Il Grande Evento

Il Juudaime Hokage

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  1. Arashi Hime
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    Y Danone
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    COMMUNICATION SKILLS

    Communication - the human connection - is the key to personal and career success.




    C'erano diverse cose che innervosivano Shizuka Kobayashi.
    Principessa ereditiera di un impero economico e per questo motivo considerata il fior fiore dell'èlite del Fuoco, la bella rampolla aveva molte doti al suo attivo, ma tra queste non vi era certo il bel carattere... un problema, quello, che riusciva a trovare la sua peggiore espressione in presenza di Atasuke Uchiha, la nemesi di qualsiasi persona ragionevole e senziente. In particolare, la sua.
    «...A forza di mettere rotelle negli occhi vedo che hai cominciato a toglierle dal luogo in cui servono maggiormente, mh?» Esordì Shizuka, sorridendo in direzione del Capo dei Guardiani quando questo si avvicinò al suo albero e iniziò a volteggiare su se stesso come una ballerina kabuki. Inarcando un sopracciglio e posando il mento sul palmo della sua mano aperta, la donna ghignò, sarcastica, ma non ebbe il tempo di dire nient'altro che Ritsuko Aoki intervenne d'improvviso, facendosi talmente ironica da indurre forse le orecchie dei suoi ascoltatori a sanguinare copiosamente.
    «Hara...? Pare che persino i maiali abbiano imparato a danzare, mia Signora.» Schioccò infatti puntualmente la Kumori, affilando lo sguardo. Il disprezzo che l'Aoki nutriva verso il ragazzo degli Uchiha era tanto famosa quanto, del resto, lo era la scarsa gioia di quest'ultimo nel trovarsi di fronte l'attendente dell'Airone. «Dovreste acquistarlo, Ojou-sama, e metterlo in un bel recinto alla Magione, sono sicura che allevierebbe le vostre preoccupazioni vederlo ballare...» Commentò senza ritegno, aprendo un ventaglio laccato di arancio di fronte al viso, in modo ovviamente troppo lento per nascondere il sorriso goduto che le andò ad illuminare i lineamenti.
    «L'unica cosa che andrebbe acquistata sarebbe un calmante per cavalli vista la psicosi generalizzata di oggi.» Intervenne educatamente Shizuka, guardando malamente la sua Kumori, che però continuò a ridacchiare divertita. Un'ilarità che cessò rapidamente quando Atasuke si azzardò a sedersi accanto alla sua Padrona senza neanche chiedere il permesso.
    Sospirando sonoramente la Principessa scosse la testa, alzando poi una mano per legare la lingua della sua custode prima che questa scattasse come una frusta, limitandosi poi ad ascoltare l'interlocutore con calma, rimanendo nel mentre a fissare il palco su cui gli ultimi preparativi venivano effettuati.
    «Ho trenta uomini suddivisi in squadre secondo le disposizioni stabilite.» Commentò alla fine, quando l'altro tacque. «...Stanca? Non direi, lo spettacolo deve ancora iniziare. Spero solo che abbiano ben capito cosa fare a proposito dell'esibizione.» Continuò la ragazza, scuotendo la testa. Alcuni dei suoi compagni non erano esperti in fatto di Genjutsu e temeva che per quanto si fosse premunita di spiegare loro l'effetto che la musica avrebbe avuto, alcuni avrebbero comunque denotato delle piccole difficoltà a gestire la situazione. Sospirò, spostando il mento da una mano all'altra, pregando che la divisione che aveva scelto per i suoi gruppi fosse efficiente anche su quel versante. «In ogni caso come ben sai sono pronta ad intervenire come mi è stato chiesto, quindi non ti preoccupare e vedi di essere tu quello che non si stanca a coordinare il grosso della sicurezza. Fintanto che rispetteremo i nostri ruoli non ci saranno problemi.» Continuò. Poi però, improvvisamente, si fece dubbiosa. Riportando il busto eretto la Principessa di Konoha si voltò infatti verso l'Uchiha, fissandolo per un istante. «Ruoli che tu sai perfettamente quali sono, vero? Io agisco, tu coordini. I team, la disposizione... sai tutto, no? Sei andato a parlare con Raizen, vero?» Disse Shizuka, inarcando un sopracciglio. «Ti sei fatto spiegare le dinamiche dell'evento dall'Hokage, hai spiegato gli ordini dell'Hokage ai tuoi sottoposti, vi siete sistemati come preteso dall'Hokage... vero?» Sibilò, adesso affilando lo sguardo nell'osservare le espressioni del suo interlocutore... ma non ci fu bisogno che questo le rispondesse poiché qualche istante dopo la musica esplose dagli amplificatori sul palco con un fischio insopportabile, e assieme alle urla del grande pubblico iniziò il tanto atteso spettacolo, tra getti di fuoco e grida incontenibili.
    Da quel momento furono poi pochi secondi: il pubblico iniziò a saltare, urlare e pogare senza posa. Vittime di un'eccitazione senza pari ogni presente saltava, urlando e sgomitando come se fosse impazzito. Sembrava che nessuno potesse resistere alla tentazione, neanche gli individui più posati o schivi come la stessa famigerata Heiko Uchiha –che si ritrovò tra il pubblico a muoversi in modo talmente scoordinato da giustificare il piangere sangue della grande maggioranza dei membri del suo Clan natale– o Ritsuko stessa, che non si trattenne dal cominciare a saltare allegramente sul posto, strillando addirittura clamorosi apprezzamenti sul culo del bassista.
    […] C'era un motivo ben preciso al perché Shizuka Kobayashi aveva scelto quell'albero e quella collina come posto in cui sostare, ed era la visuale totale e perfetta che aveva del palco e del pubblico, che poteva in questo modo tenere sotto controllo, avendo libertà di movimento in caso fosse necessario e la possibilità di comunicare con i suoi team con chiarezza.
    Fu proprio in nome della posizione di privilegio che aveva scelto per il suo appostamento, dunque, che la Chunin non faticò ad individuare tra la massa senza forma degli spettatori del concerto la metà dei sottoposti di Atasuke ballare come forsennati.
    «Ehi...» Ringhiò a quel punto con voce gutturale e tremante la kunoichi, girandosi verso l'Uchiha che, al pari degli altri, a malapena riusciva a trattenersi dal prendere parte alla danza sfrenata. «...sei uscito di senno o cosa?» Sibilò, ma neanche quella volta ricevette risposta, poiché il suo interlocutore si gettò letteralmente giù dall'albero, correndo poi tra la folla per fermare il più stupido e problematico dei suoi sottoposti, quando a malapena lui stesso riusciva a non ballare camminando.
    Ed eccola là. La falla. Lo sbaglio nel grande progetto.
    Che Atasuke e Raizen non si potessero sopportare era una favola ben nota a Konoha, ma soprattutto a lei che, terzo membro di quella triade che si supponeva essere l'asso vincente del Villaggio, non era la prima volta che si ritrovava a fare i conti con l'assenza di comunicazione dei due, la voglia inesistente di capirsi l'un l'altro, e l'assurdo gioco di misurarsi il membro a vicenda per determinare quale fosse quello più grosso, apparentemente per capire così chi avrebbe dovuto comandare sull'altro e perché. Ovviamente se quello fosse stato un altro momento Shizuka si sarebbe volentieri intrattenuta a valutare ancora una volta perché i due fossero così ridicoli, ma arrivati a quel punto non c'era tempo: era evidente che Atasuke non avesse parlato con Raizen, con ogni probabilità accantonando il progetto di quel concerto come un altro superbo modo per affermare la sua grandezza invece che come un evento ben preciso che aveva scopi tanto ludici quanto strategici, e se tanto le dava tanto, dunque, metà del corpo dei Guardiani era fottuto, privo delle direttive del proprio Capo.
    Suo malgrado non poté trattenersi dall'imprecare tra i denti mentre estraeva dal generoso seno uno oggettino nero, da cui sfilò una cuffia che si infilò nell'orecchio sinistro con una smorfia. Premendo la parte superiore del marchingegno, tradendo una scarsa dimestichezza quasi imbarazzante, la Chunin imprecò una seconda volta.
    «Ehi, ehi... non rompere i coglioni agli Dei, Principessa del Fuoco, perché altrimenti ci becchiamo qualche altro castigo oltre a questa musica del cazzo. Ne sono già collassati due, da questa parte.» Gracchiò una voce maschile dalla ricetrasmittente.
    «Chiudi la bocca Atsushi. Abbiamo un problema.» Abbaiò Shizuka, rigirandosi tra le dita quell'aggeggio con la stessa espressione con cui si poteva osservare un artefatto alieno. «Alcuni tra i Guardiani sono sotto l'effetto del Genjutsu. Chichinatsu, Arata, Mitsuo, Gomi, individuateli e tirateli fuori dalla folla per rimetterli in sesto. Ancora non ho capito per quale dannata ragione quell'idiota ha messo una squadra in mezzo alla gente, ma fate del vostro meglio e poi fate voi il pattugliamento del perimetro.» Disse, rabbiosa. «Il resto di voi continui secondo quanto stabilito. Grazie.»
    A quel punto attese di ricevere una serie di “ricevuto” accavallati gli uni agli altri e di vedere in lontananza, grazie alla sua posizione, quattro divise bianche allontanarsi dai tendoni medici ed entrare nel pubblico, prima di girarsi verso la sua Kumori, che fulminò con uno sguardo che stava scemando sempre più in una rabbia incontrollata. A malapena sembrava capace di fermare le sue mani dal tremare.
    «Dacci un taglio, Ritsuko.» Sibilò di scatto la Kobayashi con voce scura. «E' un Genjutsu. Liberatene subito.» Ordinò seccamente mentre l'Aoki la guardava sospirando, quasi sconsolata all'idea di smettere di avere un pretesto per divertirsi. Fu necessario comunque che la musica avesse una breve pausa perché l'attendente potesse liberarsi completamente dalle implicazioni dell'illusione, un tempo durante il quale Shizuka non distolse per un istante lo sguardo dal pubblico, di cui scandagliò con attenzione ogni spostamento. «Che gli Aoki entrino in azione. Voglio la sicurezza più perfetta dei Kobayashi.» Disse a quel punto, mentre i suoi occhi captavano e si fermavano su un punto della folla, che la ragazza guardò senza però né dire né fare nulla.
    Immobile all'ombra dell'albero che avevo scelto come proprio, la Chunin seguì con gli occhi il movimento della folla ancora per qualche attimo prima di voltarsi e congiungere le mani. Un secondo dopo accanto a lei si materializzarono con una piccola esplosione due cloni [Slot Azione I]
    Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo - Kage Bunshin no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Una (1)
    L'utilizzatore può scindere il proprio corpo in più cloni corporei. Possono essere creati entro 1,5 metri dall'utilizzatore o da un suo clone, potranno allontanarsi fino a 30 metri. Sono esteriormente e potenzialmente uguali all'originale. Possiedono 500 crediti equipaggiamento duplicati; non è possibile duplicare Bombe e Tonici.
    Se distrutti, rilasceranno una nuvola di fumo che concede occultamento ambientale parziale entro mezzo metro, per 1 slot azione; le informazioni possedute ritorneranno all'utilizzatore. Torneranno all'utilizzatore 1/8 dei danni subiti dai cloni, sotto forma di affaticamento; i tonici utilizzati dai cloni verranno conteggiati nei limiti dei tonici utilizzabili dall'utilizzatore.
    La vitalità è pari ad una ferita ½ leggera ogni grado ninja posseduto. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore. Tutti cloni possono sfruttare la TS se attivata dall'utilizzatore; utilizzare e mantenere la tecnica speciale richiede tutti gli slot tecnica.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    [Da chunin in su]
    [+]
    Arte dei Cloni [1]
    Arte: L'utilizzatore può allontanare tutti i cloni corporei generati da una tecnica di moltiplicazione fino a 10km, senza che questi si distruggano.
    (Consumo: Basso)
    , i quali rimasero fermi solo qualche istante prima di dividersi: il primo unì a sua volta le mani, e mutò il suo aspetto in quello di un giovane ragazzo dai capelli a spazzola e il sorriso divertito [Slot Azione II]
    Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo:Basso )
    che non esitò a muoversi in direzione della folla, nella quale si confuse, ballando e ridendo, prima di imboccare un vicolo, parallelo a quello in cui altri due individui si erano immessi qualche minuto prima in direzione inversa al flusso di partecipanti; il secondo invece si limitò a sedersi sul ramo abbandonato dalla sua creatrice, prendendo il posto di lei nello scandagliare la folla e il palco. Solo a quel punto Shizuka si voltò nuovamente verso la sua Kumori, cui annuì.
    «Ogni cosa deve tornare a me.» Disse alla ragazza, che si inchinò con rispetto. «Vai.» Concluse, e la giovane Aoki si voltò subito, iniziando a camminare verso le ombre degli alberi di quella collina, sparendo tra di esse in un secondo, quasi fosse stata inghiottita dalle stesse. Contemporaneamente la Principessa della Foglia aveva già cominciato a correre sul perimetro collinare, in direzione del palco.

    [...]



    «Fatemi parlare con Raizen.»
    Uno dei vantaggi del giocare in casa era il conoscere ogni strada, ogni via e ogni antro del proprio luogo natale. Un delizioso dono che permise a Shizuka Kobayashi di arrivare al palco e aggirarlo, andando dietro le quinte dove una quarantina di persone lavoravano senza posa, con la stessa velocità esperta con cui avrebbe schiacciato la testa ad Atasuke alla fine di quella fiera delle assurdità.
    «Kobayashi-sama...!» Chiamò Eikichi Nara, l'attendente alle dipendenze dirette del Colosso, che le si avvicinò con andatura claudicante indotta da un evidente sonno e l'espressione di chi ne aveva già abbastanza di vivere, un problema che vista l'irritazione di cui era preda avrebbe volentieri risolto Shizuka stessa. Accennando ad un inchino poco convinto, il Jonin provò a sorridere, ottenendo come risultato una specie di menomazione facciale abbastanza grave. «Qual è il problema?»
    «Devo parlare con Raizen, me lo chiami oppure devo salire sul palco a prenderlo per il bavero del mantello?»
    Minacciò la ragazzina, che era di un'abbondante spanna più bassa del Nara, il quale si limitò a guardarla dall'alto verso il basso inarcando un sopracciglio. Rimase a fissarla così gli istanti necessari per vedere la morte negli occhi di lei, al che fece spallucce e intrecciò le mani dietro la schiena con noncuranza.
    «Calma, calma Himekimi... l'Hokage ha lasciato qui un Clone, non c'è bisogno che proviate a fare cose senza senso.» Commentò, sospirando quando le mani della ragazza gli afferrarono la divisa e fecero l'atto di sollevarlo da terra. Sembrava esausto come se avesse trecento anni e non solo ventiquattro. «E' là, mi assicurerò che nessuno vi disturbi, fate con calma.» E così dicendo indicò stancamente un angolo dietro a due amplificatori enormi, che Shizuka si sbrigò a raggiungere. Dietro di questi, seduto su una cassa capovolta, un clone di Raizen era intento a guardarsi le unghie come una signorinella alla sua prima manicure.
    Per poco non gli si avventò sulla testa, mordendogliela.
    «Rimanderò ad un secondo momento il dirti quanto possa essere incazzata in questo momento e quanto possa trovare allucinante questa situazione.» Esordì la Principessa, avendo cura di farsi sentire solo dal clone e solo dopo essersi assicurata che effettivamente nessuno la sentisse. Chiaramente rivolgersi così alla più alta carica del Villaggio era un permesso che si poteva concedere in intimità, per il legame che la univa alla Volpe, ma che riteneva lecito non mostrare deliberatamente in giro. Il rispetto per il Kage era la prima regola per un ninja, dopotutto. «Hai parlato con Atasuke circa il piano di oggi? E se lo hai fatto, ti sei premunito di assicurarti che il suo piccolo cervellino Uchiha avesse assimilato? Non credo visto che lui ad inizio spettacolo sembrava cadere di testa proprio come quando da bambino cadde dal seggiolone diventando stupido. E non credo visto che metà dei suoi uomini sono a ballare insieme al pubblico.» Sibilò la donna, fissando malamente Raizen. «Parleremo presto del terapista di coppia da cui temo sia necessario voi andiate per far funzionare questo matrimonio, nel mentre sappi che il genjutsu ha agito come desiderato.» Commentò la kunoichi, mettendosi a braccia conserte. «Gli Shinobi che capiscono qualcosa hanno già compreso le dinamiche del gioco, ma tra questi per ora solo uno si è staccato dalla massa e se n'è andato imboccando una strada laterale. Non che sia difficile individuare l'unico coglione che se ne va con tutti gli altri che arrivano.» Spiegò Shizuka, e a quel punto parve in procinto di prendere fuoco. «Ovviamente il nostro Mastro Rotella gli è già corso dietro in cerca di gloria e applausi, quindi diciamo che la preparazione pattuita è saltata.» Disse la ragazza, aprendo le braccia di fronte a sé nel fare spallucce. «Ti direi che lo sostituisco nel dare ordini ai Guardiani, e quindi che non c'è nessuna falla nel sistema, ma se mi ascolteranno la metà di quanto ascoltano lui faranno il cazzo che pare a loro, perciò ho già mandato un mio clone secondo gli ordini originali e ne ho anche posizionato un altro sulla collina per controllare la situazione al posto mio.» Disse la ragazzina, piazzandosi le mani sui fianchi. «Per quel che mi riguarda non è necessario preoccuparsi. Posso dirti che da quel poco che ho visto il tipo non è di Konoha, né mi risulta un volto di spicco altrove, ma obiettivamente non ha fatto niente e ha il diritto di assistere al concerto come di andarsene dallo stesso. Indubbiamente non è un primo pelo, del resto uscire da un'illusione di questa portata prevede una discreta preparazione, non solo mentale, ma non voglio alzare l'allarme senza avere niente di concreto tra le mani. In ogni caso credere che la nostra rete di sicurezza si limiti al luogo del concerto è un errore da pivelli, nessuno sano di mente può pensare di andare a pisciare in casa altrui senza ricevere una sonora sculacciata. Vediamo come si svolgono gli eventi prima di intervenire. L'unica cosa che ti chiedo, magari, è di darci un taglio con questa idiozia del Genjutsu musicale, in caso servisse vorrei che il pubblico fosse pronto a seguire le indicazioni date senza essere mezzo rincoglionito.» Commentò Shizuka, tentando a quel punto di tirare un calcio nello stinco del clone di Raizen. «Hai capito o no, testone? Poi mi spiegherai tutto questo interessamento particolare a cosa serviva. Nel mentre sappi che il resto del tuo grande disegno sta procedendo come auspicato.» E sbuffando la ragazzina inarcò un sopracciglio. «Beh? Cosa devo fare ora? Intendo prima di spegnere le reazioni uterine di tua moglie Atasuke Uchiha.» Sibilò, furente.

     
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