La Principessa e la Volpe

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    Occhi neri








    Diversamente dalle altre volte Raizen sorrise ad una di quelle cadute ormai tipiche della kunoichi.

    Shizuka, da quando passi più tempo a piangerti addosso che a mangiare?

    Chiese con un filo di ironia.

    Tu non mi devi proteggere, forse supportare, ma la protezione sta a me, io sono l’Hokage e per quanto gran parte delle sfumature di questo titolo siano a me sconosciute alcune sono cristalline.
    La protezione è una di queste.


    Si alzò dalla sua sedia, muovendosi attorno alla scrivania per passare dal lato di Shizuka per poi poggiarsi sul mobile dinnanzi a lei.

    Il potere non si chiede, il potere si ottiene.

    Disse guardandola dritto negli occhi.

    Non ho mai chiesto a qualcuno di essere forte, di sigillarmi qualcosa dentro, ho semplicemente preso ciò che mi serviva.
    E tu hai scelto una via diversa dalla mia, posso consigliarti come migliorarti, ma non posso insegnartelo proprio per questo motivo.
    E poi sei già un elemento valido, ti manca solo l’esperienza.
    Vedilo come un circolo vizioso, senza l’esperienza non migliori, ma se cerchi prima di migliorare di fare esperienza non arriverai mai a farla, ed iniziare dal migliorarsi è impossibile.


    Gli pose una mano sulla testa, affettuoso come un tempo.

    Non posso insegnarti più nulla, non puoi essere potente come lo sono io, ma puoi essere potente come potresti esserlo tu, l’unica cosa che ti frena ora è ciò che la tua cicatrice rappresenta, oltre ad essere orribile, ma questo è un altro discorso.
    L’odio contenuto li dentro che cerchi in tutti i modi di preservare, è il peggiore degli stimoli, tutte le volte che ti pesco in errore è a causa sua, vedi tu se è o meno il caso di liberartene.
    Altrimenti sarai solamente un altro avanzo di cibo tra i denti dei veri predatori.


    Crudelmente schietto e abbastanza secco da sembrare quasi volontariamente cattivo.

    L’unica faccia femminile sul monte degli Hokage aveva attitudini simili alle tue, se proprio devi, ricalca il suo percorso, non il mio.
    Per questo ti ho indicato Iron, una volta guadagnate le giuste capacità saprai evolvere da sola.
    Dimmi, hai capito?


    Chiese concludendo il discorso.

    Riguardo la tortura invece no, non posso permettertelo.
    Non nel tuo stato attuale, non fino a quando i tuoi occhi verdi si riempiranno di nera spazzatura Uchiha.
    Non vorrei sottoporti ad un simile stress, ma potresti comunque darmi una mano.
    Tuttavia non sarà nella parte in cui immagini tu.
    E non cercare di convincermi, le mie motivazioni penso siano sufficienti.


    La guardò negli occhi, chiedendogli nuovamente, ma senza proferir parola, se avesse compreso.
     
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