La Principessa e la Volpe

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    Traslochi & Distrazioni







    Hokage, strana parola quella, ma era convinto che ci sarebbe riuscito a convivere, almeno fino a quando non avrebbe abbandonato quelle quattro rocce mal messe che ora chiamava casa.

    Decimo Hokage va bene in pubblico direi.

    Si soffermò a pensare mentre sollevava uno scatolone con qualche cianfrusaglia, per poi sorridere sotto i baffi e borbottare.

    Juudaime, si.
    Juudaime Hokage.
    Perfetto.


    Sorrise beato per riprendere a sbaraccare la sua tana mentre ascoltava Shizuka.

    Ma tra noi non me ne frega un emerito, Raizen andrà più che bene, imporrò il mio titolo onorifico solo quando vorrò fare l’antipatico.
    E sarà bellissimo.


    Socchiuse nuovamente gli occhi immaginando la scena che a quanto pareva lo rendeva appagato, quasi come vedere un sogno realizzato.
    Un secondo sogno per essere precisi.

    Lo so che non potrò più vivere qui, purtroppo, infatti sto traslocando.
    Fortunatamente ho poche carabattole da portare via, anche se pesano un po’.


    Parlava mentre posava uno scatolone di legno per terra, che veniva accompagnato da un tintinnio metallico.
    Probabilmente lame inconcluse, quello dopotutto era un laboratorio più che una casa.

    Famiglia?
    Oh, non penso proprio me ne servirà mai una.


    Si fece pensieroso qualche istante prima di continuare.

    No, decisamente no, l’angoscia di lasciare solo qualcuno col pericolo venga attaccato a causa mia, l’angoscia di non poterli rivedere.
    No, no. Decisamente sono due cose inconciliabili.
    Mi sceglierò prima o poi una…


    Lasciò la frase ammezzata rendendosi conto di essersi lasciato trasportare dalle domande in una discussione che in realtà non doveva essere seria, si rizzò quindi sulla schiena e voltatosi verso Shizuka la guardò affilando gli occhi.

    Ma poi a te che ti importa?
    Ancora speri che ti metto un anello al dito?
    Ormai sei una gallinaccia vecchia e rancida.


    Alzò le sopracciglia in un cenno di scherzosa supponenza e tornò alle scatole.

    Sudicia sarà tua mamma, tua nonna e probabilmente pure tua zia.
    Lavo sempre i miei vestiti quando sono sporchi, altrimenti la puzza sarebbe percepibile.
    La mia dedizione alla mia professione mi impedisce di essere sporco, ma anche di puzzare di sapone da ricchioncelli.


    Il taquino di Meku ebbe cura di metterlo in tasca più che dentro uno scatolone, quei segreti non erano certo dei foglietti che si poteva rischiare di perdere.

    Si, avevo intenzione di commissionare qualcosa ai Kobayashi in realtà, già da prima che me lo dicessi tu, anche se molto probabilmente saranno abiti che non userò mai.
    Bisogna vedere se sarete in grado di soddisfare le mie richieste, io non ho la puzza sotto il naso, ma credo che costringerò i vostri magazzini a rifare l’inventario.


    Aveva finito, o almeno così gli sembrava quando si mise le mani ai fianchi per osservare la piccola caverna, gli sembrava esattamente come quando l’aveva scoperta, del tutto estranea all’essere umano, in un certo senso gli piaceva essere così ecologico, più difficile sarebbe stato rimuovere le spade all’esterno, visto il numero ci avrebbe impiegato del tempo.

    Bene, direi che per ora abbiamo fatto.
    Riguardo lo stare al mio fianco ti ho appena detto che non ti metterò alcun tipo di anello al dito.
    Almeno non fin quando avrai quella cicatrice.


    Era il suo modo di dare una risposta affermativa, aveva provato ad essere più emotivo con Shizuka, ma si era reso conto che serviva a poco e generalmente lo rendeva incomprensibile.
    Si sarebbe chinato nuovamente davanti a Shizuka mentre parlava, era impegnato a prendere un grosso carico di scatoloni che gli avrebbe permesso di portare via tutti i suoi averi in una sola botta.

    Datti da fare e prendine qualcuno, forza, non vorrei tornare qui una seconda volta per gli scatoloni.

    Disse mentre indicava alcuni scatoloni che nonostante la sua mole non sarebbe riuscito a prendere.
    Mentre stava ancora chino, alla base si poteva notare l’inizio di una ricrescita di capelli neri.

    Ma comunque, perché sei qui?
    Immagino tu non sia solo venuta a procurare qualche prestigioso contratto con l’Hokage per la tua famiglia, o sbaglio?


    Si avviò ridacchiando, permettendo a Shizuka di seguirlo.
     
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