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F e n i x.
Juudaime
Era qualche giorno che per il villaggio comparivano sempre in maggior numero volantini riguardo un evento epocale per cui veniva richiesta la partecipazione dell’intera popolazione, tuttavia il manifesto era estremamente sintetico.
Luogo: piazzale antistante l’amministrazione.
Ore: 21
E se qualcuno avesse dubitato della veridicità dell’evento avrebbe visto i suoi dubbi fugati dai ferventi preparativi che si tenevano nella piazza, impalcature, pannelli di legno e giganteschi set di amplificatori che pareva dovessero sopportare il peggio dei sobborghi del paese del suono.
Il palco aveva dimensioni abbastanza elevate, più tardi avrebbero scoperto che gran parte del posto sarebbe stato occupato dai diffusori sonori.
Ma nient’altro si poteva comprendere dai preparativi.
In realtà l’evento pareva non volesse fermarsi alle sole porte del villaggio del Fuoco, diverse lettere erano infatti state mandate ad Oto, Suna e Kiri, invitando le persone più influenti a quell’evento: Kage ed amministratori.
Il giorno dell’evento un fastidioso soundcheck si protrasse per l’intera giornata mentre la zona veniva blindata in vista dei preparativi ed accorgimenti finali.
Persino Raizen venne avvistato qualche volta intento ad osservare la distanza tra l’edificio amministrativo e il palco, qualcuno gli vide in mano perfino un sestante mentre borbottava tra se e se che perfino il sole era in orario.
Due ore prima dell’inizio un telo nero venne calato su tutto il palco, ogni cosa al di sotto venne celata, forse qualche Hyuga poteva farsi i suoi affari, ma confidava nella riservatezza del clan. Di quando in quando si vedeva qualche figura umana puntellare il telo al di sotto mentre passava per il palco intenta a fare chissà cosa.
A pochi minuti dall’inizio ancora tutto era nel perfetto silenzio, ed il telo nero ancora abbassato faceva pensare quasi ad un ritardo.
Nonostante l’eventuale malfidenza del pubblico alle ventuno in punto un plettro scosse una chitarra elettrica dotata di abbastanza potenza da far sobbalzare la nera copertura che dopo un attimo di esitazione cominciò a lievitare, probabilmente trascinata da un gas particolarmente leggero.
Un operazione lenta che permise alla musica di incrementare il volume mentre un presentatore iniziava a scaldare le corde vocali mentre la sua voce suonava scandita e pulita sopra la musica.
You're having trouble with the high school head
he's giving you the blues
Il nuovo fuoco della foglia…
You want to graduate but not in his bed
here's what you gotta do
...il decimo protettore del villaggio…
Pick up the phone
I'm always home
…L’eroe che ha brillato contro il demone a cinque code
Call me anytime
just ring
362436 oh
Il soloooooooooooooooo...
I lead a life of crime
RRRRRRRRRRAAAAAAIZEEEEEEENNNNNNN IKIGAMI!
Dirty deeds done dirt cheap!
Fu sulle lettere del suo nome che il Colosso prese a correre sul tetto dell’amministrazione, per poi guadagnare il cornicione e volando letteralmente di sotto toccando il palco quando il presentatore scandì l’ultima I del suo cognome, momento in cui la musica si riappropriò di tutta la potenza degli amplificatori per guadagnare i decibel utili all’incalzante ritornello su cui il Juudaime Hokage levò le mani al cielo dando il segnale per innescare due ciclopiche colonne di fuoco che si levarono al cielo incorniciandolo nel nero palco.
Passò qualche istante di inferno prima che si girasse per guadagnare il microfono mentre la musica calava nuovamente per un unico piccolo saluto bisbigliato.
Bang!
O per meglio dire, un anticipo dell’esplosione che scosse la montagna echeggiando al di sopra della musica il cui volume era stato ridotto per dare spazio alla detonazione che sgretolando la roccia in un esplosione visibile persino fuori dal villaggio rivelò la sbozzatura di un decimo volto nella parete con fattezze rassomiglianti quelle della Montagna che ora si ergeva davanti al suo popolo.
Il microfono venne nuovamente ceduto al cantante che riprese il suo dovere dando fondo ai suoi polmoni.
YEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHH!
Sorrise dinnanzi a tutti, poteva fare quella cosa in mille modi diversi, accogliendo tutti i jonin nel suo ufficio, oppure sfilando per la via principale del paese, ma decise di farlo con uno spettacolo ad alto impatto, il villaggio stava uscendo da uno dei suoi periodi più neri, animarlo non gli sembrava poi una cattiva idea dopotutto.
Hai la merda nel cervello cocco.
Lasciatelo dire.
Una vocina interna, che nessuno avrebbe potuto sentire.
Amore, odio, felicità… cosa avrebbe avuto dal suo villaggio?.