L'accompagnatrice senza volto

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  1. Arashi Hime
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    Y Danone
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    TEAMWORK

    When you form a team, why do you try to form a team?
    Because teamwork builds trust and trust builds speed.




    «Essendo un'infiltrata, Shizuka mi ha concesso l'onore di educarla all'arte della seduzione e della corruzione.»
    Seduta su una poltrona di broccato, con il gomito adagiato su un sorreggi braccio di legno intarsiato, Izumi-sama sorrise ai due studenti.
    La stanza in cui i tre shinobi di Konoha erano stati condotti era molto grande e arredata con buon gusto. Vi erano invero pochi oggetti: una toiletta antica di legno e porcellana dipinta; un lungo specchio dalla cornice intarsiata secondo una fantasia di rondini e peonie, che posava sul pavimento di splendido legno lucido; una bassa scrivania di ebano su cui sostava un calamaio, un registro molto spesso e una lanterna; e un espositore di kimono su cui un bellissimo capo di broccato di seta purpurea prendeva aria di fronte ad una delle tre finestre che illuminavano la grande camera. Dietro un lungo paravento, in fondo alla stanza, un baldacchino da terra lasciava scorgere qualche cuscino di seta color indaco.
    Sorridendo, Izumi, la Regina della “La Peonia Bianca”, guardò con dolcezza i due studentelli.
    «Ma la nostra Shizuka è una nobile Principessa ed è sempre venuta sotto Henge per non rovinare la reputazione del suo Clan... è stato divertente vedere Tomo-san non riconoscerti.» Commentò la matrona, portandosi un'affusolata mano dalle unghie smaltate di fronte alla bocca. «In ogni caso sono lieta che l'Hokage abbia scelto te, bambina.» Riprese a dire Izumi quando due gemelle bionde posarono di fronte alla loro Mama e i tre Shinobi quattro vassoi colmi di ogni sorta di leccornia, dalla frutta fresca già taglia e ben disposta, ai dolci ripieni di crema e azuki. «Vi prego di favorire senza nessun complimento. Vi siamo debitori, dopotutto.» Disse Izumi-sama, sorridendo dolcemente nel reclinare la testa di lato. Benché i due studenti avrebbero potuto mangiare a quattro palmenti senza essere ripresi, Shizuka si astenne dal prendere più di una tazza di té, proprio come fece la stessa Matrona, di fronte alla quale la Chunin rimase in silenzio, in attesa. «E' imbarazzante per me...» Ammise infine, dopo un lungo silenzio, la Kokai della Peonia Bianca, sospirando. «...è la prima volta che la giustizia di Otafuku non riesce a sbrigarsela da sola. Non nel quartiere dei piaceri, almeno.»
    «Di cosa stiamo parlando precisamente, Izumi-sama?»
    Chiese Shizuka.
    «Qualcuno si è infiltrato nella disposizione delle Maggiori.» Rispose la Matrona, raddrizzando il busto. Di fronte a lei la Chunin per poco non rigurgitò il suo tè a terra. «E noi non riusciamo a fermarlo.» Continuò la donna, guardando la sua interlocutrice che cercò rapidamente di dissimulare lo sconvolgimento in un'espressione più moderata. Adesso persino i due studenti avrebbero cominciato ad avvertire la tensione del discorso. «Come ogni cosa che accade in questo quartiere, la faccenda ha già sviluppato la sua leggenda.» Sia il tono di voce che l'espressione della Kokai adesso erano cambiate. Da squisite come miele colante erano divenute autoritarie e fredde. Adesso i tre ninja avevano di fronte Izumi della Peonia, una delle dominatrici del quartiere a luci rosse del Paese del Fuoco. «La chiamano l' “accompagnatrice senza volto”, perché nessuno di coloro che cade tra le sue braccia ricorda niente del suo aspetto se non che è la più attraente delle creature: una Mononoke degli Dei, uno spirito errante...quello che è certo è che gli uomini che prende di mira escono di senno pur di rincontrarla.» Commentò Izumi-sama, mettendosi a braccia conserte. «Mi sembrano possibilità troppo poetiche per qualcuno che punta solo i pezzi grossi del Paese del Fuoco, che ne indaga la mente e poi ne abbandona il guscio vuoto nelle nostre strade.» Sibilò poi la donna, furiosa. «Per ora siamo riusciti a tenere sotto controllo la situazione. I membri delle nostre fila sono abili manipolatori, ricostruire ciò che viene distrutto non risulta così complicato. Recuperare ciò che è stato visto, però, è impossibile. Siamo bloccati.»
    «Cosa cerca?»
    Chiese Shizuka. Sapeva che la domanda avrebbe potuto apparire assurda a Inoichi e Haruhi, ma quello che i due studenti non sapevano era la quantità di segreti che Otafuku celava...
    «Non lo sappiamo.» Rispose infatti Izumi-sama, scuotendo la testa. «I burocrati hanno buchi vuoti di memoria dal momento in cui accedono al quartiere a quando si svegliano nelle nostre strutture di soccorso.» Spiegò. «Ma qualsiasi sia la cosa che questa sudicia straniere vuole, non lo avrà. La legge di Kabuchou non permetterà a niente di ciò che è suo di uscire da questi confini.» Minacciò, guardando torvamente Shizuka la quale, sostenendo lo sguardo della Matrona, non si scompose.
    «Stiamo calmi. Non vorremo davvero creare questo genere di...tensioni.» Disse la Principessa, accennando ad un sorriso accattivante. «Konoha è qui come supporto. Non ci saranno traditori, tra noi. Provvederò personalmente a cancellare la mente dei due bambini se dovessero scoprire notizie troppo oltre le loro possibilità.» Disse con calma irreale.
    «Sei la più abile maestra di illusioni della Foglia, Shizuka. Mi aspetto ogni accortezza da una creatrice della tua portata.» Sibilò Izumi-sama. «Le Maggiori non saranno quiete sapendo che non è stato fatto l'impossibile... tu sei troppo in alto, ma non vorremo davvero che potesse accadere qualcosa a...»
    Mettendosi a ridere, la Chunin di Konoha scosse la testa, interrompendo così la sua interlocutrice. «Vi prego, Mama. Questi due bambini hanno già ricevuto tre minacce di morte da quando sono arrivati. Non è necessario uccidere quando ho la loro mente nelle mie mani. E la vostra, se volessi.» Rispose tagliente e gelida, abbassando la testa verso la Kokai che, per un istante, esitò. «Io faccio sempre bene il mio lavoro, senza essere minacciata da un manipolo di mafiosi.» Sentenziò. «Ci avete chiamati, adesso lasciateci operare. La collaborazione tra le nostre fazioni permetterà la riuscita migliore, in caso contrario non esiterò a eliminare quelli di voi che mi intralceranno. Ho una missione e intendo portarla a termine, per onore e rispetto al mio Villaggio. L'affezione verso di voi è solo un nostalgico ma eliminabile surplus. Spero di essere stata chiara.»
    Cadde a quel punto un forte silenzio durante il quale Shizuka si alzò e senza aggiungere altro si girò, andandosene. Mentre i due studenti si alzavano e si affrettavano a correre dietro alla maestra, la Kokai della Peonia Bianca sorrise e portandosi una mano alla bocca sussurrò solo un: “sei cresciuta davvero tanto...” prima che la porta scorrevole di riso si richiudesse, lasciandola sola.

    […]



    «Sei bellissimo!!» Shizuka Kobayashi guardò con occhi brillanti Inoichi Yamanaka, portandosi poi entrambe le mani alla bocca. Inginocchiata a terra, si muoveva sul posto come incapace di rimanere ferma. «Sembri una bambola di porcellana...» Gemette, commossa. «...davvero, te lo giuro, non ho mai visto una bambina più bella.» Commentò felice.
    Una bambina...? Già. Una bambina.
    Inoichi Yamanaka, fermo in mezzo ad una stanza piena di accessori e vestiti di ogni genere, indossava uno splendido kimono femminile rosa dipinto a mano, con un enorme obi di broccato color dell'oro che si fermava dietro alla schiena in un grandissimo fiocco. Una vaporosa parrucca bionda, raccolta in due codine boccolose avviluppate da filamenti di perle bianche, incorniciavano un volto magistralmente truccato: leggero ombretto rosa, labbra dipinte di scarlatto. Persino il seno era stato simulato con delle graziose imbottiture.
    «Siete perfetti, davvero!» Esclamò ancora la Chunin, girandosi alle sue spalle dove era invece ferma Haruhi: vestita di un hakama blu maschile dal taglio corto e con zori di legno alti quattro dita, la ragazzina aveva i suoi corti capelli tirati completamente all'indietro, uno spiedo di legno tra i denti e nessun trucco. In compenso aveva uno spazzolone in una mano e un secchio sudicio e sbeccato nell'altra. Sembrava un diciassettenne molto irritato.
    Guardando per l'ultima volta i due studenti la kunoichi annuì, compiaciuta. Ad essere onesta avrebbe voluto fare all'incontrario, per i travestimenti... ma Inoichi si era rivelato molto più elegante, posato e soprattutto schizzinoso di quanto Haruhi (che era stata capace di camminare a cosce larghe con indosso un kimono da duecentomila ryo, inciampando e sbattendo la faccia a terra) sarebbe probabilmente mai stata; e complice i lineamenti ancora adolescenti, che rendevano il suo volto grazioso e quasi femmineo, le cose si erano sistemate in quel modo.
    «Dunque, sappiamo che l'accompagnatrice senza volto si spaccia come appartenente ad una delle grandi case di piacere, le Maggiori, appunto.» Esordì a quel punto Shizuka. Dall'unica finestra della stanza in cui si trovavano penetrò improvvisamente una forte luce rossa: erano appena state accese tutte le lanterne che filavano le strade esterne. Era iniziata la notte della lussuria. «Non segue un ordine preciso. Nessuno la vede entrare né uscire. Ci è ignoto il modo in cui riesce a controllare le persone.» Ammise, alzandosi in piedi. «Fortunatamente le Maggiori sono solo cinque e io ho già disposto un kagebushin all'interno di ogni struttura.» Commentò la Chunin. Prima dell'inizio della sera, la ragazza aveva infatti replicato cinque copie tangibili di sé e facendo assumere a ciascuna di loro un aspetto differente le aveva dislocate dentro le rispettive case di piacere. «Chi abbiamo di fronte è una persona esperta, di sicuro sa già che siamo qui.» Continuò. «Haruhi, come gli altri garzoni delle case di piacere accompagnerai i clienti dall'entrata del quartiere alle rispettive strutture, ma punterai solo i pezzi grossi. Capirai chi sono perché a scortarli ci sarà sempre un adulto in kimono con un haori rosso.» Ordinò, rivolgendosi alla studentessa. «Lo seguirai, entrerai nella casa di piacere che egli sceglierà e batterai tre volte il piede sull'uscio d'entrata. Da lì in poi ci penseranno i miei cloni.» Si girò a quel punto verso Inoichi. «Sono sei notti che la Peonia Bianca non subisce furto di nome, se come ho ragione di credere la nostra amica è così potente non avrà timore ad iniziare da qui nonostante la nostra presenza. Tu giocherai in casa: ti comporterai come un'accompagnatrice apprendista, rimarrai sempre dietro Izumi-sama ma approfitterai della tua “sbadataggine da novizia” per scorrere entro i locali della casa di piacere a tuo piacimento. Entra ovunque. Guarda ovunque. Ascolta tutto. Ricorda ogni dettaglio. Se sospetterai qualcosa riferiscilo alla Kokai.» E così dicendo prese da terra il suo mantello, che rigirò dalla parte interna, verde notte al contrario dell'esterno bianco. Mettendoselo addosso, Shizuka si abbassò il cappuccio sulla testa. «Io pattuglierò le strade. Ricordatevi che proprio perché non conosciamo l'aspetto di questa persona, ogni membro delle Maggiori tiene addosso un fazzoletto rosso ricamato come segno distintivo.» A quel punto, sospirando sonoramente, la Chunin accennò ad un sorriso guardando entrambi i suoi allievi. «Andrà bene.» Si limitò a dire. Offrendo poi le ultime accortezze ai due, e cercando di rassicurarli come poté, finalmente il gruppo si divise e ognuno prese posto dove doveva.

    […]



    «Alle “Ali d'oro”. Subito.» Mormorò un'untuosa voce. Un uomo basso e dal ventre prominente arrivò di fronte all'entrata del quartiere a luci rosse, e i tentativi dei giovani garzoni di accaparrarsi il signore furono interrotti dall'avanzare di un individuo calvo che recava un ampio haori rosso. Al polso, legato due volte, teneva un fazzoletto rosso ricamato.
    «Kashikomarimashita, mio Signore.» Disse questo, inchinandosi profondamente di fronte al grasso ometto incappucciato che grugnì impaziente. Benché stesse su zoccoli di legno alti quattro dita, non arrivava neanche alle spalle dell'uomo in haori il quale, voltandosi per fare strada all'ospite, ricercò rapidamente qualcuno tra la folla accalcata di garzoni. Si fermarono su Haruhi ed esitarono su di lei qualche istante. Un secondo dopo, il calvo si stava già confondendo tra la folla, seguito a ruota dal maiale ammantato.
    Se Haruhi avesse seguito i due si sarebbe trovata dinnanzi una grossa casa di piacere recante l'insegna a forma di fenice “Le Ali d'oro” entro cui il grasso burocrate sarebbe entrato goffamente. Cosa avrebbe fatto la studentessa di Konoha? Si sarebbe ricordata come comportarsi?
    Quale che fosse stata l'azione della ragazza, se avesse o meno ubbidito agli ordini della maestra, quando si fosse incamminata per ritornare all'entrata del quartiere a luci rosse così da riprendere posto... si sarebbe improvvisamente accorta di non potersi muovere. Qualcosa la paralizzava, ma non era né un veleno né chissà quale tecnica. Come si sarebbe rapidamente resa conto la giovane stessa... era solo paura.
    «Ha mandato dei ragazzini...» Sibilò improvvisamente una voce maschile dal vicolo alla destra della konohoniana, di fronte al quale si era immobilizzata e appena a cinque metri da lei. «...perché non aveva voglia di venire di persona?»
    Fu appena una frazione di secondo: qualcosa volò rapidamente verso Haruhi. Due oggetti, uno diretto alla testa della studentessa, mirante alla tempia destra, e uno al fianco rispettivo [Slot Azione IAttacco a Distanza: Richiede 1 slot Azione un lancio con traiettoria simile, speculare e contemporaneo di 8 armi
    minuscole, 4 armi piccole, 2 armi mediopiccole o 1 sola arma di dimensione maggiore. La gittata massima d’efficacia è 15 metri salvo indicato diversamente. Lanciare una singola arma senza volontà offensiva è
    un’azione Gratuita.
    : Potenza 8x2, velocità 100]
    , a cui subito sarebbe seguito un attacco assolutamente mai visto giacché qualcosa, una sorta di serpente nero, perforò l'oscurità del vicolo e si lanciò contro il collo della ragazza cercando di morderlo con violenza [Slot Tecnica Avanzata: Potenza 20, velocità 125].
    Era evidente che nessuno di quei colpi erano stati lanciati come mero avvertimento. Cosa avrebbe fatto Haruhi?!
    «Avete tempo fino a domani mattina all'alba.» Sussurrò la voce, rancorosa, apparentemente iniziando ad indietreggiare. Se la ragazza si fosse voltata avrebbe visto solo il bagliore di un paio di occhi che venivano inghiottiti dalla notte. «Poi vi uccideremo tutti.» Serpeggiò. Infine, il silenzio.
    Terrorizzata, profondamente provata e incapace di capire cosa stesse succedendo, Haruhi sarebbe riuscita a salvarsi...? E poi, cosa avrebbe fatto?
    Con disperazione la ragazza si sarebbe accasciata a terra, tra la polvere della strada in cui nessuno sembrava aver visto niente. Lì, sul suolo sporco e frequentato, sospette macchie di inchiostro nere si iniziavano ad impregnare di terriccio...

    ...mentre, dentro un'enorme stanza ricca di paraventi, in cui c'era una sola lanterna di riso posata sul pavimento alla sua sinistra, Inoichi Yamanaka versava da bere a un ossuto burocrate dal naso ad aquilino che in meno di cinque minuti aveva scoperto essere a capo degli archivi segreti dell'accademia, con trent'anni di carriera alle spalle e una smodata attrazione per le giovani e attraenti signorine dai capelli biondi e gli occhi verdi.
    Ragionevolmente sentendo il suo istinto di conservazione maschile suonare prepotentemente alle avance del nobile e ritrovandosi per altro solo in quanto Izumi-sama,che lo aveva seguito fino alle tre del mattino, era dovuta accorrere in un'altra stanza per motivi ignoti; lo Yamanaka si sarebbe ritrovato solo in grado di continuare a versare saké, sperando che le rimanenti cinque bottiglie piene non lo tradissero. Perché altrimenti il modo in cui avrebbe dovuto impiegare il tempo poteva risultare compromettente.
    «Ho preferito te, sai? Yick!» Gemette l'ometto, alto e mingherlino, annuendo con lo sguardo paonazzo dell'ubriaco. Per qualche strana ragione non guardava mai negli occhi Inoichi. «Nonostante quella donna bellissima dalla parte opposta della strada mi abbia così insistentemente chiamato...Yick!» E così dicendo si portò la tazzina in mezzo agli occhi invece che in bocca. Annuendo seriamente ci provò, e stavolta si versò il liquido sul mento. «Mi chiamava, sai? E dire che ero con il mantello! Ma sapeva il mio nome... Yick! “Vieni da me”, diceva! “So quello che vuoi”, diceva!» E scoppiò fragorosamente a ridere, allargando le braccia e rovesciando ovunque le dieci bottiglie di saké vuoto. «Le donne non sanno ciò che voglio! Non lo hanno mai saputo!» Abbaiò a quel punto, adesso facendosi improvvisamente arrabbiato. «E nemmeno tu!» E così dicendo tirò in faccia al ragazzo la sua coppetta di saké vuota. Poi, rendendosi conto di ciò che aveva fatto, iniziò profondamente a scusarsi. Continuava a non guardare l'interlocutore negli occhi, non lo aveva fatto nemmeno una singola volta. «Mi fate paura, io lo so, mi fate paura... non posso, non posso competere, con voi... io ho... paura...» Gemette, prima di rimanere immobile con la fronte sul pavimento. Si era addormentato.
    Arrivati a quel punto cosa avrebbe fatto, Inoichi?! Cosa poteva fare? Quello che sapeva forse bastava per uscire di corsa e...
    «Vi schiacceremo.»
    Cresciuto nell'assurda convinzione che in quanto Yamanaka avrebbe dovuto forzosamente far parte di un team composto da un Nara e un Akimichi, non avrebbe impiegato più di mezzo secondo a capire che l'ombra nera che stava velocemente scivolando sul pavimento, filtrando dalla finestra aperta di fronte a lui non era un'illusione ottica, ma qualcosa di più. E sicuramente, la figura immobile sul tetto della casa di piacere opposta a quella in cui lui si trovava, non gli avrebbe lasciato altri dubbi [Slot Tecnica Avanzata:TECNICA DEL CONTROLLO DELL'OMBRA - KAGE MANE NO JUTSU
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Topo
    Richiede: Manipolazione Ombra I
    Premessa una sovrapposizione l'ombra avversaria e propria, l'utilizzatore può paralizzare l'avversario, prendendo il pieno controllo dei suoi movimenti; dal controllo sono estromessi occhi e bocca, mentre eventuali arti extra verranno manovrati tramite gli arti principali. Ogni danno da contusione inferto all'avversario verrà subito anche dall'utilizzatore, dimezzato. È possibile imbrigliare fino a 5 persone per livello della tecnica speciale. La vittima potrà spezzare il controllo tramite la Forza, se superiore all’Intuito dell'utilizzatore, oppure tramite il chakra: richiede Medio per ogni livello dispari TS posseduto. Se spezzata la tecnica, l'utilizzatore con ogni slot azione/tecnica impiegato può prolungare di 1 slot azione/tecnica il controllo degli avversari; al termine del round la tecnica sarà disattivata. L'utilizzatore può riattivare la tecnica se spezzata. Spezzare il controllo causa AdO; se l'utilizzatore effettua AdO, non può riattivare la tecnica nel round. Se un avversario si libera dal controllo, la tecnica non cesserà di essere attiva per altre vittime.
    Tipo: Ninjutsu - Kageton
    (Livello: 4 / Consumo: Medioalto - Mantenimento: Mediobasso)
    [Da genin in su]
    velocità 150, intuito 100]

    «Dille di sparire. Questo non è niente che il serpente dell'Hokage possa avere.»
    Se Inoichi si fosse spostato in tempo per evitare di essere manipolato da ciò che aveva sempre creduto una Hijutsu amica, avrebbe appena avuto il tempo di rialzare lo sguardo per rendersi conto che una pioggia di kunai si stava dirigendo verso di lui [Slot Azione I:Attacco a Distanza: Richiede 1 slot Azione un lancio con traiettoria simile, speculare e contemporaneo di 8 armi minuscole, 4 armi piccole, 2 armi mediopiccole o 1 sola arma di dimensione maggiore. La gittata massima d’efficacia è 15 metri salvo indicato diversamente. Lanciare una singola arma senza volontà offensiva è un’azione Gratuita. potenza 8x5, velocità 100] secondo una linea retta verticale.
    Cosa avrebbe fatto Inoichi?! Ce l'avrebbe fatta a scappare, ad evitare l'attacco e contemporaneamente a non farsi toccare dall'ombra dell'avversario, ancora in attesa di fronte alla finestra aperta?! Ma soprattutto... cosa avrebbe fatto circa l'ossuto burocrate?!
    «Dalla profondità della terra difenderemo Konoha meglio di quanto un randagio e due bambini potranno mai fare.»
    Poi fu appena una frazione di secondo: Inoichi si rese conto che uno dei kunai che gli erano stati lanciati aveva qualcosa avvolto attorno all'impugnatura... una carta bianca su cui dei numeri stavano rapidamente susseguendosi uno dietro l'altro [CartabombaCARTABOMBA I DEFLAGRANTE [BOMBA]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di raggio pari a 4,5 metri quando attivata. L'attivazione è percepibile tramite i sensi; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.
    Tipo: Speciale - Ustione
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 15 | Durezza: 1 | Crediti: 45)
    [Da genin in su]
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