle due guardie? » Non ero in grado di ottenere informazioni, se non con la forza, quindi domandai se qualcuno fosse in grado di farlo. Se fosse stato così mi sarei messo a disposizione per eventuali piani. Le due guardie si trovavano raramente insieme, ed Anzo era troppo occupato a non fare nulla, non sarebbe dovuto essere troppo difficile.

    Il giorno passò e arrivò la sera, tra alti e bassi, tra caldo e poca acqua e con giusto qualche dattero. Mi limitai ad osservare da lontano Anzo, essendo totalmente impossibile aprire uno spiraglio di comunicazione con lui, ad allestire l'accampamento nel migliore dei modi possibili e a riposare per quanto possibile. Passò l'ora di cena, quindi Anzo e le guardie si misero a riposare, mentre noi ci davamo i cambi nella guardia. Stavo dormendo sonni tranquilli quando un urlo spezzò il cielo. Mi alzai di scatto dal sacco a pelo dentro la tenda ed uscii con i soli pantaloni ed il fuuma kunai in mano. I miei due cloni, entrambi fuori dalla tenda, ebbero modo di vedere prima di me ciò che era successo. Gama si trovava letteralmente trapassato a terra, con la sabbia color rosso scuro. « AIUTO! Dannazione, aiuto! Hanno colpito il Mikawa! » Avrei urlato ad alta voce, mentre i miei due cloni si andavano a posizionare, a circa 10 metri di distanza l'uno dall'altro, sulle ginocchia ad osservare il territorio intorno a noi. Era buio pesto, non c'era alcuna luce, e nelle vicinanze non sembrava esserci l'ombra di anima viva. Notai solo allora l'enorme dardo color nero conficcato nel carro. Era riuscito a trapassare completamente un corpo umano, e da distanza veramente considerevole. « Oh che schifo! Merda! » Chiunque avesse tirato quel dardo, era estremamente in gamba. Corsi accovacciato verso il corpo dell'Otese disteso a terra. « Serve un medico qui! Rischia di morire dissanguato! Presto! » Incominciai a sudare freddo, mentre tenevo tra le mani il volto di Hisagi. Se qualcuno fosse stato in grado di fermare la grave emorragia, solo allora, avrei cominciato a ragionare sulla situazione.
    Il dardo era enorme, lungo come quasi una persona. Per lanciarlo sarebbe servito un meccanismo altrettanto enorme, e le dimensioni parevano proprio suggerire che la distanza fosse notevole, anche perché ne io ne i miei cloni fummo in grado di localizzare alcun movimento. Avrei tentato di allontanarmi leggermente, di poche decine di metri, con i cloni davanti a me, dall'accampamento, ma il buio ed il vento non sembravano suggerire nient'altro che il nulla ai miei sensi. Tornai all'accampamento e mi rivolsi ai miei compagni di team. « Chiunque ci abbia attaccato sembra che non abbia intenzione di proseguire stasera... Un avvertimento? Perché attaccare in questo modo? Avrebbero potuto fare molti più danni di quelli che hanno fatto... » Guardai ancora Hisagi disteso a terra nel suo sangue. « Spostiamolo da qui, mettiamolo al riparo nella tenda... » Ma avevo già capito che non avrebbe potuto in alcun modo continuare la missione. Una volta spostato e riottenuto la calma del resto del team, presi la parola. « Mi sono stufato di non sapere che cazzo sta succedendo... Prendete il chiacchierone e ricordategli qual'è la nostra missione... Insomma, scopriamo che stanno nascondendo. » Se non avessero ottenuto informazioni nel pomeriggio, infatti, Akira aveva appena dato il via libera per procedere con le maniere forti. Con tutto quel trambusto, probabilmente, anche il nobile Anzo si sarebbe alzato dal suo giaciglio, ed io avrei approfittato per entrare, con la forma se ci fosse stato bisogno, nella sua carovana, proprio dove Shizuka aveva riscontrato lo stesso odore di ammoniaca dei suoi calzari. Un qualsiasi suo lamento o intimazione a fermarmi sarebbe stata brutalmente ignorata. Ero infuriato e preoccupato, allo stesso tempo, e il vecchio bastardo già mi era andato abbondantemente sulle scatole. Lì, davanti alla carovana, un collegamento mi venne in mente. L'odore era tanto più forte nella carovana che addosso alle sue vesti. « Pff... » Esclamai mentre, se non avessi trovato assolutamente niente nella carovana, con il fuuma kunai incominciavo a incidere il legno dentro la carovana, proprio alla base, dove Anzo poggiava i piedi durante il viaggio, o dove si vedeva. Un doppiofondo da qualche parte? Chissà... Avrei fatto attenzione, magari aiutato anche da Shizuka, ed eventualmente avrei collaborato con lei nel modo che avrebbe reputato più giusto.

    Controllato dalla cima al fondo la carovana, mi riunii nuovamente al team per fare il punto della situazione laddove Shizuka e gli altri fossero riusciti a scoprire qualcosa, o magari io avessi trovato una qualche spiegazione a quella puzza. In qualsiasi dei due casi, una cosa era ancora più sicura: bisognava salvare Hisagi. « Mi è chiaro che non può restare qui con noi, dobbiamo portarlo indietro ora che possiamo... » Il pericolo poteva essere in agguato, ma se le mie supposizioni fossero state esatte non avrei trovato ostacoli. I miei cloni avrebbero avuto cura di spogliare Hisagi di ogni suoi bene o fardello che avrebbe potuto avere un'utilità per il proseguimento della missione, oltre che dei pesi inutili. Il viaggio sarebbe stato lungo, quanto la notte. « Lo riporto a Suna. Con i miei cloni che lo trasportano dovrei riuscire a raggiungervi domani mattina... » Esclamai, mentre mi preparavo per il viaggio, sistemando le vesti addosso. « Voi proseguite per la strada al mattino come accordato. Non ci vogliono uccidere, non subito perlomeno. Avrebbero potuto fare molte più vittime, ed invece si sono fermati. Il proiettile veniva da sud-est, più o meno... Io vado verso sud-ovest, dovrei stare tranquillo... » Speravo, mentre i miei cloni si caricavano Hisagi come meglio potevano. « Parto subito, ci vediamo domani mattina. » Detto questo, se nessuno avesse avuto niente da ridire - e anche se l'avesse avuto, avrebbe presto capito che Akira non era un tipo facilmente gestibile - avrei preso una buona quantità d'acqua per me e il ninja di Oto, quindi sarei partito di corsa seguito dai miei due cloni.

    Il viaggio sarebbe stato estremamente lungo e faticoso, più per la mancanza di sonno che altro. La temperatura, almeno, era confortante, visto che il caldo insopportabile tipico di Suna aveva lasciato spazio ad un ben più piacevole freddo desertico. Durante il viaggio sarei stato accorto nel non far mancare liquidi ad Hisagi, facendogli bere spesso acqua in abbondanza, anche più di quella che bevevo io. Se tutto fosse andato secondo i miei piani, ovvero se non fossi stato attaccato da nessuno, avrei raggiunto incolume il Villaggio della Sabbia. Una volta lì avrei strigliato il povero disgraziato di turno sulle mura. « Chiama la squadra medica! Veloce! Siamo della scorte del nobile Anzo! Siamo stati attaccati! » Speravo che all'udire quelle parole, sottolineando il nome del cugino del daymio del Vento, avrebbe spronato la sentinella a correre a chiedere supporto medico. Ancora con il fiatone per il viaggio e con le gambe indolenzite, dopo all'incirca quattro ore di viaggio, chinandomi sulle ginocchia guardando il Mikawa, che avrebbe dovuto ancora respirare. « Mi devi una gran cena eh... Ufff... » Rifiatai, finché - e se - la squadra medica fosse arrivata a prenderlo in custodia. « Voi! » Mi rivolsi ai medici. « E' gravemente ferito, curatelo come meglio potete, non dovrebbe essere in pericolo di vita, ha già subito un intervento di primo soccorso. Vorrei richiedervi, da parte del nobile Anzo, tutto quel che mi potete consegnare che abbia un'utilità medica. Deve essere facile da trasportare. Tonici, antidoti, strumenti medici e chirurgici... Insomma, fate voi. Anche cartebomba, sonagli, fil di ferro o quant'altro potesse essere utile al nobile Anzo per il viaggio. » Era una bugia che fosse una richiesta di Anzo, ma almeno mi avrebbero ascoltato, magari con un pò di timore. « E anche acqua. Tanta acqua, grazie. Anche il cibo non sarebbe disprezzato. » Avrei sperato che mi avessero dato ascolto, ma le mie richieste non erano finite. Dovevo sapere di più sul nobile bastardo Anzo. « Ascoltate, dovete dirmi tutto quel che sapete sul nobile Anzo... » Mi rivolsi ai medici, o anche alle sentinelle, se eventualmente si fossero avvicinate. « Voglio sapere se ha problemi personali con qualcuno, anche contrasti interni nella sua famiglia. Nemici, cattive amicizie, antichi cugini di terzo grado infuriati con lui... Voglio sapere se girano strane voci su di lui, se ha dei vizi, male voci intorno, malattie, debiti, se piscia da seduto o in piedi. Tutto. » Fui categorico e gelido nelle mie richieste. « E vorrei anche sapere perché i suoi abiti e nella sua carovana c'è un forte odore simile all'ammoniaca. Magari voi medici potete aiutarmi di più. E' qualcosa che rientra nei suoi affari? O ci sono eventuali informazioni che non possiedo? Da che cosa potrebbe derivare questo odore secondo voi? » Avrei insistito quanto più avessi potuto nell'ottenere informazioni, quindi, una volta ottenuto gli eventuali oggetti medici, tonici e armi richieste, avrei velocemente ringraziato i presenti e, dopo aver bevuto un grosso sorso d'acqua, avrei ripreso la corsa ad inseguire il mio team. Figurati se il bastardo avesse dato disposizione di attendermi.

    [...]

    La direzione era stata pattuita, quindi sapevo bene dove dirigermi. Il paese dell'Erba era il nostro prossimo punto di passaggio, quindi, con la direzione chiara in mente, un lungo viaggio di ritorno - intervallato da molte pause in cui mi sarei dedicato passivamente alla mia idratazione - mi avrebbe atteso. Sperando di essere ancora in vita, non avrei saputo a che distanza e quanto tempo avrei impiegato per raggiungere nuovamente la carovana, poiché sarebbe toccato a Shizuka decidere se e quando fermarmi per fronteggiare la tempesta di sabbia. Akira avrebbe proseguito quanto più avrebbe potuto, sperando - verosimilmente, visto che si muoveva ad una velocità di gran lunga superiore alla loro, e visto anche le diverse ore di viaggio di vantaggio nei loro confronti - di trovare il team prima di essere investito dalla tempesta.

    Se così fosse stato, avrei prima di tutto riportato tutte le eventuali informazioni che ero riuscito a reperire a Shizuka, quindi, senza perdere troppo tempo, avrei aiutato lei a erigere il campo in preparazione della tempesta. I miei suggerimenti sarebbero stati semplici. In quel poco tempo avrei detto di far schierare le carovane in direzione della tempesta di sabbia, con dietro delle eventuali palme che il paesaggio avrebbe messo a disposizione. A quel punto avrei cercato di montare le tende in modo da coprire, una ciascuna, i carri con i teli, e avrei fissato i teli a terra legandoli alle palme e alle ruote stesse delle carovane. All'interno di una tenda avremmo riposto i cavalli, e ci saremmo curati di prendere quante più sacche, o comunque qualsiasi cosa da poter utilizzare come peso, dalle carovane per disporle su tutto il perimetro dei due teli, opportunamente rigirati verso l'interno, così da evitare di lasciar entrare sabbia dal'esterno, o comunque limitarne molto l'ingresso. Nell'altra tenda, ovviamente preparata allo stesso modo, ci saremmo stati noi. Ero comunque aperto ad ogni suggerimento, e avrei aiutato la Kobayashi nel mettere in atto tutte le sue accortezze.

    Se invece non avessi raggiunto il resto del team, per me si sarebbe messa molto male. Da solo - eccezion fatta per i miei due fedeli cloni - e in campo aperto, senza alcuna protezione, avrei potuto soltanto avvicinarmi alla palma più grossa nelle vicinanze e, una volta lì, avrei tirato cercato di scavare un piccolo giaciglio dietro la palma. Lì mi sarei steso, utilizzando tutto quello che potevo avere di più simile ad un telo per coprirmi. Sopra di me avrei disposto i miei cloni, uno sopra l'altro, che avrebbero cercato di ergersi tra me e la sabbia quanto più tempo avrebbero potuto. Avrei chiuso gli occhi e avrei atteso che finisse al più presto la tempesta. Non potevo fare nient'altro, se no che tentare di creare e mantenere per quanto più tempo avessi potuto un muro d'acqua se la situazione fosse divenuta veramente critica.

    Se sopravvissuto, mi sarei sbrigato a continuare sulla mia strada per raggiungere i miei compagni e, finalmente, riposare un pò il mio stremato corpo.

    Che schifo di giornata.



    OT/ Non ho scritto e inserito alcuna tecnica o consumi di chakra, avendo fatto un sacco di ipotetiche, farò eventualmente nel prossimo post i dovuti conteggi. E' comunque tutto presente in scheda quest.

    I miei cloni hanno entrambi 1 leggera di vitalità.

    Praticamente richiedo agli eventuali png di supporto a Suna quante più cose possibili trasportabili utili per una missione, e se non è chiaro prendo da Gama tutte le sue armi ed equipaggiamenti (tonici, bombe, ecc..).
     
    .
27 replies since 15/5/2015, 19:29   541 views
  Share  
.