Le Quattro Fonti del Bosco

[Addestramento TS I - Akira/Meika]

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  1. -Meika
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    Le Quattro Fonti del Bosco

    L'Accordo Scellerato



    Nampo guardò i nemici allontanarsi, dunque rispose all'Hozuki. I Kappa della Fonte Insanguinata riassumono tutto ciò che c'è di violento ed oscuro nell'animo umano... umano, Akira. Tu sei un uomo, non io. Cosa rispondi? E la risposta, date le premesse era una sola. Scontata ed inquietante.




    Suigo rinchiuse il Kappa in una sfera di muschio. Temevo fortemente che l'acqua avrebbe potuto avere più un effetto blasamico che dannoso, ma a tenerlo a bada sarebbe potuto servire. Sciolsi la tecnica non appena Suigo compose la sua ed arretrai, ansimando per la corsa, la lotta e lo spreco non indifferente di chakra.
    Mi asciugai le guance, gli occhi avevano lacrimato ancora e le sclere tornate bianche erano arrossate per lo sforzo. Ci sarebbe voluto ancora un po' per abitare i miei occhi a quello stress con ogni probabilità ma sapevo di aver dimostrato una versatilità notevole in quel frangente. Pensai, non senza un certo compiacimento, che mio padre sarebbe stato fiero di me.
    Dopo pochi secondi giunse Akira. Aveva la maglia sporca di sangue, ma sembrava star bene per cui dedussi che quel sangue non doveva essere il suo. Poi, ringraziò Suigo per avermi protetta ed al ché gli lanciai una specie di occhiatina gelido-sarcastica mentre mi scompigliava i capelli. Ecco, signor finisce-sempre-che-Meika-mi-rattoppa dissi, incrociando le braccia al petto con un broncio (non troppo convinto) quando Suigo spiegò che avevo fatto quasi tutto da sola.
    Avevo dovuto rattopparlo la sera prima solo perché si era messo tra me ed il Kappa furioso che ci aveva attaccati. In quel momento avevo avuto decisamente di protezione, poiché se il Kappa avesse sfogato su di me la furia che Akira aveva subito sopratutto grazie al suo corpo tutto strano non ne sarei uscita affatto bene.

    Quando parlammo di cosa fare del Kappa, non aspettai due secondi a spiegare il motivo per cui mi ero lanciata in un tentativo di cattura anziché semplicemente metterlo fuori gioco. Voglio interrogarlo. Annunciai, sicura. Nampo aveva detto che ad Ovest c'erano i territori della Fonte Dorata e che non potevano avvicinarsi lì. Perché allora lo stanno facendo? Suigo non seppe darmi una risposta. Si limitò a stringere le sue spalle verdi e ad assumere un'espressione incuriosita.
    Forse lui lo sa. Anzi ne sono sicura, questi qui erano partiti insieme e si sono divisi solo dopo. Dissi, per poi inginocchiarmi davanti la testa del Kappa, posandoci sopra le mani. Vado.
    Mi concentrai, ed iniziai l'interrogazione. [Tecnica]
    Interrogazione Mentale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'illusione si attiva tramite il contatto con la vittima. L'utilizzatore sarà in grado di interrogarla, cercando di estorcerle le informazioni direttamente dalla propria psiche leggendo la mente. Può essere utilizzata anche su bersagli incoscienti, riuscendo a comunicare mentalmente. L'utilizzatore vedrà le immagini dei pensieri superficiali della vittima, la quale è consapevole dell'interrogazione. Per mostrare un'immagine diversa dal reale pensiero è necessaria molta concentrazione, uno slot difesa e un consumo pari a medio ogni domanda.
    L'efficacia è pari a 30. Ogni domanda oltre alla prima richiede slot azione/tecnica.

    Tipo: Genjutsu - Tameshi
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso ogni domanda )
    [Da genin in su]


    Mi insinuai nella mente del Kappa, un groviglio oscuro di pensieri sanguinari, carichi di odio come non ne avevo mai visti prima d'ora. Sospirai, carica di rassegnazione per il destino furioso di quegli esseri: non sembrava esserci un'uscita alla loro rabbia.
    Perché i tuoi altri cinque compagni si stanno dirigendo verso ovest?
    Non ci fu alcuna risposta per alcuni secondo. Poi una parola, chiara e limpida, risuonò con immagini dinanzi ai miei occhi: Fottiti.
    Il Kappa stava resistendo. Ringhiai, rabbiosa, e proseguii insistendo con l'indagine ripetendo ancora una volta quella domanda. Il Kappa risposte ancora una volta "Fottiti". Lo feci una terza volta. Poi una quarta.
    Alla quarta volta il Kappa era sfinito, ed io quasi, così non poté far altro che lasciarmi libero accesso ai suoi pensieri oscuri. E ciò che scoprii non era piacevole.
    Noi cinque dovevamo controllare le vostre difese meridionali, quegli altri invece erano diplomatici. Volevano pagare ai Kappa della Fonte Dorata la possibilità di utilizzare il territorio ad Ovest per attaccare la Fonte Pura.
    Peché volete attaccare la fonte pura? Non potevo fare altre domande, la mia riserva di chakra era scarsissima.
    Abbiamo giurato che mai più un umano avrebbe calcato il territorio delle Quattro Fonti! Voi lo avete fatto con la connivenza di quegli smidollati, e noi rispetteremo il nostro giuramento!
    Non siamo qui per nuocere ai Kappa, perché insistete così tanto?
    Perché siete umani.

    Interruppi la tecnica e crollai con le mani a terra, ansimante. Sentivo la mia riserva di chakra allo stremo. Cercai di rialzarmi ma le gambe tremarono e caddi sul muschio soffice del suolo.
    Suigo-san, i cinque Kappa che erano diretti ad ovest... vogliono pagare i Kappa della Fonte Dorata per permettergli di attaccare da lì. Suigo a quelle parole parve allarmarsi, ed infuriarsi allo stesso tempo.
    Oh felloni che non sono altro! esclamò Suigo, alzando i pugni in aria minaccioso. Abbiamo un trattato con i Kappa della Fonte Dorata! Come osano cercare di portare quegli avidi ad infrangerlo. Meika-chan, io devo andare a parlare con Sosen immediatamente! E senza dire altro scappò rapido verso le mura, lasciandoci soli.

    Alzai lo sguardo verso Akira, preoccupata. Ho chiesto anche il perché volessero attaccarci. Sembravano avercela con gli umani, non so perché... Raccolsi tutti le forze e cercai di rialzarmi salvo poi ricadere in avanti, aggrappandomi malamente alla spalla di Akira. Ho sprecato praticamente tutto il chakra tra occhiate troppo lontane, illusioni ed interrogatori... Non credo sarei riuscita mai a dirlo direttamente, ma quello voleva dire "dai ti prego, portami tu che non mi reggo in piedi ed i tonici voglio conservarli il più possibile". Credi che... centri con mia madre questa storia?
    Non ne avevo la certezza, ma solo un orrendo dubbio.





    [Dopo poche ore]


    Suigo non si era fatto vedere. Lui, infatti, avevo avvisato Shosei dell'accaduto. Il Kappa che comandava la Fonte Pura così si era recato ad Ovest e con tranquillità aveva calpestato il suolo della Fonte Dorata. Lì aveva trovato i cinque Kappa intenti a contrattare con Kin-Ginki, il capo dei Kappa della Fonte Dorata.
    Quando Shosei si mostrò Kin-Ginki iniziò una dissertazione su come gli affare fossero affari e che doveva sempre analizzare l'offerta degli altri Kappa per trarre il maggior guadagno. Dunque aveva ritenuto l'offerta della Fonte insanguinata ridicola e li aveva cacciati a suon di sassi. Dopodiché Shosei si fermò a parlare con Kin-Ginki per un paio d'ore e quando ne uscì tornò alla Fonte Pura.

    Io ed Akira eravamo rimasti presso il confine meridionale, al di la del muro ma sempre lì vicino. Nampo ci diede da mangiare e da bere e dopo un paio d'ore mi sentii decisamente meglio. Dopo un po' torno Suigo, col suo passo allegro. Molta tensione sembrava essere svanita dal suo viso e pareva essere tornato spensierato come quando lo avevano incontrato la prima volta.
    Meika, Akira, Shosei-sama vuole parlarvi. Disse con gentilezza. Seguitemi.
    Dunque ci condusse verso la Fonte vera e propria. Il terreno continuava a scendere man mano che ci dirigevamo verso il centro. Camminavamo senza fretta e ci mettemmo quasi un'ora a percorrere i circa sei chilometri che ci separavano dal confine merdidionale alla fonte. La vegetazione era fitta, ma non asfissiante e dei rigagnoli e torrenti scendevano verso il centro confluendo verso quello che era la Fonte.
    La vedemmo dalla distanza, e non avevo visto nessun posto più bello prima di quel momento.

    japanese-lake-view-jpg



    La vegetazione era colorata e florida, l'aria pervasa da una tranquillità che sembrava impossibile rompere. Diversi Kappa nuotavano nella Fonte, ignorandoli al loro passaggio. Suigo aprì la strada verso l'edificio centrale, di legno, ricoperto di muschio.
    Non era grande, giacché quel tetto aveva solo una specie di concezione simbolica: i Kappa vivevano in acqua e tra la natura, non sotto tetti, protetti dalla luce del sole e delle stelle.
    Salimmo su una barchetta e Suigo la mosse con un remo, portandoci al centro della Fonte, verso il palazzo centrale. Scendemmo su un molo e dunque entrammo nell'edificio. Suigo ci condusse poi in un chiostro interno dove c'era un albero in fiore e diverse piante di fiori, nonché un laghetto dentro il quale, tranquille, nuotavano delle carpe koi.
    Seduto di fianco al laghetto c'era il Kappa più vecchio che avessi visto in quella strana giornata. La pelle era pallida e rugosa, il becco giallastro e lo sguardo profondo e tranquillo.



    Suigo si inginocchio al suo cospetto e dunque, silenziosamente, si ritirò.
    Due umani che giungono qui, sollevano un polverone tremendo e ci aiutano a sedarlo. Ohohoh, che giornata ricca di sorprese. Io sono Shosei, il leader di questi Kappa. Sedete, avanti, immagino vogliate sapere cosa succederà da questo punto in poi. Incerta, mi sedetti dinanzi al Kappa, tormentandomi le dita.
    Suigo aveva detto che era lui, il capo, a sapere qualcosa di mia madre. Il cuore batteva all'impazzata ed avevo quasi dimenticato che c'era una probabile battaglia in corpo.
    Non ci sarà alcuna battaglia. I Kappa della Fonte Insanguinata si sono arrabbiati molto nel vedervi nei loro territori e visto che noi siamo quelli che più di tutti intrattengono ancora rapporti con gli umani, hanno pensato a male, molto a male. Vorrei poter biasimarli per la loro follia, ma non riesco. Fece un lungo sospiro. Ma forse non è il momento di parlare ancora delle diatribe dei Kappa. Piuttosto, so che siete qui per chiedermi qualcosa. Non è certo colpa vostra l'accaduto, ma vi sono debitore per l'aiuto che ci avete dato. Per cui, avanti, chiedete.
    Io rimasi in silenzio per un lungo istante, poi, con voce tremante, iniziai a parlare.
    Shosei-sama, sono qui per informazioni riguardanti mia madre, Mei Terumi. Lei è stata in missione qui, dieci anni fa e non è più tornata. Doveva recuperare dei piani di una centrale elettrica dalle mani di alcuni Nukenin, ma la missione andò male. Solo che... ci sono stati eventi, che mi hanno portato a credere che lei possa essere ancora viva. Seguendo le tracce siamo arrivati, e Suigo mi ha detto che lei poteva sapere.
    Strinsi le dita sui miei pantalonicini. Era dunque giunto il momento di scoprire - finalmente - qualcosa di certo? Oppure tutta quella fatica si sarebbe rivelata inutile come qualsiasi tentativo fatto fino a quel momento?
    ... Lei sa qualcosa, Shosei-sama?

    A te le rivelazioni :wosd:

     
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21 replies since 3/7/2015, 18:22   658 views
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