Occhio per Occhio

Drago per Drago

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    Viaggiava con Kaminari da qualche ora riposandosi durante il viaggio mentre scaricava la tensione accumulata fino a quel momento, quando un pensiero iniziò ad infastidirlo rimbalzandogli per la testa.
    Fece un po’ di fatica ad afferrarlo e quando lo fece stava quasi per strattonare Kaminari per farlo tornare sui suoi passi e fargli divorare quel maledetto kiriano guercio.

    Etsuko .
    Maledetto stronzo.


    Quel kiriano merdoso l’aveva abbandonato allo sbarco appena avevano saputo che la cittadina si stava armando, era andato ad avvisare l’accademia diceva.
    Purtroppo Raizen non era dello stesso avviso, le capacità del kiriano sarebbero state come acqua nel deserto in quella missione, ed in qualche modo l’avrebbe scontata, maledisse due o tre volte anche Masamune e la sua maledizione.

    A me ha maledetto quello stronzo.
    A me.
    Questa merdaccia mi pianta nel bel mezzo della peggiore delle missioni e maledice me.
    ME!


    MALEDETTO STRONZO!

    Urlò così forte e all’improvviso che per un attimo l’imponente drago si agitò spaventato, non riuscendo tuttavia a disarcionare Raizen fortunatamente aggrappato mediante il chakra adesivo.

    M-m-Aledetto chi R-raIzen?

    Tra poco ti spiegherò, scendi di quota e avvicinati alla costa.

    Avevano appuntamento in una zona non meglio specificata lungo la costa ovest, visto che il postino d’emergenza dell’accademia non aveva necessità di nascondersi era libero di accendere un fuoco con cui farsi trovare.

    Toh, guardalo, bello rilassato, si è pure tirato su una tenda.
    Sta arrivando il lupo cattivo.


    Disse con un mezzo sorriso tra il rabbioso e il malvagio.
    Era notte inoltrata quando Raizen giunse nei pressi della capanna ed ancor prima di atterrare, in modo da non essere minimamente percepito avrebbe attivato la sua tecnica scaraventando via il piccolo accampamento, non a livello di Hinajiku certo, ma di sicuro il Vento infernale avrebbe dato un pessimo quanto gelato risveglio ad Etsuko.

    “non ti serve aiuto Raizen?”
    CERTO CHE MI SERVE!!!
    Avevo un mezzo esercito contro di me!
    Mi è toccato far fuori un paio di jonin e col terzo avevo uno svantaggio numerico che manco riesco a quantificarlo!
    Avrei fatto meno fatica a dare il culo ad Otafuku!
    Tira su quelle natiche gelate, si riparte!


    Ordini perentori, Etsuko avrebbe fatto bene a calibrare le sue parole in quel momento, Raizen non era poi troppo iracondo, ma venir bistrattato passando per il cattivo quando era stato lui a venir abbandonato lo imbestialiva.

    Oh, se lo dirai a Masamune di tutto questo putiferio.
    Glielo dirai si.
    E gli sbatterò la faccia sopra il contratto.


    Avrebbe atteso che Etsuko salisse su Kaminari prima di imitarlo, anche se il contatto con il kiriano avrebbe provocato un brivido incontrollato

    BRRRRRHHHH!

    Ma vista l’iper attività di del drago il brivido fu abbastanza intenso da riuscire a disarcionare il kiriano.

    Abbi pazienza Kaminari, dovevo buttarlo giù dal letto in maniera cattiva per vendicarmi.

    Il drago annuì con una piccola smorfia mentre Etsuko ritentava l’impresa questa volta con successo.
    Prossimo obbiettivo: il faro del nord.
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    LE RAGIONI DEL CUORE


    tutto era quiete…
    intorno lo scoppiettio del fuoco e il dolce indugiare delle onde sul bagnasciuga, un incontro eterno tra il mare e la terra a suggellare il loro antico e incolmabile legame.
    erano passati giorni da quando aveva dovuto abbandonare d’emergenza l’imbarcazione Kiriana e il suo sgradevole ma ormai quasi amico d’avventura.
    chissà se era riuscito a sopravvivere…

    mah si!!!

    era arrivato a quella conclusione dopo un momento d’esitazione… chi avrebbe mai rottamato un vecchio armadio della foglia? colui che aveva questa abilità doveva ancora nascere o per lo meno, chi avrebbe potuto farlo, ovvero il sottoscritto, non aveva alcuna intenzione per il momento ti cancellarlo dalla faccia della terra… dopotutto erano legati da un legame indissolubile e ad essere davvero sinceri, quel legame, divertiva non poco il nebbioso.
    si poggiò una mano sul petto… il dolore persistente che l’accompagnava da giorni, una fitta al cuore che si era fatta sentire via via più insistente, adesso pareva dargli tregua. era dovuto andar via, nelle sue condizioni, da buon medico qual era, aveva capito sin da subito che sarebbe stato solo d’intralcio e quel che a primo avviso era sembrato un semplice malessere passeggero, si era rivelato nei giorni passati in mare, qualcosa di più preoccupante e che via via si andava cronicizzando. l’infuso di erbe medicinali che aveva ingurgitato quella sera, sembrava alleviare le sue pene.

    strinse la mano intorno alla zona del petto che nascondeva il cuore, quasi ad aumentare la pressione toracica e per un attimo fu tentato di concentrare il chakra nel suo bisturi a tranciare l’organo per alleviare le sue sofferenze, ma poi la ragione riprese il sopravvento e gli occhi si chiusero, con loro, si allentò pure la morsa della sua mano, che or pareva una carezza sul petto provato da giorni di dolori intensi.
    era la prima notte che finalmente riusciva a riposare… doveva tornare in ospedale e sottoporsi ad esami più approfonditi… qualcosa nel suo corpo non funzionava a dovere e quel qualcosa se avesse deciso di fermarsi, avrebbe decretato la fine del ninja di Kiri.

    un colpo e un’altro ancora…
    si tesero le funi che tiravano la tenda, quasi come colpi di frusta sei teloni che non avrebbe retto ancora a lungo.

    ma che cazzo succede?

    un vento forte pareva improvvisamente alzatosi dal nulla, tanto che Etsuko pensò stesse sognando

    poi una voce conosciuta lo riportò alla realtà.

    dovevo aspettarmelo

    rispose il ninja

    è proprio vero… contratto o no… non puoi proprio fare a meno di me…
    e come al solito, non conosci le buone maniere.
    perché disturbi il mio sonno?


    pensò Etsuko e lo maledisse in silenzio, per aver turbato i suoi pochi minuti di riposo, riposo che ormai non conosceva da giorni.

    Quanto sei esagerato Raizen,
    il solito canta balle…
    dovresti essere un canzoniere e non un ninja, faresti carriera sai?


    si voltò di spalle…

    tu non eri quello che agiva in solitario?
    vuoi che ti ricordi quello che è successo al faro del Nord?
    o vuoi che sia Masamune a ricordartelo…
    l’ultima volta non era così felice di vederti sai…
    e del folle drago forse dovresti avere un po’ di paura… anche se fingi che nulla ti spaventa.


    pochi scambi di battute come queste e gli animi si acquietarono, d’altra parte il nebbioso poteva fidarsi dell’armadio e forse il faro settentrionale e i suoi amici draghi avrebbero pur potuto fare qualcosa per migliorare la sua improvvisa condizione, più di quanto un chirurgo del suo ospedale avrebbe potuto fare… ad un certo punto la medicina si fa da parte e ci si affida a qualcosa che qualcuno chiama miracoli, altri chiamano doti sovrannaturali… e chi meglio dei draghi poteva possedere tali doti.
    si convinse ad accettare l’invito di Raizen e dopo aver raccolto il necessario e spento con un festone ciò che restava del focolaio allestito, rilasciando nell’aria simpatiche scintille. salì sul docile amico di Raizen, permanenza che durò ben poco visto lo scossone che segui, scossone che mandò letteralmente Etsuko con il culo all’aria e terminare la sua corsa sul morbido lastrico sabbioso. una fitta al petto si ripresento, così come la smorfia di dolore sul volto d’Etsuko, che non aveva alcuna intenzione per ora di rivelare l sua condizione al suo compagno di sventure.

    divertente… davvero divertente…
    avrei dovuto aspettarmi un simile umorismo da te Raizen…
    posso salire o dovrò invocare uno dei miei draghi?
    sai non credo che farebbe troppo piacere al tuo ammiccato qui presente e l’effetto non si limiterebbe ad un semplice brivido sul dorso del tuo squamato amico… ma lascerebbe qualche tangibile e più evidente segno.


    sorrise… dopo che il dolore fu nuovamente scomparso…
    e salì sul dorso del drago, un fugace sguardo nel suo zaino, per assicurarsi che ci fosse una abbondante scorta di erbe che aveva raccolto in quei giorni… tutto era al suo posto.

    bene io sono pronto, quando partiamo?

     
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    È colpa tua. Ratty

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    [I Venti della Guerra]

    Solcare i cieli sul dorso di Kaminari trasmetteva una sensazione di assoluta libertà: come tutti i draghi bianchi, la sua affinità con le correnti d'aria gli permetteva di fluttuare senza quasi alcuna resistenza, quasi fosse una nuvola che correva ad alta velocità. Era molto tempo che non seguivo questa strada verso casa...normalmente è la tecnica del richiamo a portarci dentro e fuori il Faro Settentrionale. Spiegava il drago mentre seminascosti dalle nubi sfrecciavano centinaia di metri sopra le campagne brulle di Kumo, sicuramente poco visibili. Passare attraverso i corridoi del Tempio centrale, come quello in cui hai stretto un Contratto con noi, sarebbe pericoloso: con l'Equilibrio infranto si rischia di finire ovunque. Ed in effetti era per quel motivo che i due shinobi erano finiti per errore al Faro Meridionale, patria dei draghi neri. Quindi cercherò di volare lontano dai centri abitati, e poi arriveremo alla Valle del Vento.

    jpg



    Sotto di loro passarono foreste, terre aride e campi coltivati. Il viaggio sarebbe durato due giorni almeno, ma non sarebbe stato difficile accamparsi per la notte e trovare qualcosa da mangiare. Non avrebbero nemmeno dovuto preoccuparsi di accendere fuochi perchè le notti erano sufficientemente calde. Non sarebbe mancata qualche immagine spiacevole: la guerra civile a Kumo era più accesa che mai, e si poteva sempre vedere qualche campo dato alle fiamme, o fumi in lontananza, così come alcune torri di osservazione in mezzo alla foresta che erano state palesemente sede di qualche battaglia violenta. Volarono abbastanza lontani dai centri abitati da non essere mai testimoni di battaglie, ma sicuramente le ferite aperte dalla guerra erano davanti ai loro occhi...e tuttavia non erano affar loro, anzi, Raizen aveva sicuramente contribuito ad alleggerire la situazione impedendo il colpo di stato nelle regioni meridionali del paese.

    [...]
    Ormai stiamo per arrivare. Forse un'ora o poco più...vedete quelle montagne? Era l'alba del terzo giorno di viaggio, e di fronte a loro stava una grande catena montuosa sormontata da nuvole tanto fitte da creare quasi un muro impenetrabile. La Valle del Vento è là in mezzo, ed al centro esatto c'è il Faro Settentrionale, la nostra casa. Kaminari aveva accelerato la sua andatura, ora che la meta era vicina. Non si può accedere via aria, nemmeno un drago può, perchè in mezzo alle nuvole ci sono correnti d'aria troppo potenti...è un meccanismo di difesa che abbiamo generato sin dalla perdita dell'Equilibrio fra i Draghi. Spiegò. Però alla base c'è un tempio che permette il passaggio. Entrambi voi avete un contratto coi Draghi quindi non dovreste avere problemi nel passare, in ogni caso due miei fratelli sono a guardia dell'ingresso ed in caso di emergenza possono sospendere temporaneamente il Muro di Nuvole. Lentamente cominciò a scendere di quota. E' molto tempo che non vedo Toppu e Dageki...di sicuro saranno sorpresi dal vedere un ninja legato ai Draghi del Sud! Ridacchiò mentre voltava la testa appena quel tanto che serviva per vedere i suoi passeggeri. Vi piacerà la Valle del Vento...è un luogo di pace assoluta.

    E tuttavia, voltandosi proprio in quel momento non fece a tempo a vedere il bagliore che si avvicinava dabbasso: una sfera elettrica di grandi dimensioni era stata sparata dal folto della foresta che circondava le pendici dei monti...e non sembrava affatto un colpo di avvertimento! Kaminari non avrebbe fatto in tempo a difendersi da solo, ma forse i due ninja potevano aiutarlo. [Cannone Elettrico]6 Unità. Concentrazione Viola. Esplode in un raggio di 9 metri. Potenza 50. Comunque andasse, altri tre colpo sarebbero arrivati in rapida successione, da diverse angolazioni, ed il grosso pericolo non stava solo nella loro velocità ma anche e soprattutto nel fatto che, se schivati, sarebbero comunque esplosi come se avessero percepito lo spostamento del bersaglio! Il drago ed i suoi passeggeri erano a quasi cinquanta metri da terra quindi una caduta rischiava di essere rovinosa...ma comunque andasse, dopo quella prima salva, un nuovo tremendo attacco elettrico simile ad una freccia gigante avrebbe trafitto inevitabilmente il corpo sinuoso del drago, ferendolo quando bastava per cominciare a farlo precipitare AAAAHHH! Fortunatamente non sarebbe stato difficile salvarsi dalla caduta in quel caso, perchè la creatura avrebbe rallentato la discesa il più possibile così da salvare i suoi passeggeri. Non...posso...fare...di più... Sarebbe sparito a forse venti metri da terra in una zona con alberi alti dieci-quindici metri. Niente di così terribile...salvo il fatto di essere capitati tra nemici capaci di attacchi così potenti!

    Non dovettero aspettare molto, dato che dopo una manciata di secondi dall'atterraggio, intorno a loro comparirono non meno di cinque shinobi, tutti sui rami degli alberi, apparentemente tagliando ogni possibile via di fuga. Tre avevano una semplice uniforme ninja ed il coprifronte di Oto, mentre i due restanti avevanoun aspetto assai più singolare: il primo indossava strani abiti molto larghi e palesemente le sue mani erano meccaniche, come anche i suoi piedi, apparentemente dotati di ruote. Aveva il coprifronte di Oto alla cintura ed una strana arma assicurata dietro la schiena, forse una lancia di qualche tipo. (Immagine di Riferimento) Accanto a lui stava un ninja un pò sovrappeso dall'aria assai meno competente: indossava una lunga sciarpa e portava con sè un'arco, segno che forse era stato lui a mettere a segno l'attacco che aveva abbattuto Kaminari. Aveva un coprifronte con il simbolo per "shinobi", ma era evidente la nota musicale di Oto ricamata sui suoi abiti. (Immagine di Riferimento)

    Assurdo...li ho colpiti davvero! Quello grassoccio aveva un'espressione preoccupata e stupita al contempo, come se non si aspettasse di aver davvero catturato le sue prede. Hai eseguito l'ordine alla perfezione. Per una volta. Commentò gelidamente quello con l'aspetto strano ed il viso inespressivo, prima di puntare una mano verso i due ninja accademici. Stavate sorvolando una zona di guerra, con una delle evocazioni del nemico. L'elettricità cominciò ad avvolgere quella mano metallica. Dichiarate la resa e sarete catturati come nemici dell'Accademia, senza che vi venga torto un capello. Anche se Kumogakure si è ribellata, non ha senso sedare tutto nel sangue. Almeno secondo gli ordini del caposquadra. Eh...uhm...Teppei? Questi due hanno il coprifronte di Konoha e Kiri... Sembrò realizzare il grassoccio, dopo averli guardati per bene. Gli altri ninja più anonimi si guardarono confusi, ma non quello meccanico, che si limitò ad annuire. Non cambia. Stavano sorvolando la zona palesemente diretti al Tempio. Su un Drago Bianco...e non si trattava di Toppu. Quindi è evidente che sono alleati dei ribelli di Kumo. L'elettricità si intensificò, cominciando a dardeggiare sulla corteccia dell'albero, strappandone piccoli pezzi. Devono essere catturati od uccisi. Ma...ma...e se fosse solo un... Gli ordini sono categorici. E poi a Raizen ed Etsuko. Dichiarate la resa?

    Avrebbero avuto poco tempo per rispondere: l'uomo chiamato Teppei non era esattamente amante delle chiacchiere o delle giustificazioni, a meno di un secco "si" o "no" avrebbe tollerato solo poche frasi prima di attaccare senza ulteriori preavvisi, scagliando una sfera elettrica contro i due ninja, del tutto simile a quelle che avevano bersagliato Kaminari pochi minuti prima. Gli altri shinobi seguirono a ruota, con l'arciere che attaccò il torace Etsuko con due frecce al contempo [Forza Blu+2 tacche - Potenza 15 per freccia] e gli altri tre che scagliarono una salva di tre kunai contro Raizen, uno dopo l'altro, per ridurre le possibilità di difesa, mirando tutti alle gambe. Comunque andasse, prima che i due potessero contrattaccare (o anche se avessero dichiarato la resa) ecco che uno dei ninja anonimi gettò un grido di dolore prima di cadere dal ramo con un aikuchi piantato nella schiena. Al suo posto stava una donna dalla pelle scura, con uno strano chakra violetto che danzava tra le dita. (Immagine di Riferimento) Uno shinobi delizioso. Ma dov'è finito il drago? Non ditemi che voi idioti lo avete abbattuto? Ehi, N, che ne pensi? Sono stati così stupidi? I ninja di Oto reagirono immediatamente alla comparsa della donna, che venne bersagliata da scariche elettriche e frecce...che tuttavia vennero annullate da una parete di fumo che le divorò come se nulla fosse! Il fumo era arrivato dal basso, dove uno strano ninja con la capigliatura afro e gli occhiali da sole stava distrattamente giocherellando con una sigaretta. (Immagine di Riferimento)Attiri sempre critiche ed attacchi, H, non sarà il caso di controllare questo aspetto del tuo carattere? Bah, al diavolo!

    Ehi, voi due. Disse l'Afro a Raizen ed Etsuko. Io dico che i ninja di Oto da queste parti sono fuori giurisdizione. Kumo è indipendente adesso e scommetto che l'Accademia non sa nulla di questo loro assedio. Dovreste aiutare noi...magari i vostri villaggi ne trarrebbero vantaggio. Aggiunse la donna chiamata H, con un sorriso che voleva essere seducente. H e N. Come prevedibile voi siete alleati dei ninja di Kumo. Yasu, prepara la freccia elettrica. Constatò Teppei, mentre l'altro sembrava non sapere che pesci pigliare. Cosa? no, se-secondo me stai prendendo una decisione affrettata! Io... Fallo. E Yasu deglutì.

    Era una situazione di stallo...i due ninja si sarebbero schierati o avrebbero cercato altre strade?



    CITAZIONE
    Scusate il mese di attesa ma tra altri post e vacanze ho avuto un pò di difficoltà. Ora si riparte u_u
     
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    Il Bivio







    Aveva quasi dimenticato com’era viaggiare su un drago del nord, o probabilmente non l’aveva mai fatto per un periodo così esteso, ma era certo che l’esperienza fosse indimenticabile, non sembrava che l’aria si spostasse per farli passare, sembrava proprio che corpo e vento si fondessero trapassandosi senza disturbarsi a vicenda, sembrava che non occorresse neanche respirare, l’aria lasciava e prendeva ciò che i polmoni dovevano solitamente trarre o abbandonare ad essa come per magia.
    Sospirò pensieroso.

    Dopo tutto quel marasma ci voleva.

    Borbottò a mezza voce prima che Kaminari parlasse.

    Immagino sia quasi nostalgico.

    Disse mentre batteva con una mano sul dorso del drago.
    Sospirò più di una volta mentre attraversavano le terre di Kumo, per quanto il suo cuore potesse apparire freddo e metallico da qualche parte era sepolto un essere umano dotato delle stesse emozioni di qualsiasi suo simile, e le guerre civili erano orribili.
    Nessuno guadagnava niente, perfino la terra ne soffriva, nulla veniva risparmiato.
    Si accamparono più di una notte vista la durata del viaggio, ma tutto sommato non ci furono problemi, anzi, fu quasi rilassante nonostante l’aria della guerra soffocasse quel paese.

    Vorrei fare qualcosa per questa storia dell’equilibrio.

    Annunciò, riallacciandosi al discorso dell’equilibrio fatto il giorno passato dal drago, come se non fossero passate tutte quelle ore.

    E in realtà mi chiedo anche per quale ragione mi abbiate tenuta nascosta la presenza degli altri clan.
    I draghi del sud avevano una teoria tutta loro a riguardo.


    Disse mentre guardava lievemente torvo il candido drago, quel tempo trascorso in piena serenità gli aveva riportato alla mente il motivo primario di quel viaggio.

    Dal poco che so quello che sta accadendo intorno a noi rispetto alla storia dei draghi non è che una mera accapigliata tra due bambini che cercando di decidere di chi sia l’ultimo angolo di barretta di cioccolato.
    A proposito di questo, come ve la cavate in terreno di guerra?
    Nessuno qui vi ha coinvolto?


    Esaurito il discorso giunsero in vista della valle del vento, o per meglio dire della catena montuosa che la delimitava, circondata da nubi così fitte da essere impenetrabili allo sguardo, quantomeno al suo.

    Ei guercio.

    Appellò Etsuko, cercando di ironizzare sulla situazione che in un modo o nell’altro affliggeva entrambi.

    Dai un occhio li in mezzo, son curioso di sapere cosa regge tutte quelle nuvole, riesci a vedere fino a li?
    Sarei curioso anche di sapere se ci sono altri draghi fuori dalla valle.


    Non si girò a guardarlo nel viso, a suo parere quello era quasi uno scherzo tra amici più che una vera e propria presa in giro. La curiosità era dovuta alla stranezza di quella clausura, gli pareva strano che i draghi del nord per ciò che aveva appreso da Masamune, per quanto codardi, si fossero rinchiusi dentro quel sistema di protezione così elaborato.

    Toppu e Dageki?

    Domando incuriosito il Colosso. Non aveva mai sentito dei due draghi, probabilmente non potevano abbandonare l’ingresso del tempio e per questo non era mai capitato, ma tra un mistero e l’altro erano più le cose che non conosceva che quelle di cui era al corrente.
    Kaminari spiegò che i due draghi erano fratelli, e che come Raizen aveva immaginato erano a guardia del tempio d’accesso da parecchio tempo, ed a causa di ciò le visite alla valle erano estremamente rare, probabilmente anche a causa del loro carattere che gli permetteva di trovare sufficiente compagnia nella sola presenza del fratello e dell’età che nonostante non fosse eccessiva per i draghi li rendeva lievemente distaccati dall’attuale generazione.
    L’ingresso nelle loro mani era al sicuro, se singolarmente erano temibili in coppia diventavano mortali avendo una naturale propensione alle tecniche combinate che il loro sangue così simile gli permetteva di creare con la naturalezza propria di chi adoperava le tecniche in completa autonomia, serve l’intervento di entrambi per accedere al tempio.

    Comprendo, due ossi duri insomma.

    Fece a malapena in tempo ad esprimersi sui due guardiani che dalla foresta sottostante emersero quattro grandi sfere di chakra elettrico, rapidità e bersaglio fugavano qualsiasi dubbio sulla bontà di quegli attacchi.
    Il Colosso fu rapido a reagire e senza nemmeno perdere tempo ad impugnare le armi fece fluire il suo chakra alle mani, creando quattro katane lucenti dello stesso chakra ventoso con cui erano state generate [Creazione della forma x 4]
    Vennero scagliate in momenti differenti, la prima sfera necessitava di un lancio preciso e venne quindi bloccata a mezz’aria dalla spada, esplodendo a contatto con essa e ferendoli leggermente a causa di ciò [leggera diffusa] ma erano già preparati alle altre sfere e contrastarle con le altre lame non fu complesso vista la posizione, fortunatamente grazie alla forza di gravità la gittata concessa a quelle armi non era vincolante.
    Anche la seconda giovò di un lancio personalizzato, ma la terza e la quarta, grazie all’abilità del Colosso [Combattente esotico] vennero colpite da un unico attacco doppio che le fece esplodere ben prima del contatto.
    Fu per lui impossibile invece intercettare la freccia, compito che lasciò ad Etsuko con uno sguardo eloquente.
    Ma il Kiriano non riuscì ad evitare del tutto il danno, consentendo alla freccia di colpire il drago che ferito iniziò a perdere quota, qualcosa di grave se lo inabilitava a quel punto.
    Fu in quel momento che l’ingombrante fagotto portato da Raizen per tutto il tempo si dimostrò “utile”

    Stringilo tra i denti e portalo con te.

    Era l’arma sottratta alla Cavalla rossa qualche giorno prima, non sapeva chi li aveva bersagliati, ed anche se credeva di essere al sicuro da un pezzo e che la focosa equina non si sarebbe risparmiata sfoderando contro di lui le sue tecniche peggiori, non voleva rischiare.

    Fatti curare e non preoccuparti, eventualmente avverti qualcuno alla valle se non richiamo kubomi entro qualche ora. Se lo farò sarà lui a portarvi notizie.
    Etsuko!
    Due cloni illusori, uno tuo e uno mio, il mio dovrà letteralmente rivestirmi, spariremo al momento opportuno, meglio se hanno tratti somatici pesantemente differenti, eccezion fatta per le dimensioni del corpo.
    E poi avvicinati, dovremmo usare la tecnica della trasformazione in combo. Per assumere le sembianze del clone che rivestirà me.


    Quando il drago scomparve facendoli atterrare tra le fronde degli alberi imprecò contro dei conosciuti esclusivamente a lui, dei dai costumi facili e generosi, dei che facevano forti sconti alle comitive e che non avevano il timore di accogliere gli immigranti generosi dalla porta posteriore anche se lievemente cigolante e scardinata.
    L’atterraggio non fu morbido, ma tra le fronde e l’altezza relativamente ridotta riuscirono a non ferirsi ulteriormente, riuscendo a mantenere la Henge.
    Passarono pochi secondi, necessari a farli rialzare, prima di essere circondati da cinque shinobi che a quanto pareva erano intenzionati a non farli scappare.
    Si guardò attorno silenzioso mentre il mingherlino di nome Teppei parlava, una di quelle persone fastidiose ligie al dovere difficili da persuadere.
    Non sembravano dei semplici uomini di ventura, ma era anche vero che per quanto ne sapeva lui l’accademia non aveva ancora mandato nessuno a combattere in quelle terre, non comprendeva per cui come mai quel piccolo gruppo si arroccasse tutti quei diritti in zona di guerra.
    Attaccare in quel momento tuttavia era impensabile, senza contare che la piccola strategia messa in piedi grazie all’occhio di Etsuko avrebbe perso di efficacia in svantaggio numerico.

    Ci arrendiamo, siamo sicuri che prima di venir interrogati avremmo il tempo per farvi comprendere che siamo realmente acc…

    Non concluse la frase per la seconda volta che venne interrotto dal grido di uno degli otesi, che dopo la mal riuscita performance canora cadeva al suolo come un sacco di patate, probabilmente morto, o comunque reso inabile da un aikuchi tra chissà quali vertebre.
    Uno in meno, ed un moto di felicità che lo rese soddisfatto dei suoi turpiloqui, rassicurandolo sulla loro utilità: alcuni dei necessitavano di una spintarella.
    Era stata una donna, scura di carnagione come lo erano tutti a Kumo.

    E non è mica male sto cioccolatino!

    Ammise rudemente tra se e se, subito portato ad allearsi con la donna piuttosto che del carrello della spesa munito di lancia.
    Per lui quella situazione era intraducibile, aveva dedotto che il piccolo gruppo accademico in cui era incappato faceva parte di una fazione che ne comprendeva almeno due impegnati in quelle guerre civili, tuttavia era strano, generalmente si veniva a sapere di simili movimenti, soprattutto se uno dei villaggi interveniva su uno dei grandi paesi esterni all’accademia. Detti popolari riguardanti la peluria femminile a parte, tra le due fazioni in gioco pareva che quella più onesta fosse proprio quella cioccolatosa.
    Pareva anche che fosse il “nemico” ad avere un legame con i draghi bianchi, e non gli veniva semplice immaginare i candidi rettili alleate di persone malvagie, o forse così cercava di convincersi.
    Tuttavia gli otesi stessi parevano conoscerli ed avere per Toppu stesso una sorta di permesso speciale che gli consentiva di transitare senza problemi.
    Che lo facessero per evitare ulteriori problemi con i Guardiani dell’accesso che al dire di Kaminari erano individui da non sottovalutare?

    Anche se la donna parlava di stupidità

    Poteva anche essere che decidendo di non immischiarsi i draghi avessero stabilito una tregua che gli impediva di sorvolare zone di guerra attiva, in modo da risparmiare vite ambo parti, avrebbe anche spiegato parzialmente l’attenzione di Kaminari nello schivare i centri abitati zone probabilmente più calde e la conoscenza che gli otesi avevano di Toppu, un affare decisamente in linea con i pacifici draghi, in grado di creare un oasi di pace nonostante la guerra si spandesse a macchia d’olio attorno alla valle del vento.
    Ma se doveva arrivare al tempio conveniva scegliere chi aveva un contratto diretto con i draghi.

    Un drago è stato attaccato ma è praticamente incolume, e in realtà credo che questi accademici non avessero intenzioni belliche, probabilmente temevano un attacco.
    Ma, compreso che non siamo una minaccia credo che a breve deporranno le armi e si allontaneranno senza provocare altre inutili morti trasformando una svista in un affare per becchini.
    Giusto?
    Senza pretendere il controllo su terre che non gli appartengono e mai gli apparterranno e in cui non dovrebbero discutere nemmeno la posizione dell’ultimo insetto posatosi su chissà quale foglia.


    Guardò nel viso quello che pareva essere il capo di quella piccola squadra, dando le spalle ad H e N, in un palese gesto che avrebbe chiarito da quale parte si erano schierati.
    Non fu troppo prosaico e pur mantenendosi serio non divenne aggressivo, era pronto ad ogni evenienza, ma non stava considerando la violenza, dopotutto loro erano in due, ed i probabili nemici li sovrastavano quanto a numeri. Alla fine dei conti la donna non aveva tutti i torti, quella era una guerra civile e se quelli erano realmente accademici, per quanto particolari fossero le tecniche che utilizzavano, non avevano nulla a che spartire con i mutamenti in corso a Kumo, non in quella maniera quantomeno, non facendo tabula rasa di chiunque gli si mostrasse avverso in una nazione che lo era per natura agli accademici.
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Mai fidarsi dei Draghi!!!

    e così si ritrovarono ancora una volta insieme, all’alba di un nuovo viaggio, di una nuova avventura all’insegna di un legame che si rinsaldava di volta in volta.
    i giorni passarono quieti, i paesaggi sotto di loro si alternavano, vedere un paese sconvolto e ferito dalla guerra non era di certo uno spettacolo stimolante, ma si Sa, vivere gli eventi in terza persona, guardarli da fuori, da sempre una sensazione di distacco, una leggera aura di cinismo che si affievolisce in un semplice e sopportabile, piccolo rimorso.
    il vento sulla pelle contribuiva ad alleggerire le ore di viaggio, così il giorno e la notte si alternarono, tra piccoli scambi di opinioni, grigliate di selvaggina procurata qua e la e nottate ristoratrici. nessun intoppo, nessun imprevisto, seppur la compagnia del drago bianco un po’ mi inquietava.
    evitai volontariamente qualsiasi riferimenti ai draghi neri, sarebbe stato da incoscienti farlo a centinaia di metri d’altezza su un mezzo di trasporto così suscettibile a quell’argomento. dopotutto, il contratto era rimasto inutilizzato sin dalla volta in cui era stato siglato nel faro meridionale. provavo un certo timore reverenziale nell’evocare i draghi neri o forse semplicemente non ero ancora pronto… ero del parere che il tempo sarebbe arrivato e che non serviva di certo calcare la mano.
    il malessere che avevo provato, era svanito con quelle ore di viaggio, come se la compagnia dei due individui avesse sortito effetti curativi o semplicemente le cure medicinali che di tanto in tanto, nelle ore notturne, lontano agli occhi indiscreti di Raizen mi somministravo, funzionavano.
    così all’alba del terzo giorno…
    lo vidi,
    avvolto da un fitto strato di nubi, candide ma al contempo minacciose.
    ascoltai le parole del drago e rimasi impressionato dal sistema di difesa che avevano macchinato, nemmeno gli stessi membri del clan potevano sorvolare quello strato di nuvole. capì in quel momento, quanto la diatriba tra i draghi fosse profonda e quanto la mancanza di fiducia, fosse presente e latente in quei posti.
    ascoltai le parole del drago, i nomi dei guardiani, ma mi disinteressai all’argomento. dopotutto la mia chiave d’accesso al faro era Raizen e lui avrebbe sicuramente garantito per me… dopotutto c’era un legame ad unirci…
    sorrisi…
    un sorriso che preso sparì dal mio volto quando attivai il Magan, per accontentare la richieste del mio amico… non fu la coltre di nubi a spaventarmi, che mostrava sbiadite immagini e confuse, persino alla mia vista, quanto la presenza di numerose energie vitali appena sotto di noi… e a quell’altezza era impossibile passare inosservati. in pratica eravamo preda facile della contraerea.

    ehi tu… che diavolo fai? riprendi quota e fallo subito…

    ma la mia esortazione, arrivò tardiva.
    e sebbene la prontezza di riflessi del foglioso evitò l’impatto delle potenti sfere elettriche,
    fu impossibile per il drago bianco evitare la freccia che impatto sulla pelle, squarciandola,
    il contraccolpo fu tremendo, sobbalzai, ma mi misi subito in piedi, facendo leva al mio chakra adesivo per mantenere l’equilibrio, mentre il drago in picchiata cercava di ridurre il più possibile la velocità di caduta.

    ora…

    saltai pochi istanti prima che il drago scomparisse, avvolto dal suo richiamo, saltai verso l’alto per contrastare l’accelerazione di gravità atterrando tra le fronde…
    il resto fu un capitombolo, rovinoso tra cespugli e frasche, per fortuna poco dannoso se non per qualche escoriazione.
    nel frattempo la strategia era stata formulata e non discussi le direttive…

    “vediamo dove vuol andare a parare”

    io avrei agito diversamente, così ci saremmo esposti in ogni caso all’occhio del nemico, seppur sotto fittizie spoglie.
    così ad occhi umani saremmo apparsi noi… finti e su mentite spoglie, mentre i veri ninja erano celati dall’illusione coprente generata dal mio prezioso occhi.

    Eccoti accontentato ed ora cosa si fa?

    passarono pochi istanti prima di essere accerchiati, cosa che avevo già previsto. ma la sorpresa fu, riguardo a chi ci accerchiava… mi sarei aspettato chiunque ma non abitanti di Oto in quelle terre, abitanti la cui scarsa diplomazia era riconosciuta, Otesi che più di tutti gli altri abitanti dei villaggi ninja odiavo, d’altra parte le diverse dispute con Kiri non contribuivano ad addolcire gli animi.
    ascoltammo in silenzio le parole di quello strano individuo…
    le sue minacce neppure troppo velate, vidi la perplessità negli occhi dei suoi alleati e capì che avremmo potuto usarla a discapito loro, in una eventuale disputa… lotta che comunque sarebbe risultata impari… così non fui sorpreso sulla dichiarazione di resa, di Raizen.
    ciò che mi stupì fu quello che accadde nel giro di pochi secondi.

    ehhhh…
    adesso si che ci divertiamo.

    Raizen non c’è dubbio su chi appoggiare…

    il mio riferimento era chiaramente nei confronti della ragazza e del tizio afro…

    io eviterei inutili spargimenti di sangue

    dissi a rafforzare le parole del foglioso.

    però… se proprio non ne volete fare a meno…

    la mia illusione assunse un atteggiamento preparatorio e minaccioso, chiaramente rivolto agli Otesi.
    il vero Etsuko rilassato si godeva la scena.
     
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    Non la abbiamo tenuta nascosta...semplicemente eri malato e non sembrava importante spiegarti tutto. Siamo abituati ormai alla separazione, non ci aspettavamo che qualcuno potesse mai incontrare due clan, contando quanto siamo lontani gli uni dagli altri. Kaminari non sembrava molto fiducioso sulle possibilità di Raizen di far qualcosa per l'equilibrio, ma intanto non amncò di rispondere alle altre domande. Non ci siamo schierati...siamo sempre dentro la nostra barriera quindi non ci immischiamo nelle faccende degli umani. Certo tutto questo è terribile ma non possiamo farci nulla, a parte la Valle possiamo solo visitare alcuni dei templi collegati al Tempio Centrale di Ryujin, ormai abbandonato. Come quello dove ti sei legato a noi. E possiamo andarci sol in caso di grandi squilibri: ad esempio quando stavi per essere sopraffatto dal tuo chakra devi aver danneggiato la struttura fino a far scattare un qualche antico allarme che ci ha richiamati. Tecnicamente era stato Febh a spaccare metà dei bassorilievi, ma questo nè Raizen nè i draghi lo sapevano. Quanto all'osservatore guercio, gli risultà impossibile vedere oltre la coltre di nuvole anche con il Magan: era come se quella parete fosse un essere vivente la cui energia vitale copriva ogni altro segnale.

    [Oto contro Kumo]

    Raizen ed il clone di Etsuko si erano schierati ma comunque nelle sue parole, nonostante la velata minaccia, comunque si leggera un certo desiderio di evitare spargimenti di sangue. Ma che bravo ragazzo, anche se non credo si possa evitare lo scontro, sai, ciccino? La donna chiamata H sospirò, molto teatrale, mentre N più in basso scuoteva il capo. Noi non deporremo le armi. Se siete rinforzi giunti per spezzare l'assedio non possiamo permettervi di raggiungere la base di Kumo. Teppei era categorico. Credi quello che vuoi uomo di latta, ma noi di qui ce ne andiamo, specie se questi qui sanno evocare i Draghi Bianchi. Il giovane otese si accigliò mentre il suo compagno arciere sbottò irritato: Controllo delle terre? Giurisdizione? Non essere ridicolo, siamo nel mezzo di Kumo, nemmeno quell'idiota di mio cugino conquisterebbe qualcosa qui, così lontano dai rifornimenti! Noi dobbiamo solo... Taci, Yasu. Non siamo qui per giustificarci con gli estranei. Il tono di Teppei era duro ed implacabile, soprattutto nel vedere il modo in cui Raizen ed Etsuko si stavano schierando. E non credo che questo scontro possa dare dei risultati. Se il drago non era nè Toppu nè Dageki allora non ho idea di come sia uscito dalla barriera, e devo dire che la cosa mi incuriosisce...ma non possiamo nemmeno permettere che Kumo ottenga l'aiuto di altri Draghi Bianchi per entrare nel Tempio. Teppei tesoro anche senza questi due è solo una questione di tempo. Dageki e Q hanno quasi risolto il piccolo intoppo, e non c'è nulla che Tenma e Toppu possano fare per impedirlo. H, sei ciarliera come al solito, eh? N stava fumando tranquillamente, ma visto quello che era in grado di fare col fumo era impossibile capire se quella fosse in realtà una posizione da battaglia o meno. Piantala di raccontare i fatti nostri, anche se questi due sembrano persone a posto. Espirò una vigorosa fumata nera. Hanno capito che Kumo è dei ninja di Kumo e che l'accademia non deve impicciarsi...stiamo già combattendo una guerra contro le forze filo-accademiche, ci manca solo che questi qui vengano a impedirci di armarci come si deve. Armarvi come si deve? Con quella cosa potreste radere al suolo interi villaggi! Una mano di Teppei davanti al volto di Yasu fermò ogni comunicazione. Ora basta parlare. E' il momento di combattere. Non aspettavo altro.

    Ad un gesto appena accennato Yasu tese l'arco, scagliando una freccia elettrica contro la donna, che tuttavia si difese con la Tecnica della Sostituzione. All'impatto la freccia esplose sventrando l'albero su cui H era appoggiata, e quello fu il segnale al quale partì la vera offensiva! Due dei ninja scaraventarono una vera e propria pioggia d'acciaio contro N, che si avvolse con il fumo negando, a quanto sembrava, ogni danno. L'altro ninja dall'aria anonima bersaglio l'Etsuko illusorio con due Fuuma Shuriken che gli sarebbero arrivati addosso dall'alto, ad ore sette, mentre Yasu gli scagliava una freccia all'altezza della coscia destra, cercando di coglierlo durante il movimento difensivo. La punta del proiettile era cosparsa di veleno, ma probabilmente questo all'illusione non sarebbe interessato più di tanto. Teppei invece se la prese con Raizen, che aveva intuito essere il capo o comunque il più forte del duo.

    Lancia in resta, saltò verso lo shinobi cercando un affondo al centro del petto. Quella strana arma era percorsa da una vibrazione appena percepibile, quasi fosse un diapason, ma il solo contatto, anche a scopo difensivo, poteva disarmare o stordire [Velocità Viola+3 tacche, Forza Viola +4 tacche - Colpo Vibrante]
    Colpo Vibrante
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare la potenza del proprio equipaggiamento di 10 tramite la vibrazione dell'oggetto. Un impatto a round con la stessa causa uno stordimento (DnT Leggero). È possibile il disarmo avversario in caso di impatti tra armi: l'Agilità è pari all'energia dell'utilizzatore. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Basso ogni colpo )
    [Da chunin in su]
    . Comunque andasse, lo strano bracciale che il ragazzo indossava si sarebbe aperto scagliando una decina di fukibari contro il volto di Raizen, poco prima che la lancia si dissolvesse in un fil di fumo, proiettando Teppei in avanti col chiaro intento di afferrare il polso od un braccio del massiccio ninja della foglia (per quanto cammuffato al momento) e serrarlo con forza [Presa]
  7. Impasto MedioBasso: Forza Viola +8 tacche
  8. Assorbimento: L'utilizzatore, effettuando una presa all'obiettivo, può assorbire il chakra; richiede slot azione per la presa. Ogni tacca di Forza in più nell'azione di presa rispetto la Resistenza avversaria permette di assorbire ½ Basso. Ogni vittima può subire l'Assorbimento solo 1 volta a round. Alcuni chakra particolari, come il chakra temporaneo concesso da tecniche speciali, non possono essere assorbiti. L'utilizzatore guadagna metà del chakra assorbito come chakra temporaneo finché attiva la tecnica speciale. L'utilizzatore può alternativamente concedere il proprio chakra, anche temporaneo, ad un altro organismo tramite il contatto; richiede slot tecnica/azione.
  9. . In caso di successo avrebbe cominciato ad assorbire ingenti quantità di chakra dal suo avversario, mirando a mantenere il contatto fino a sfiancarlo del tutto mentre teneva l'altro braccio in guardia, pronto ad agire. Ti porterò da Tenma e Toppu, non importa in quale stato, lui sa come curare anche i moribondi! Disse con determinazione. <i>Ma se anche non ci riuscissi, impedirò ai ninja di Kumo di usarti per entrare nel Tempio! Forse in quel momento Raizen avebbe ricordato di quella missione, molti anni addietro, dove aveva incontrato due ninja di Oto chiamati Tenma e Teppei, ed anche se il secondo era molto cambiato, non poteva aver dimenticato che il suo cognome era Akadou, del clan dell'Assorbimento. Di certo il ragazzo non poteva riconoscere il ninja della foglia con l'illusione di Etsuko a coprirlo.


    Comunque andasse al termine di quel breve scambio, dopo l'eventuale controffensiva dei due accademici N avrebbe emesso una grossa sfera di fumo che, raggiunto il centro di quel'area sarebbe poi esplosa rendendo impossibile per tutti vedere e spezzando il contatto tra Raizen e Teppei. H avrebbe comunicato mentalmente ai due ninja come allontanarsi da quell'area, vista la netta inferiorità numerica. Avremo altre occasioni, ora squagliamocela! Certo, lei poteva dirigere i suoi pensieri solo verso le due figure che aveva individuato, quindi difficilmente avrebbe potuto comunicare con Etsuko, se ancora nascosto dall'illusione.


    [Il Campo Base di Kumo]

    La fuga nei boschi sarebbe stata turbolenta ma non impossibile. Certo, ogni tanto fischiavano dei Kunai intorno alle loro orecchie e qualcuno esplodeva pure, ma con la guida di H, ancora celata ai loro occhi, dopo appena una mezz'ora i due sarebbero stati lontani dal campo di battaglia, con N che li osservava dalla cima di un albero. Yo! Non siamo molto distanti dal nostro campo base, e se davvero credi in ciò che stavi dicendo ci darai una mano, no? Andiamo, Q ci aspetta. Il sentiero che mostrò loro era molto lineare, dopotutto non avevano di che nascondersi ed anche gli Otesi sapevano benissimo dove trovarli: i ninja di Kumo si erano accampati nel Tempio alla base delle Montagne, quello stesso luogo di ingresso alla Valle di cui aveva parlato Kaminari.

    jpg



    H li aspettava davanti all'ingresso e N li precedette di poco. Il capo della missione è dentro assieme a Dageki. E' un tipo alla buona, ma questa situazione lo ha stressato parecchio e sente il peso della responsabilità, quindi prestate attenzione a ciò che dite. E' anche un bell'uomo, e se non fosse per questo suo lutto apparentemente eterno lo avrei già preso per me, sapete? H piantala! Sai che di questo non si deve parlare e... Di cosa non si deve parlare, di grazia? La nuova voce era stentorea, carismatica e dal tono tagliente come l'acciaio. Apparteneva ad un uomo alto dalla pelle scura e coi capelli in stile afro, appena uscito da dietro una delle colonne dell'ingresso (Immagine di Riferimento). Intorno a lui fluttuava pigramente un maestoso drago bianco dalle scaglie tanto brillanti da apparire multicolore con la luce che filtrava dalle nuvole. Penso parlassero del tuo umore come al solito, Q. L'uomo si produsse in un mezzo sorriso, battendo una mano sul dorso della creatura. E tu Dageki come al solito cerchi sempre di minimizzare. Portò gli occhi sui due nuovi venuti. Dai rapporti che ho ricevuto si direbbe che io ed almeno uno di voi abbiamo qualcosa in comune.

    E' il ragazzo più massiccio...anche se sento qualcosa di strano venire anche dall'altro. E'...una sensazione nostalgica. La voce di Dageki era quasi come una raffica di vento tra i rami. Decisamente non umana, ma anche molto calda ed accogliente. Benvenuti in ogni caso. Entriamo e parliamo: abbiamo ancora tempo. Sono certo che Tenma non attaccherà oggi, non prima di aver ottenuto qualche informazioni aggiuntive. Il suo passo era leggerissimo, quasi stesse appena sfiorando il pavimento.

    MAGAN

    Attraverso il Magan Etsuko potè notare diversi elementi sfuggiti ad un occhio meno "attento", per così dire.

    Innanzitutto c'erano almeno dieci shinobi nella zona circostante. Tre dentro il Tempio e quattro di vedetta sui rami degli alberi tutto intorno. A questi si univano H, N e Q, con una particolarità: l'energia vitale di Q era diversa e si estendeva oltre il suo corpo in una forma serpentina.

    Solo una volta giunti al suo cospetto avrebbe visto Dageki che gli volava intorno, ma al suo occhio che scorgeva la vita non si poteva nascondere il profondo legame che univa l'uomo ed il drago.


    [...]

    Sedevano in terra davanti ad una scatola di latta contenente biscotti secchi, aperta davanti ai due nuovi arrivati. Siamo sotto assedio e le provviste sono scarse...la selvaggina sta lontano dalla barriera dei draghi, ma sarei felice se accettaste questa offerta, per quanto misera. Spiegò invitando i due a prendere qualcosa, prima di parlare. La nostra situazione è...disperata. Almeno quanto quella degli Otesi, a voler essere onesti.

    A Kumo è in atto una guera civile. Kumogakure vuole l'indipendenza per trovare l'antica gloria e liberarsi dal giogo accademico, ma nel territorio ci sono forze filo-accademiche che si oppongono. I governanti sono inutili da questo punto di vista e da quando la capitale del paese è stata violata da un assedio di ninja stranieri il Daimyo ha perso gran parte della sua influenza. Oto è la prima linea contro di noi...quindi quando ci è stata assegnata questa zona per creare una base da cui attaccare via mare non ci ha stupito trovare gli Otesi: le informazioni dovevano essere trapelate.


    Tuttavia le nostre lotte hanno disturbato Dageki e Toppu che assieme hanno...diciamo posto fine allo scontro in maniera netta e ci hanno permesso di ritirarci nel loro tempio per guarire prima di andarcene. Sia ninja di Oto che di Kumo. Ed è qui che abbiamo scoperto qualcosa che ha mandato in secondo piano ogni ordine precedente. Nè i nostri capi nè quelli degli otesi sanno cosa sta accadendo qui. Incrociò le braccia, serio. Nella Valle i ninja del passato nascosero un'arma dalla potenza straordinaria. I Draghi Bianchi ne divennero i custodi...ed ora Kumo ha bisogno di quell'arma se vuole difendere la sua indipendenza. Tuttavia Tenma, il capo dei ninja di Oto, pensa che quell'arma sarebbe troppo pericolosa, e non solo per il suo villaggio ma per il mondo intero e vuole distruggerla. Tacque qualche secondo per lasciare che i due metabolizzassero quell'informazione. Io sospetto che sia onesto nelle sue intenzioni, ma questo non cambia il fatto che quell'arma ci serve. Abbiamo espresso entrambi le nostre intenzioni a Toppu e Dageki...e loro... Qui prese parola il drago. Io ho deciso di supportare Q. Il suo desiderio di libertà è giusto e legittimo...tuttavia Toppu ha deciso che era Tenma ad essere nel giusto e si è alleato a lui.

    Senza il consenso di entrambi noi, nessuno può entrare nella valle. Forse qualche umano esperto nelle tecniche di barriera potrebbe aiutare ma qui non ce ne sono. E quindi i ninja di Tenma hanno deciso di circondarci e bloccare ogni nostra richiesta di aiuto od ogni rinforzo che potrebbe arrivare.
    E' un assedio. Una battaglia di logoramento che...devo dirlo, ci sta sfiancando. Tenma non chiederà mai rinforzi per paura che i suoi capi gli ordinino di recuperare l'arma ma comunque è un ninja medico e può supportare i suoi, mentre noi siamo privi di guaritori e pian piano ci sta logorando. Fece un profondo respiro. Questa è la situazione qui nel nord di Kumo.

    Quello che rimane da capire è cosa ci fate voi qui, come mai eravate su un drago e cosa intendete fare ora che sapete cosa sta succedendo.
     
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    Niente, per quanto si fosse impegnato restava ancora un diplomatico da strapazzo, ma se non altro questa volta avevano quantomeno compreso parzialmente cosa intendeva dire, era pur sempre un passo avanti, no?
    Fu mentre i due schieramenti parlavano che Raizen riuscì finalmente, quanto faticosamente, a ricordare di aver già visto Teppei e di aver già avuto contrasti con lui, anche se era riuscito a riappacificarsi.
    Ma quel giorno erano alleati, oggi no.
    Oggi Raizen poteva nuovamente vedere quanto l’accademia amasse impicciarsi degli affari altrui, ma non si permise di giudicare, semplicemente si fece da parte, letteralmente.
    Quando l’otese gli si scagliò contro utilizzò l’arte della terra, semplice abilità che gli permise di immergersi al sicuro dagli attacchi compiuti verso l’illusione che lo rivestiva come una seconda pelle, grazie alle ampie vesti richieste ad etsuko infatti quel movimento sarebbe stato del tutto impercettibile.
    Un diversivo ben riuscito visto che con i suoi riflessi avrebbe potuto salvare anche Etsuko, fuso con lui nella Henge. Sarebbe riemerso qualche metro alle spalle del suo stesso clone illusorio, poco prima dell’esplosione di fumogeno, per vedere che gli indigeni se la davano a gambe, fu il momento perfetto, quello in cui gli voltarono le spalle, per sciogliere la trasformazione e ridare ad Etsuko un corpo proprio sperando che come lui assumesse mediante una seconda trasformazione, il volto dell’illusione creata per nascondere se stesso.
    Seguì i fuggitivi senza fare storie, grazie al contatto mentale stabilito da H poco dopo la sua emersione era evidente che lo scatto dopo l’esplosione era niente più che una ritirata strategica.

    [Al campo base]



    Non gli dispiaceva sentire che il campo base era vicino e concentrato ad ascoltare i kunai che ogni tanto gli fischiavano vicino alle orecchie non potè che annuire lievemente rasserenato dalla notizia, anche se la guida mentale fornitagli dalla donna non era poi troppo piacevole, aveva già una voce per la testa, ed era più che sufficiente.
    Ed il fatto che fosse sexy non cambiava minimamente quella sensazione.
    In sentiero indicatogli li portò rapidamente a quello che in poche occhiate ricollegò essere il tempio descrittogli da Kaminari.
    Ascoltò il piccolo discorso tra H e N come ciò che era: un estraneo, facendo guizzare gli occhi dall’uno all’altro man mano che prendevano parola.
    Fu Q stesso ad interrompere i due con il suo arrivo, evento che sorprese il Colosso, non tanto per gli elementi che entrarono in scena, bensì per il modo, Kaminari gli aveva parlato di Dageki e Toppu, e da quello che aveva compreso non immaginava certo di trovarlo così… “affezionato” ad un essere umano.
    Affiatati quanto bastava da condividere un qualcosa, sentiva il vento nella voce del drago, lo stesso vento che pareva sostenere i passi di Q rendendoli leggeri e soffici sul terreno, un fenomeno opposto alla sua personalità che pareva essere in grado di avvicinargli naturalmente i suoi alleati, senza che ricorresse ad azioni di correzione. Avrebbe potuto insegnare qualcosa a Raizen a riguardo, o forse i sottoposti di Q avrebbero dovuto insegnare qualcosa ai suoi.
    Per Raizen era indubbiamente la seconda la risposta corretta.

    Faccia pure strada

    Rispose cortesemente all’uomo, per poi seguirlo fino al tavolo degli invitati: una scatoletta di biscotti secchi da cui si sentiva lievemente a disagio ad attingere.

    Ho mangiato da poco, conserverò la razione.

    Il Colosso non era tipo da declinare un pasto, quale che esso fosse, ma vedere il gruppetto di ninja in quella situazione lo strinse, ed al momento non aveva nessuna missione accademica a gravargli sulle spalle, forse anche per quello riuscì ad aver pena di quei ninja che combattevano per la libertà, e non si sentiva in dovere di rubargli nemmeno una briciola dal piatto. Si sorprese di se stesso.
    Ascoltare la loro storia però la rabbuiò, forse più del necessario, sentiva in quelle parole un conflitto ben poco sano, e la dedizione con cui veniva portato avanti non li sembrava sano.
    Così come lo era il legame con il drago, ma forse questa sensazione era dovuta ad una vena d’invidia.
    Giunse anche per Raizen il momento dei sospiri, pesanti e lunghi.

    Come ha detto Dageki sono proprio io l’uomo con cui condividi qualcosa, anche se forse io non ne condivido quanto te.

    Una sottile ironia venò quell’affermazione.

    Avete una strana abitudine qui a Kumo, i nomignoli che vi assegnate mi confondono lievemente.
    Ma non è troppo importante direi.
    Più importante invece è il legame tra te, Q e Dageki e secondo cosa l’arma sia in grado di fare, gli accademici sono egoisti prima che prudenti, e quando la prudenza si palesa vuol dire che il rischio è presente, potresti dirmi di più su di essa, Q?


    Guardò i due e successivamente Etsuko, forse per un eventuale conferma, o su suo operato o sulla supposizione appena palesata.
    C’era un’altra domanda da porre al duo, ma che per il momento il Colosso decise di accantonare: avevano accennato dell’arma, del conflitto attorno ad essa, ma non dei draghi che la proteggevano, possibile che Ou, una delle creature più sagge che avesse conosciuto, non si fosse pronunciato a riguardo?
    O forse non ne era minimamente al corrente?
    Per cui, perché nessuno aveva chiesto nulla aI draghI ?
    Quel conflitto era insano.

    Mentre io, come avete visto ed intuito, sono legato ai draghi del nord, mi muovevo verso il monte per discutere di loro e del loro fin troppo oscuro passato, ma l’arma è una novità anche per me, quindi di fatto ero qui per tutt’altra ragione.
    Sono capitato nella vostra guerra ed ho scelto di stare dalla parte della ragione.


    Terminato il discorso si sarebbe guardato attorno per vedere se tra i presenti ci fosse qualche volto nuovo, azione che sperava spingesse Etsuko a sfruttare conoscenze ben più adatte delle sue a tale scopo
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Amici o Nemici???



    Non voleva crederci Etsuko… ormai ne era sicuro, viaggiare con il colosso, significava incorrere in guai certi e la cosa era preoccupante, soprattutto per le condizioni fisiche in cui versava.
    Sebben il dolore al petto fosse scomparso da giorni, merito forse degli infusi antidolorifici che puntualmente al calar delle tenebre si somministrava era ben lontano dalla condizione ottimale.
    Ma non era certo tempo per pensarci…
    Arcuò la vista il Kiriano, per capire cosa vi fosse intorno a loro. Il quartier generale risultava ben sorvegliato, che stessero attendendo ospiti?
    Beh dopo quello che era successo poco prima, era facilmente intuibile da chi e cosa si stessero difendendo.
    Ma a quel punto il Kiriano non ci stava capendo nulla…
    Oto contro Kumo… draghi bianchi contro draghi bianchi…
    Era un autentico macello.
    E come in ogni caos che si rispetti, bisognava capire se e da quale parte fossa nascosta la ragione. Forse, la strana energia vitale che si stava avvicinando avrebbe chiarito la situazione.

    [… Dopo L’intervento di Q…]

    Ascoltai le domande di Raizen, che sicuramente condividevo…
    E mentre ascoltavo il discorso di Q, capì che il guaio in cui ci eravamo cacciati era più grosso del previsto…
    Tirai un morso al biscotto che in segno di cortesia ci era stato offerto, al contrario di Raizen, che evidentemente era stato mosso da un qualsiasi tipo di compassione.
    Dicevo… che il guaio risultava essere più grosso del previsto. Perché?
    Perché Etsuko, ora pareva in disaccordo con i piani di Q e la sua allegra combriccola, usare quella potente Arma che da quel momento in avanti avrebbe definito arma X, poteva davvero essere pericoloso.
    Poteva da sola modificare le sorti di un continente? E se poi Kumo avesse deciso di usarla contro l’accademia?
    Era Rischioso…
    Come era rischioso palesare le proprie intenzioni, i propri visi e le proprie abilità a quei ninja…
    Decise così di mantenere la trasformazione,
    rimasi in silenzio quando si parlò di abilità mediche… abilità nelle quali era maestro e non ebbe alcuna esitazione nel mantenere blindato il suo contratto con i draghi neri.
    Ma sondò così il terreno.

    Molto bene quindi…
    Ognuno in questa stanza ha obbiettivi diversi, voi lottate per la vostra libertà e i vostri ideali…
    Quindi non avreste problemi a lasciarci andare qualora, i nostri obbiettivi non coincidessero o sbaglio?


    Restò in attesa di una risposta…
    Quel che Etsuko voleva sapere… era:
    siamo ospiti o siamo vostri ostaggi???

    Sapeva che Raizen non avrebbe condiviso il suo tono, ma la sua sfacciataggine avrebbe chiarito in parte la situazione.

     
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    [L'Arma di Kumo]

    Nomignoli? Q ridacchiò. Sono nomi di battaglia, che cancellano e sostituiscono il nome che avevamo in passato. Ero convinto che ti avessero semplicemente dato un nome ridicolo alla nascita, sai? Il massiccio shinobi si limitò a guardare male il massccio drago, dimostrando una confidenza decisamente fuori dal comune se davvero si conoscevano da così poco tempo.

    Capisco, un uomo legato ai draghi dal contratto nonostante tutto...devi essere una persona decisamente fuori dal comune. Si voltò appena verso Dageki, che annuì solennemente. Non ci era giunta voce di un nuovo firmatario del contratto, ma in fondo nè io nè Toppu comunichiamo con i nostri fratelli da molto tempo. Non possiamo lasciare il nostro ruolo se non è strettamente necessario. Hai detto "draghi del Nord"? Q sembrava sorpreso. Non pensavo ci fossero altri draghi a parte voi, Dageki. Il drago distolse appena lo sguardo. Beh, la questione è complessa. Disse, evasivo. Esistono...altre tre grandi famiglie di draghi che solcano il cielo ma solo noi siamo rimasti...avvicinabili.

    Fissò attentamente Raizen. Se hai parlato dei punti cardinali devi aver conosciuto altri Fari, immagino. Poi verso Q. Ad est i Draghi vennero avvelenati dalla malvagità ed ora esistono solo per complottare e distruggere ogni equilibrio. A sud si richiusero nel dolore per la perdita dell'equilibrio e provano solo sfiducia nei confronti di chiunque. A ovest persero la lucidità, abbandonandosi ad una violenta sete di sangue. Noi invece ci siamo ritirati per mantenerci puri...forse è per questo che ci è stato affidata quell'arma. Capisco...quindi i draghi dell'ovest si trovano da qualche parte nella zona di Kusa od Iwa, mentre quelli dell'Est sono nell'arcipelago del Paese del Mare, immagino. Q sembrava intento a calcolare qualcosa con quelle nuove informazioni, forse modificavano la sua strategia, soprattuto i secondi, più accessibili dal paese del Fulmine. Dageki scosse la terra. No, no, il punto di vista è sempre il tempio centrale, nelle profondità della terra. Quindi est ed ovest sono invertiti...ma a parte questo onestamente non saprei dirti dove si trovano gli altri Fari, è passato troppo tempo.

    Capisco...è un peccato. In ogni caso... Guardò Raizen. Non penso che avrai la possibilità di parlare coi draghi: la valle è sigillata se Toppu e Dageki non sono daccordo. Stiamo lavorando per trovare un modo di aprirla in altro modo ma finora con scarsi risultati. Quindi verso Etsuko. Se questa fosse una guerra normale e l'Accademia fosse interessata a voi allora sareste i miei ostaggi, ma siete capitati in mezzo ad uno scontro che non ha niente a che vedere con il resto del mondo. Tenma ci tiene sotto assedio e sono convinto che nemmeno voi riuscireste ad andarvene ora che siete qui...ma al contempo se il vostro obbiettivo è parlare coi Draghi Bianchi allora non avete molte possibilità di successo: nessuna creatura volante può superare le nuvole che circondano la valle e questo ingresso è sigillato. Quindi sorrise verso il colosso della Foglia. Mi fa piacere che supportiate le nostre motivazioni...anche se non posso negare che questa sia una situazione al limite: anche io temo che l'Arma possa causare danni terribili se si perdesse il controllo, ma alla fine ho deciso che i benefici che avremmo valgono i rischi corsi.

    Quindi si alzò da terra. Mi chiedi dell'Arma e del mio legame con Dageki, giusto? Vieni con me. Si sarebbe voltato, facendo strada oltre la sala principale di quel tempio, fino a raggiungere una grotta al cui ingresso stavano due colonne segnate da numerose artigliate. Normalmente io e Toppu dormivamo avvolti intorno a quelle colonne. Spiegò Dageki mentre il gruppo entrava. Qui in fondo sta la roccia con il Fuuinjutsu che solo i draghi gemelli possono aprire, ma quello che ci interessa davvero è in una sala laterale, dove i costruttori di questo posto hanno raccontato parte della loro storia. Al tempo della perdita dell'equilibrio creammo la barriera, ma secoli dopo gli umani cui eravamo legati dai contratti costruirono il tempio e potenziarono il nostro sistema di difesa in cambio della custodia dell'Arma. La grotta era asciutta e ben illuminata da numerose torce alle pareti. I Ninja di Kumo non avevano messo nessuno di guardia, forse perchè non temevano certo attacchi da qualcuno oltre il sigillo.



    Dopo aver percorso una lunga discesa, larga appena più del corpo serpentino di Dageki, Q li fece voltare in un corridoio secondario sulla sinistra, raggiungendo in pochi minuti un'ampia sala circolare con una sottile linea luminosa al centro del tetto: doveva esserci un qualche foro, ma non era ben visibile a causa del fitto muschio che ricopriva le pareti. Inizialmente Toppu e Dageki ci misero qui per lasciare guarire le nostre ferite dopo che avevano bloccato il nostro scontro. E' stato per caso che H ha strappato parte del muschio rivelando quei bassorilievi.

    Sulla parete era evidente che il muschio era stato rimosso in fretta e furia, e sotto di esso stavano le pareti della grotta, apparentemente irregolari come solo madre natura può farle...ma con la giusta luce, si capiva che quegli infossamenti e quelle sporgenze non avevano nulla di naturale: erano state incise appositamente nella pietra e con poco sforzo si potevano intuire diverse immagini, anche se il tempo aveva esatto il suo pegno da quell'opera umana, rendendo gran parte del'opera incomprensibile.

    In quello che sembrava il primo riquadro erano raffigurate quattro figure umanoidi disposte intorno a quello che sembrava un cuore stilizzato. Gli umani avevano dei raggi disegnati attorno, come fosse una luce stilizzata: uno la aveva intorno alle mani, uno intorno ai piedi, uno intorno alla testa e l'altro tutto attorno al corpo. I due riquadri successivi mancavano, ma nel quarto compariva una figura umanoide al cui interno veniva infilato il cuore precedente. Nel riquadro successivo questa figura umanoide era circondata da fiamme e figurette più piccole che scappavano, come fossero formiche. Il successivo mancava, poi seguiva uno in cui l'umanoide col cuore veniva affrontato da tre creature mostruose: una aveva il corpo diviso a metà dalla testa fino al bacino, con metà testa maschile e metà femminile; l'altro era completamente avvolto di catene e nastri mentre il terzo era un drago a quattro teste. Il riquadro successivo ancora mostrava la montagna dietro la quale stavano i Draghi Bianchi (Raizen e Etsuko non potevano sbagliare: la avevano vista in volo) e quello successivo invece mostrava l'umanoide gigante cui veniva estratto il cuore da un uomo molto più piccolo ma avvolto delle "linee di luce" mentre numerosi draghi danzavano nel cielo. Non c'erano altri riquadri visibili, ma su una delle pareti era stata tesa una larga tela cerata. Quella parte stava crollando, la abbiamo dovuta mettere in sicurezza. Spiegò Q, ed in effetti a giudicare dal modo in cui era piegata, dovevano esserci parecchi detriti appoggiati su quel telo.

    MAGAN

    Attraverso il Magan Etsuko avrebbe però visto la verità dietro quel telo: Q non poteva certo sapere delle sue capacità speciali, dunque il suo spartano sistema di difesa di quelle informazioni non era sufficiente per celare l'immagine che il ninja di Kumo aveva voluto tenere per sè. Si trattava di una mappa semidistrutta con incastonati alcuni rubini in punti particolari. Ad occhio il rubino incastonato nella zona di Kumo corrispondeva più o meno con la loro posizione, anche se la mappa era decisamente approssimativa.



    Cosa avrebbe fatto Etsuko di queste informazioni? Poteva trarne un vantaggio personale o erano essenziali per riavere la vista al suo occhio? In sostanza, anche capendo di cosa si trattasse: valeva davvero la pena di rivelarle a Raizen?





    Questo è quanto sappiamo dell'arma. Concluse Q. Dageki e Toppu ci hanno precisato che l'Arma aveva quasi distrutto l'intero Paese della Roccia, molti secoli fa, ed è per questo che la sigillarono. Non aveva altro da aggiungere. Tornando indietro, fu Dageki a parlare. Immagino tu sia curioso del Legame tra me e Q...non si tratta di un Contratto, ma piuttosto di...affinità emotiva. Il massiccio samurai afro abbozzò una mezza risata. In sostanza Dageki si è innamorato di me come Toppu si è innamorato di Tenma. Non essere ridicolo! Lo rimproverò rapidamente il drago, guizzando verso il volto del ninja di Kumo come se volesse morderlo: era evidente che quel commento era per lui un insulto. Ecco...anche l'ira, le provo proprio tutte. Si fermò di botto, alzando gli occhi al cielo. Io dico che ti fa bene, meglio del Deserto Bianco, no? Si...credo.

    Guizzando per aria si avvicinò ai due ninja. Prima ho mentito. Forza dell'abitudine. Non è vero che noi draghi bianchi siamo rimasti puri...o per meglio dire, non è vero che il nostro essere puri implichi il nostro benessere. Quando l'equilibrio venne perso ci ritirammo in isolamento, spaventati dai terribili mutamenti avvenuti nei nostri simili. Decidemmo di chiudere con il resto del mondo...e questa divenne la nostra maledizione. Il Deserto Bianco. Un sospiro. Senza l'equilibrio, tutto cambia, e anche noi cambiammo: il nostro desiderio di allontanarci dal'orrore, dalla paura e dalla morte, divenne un allontanamento totale dalla realtà e dalla vita. La nostra mente perse la capacità di provare qualunque emozione...il Deserto Bianco appunto. Di fronte ad un debole che soffre o alla gioia di una nascita noi restiamo del tutto indifferenti. Il dolore nostro ad altrui è un semplice fatto, e così ogni altra emozione, e quindi non interveniamo mai nè a favore nè contro gli altri, rendendo di rimando il nostro cuore ancora più duro. Ormai erano usciti dalla grotta. Ma ancora ricordiamo come dovrebbe essere il provare emozioni e quindi cerchiamo di agire come ci si aspetterebbe che facessimo, simulando emozioni e preoccupazioni che in realtà non ci sono...forse è per questo che ti è stato proposto un contratto: per mantenere una parvenza di purezza e normalità. C'era un tono di sincera amarezza nel suo parlare. I più antichi tra noi hanno camminato talmente a lungo nel Deserto Bianco da perdere ogni interesse nella vita e nel mondo, diventando immobili come statue...la Valle oltre il sigillo è quasi deserta, abitata quasi solo da Draghi indolenti e statue di creature un tempo meravigliose.

    E tuttavia, esiste un modo per sfuggire al Deserto: la natura ha orrore del vuoto, e là dove manca emozione noi cerchiamo disperatamente di riempire quel vuoto...l'emozione umana può travolgerci e catturarci. Di fronte al sincero desiderio di libertà di Q, la mia fame di emozioni si è trasformata in empatia, legando i nostri spiriti in maniera indissolubile. Quindi io ora provo emozioni tramite Q, sono nuovamente completo, ed in cambio gli ho donato il mio potere. Ma è una cosa che mi ha alienato dal resto della mia razza: anche con il contratto, non credo che tu potresti evocarmi in questo momento. E per Toppu vale lo stesso.
     
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    Inganni Amari








    Mentre Q e Dageki interagivano tra loro e con lui, continuava a guardarli senza sosta, cercando di comprendere cosa fosse potuto accadere in quei giorni di cui gli avevano narrato per legarli così tanto.

    Già, Q, esistono altre famiglie, ma non so per quale ragione qui al nord c’è sempre un motivo per non rivelarne la presenza.

    O non rivelare al loro unico firmatario cosa fossero in realtà e da quale maledizione loro fossero afflitti, ma questo non lo disse, si limitò unicamente ad ascoltare cosa i due avessero da raccontare, anche se non era difficile percepire in quella frase del risentimento.
    Evitò invece di esprimersi sull’impossibilità di accedere alla valle del vento, aveva commenti fin troppo accesi riguardo quel conflitto e nutriva dubbi a sufficienza da poter fare affermazioni scomode .
    Scese insieme ai due nei cunicoli scavati nella roccia, un posto così antico la cui natura già strideva con la presenza di quegli esseri umani, fin troppo giovani per conoscere segreti che pareva vi fossero stati sepolti con l’intenzione di nasconderli al mondo.
    Altri segreti di cui i draghi bianchi parevano essere grandi esperti, Q stesso, nonostante il rapporto che lo legava a Dageki non era a conoscenza nei dei clan, ne dei fari ne tantomeno la loro esatta posizione.
    Respirò grave.

    In tutta onestà, Q, l’arma mi sembra pericolosa, senza contare che informazioni di vitale importanza mancano a te o al resoconto che mi hai fatto.
    Non sappiamo chi ha portato qui queste armi e nemmeno chi fosse in grado di potenziare a livelli simili la barriera.
    Hai notato quanto questa sia imponente ed al contempo impenetrabile?
    Non vorrei sembrare saccente, ma non mi sembri un ninja di primo pelo Q, e nemmeno i tuoi sottoposti.
    Tutto ha un peso… e quell’arma mi sembra di capire che già in passato non abbia portato grandi fortune al suo portatore.


    Indicò il riquadro dove all’umanoide gigantesco veniva estratto il cuore mentre lui stesso si dedicava ad analizzare i riquadri, anche se sentiva che qualcosa gli veniva nascosto.
    Tutti riportavano disegni stilizzati, anche se non era del tutto certo che fossero un indicatore di antichità, cosa tuttavia probabile.
    Il primo riquadro mostrava quattro persone, o presunte tali dal Colosso, avvolte in particolari punti del corpo da quelle che sembravano essere piccole linee di luce, come se stessero ad indicare un qualcosa di particolare, un abilità o potere singolare, forse, che aveva a che fare con quella parte del corpo.
    Seconda e terza erano invece assenti mentre nella quarta il cuore veniva inserito all’interno di una figura umanoide che pareva non essere una delle precedenti in quanto priva di lineette.
    Nella quinta la figura pareva ottenuto un grande potere insieme a delle dimensioni considerevoli (seppur Raizen tenne in considerazione anche una piccola metafora per cui l’accrescimento dimensionale era a diretto contatto più con l’accrescimento di potere che con la reale anatomia dell’individuo) pareva le persone ne fossero spaventate, che fosse stata l’arma a rendere malvagia la figura?
    Oppure aveva trafugato il cuore e già era malvagia di suo ed aveva solo acquisito un potere incredibile?
    E poi a chi apparteneva il cuore?
    Il piccolo racconto illustrato partiva già con l’arma già creata per cui la sua provenienza era ignota.
    Non potè fare a meno di far galoppare la fantasia e ricollegare il cuore alla mancanza di sentimenti dei draghi supponendo che questi fossero stati rubati insieme alla loro essenza e concentrati li dentro, in uno strumento in grado di dare una forza indomabile al possessore.
    Ma una simile quantità di emozioni poteva davvero essere accessibile senza il pagamento di nessun prezzo?
    Raizen si rispose che non era possibile, giustificando la cattiveria dell’individuo con un ipersensibilità a qualsiasi genere di emozione, provando dolore persino se “accarezzato” con amore, di fatto rendendo quelle emozioni si potenti, ma dannose.
    Ma era possibile che i draghi avessero accettato di nascondere quello strumento senza tentare di distruggerlo? O semplicemente non conoscevano i suoi poteri?
    Oppure poteva tranquillamente essere qualcosa di organico, dopotutto una delle scenette mostrava un qualche tipo di innesto, a quel punto la domanda diventava: a chi apparteneva in precedenza il cuore?
    Colui a cui era stato sottratto poteva essere connesso ai draghi riportando questa teoria a combaciare con la precedente che vedeva i draghi derubati dei loro sentimenti?
    Dopotutto, non si poteva volontariamente scegliere di perdere qualcosa come i sentimenti, non erano oggetti o cose fisiche ma fenomeni profondamente radicati nell’evoluzione di una specie dotata di intelligenza, scritti a fuoco nel dna, certe cose non si potevano perdere o dimenticare.
    Dageki lo nascondeva o non ne era proprio a conoscenza?
    La sesta vignetta era assente ma la settima mostrava la figura potenziata dal cuore combattere con altre 3 sue pari, seppur non simili. Avvolta nelle fiamme (della passione?) come un demone sfidava i tre mostri, uno totalmente avvolto da sigilli e catene, un secondo diviso a metà fino al bacino ed un terzo con quattro teste di drago.
    L’ultimo in particolare, forse a causa della situazione in cui attualmente si trovava, lo colpì, non che le altre due raffigurazioni fossero cose all’ordine del giorno.
    Era possibile che le quattro figure fossero semplicemente delle creatrici in grado di manipolare in chissà quale modo ciò che le circondava?
    Le creature che si combattevano potevano essere il risultato di una sfida, o di una disputa tra di esse, magari combattevano o cercavano di dare un vantaggio al loro creatore per conquistare chissà cosa.
    La mente assuefatta dai punti cardinali non potè evitare di notare che sia le figure “creatrici” che i templi dei draghi, che le creature mostruose erano quattro.
    Era un altro tipo di legame?
    Il successivo riquadro indicava invece il monte dei draghi, riconoscibile grazie al fatto che in volo l’avevano avvistato in lontananza.
    E nell’ultimo la conclusione, uno dei creatori tornava dal mostro per estrargli la fonte del suo potere, poteva forse essere il più potente tra i quattro in quanto completamente circondato di luce?
    Ma dettaglio importante erano i draghi che sopra di lui volteggiavano festosi: i draghi bianchi sapevano di quella storia, vi avevano assistito e di conseguenza c’erano molto probabilmente informazioni che non gli venivano riferite.
    L’accumularsi di domande e segreti infastidiva il konohaniano, poteva l’empatia di Dageki percepire quel moto di sentimenti sempre più violento?
    Come se non bastasse i due interagivano forti di un legame che a lui era quasi stato negato dai draghi, persino Kubomi, che credeva gli fosse vicino più di un fratello lo accompagnava solo per un indistinto senso di dovere e abitudine. Una cosa era certa: non aveva informazioni a sufficienza per qualsiasi dipo di decisione.

    Vi credevo più onorevoli, Dageki.
    Evidentemente, i vostri fratelli del Sud non sbagliavano.
    Che io, l’unico firmatario del contratto debba subire… questo.
    È indecente.


    Come altro esternare quel risentimento?
    Nonostante Raizen fosse un indubbio attore di talento c’erano cose che non gradiva nascondere e da cui traeva sollievo anche solo nel comunicarle.
    Era stato… ingannato.
    E più conosceva i draghi del nord più marcio veniva a galla, era sempre più convinto che la purezza che tanto anelavano fosse stata solo in grado di colorargli le scaglie.

    Tuttavia ancora non ho compreso come posso esservi utile, si i draghi sono legati a me, ma da che avrete intuito la mia è solo una macchia di inchiostro in un foglio di poco valore.
    Mi avete comunque detto che potreste riuscire ad aprire da soli il passaggio… ma come?


    Rigido e deluso, ma pur sempre concentrato nel suo obiettivo.
    Ottenute le sue risposte avrebbe domandato dove era possibile trovare un giaciglio per la notte in quanto il lungo viaggio l’aveva ormai stremato ed a meno di particolari programmi avrebbe gradito riposarsi.
    In ben pochi avrebbero saputo che era una menzogna.
    Appena ottenuta un po’ di privacy dai suoi improvvisati compagni, nella notte, avrebbe creato un clone per poi farlo nascondere mediante la tecnica dell’occultazione che avrebbe sfruttato per allontanarsi dal campo base vicino al tempio: doveva assolutamente parlare con toppu.
    Prudente come suo solito, nonostante l’occultamento, si sarebbe immerso nella terra per i primi cento metri di allontanamento, sbucando ancora occultato lontano dal punto di partenza ed allontanandosi ulteriormente usando la sostituzione, giungendo presto in territorio nemico, aveva valutato quella distanza in base al punto in cui si erano interrotti gli attacchi mentre arrivavano al campo base, tuttavia avrebbe mosso ancora qualche passo da occultato prima di rimuovere la tecnica per farsi intercettare dagli accademici.
    Procedeva con le mani alzate ed al primo di loro che gli si fosse dichiarato come accademico o che non avesse riconosciuto come ninja di kumo, avrebbe detto poche parole:

    Non sono un nemico, ne avrete presto conferma, immobilizzatemi come meglio credete, ma attenti, sono un clone.
    Voglio solo parlare con Teppei, lui potrà assicurare per la mia identità, poi con Tenma.


    A parlare era un uomo di mezza età dal viso duro e i lineamenti pronunciati, avvolti da una barba incolta ed un cespuglio di capelli disordinati, entrambi neri.
    Se mai fosse arrivato davanti ai due avrebbe rilasciato la sua trasformazione, tornando ad essere Raizen, persona che di certo Teppei non poteva dimenticare, il Colosso non era un tipo di persona che si poteva dimenticare.

    Avrete sicuramente delle domande, ma prima che possiate farmi la prima vi do sicuramente una risposta:
    I ninja di Kumo mi hanno raccontato la loro versione, ma mi è stato nascosto troppo, e dal poco che ho compreso ciò che vogliono è fin troppo pericoloso, per quanto di nobili intenzioni.
    Potrei essere stato intercettato mentre vi raggiungevo, ma in caso contrario sono il vostro miglior infiltrato e potrei interrompere tutto senza spargimenti di sangue. Teppei, non potevo far a meno di sfruttare l'occasione, perdonami.
    Ditemi dunque, cosa sta succedendo?
    Dicono che sono vicini a forzare il sigillo, come ci riescono senza Toppu?


    Attese le sue risposte teso come una corda di violino, voleva evocare Kubomi, ma in quel terreno, al momento, non era cosa saggia se prima non avesse capito cosa quelle due fazioni stessero programmando.
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    LONTANI AMICI


    non mi piaceva quella situazione…
    il fatto che quei ninja ci nascondessero qualcosa lo confermava, perché nascondere quella mappa? non si fidavano di noi totalmente certo… richiedevano il nostro aiuto, questo era vero, dovevamo sembrare dei validi alleati contro i ninja accademici.
    avevo riflettuto sulle parole di Q, tra i cunicoli stretti di quella grotta, avevo anche osservato i riquadri, simili ad altri graffiti visti nel faro meridionale tempo addietro. cosa rappresentavano quegli umani ricoperti da una strana aura? perché solo in determinati punti del corpo?
    che rappresentassero un legame, simile a quello tra Q e Dageki? lo stesso che il suo magan gli aveva permesso di osservare prima ancora che incontrassero Q?
    la figura del drago a 4 teste doveva rappresentare le 4 grandi famiglie un tempo unite, per sconfiggere un nemico comune… ma chi era quel nemico?
    la situazione era abbastanza lacunosa.
    forse la chiave di tutto era rinchiusa in quella mappa… forse invece, la mappa nascondeva le quattro chiavi per attivare l’arma…
    avrebbe dovuto indagare.
    queste furono le riflessioni del Kiriano che ora osservava Q e il suo candido draghetto che riempivano di parole il povero Raizen. a guardarlo bene il foglioso sembrava irritato…
    da cosa? si chiese Etsuko…
    ma non passo troppo tempo prima che riuscisse a intuirlo da solo.
    la Sua era invidia… invidia per un legame che era diverso dal contratto che univa Raizen e i suoi candidi amici… un legame scelto e non imposto…
    sorrise Etsuko, mosso da un moto di compassione unito a scherno nei confronti del suo enorme amico.

    ascoltai in silenzio la storia del deserto bianco, la maledizione che colpiva i draghi bianchi… una condanna simile alla follia del grande e potente Masamune che poteva godere solo di pochi barlumi di lucidità.
    ricordava come fosse ieri la potenza del drago e il terrore che la sua follia mista a lucidità riusciva ad incutere.
    “il deserto bianco”
    come suona poetico… un luogo di perdizione e di pace a cui forse uno stolto potrebbe ambire… uno stolto… o semplicemente chi è stanco di vagare nel vero deserto della vita.
    provai un pizzico di invidia per coloro tra i draghi bianchi che si erano trasformati in statue… che osservavano lo scorrere del tempo e degli eventi da muti spettatori.
    che la scelta dei due draghi gemelli fosse fatta per sfuggire a tale destino?
    legarsi così a degli umani per provare ancora emozioni? o semplicemente fingere di provarle?
    potevo io fidarmi del cinismo di quelle creature?
    di gran lungo preferivo la follia “VERA” dei draghi neri.
    e così mi venne un’idea… idea che avrei coltivato più in la, quando sarei rimasto solo…
    seguì gli altri all’uscita della grotta e mi congedai dal gruppo quando giunse il tempo di farlo.
    prima di ritirarmi lì dove mi avrebbero detto di farlo, avrei chiesto a Raizen di concedermi qualche minuto del suo tempo.

    cosa ne pensi?
    problematici i tuoi draghetti, non credi?


    sorrisi, ma poi aggiunsi.

    non devi prendertela, credo che dietro al legame che lega quel drago al suo amico ci sia, convenienza più che amore e rispetto… beh staremo a vedere… solo il tempo potrà confermarcelo.

    guardai negli occhi a lungo il colosso, indeciso sul da farsi…
    ma in quel frangente decisi di tacere, tenere per me quel che avevo visto, celato dietro quel telo. avrei dovuto indagare personalmente, Raizen era troppo emotivamente coinvolto. non potevo permettermi di sbagliare. ne andava della mia salute.
    toccai la benda che ricopriva il mio occhio.

    beh… e tempo di riposare… sono stanco ed ho bisogno di riflettere…

    gli dissi.

    … più tardi …

    non potevo abbassare la guardia, affinai tutte le mie qualità per non farmi sfuggire nulla di ciò che stava accadendo là intorno.
    così mi accorsi dei movimenti del colosso. era facile intuire le sue intenzioni…
    ma era forse un gesto sconsiderato il suo?
    non conoscevamo il vero livello di forza dei ninja di kumo e se si fossero accorti di quello stratagemma…
    decisi di attuare una manovra diversiva per attirare l’attenzione su qualcosa che non fossero i movimenti del colosso.
    così un costrutto illusorio sarebbe apparso fuori le mura, lì dove di guardia vi erano 2 dei ninja di kumo, le fattezze del costrutto avevano quelle di uno dei ninja di Oto, incontrati quello stesso giorno nella foresta. di certo quella presenza avrebbe movimentato non poco le acque e attirato non poche attenzioni… così Raizen avrebbe potuto agire indisturbato…

    * mi devi un favore, pivello*

    pensai, mentre adesso dovevo attivarmi nell’eseguire i miei di piani…
    certo poteva essere rischioso, ma dovevo tentare… dovevo capire e per capire avevo bisogno di quante più informazioni possibili…
    Agì!!!

    il rotolo di richiamo e bastò poco a far apparire nella stanza in cui mi trovavo il piccolo e burbero Yajirushi…

    ma dove siamo??? sento una strana sensazione… Etsuko san… come posso esserti utile?
    Bando alle ciance, draghetto ho bisogno di informazioni e ne ho bisogno subito… d’altra parte non credo tu possa aiutarmi, ma forse potrai chiedere informazioni ad altri nel luogo in da cui vieni…

    raccontai la storia della grotta, dei guardiani gemelli, dei punti sulla mappa e delle figure nella grotta… tutto raccontai, senza sottintendere nulla… e quando ebbi finito…

    adesso torna nel faro e prova a parlare con Masamune…
    digli che ho bisogno del suo aiuto, digli che ho bisogno di informazioni…
    forse questa storia lo farà soffrire, forse i ricordi accentueranno la sua follia… ma dobbiamo tentare… qui siamo ad un punto morto.
    adesso vai…
    Ok… disse il traghetto, ci proverò ma ti dico già che il potente Masamune è restio a parlare del passato… ha… ha… ha… insomma hai visto come può diventare… ma posso provarci… si ricorda ancora di te e nei suoi momenti di lucidità parla dei 2 estranei che hanno visitato il faro…
    detto ciò, scomparve così come era apparso.

    speriamo nessuno si sia accorto di nulla…
    mi dissi, focalizzando l’attenzione sul costrutto illusorio che aveva fatto apparire e sparire intorno alla foresta per confondere le guardie.



    Edited by -< Etsuko >- - 5/10/2015, 15:10
     
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    [L'Accampamento dei Ninja di Kumo]

    E nonostante tutto noi non abbiamo altra scelta. Troppe persone stanno soffrendo o hanno già sofferto per questa guerra. Farò tutto quello che posso per mettervi fine. Lo shinobi dalla pelle scura parlava con voce piena di amarezza, quasi fosse stato lui stesso vittima di quella guerra in prima persona. Se l'arma si rivelasse incontrolabile noi la distruggeremo, ma per ora è l'unica strada che vedo e sono pronto a portare quel peso sulle mie spalle. Fissò il ninja della foglia. Ti auguro di non vedere mai la tua terra ed i tuoi amici ardere nelle fiamme di una guerra senza senso. Quando sarai nella mia stessa posizione spero avrai la fortuna di scegliere.

    Dopo aver osservato i bassorilievi e sentito la verità sul Deserto Bianco Raizen sembrava turbato, per non dire irritato, ma su Dageki le sue frecciate non trovavano un terreno fertile. Posso comprendere cosa provi. Ora che sono legato a Q sono realmente in grado di farlo, ma comunque non intendo giustificarmi. In fondo la tua esistenza era solo una voce trasmessa tra noi. Un dato di fatto da accettare, niente di più. Mi spiace dirlo. Mi spiace davvero, ma essere legati a te o meno era probabilmente ininfluente per la mia gente. Lo avranno fatto per qualche ragionamento logico, o magari per sperimentare gli effetti sul Deserto Bianco, o chissà che altro. Non lo so, e forse fino a pochi giorni fa non mi sarebbe importato.

    Come aprire il passaggio? Ad esempio con la forza. Un colpo abbastanza potente da sfondare la barriera. Oppure passare da sotto la terra...il potere dei Draghi bianchi si sviluppa verso l'alto. Q non sembrava affatto fiducioso nelle loro possibilità. Anche se finora non abbiamo avuto grande fortuna da questo punto di vista...Dageki sa solo come aprire la porta assieme al fratello, non ha mai avuto motivo di cercare altri metodi in passato.

    [...]

    L'improvvisa comparsa di un ninja di Oto nell'accampamento fece scattare l'allarme, con diversi tentativi per metterlo fuori gioco, purtroppo infruttuosi. Il diversivo di Etsuko permise così a Raizen di inviare il suo clone senza il minimo problema.


    [Le Informazioni dei Draghi Neri]

    Dice che non sa niente del Deserto Bianco o dei draghi del Nord dopo che venne perso l'equilibrio, nè gli interessa sapere come mai sei finito da queste parti, a meno che non possa aiutarti a pareggiare il conto con il tuo compagno traditore. Yajirushi era tornato dopo appena mezz'ora, forse perchè aveva avuto la fortuna di trovare Masamune in uno stato di relativa lucidità. Il suo tono quando parlava di Raizen era tagliente e dispregiativo come sempre. Quanto alle immagini nella grotta dice che gli ricordavano qualcosa, ma poi ha iniziato a farfugliare e non si è capito molto bene. Il drago nero si muoveva a mezz'aria con guizzi improvvisi, carico dell'elettricità che gli era propria. Prima ha detto che è una storia di tantissimo tempo fa, prima che si perdesse l'equilibrio. Poi ha detto "Dishitian ci portò in battaglia. Partì coi quattro Draghi Re, ma chiamò anche me per aiutarlo. Ero giovane al tempo" e poi "Dovevamo fermare i Divoratori della Storia". Scosse il capo. Ma più ne parlava e più sembrava confuso, tanto che ha cominciato a parlare di un Dio spezzato in due e dell'uomo che scriveva il mondo. Penso stesse descrivendo le altre due figue che hai descritto nel bassorilievo dove c'è il drago a quattro teste.

    Con un guizzo si avvolse intorno al braccio dell'umano. Dato che non stava dicendo più niente di sensato ho pensato di mirare più in basso, quindi ho chiesto ad Inazuma Sensoo. Annuì con l'aria di chi la sapeva lunga. Non è antico come Masamune, ma ha vissuto l'era precednte alla perdita dell'Equilibrio e ricorda ancora qualcosa, anche se era persino più giovane di quanto non sia io ora. Era evidente che si aspettava una qualche forma di ringraziamento per quell'investigazione approfondita. Comunque...mi ha detto che Tian, o Dishitian, come lo chiamava Masamune, era il precedente grande sacerdote del tempio centrale. Aveva un contratto con tutti i clan dei draghi e con Ryujin stesso ed aveva il titolo di Guardiano dell'Equilibrio o di Taishakuten...un mucchio di titoli che al momento valgono come carta straccia, immagino.

    Ad ogni modo, in quell'epoca il mondo come lo conosciamo era molto più pericoloso, ed un gruppo di antichi ninja sviluppò delle armi terribili. Sono stati quattro clan provenienti dal deserto a generarle, anche se Inazuma Sensoo non ha mai saputo che aspetto avessero. Comunque, i quattro clan ne persero il controllo ed il mondo stava per capitolare. La lotta fu molto difficile ed a guidare gli umani furono tre persone: Tian, NuwaFuxi e Pangu, ma non ricorda cosa fossero in grado di fare gli altri due. Alla fine le Armi vennero disattivate, sigillate in diversi modi e poi nascoste. Da quel che ricorda, l'unico modo per attivarle davvero è sacrificare qualcosa che va contro l'ordine naturale. A quel punto sarebbe rimasto in silenzio per qualche tempo, prima di concludere con aria solenne. Questo è quanto.

    Le informazioni non erano molte, ma potevano tornare utili? In fondo riguardavano una guerra passata e le Armi, ma non sarebbero servite per rappacificare Toppu e Dageki od ottenere un modo per entrare nella Valle. Etsuko era comunque al punto di partenza.


    [L'Accampamento dei Ninja di Oto]

    Tre freccie si piantarono di fronte al ninja con la barba incolta, segno che era stato avvistato. Non gli avevano trapassato il cuore, il che significava che avevano compreso le sue intenzioni pacifiche. Oppure avevano sbagliato mira. Identìficati! Era la voce del ninja arciere incontrato poco prima: Yasu. Parlare con Teppei e Tenma? Io non penso proprio che Teppei ti lascerebbe parlare liberamente: prima ti taglierebbe la gola! In ogni caso lo legò lanciando una strana freccia che si disfece in volo, diventando una vera e propria rete capace di immobilizzarlo come un salame. Tenendosi a distanza di sicurezza, con una freccia pronta a trapassare la testa del clone, Yasu lo fece avanzare fino al campo base.

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    Solo cinque tende componevano il campo base dei ninja di oto, la cui posizione era certamente nota agli shinobi di Kumo, ed apparentemente non c'erano guardie in vista. Su una delle tende era apposto il segnale che la indicava come ospedale da campo, mentre al centro del gruppo ardeva un piccolo fuoco che, stranamente, non produceva alcun fumo. Proprio di fronte a quel fuoco stava Teppei con le braccia incrociate, la cui espressione cupa si accigliò ulteriormente nel vedere il vero aspetto di Raizen. Tu. Dopo tutto questo tempo torniamo ad incontrarci in un bosco, Ninja della Foglia? Si sarebbe avvicinato ad ampi passi. Eri tu quello sul drago, qualche ora fa?

    In ogni caso questa non è più una missione Accademica e non riguarda nemmeno Oto. La tua interferenza non sarà tollerata, a meno di volerci aiutare a distruggere i ninja di Kumo. Questa missione deve finire il prima possibile, e deve finire come ha scelto Tenma! Fece per allungare la mano, come a voler afferrare Raizen per il bavero, quando improvvisamente cominciò a fluttuare a mezz'aria, allontanandosi evidentemente contro la sua volontà. Non ci interessa distruggerli, dovresti averlo capito ormai, Teppei. Dal lembo della tenda-ospedale emerse uno shinobi dai lunghi capelli neri ed una barba incolta con addosso un lungo soprabito rovinato. Non sarebbe stato difficile riconoscerlo come Kenzo Tenma, anch'egli conosciuto in una missione passata. Ciao Raizen. Accomodati, sto finendo di trattare un paziente, e sospetto che anche Toppu sia curioso di fare la tua conoscenza. Gli fece un cenno e poi tornò nella tenda. (immagine di riferimento)

    All'interno si trovava un drago del tutto identico a Dageki che fluttuava in alto per non disturbare mentre il ninja medico sfruttava la sua tecnica delle mani curative sul petto di uno dei feriti. Un ferito col coprifronte di Kumo, come diversi altri in quella tenda. Il mio scopo è fermare un pericolo, non uccidere i ninja di Kumo. Come medico, curo indistintamente entrambe le fazioni. Avrebbe spiegato se interpellato a proposito. Da quello che ho appreso è un comportamento anomalo tra gli umani, ma fa parte di ciò che mi ha fatto scegliere Kenzo per il Legame. La voce di Toppu era simile a quella del fratello, ma leggermente più bassa e vibrante. Il capitano Tenma soccorre sempre i feriti, anche quelli causati dalle sue azioni. Yasu era entrato nella tenda a sua volta, mentre Teppei fluttuava ancora all'esterno. Ho finito. Disse infine il ninja medico, sollevandosi.

    Immagino tu sia un pò confuso nel vedere due gruppi di ninja che ignorano gli ordini dei rispettivi villaggi e che, nonostante questo, combattono come vorrebbero i rispettivi villaggi. Tenma sospirò, anche se sembrava più una mezza risata. Se sei andato con Q immagino tu sappia dei bassorilievi che parlano dell'Arma, e del perchè stringiamo i ninja di Kumo d'assedio. Infilò le mani nelle tasche del soprabito. Ho dovuto prendere una terribile decisione. Se Oto scoprisse dell'Arma la desidererebbe, e questo sarebbe un male. Troppi morti. Ho scelto di distruggerla, ma Q ha preso la decisione opposta. Combatteremo fino ad esaurire le loro forze, e poi una volta sottomessi Q e Dageki apriremo la barriera per raggiungere l'Arma.
    A quel punto ci assicureremo di distruggerla o renderla irreperibile.


    Il desiderio di pace di Tenma è quello che mi ha spinto a sceglierlo per il Legame. Quanto a Q e mio fratello...la Barriera è potente, ma non esistono barriere perfette. Io e Dageki sappiamo come aprire un varco agendo assieme, ma questo non significa che non ci siano altri modi. Magari passando sotto terra, non credo che la barriera si estenda molto in profondità. Anche se potrebbero esserci altre trappole. Certo, l'alternativa migliore sarebbe usare lo stesso metodo usato da me e mio fratello, ma richiede due persone tra cui esiste un qualche genere di profondo legame, sancito anche col chakra...non esiste nessuno nei due gruppi di ninja con queste caratteristiche. Piuttosto, posso chiederti come mai sei arrivato da queste parti?

    Improvvisamente ci fu un violento boato che distrasse tutti i presenti, poi il suono di diverse grida e di metallo che impattava sul metallo. Un attacco? Devono averti seguito! Anche se fosse, perchè le sentinelle non se ne sono accorte? Appena usciti all'esterno avrebbero visto una tenda completamente abbattuta e ridotta a brandelli mentre un uomo le cui vesti insanguinate erano costantemente mosse dal vento. Era qualcuno che Raizen conosceva, anche se il suo volto non era posato e minaccioso come nel loro ultimo incontro: sembrava in preda ad una furia violenta e sanguinaria!

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    NINJA DELL'ACCADEMIA! DOVE LO AVETE NASCOSTO? SO CHE E' VENUTO DA QUESTE PARTI! Ad ogni movimento di mano generava delle vere e proprie lame di vento e chakra che falciavano ogni cosa entro breve distanza. Diversi ninja di Oto erano a terra sanguinanti, forse ancora vivi, mentre altri due ancora in piedi portavano i segni di diverse ferite sanguinanti. E QUELLO CHI DIAVOLO E'?? Non lo so proprio... TU! ECCOTI FINALMENTE! Che Raizen si fosse mostrato o meno, quell'uomo sembrava averlo percepito senza errore, ed ora aveva voltato gli occhi iniettati di sangue in direzione del clone. Teppei non si vedeva da nessuna parte...forse l'avversario aveva approfittato della sua temporanea assenza di peso per spazzarlo via con una raffica di vento?
     
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    Carramba che sorpresa









    Raizen non si oppose minimamente ai modi bruschi degli otesi, rimanendo perfettamente immobile ed evitando di subire eccessivi sbatacchiamenti, dopotutto in quanto clone era abbastanza delicato.
    Fu quasi soddisfatto nel vedere il malumore di Teppei, era come lo ricordava dopotutto.

    Shhht, torna a catena.

    Si limitò a sussurrargli a mezza voce.

    Ciao Tenma.

    Si ritrovò a pensare che non ricordava Tenma così sfigato, e più lo guardava più si accorgeva di aver ragione, capello corto e nero tagliato alla “fai una cosa rapida che tanto ci acchiappo più pipistrelli che tope” e faccia piatta monoespressione.
    In base a ciò che aveva sentito dire a Dageki non sapeva dire cosa potesse legare i due, Tenma pareva non avesse nessun tipo di emozione particolare.

    Sta a vedere che due desolazioni bianche o come cazzo si chiamano si annullano tra di loro, non me lo spiego altrimenti.

    Nonostante l’apparenza e soprattutto il villaggi di appartenenza Tenma gli sembrava una delle persone più buone del mondo, era singolare vedere come curasse indistintamente i ninja avversari ed alleati. Chissà Teppei cosa pensava di questo comportamento. All’interno della tenda era presente perfino Toppu, anche se non faceva nulla di particolare, limitandosi a non disturbare Tenma nelle sue operazioni, probabilmente non era in grado di aiutare.

    Si, so dei bassorilievi ed onestamente mi hanno lasciato abbastanza confuso tu Toppo non sei abbastanza anziano da sapermeli spiegare meglio vero?
    Ho notato dei particolari come i bagliori su alcune parti dei corpi dei creatori dell’arma, o supposti tali, che non mi sono mai saputo spiegare.
    Oppure la creatura con quattro teste, è un allegoria o qualcosa di reale?
    Senza contare che l’ultima parte non hanno voluto mostrarmela, era coperta da un telo e non so se fosse presente il funzionamento dell’arma o come poterla usare.


    Ammise serenamente.

    Anche dall’altra parte mi hanno ventilato l’idea di aggirare la barriera in questo modo, ma onestamente non penso abbia un meccanismo di difesa così inefficace, probabilmente cercano il mio aiuto a causa del fittizio legame che ho con i draghi bianchi, ma oltre questo ho ben poco.
    Si, potrei sviluppare un enorme potenza per cercare di abbatterla, ma non penso loro possano saperlo dopotutto, di me non sanno niente che io sappia.


    Nascose per il momento il legame che aveva con Etsuko, probabilmente sufficiente a permettere ai due di passare oltre la barriera, anche se non sapeva esattamente in quale modo.
    Attese risposte prima di dare la propria.

    In realtà sono in viaggio da un po’ di tempo, stavo cercando di risolvere un affare con i draghi bianchi, scoprendo purtroppo di essere a stento un loro conoscente.
    Uno sfigato.


    Non potè nascondere nella sua voce qualche venatura di rabbia.
    Poco dopo le prime esplosioni allertarono l’intero accampamento costringendoli fuori dalla tenda.
    Hayate era tornato.

    Come diavolo è possibile?

    Nel suo viso era riconoscibile lo sgomento.

    Non so di preciso chi sia, ma sono sicuro di averlo ucciso durante il mio viaggio.
    E quando ti dico sicuro ti dico che l’ho trapassato da parte a parte… ma per il lungo.
    Siete in tanti qui e lui è solo, non dovrebbe darvi problemi, ma prima di andare via vorrei accertarmene.
    Non conosco le sue abilità, non gli diedi il tempo di usarle prima di morire.


    Creò un secondo clone mentre parlava, ma venne lasciato dentro la tenda per il momento.
    Non riusciva a vedere Teppei, uno dei pochi elementi che sicuramente potevano aiutarlo ad avere la meglio su quell’uomo, sperava non fosse già stato eliminato, lavorarsi quell’individuo esclusivamente con i cloni non sarebbe stato facile e…
    L’arma!
    Non poteva in alcun modo permettergli di avvicinarsi al tempio o chissà cosa sarebbe stato in grado di fare con essa.

    Oh, pare tu abbia digerito i gamberetti.

    Si presentò con la solita insolenza, con il solo obiettivo di concentrare le attenzioni del nemico esclusivamente su di lui, anche se ancora gli rimaneva difficile comprendere come fosse stato in grado di sopravvivere a quell’attacco, o meglio, di resuscitare visto che era più che certo che una persone smezzata in quel modo non fosse possibile sopravvivere.
    E di fatto ancora non sapeva come avrebbe potuto sorprenderlo.
    Si lanciò all’attacco senza un obiettivo preciso, indossava già i guanti e per il momento si sarebbe dedicato a sfruttare quelli.
    Col braccio destro ed il pugno serrato tentò un primo diretto sul diaframma, lievemente spostato sul lato destro dello stomaco, ad una velocità[vel +8] che non avrebbe permesso distrazioni per poi incalzare con un’altrettanto rapido gancio diretto alla tempia, a seguito di un eventuale schivata. Avrebbe terminato la sequenza con una ginocchiata, che si sarebbe tuttavia rivelata una finta, nonostante quella potesse sembrare una sequenza interminabile di attacchi fisici il clone generato qualche minuto prima sarebbe comparso alle spalle di Hayate, infame e silenzioso sarebbe scattato azzerando i metri che lo separavano dalla coppia intenta a scambiarsi la sassaiola di colpi.
    I metri finali[2.5] tuttavia sarebbero stati coperti dalla zambato e dall'estensione delle braccia del Colosso che avrebbe cercato di mordere il fianco di Hayate con un ampio tondo nel tentativo di tagliarlo in due.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [L'Accampamento dei Ninja di Oto - Interpost per il Clone di Raizen]

    Temo di non sapere nulla di più di quanto non sia stato già detto. Ero molto giovane a quel tempo. Non ricordo altro che giochi e meraviglie del mondo. Ora che il Legame mi dona nuovamente emozioni, riesco a rivivere nuovamente quei momenti e non solo ricordarli. Rammento che l'Arma è qualcosa di terribile e che comprendemmo appieno gli effetti del Deserto Bianco solo qualche anno dopo che ci venne assegnata in custoria. Si fermò un istante, come realizzando qualcosa che non andava. Ora che ci penso...l'Arma venne affidata a noi molto dopo il crollo dell'Equilibrio...ma per qualche motivo ricordo che Taishakuten ci fece visita in quell'occasione. Ma questo non è possibile perchè era morto da secoli. Taishakuten era il titolo dato al Sacerdote umano del tempio centrale. L'uomo legato a Ryujin: il Guardiano dell'Equilibrio. Comunque, anche dietro insistente, non avrebbe saputo spiegare quella contraddizione, attribuendola alla debole memoria di quando era ancora troppo giovane per ricordare. Non ho mai prestato particolare attenzione a quelle immagini. Immagino che la luce rappresenti il chakra. Anche io ho dato la stessa interpretazione. Forse erano le tecniche speciali di que quattro creatori. La creatura con quattro teste penso sia un simbolo, ma non so di cosa. Gli umani scolpirono le immagini, noi non ci siamo mai soffermati a guardarle...non ci interessavano. Come non ci interessava nulla. Il Deserto Bianco, ricordi? Disse mestamente Tenma (che sembrava mesto qualunque cosa facesse) mentre passava una mano sul fianco del suo serpentino compagno.

    C'era una mappa con delle gemme, ma non ci sono informazioni su come funziona l'Arma. Non ci è stata consegnata nessuna Chiave per quanto ne sappiamo. Confermò il drago. Ma la kunoichi chiamata H ha detto che lei aveva un modo per far funzionare qualunque cosa e a giudicare dal comportamento di Q deve esserci qualcosa di vero sotto. H è una donna misteriosa. Si intromise Yasu, solo per impallidire e cominciare a sudare per aver attirato l'attenzione su di sè. Era il classico individuo insicuro e disturbato. Usa una delle tecniche di Oto ma non ci sono foto di qualcuno come lei nel clan Akadou...Teppei è dello stesso clan e lo saprebbe! Penso che far funzionare l'arma sia un problema secondario: in ogni caso ho scelto di distruggerla. E distruggerò anche quella mappa. Guardò fisso Raizen. Quindi è inutile che tu mi chieda di disegnartela o darti dettagli al riguardo. Quando poi Raizen si lasciò andare all'autocompatimento fu Yasu ad avvicinarsi e dargli una pacca sulla spalla, suo malgrado. Su, su...è solo un Contratto in fondo, le cose miglioreranno. Mio cugino è stato obbligato a firmare il suo ma ora va daccordo con le sue creature. Certo, non sa che è stata la nostra capoclan ad ingannarlo per costringerlo, ma ormai non importa più, no? Toppu sembrava amareggiato al riguardo, ma evidentemente non sapeva cosa dire per far sentire meglio l'Ikigami.

    Vennero interrotti dalle esplosioni, solo per trovarsi davanti a qualcuno che sarebbe dovuto essere morto! Pagherai per quello che mi hai fatto! La missione a Kumo era il mio gradino per avvicinarmi ancora di più ad Hayate! Per essere uno con Hayate, forse persino una Virtù! L'uomo era in preda ad una furia tremenda, con l'aria che gli danzava intorno in raffiche taglienti. Un usufruitore del Vento. Forse un Chikuma. Constatò Tenma, appena un poco accigliato pur con la sua solita faccia lunga. E non mi coglierai più di sorpresa! Il tornado intorno a lui si intensificò ancora di più mentre Raizen si avvicinava, tanto da rallentare i suoi movimenti fino a renderli fin troppo semplici da intercettare o schivare [Tifone Umano]Velocità -5 tacche. Il primo pugno venne deviato con uno spostamento laterale del corpo, forse potenziato dal chakra, mentre intercettò il secondo con un colpo di dorso sulla mano in arrivo, portandolo fuori bersaglio. Ho detto NIENTE PIU' SORPRESE! Ringhiò poi mentre il clone che era apparso alle sue spalle si paralizzò all'improvviso, incapace di muoversi a causa di un potente Genjutsu difensivo [Carica Sospesa]L'illusione si attiva se l'avversario si avvicina rapidamente all'utilizzatore per eseguire un attacco. La vittima rimarrà paralizzata, sospendendo l'attacco in carica ma non i successivi. La momentanea paralisi non fornisce vantaggi offensivi all'utilizzatore

    Immediatamente dopo puntò entrambe le mani verso il clone che pugile, scaraventandogli contro due potenti lame di vento [2 Costrutti]Potenza 40
    Velocità Nera+5 tacche
    mentre si voltava un istante per soffiare una raffica ad alto potenziale [Fiato di Vento]Soffio Improvviso Talento: può usare Fiato di Vento come slot tecnica Base una volta ogni due round. Non può combinare con altre abilità "Talento".


    Fiato di Vento
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può emettere una raffica di vento dalle dimensioni ridotte, utile per reagire prontamente. La potenza è pari a 20 ed avrà una larghezza pari a 3 metri. L'avversario verrà sbalzato lontano, raggiungendo la lunghezza massima della tecnica. È possibile utilizzarla in Subisci e Mena come se posseduto il talento 'Tecniche Immobili'. Richiede la Manipolazione 2 Unità.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    (Livello: 4 / Consumo: Medio - Mantenimento: null)
    [Lunghezza Massima: 3 metri ogni livello dispari della TS]
    [Richiede Manipolazione del Vento I]

    [Da genin in su]
    contro il clone con Zanbato. Vista la loro natura effimera, avrebbero avuto seri problemi a reagire efficacemente, ed ovviamente tecniche di sacrificio non erano mai attuabili da parte di un clone (anche se Hayate non poteva certo sapere contro cosa stava lottando). E ORA CREPA! Compose rapidamente dei sigilli, per poi scatenare una tecnica dalla potenza micidiale, soprattutto a corto raggio! [Rombo di Tuono]Azione Rapida: Nega attivazione Ado
    Tecniche Rapide
    Tratto Slot Tecnica


    Rombo di Tuono
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Cane, Bue, Scimmia, Lepre, Capra, Cane, Scimmia (7)
    L'utilizzatore può modificare la pressione dell'aria, concentrare all'interno dei palmi delle sfere sonore. Sbattendo con violenza le mani a terra, genera un onda d'urto sonora in un raggio di 21 metri. L'onda provocherà la riduzione della Percezione di 3 e una riduzione di 6 leggere alla vitalità; i malus rimarranno attivi per 2 round. Oltre il raggio d'azione ed entro i 100 metri, il danno alla vitalità sarà 2 leggere e i malus rimarranno attivi per 1 round.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    (Livello: 2 / Consumo: Elevato )
    [Da jonin in su]


    I feriti. Subito. Intimò Tenma alzando una mano, mentre il drago generava una sfera di vento a protezione della tenda, di sè stesso e del suo Compagno, mentre gli altri ninja di Oto presenti vennero letteralmente scaraventati in aria ad alta velocità con un semplice cenno del medico, portandoli oltre il raggio della tecnica. Yasu tuttavia sarebbe stato l'imprevisto per Hayate, dato che urlando un: NOOOOOO!!! Si sarebbe gettato a capofitto addosso all'aggressore, assorbendo gran parte dell'onda sonora con il suo corpo [Riduce la potenza ad un terzo], solo per finire a terra con gli abiti logori e parecchio sangue che usciva dalle orecchie e dal naso per lo shock. Razza di imbecille! Hayate non sembrava aver ancora finito, quando ecco che improvvisamente sgranò gli occhi. Cosa? TU?? Non mi importa se è la tua missione! Io ho una vendetta da compiere! Qualcuno stava comunicando mentalmente con lui, evidentemente. No. HO DETTO NO! LA VOLONTA' DI HAYATE NON E' LA TUA E...COSA? Avrebbe fissato Raizen (se il clone fosse sopravvissuto) Un patetico clone? Vigliacco, ma non pensare che io non riesca a ritrovarti. So dove si trova il tuo originale e AAAH! Gettò un urlo quando Yasu gli conficcò una freccia nella schiena! Il ninja di Oto si era rialzato come se nulla fosse, con il chakra che sfrigolava appena là dove aveva perso del sangue. Non si sottovalutano gli Yakushi! TU... Anche Tenma si stava avvicinando, ora che aveva messo i suoi in sicurezza, ed Hayate cominciò a sembrare preoccupato. Non finirà così! Minacciò un'ultima volta prima di sparire nel nulla una frazione di secondo dopo, lasciandosi dietro una sorta di luce violastra crepitante.

    Cosa stava succedendo da quelle parti?

    Edited by Febh - 30/1/2016, 00:11
     
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    Una Chiave








    Guardò Yasu, intuendo chi potesse essere il suo cugino, c’erano ben pochi ninja che versavano in quella situazione ed erano sufficientemente popolari da essere ricordati da altri ninja.

    Potrebbe anche essere, Yasu.

    Disse tagliente.

    Ma i casi sono differenti, non ho stretto solo un patto con queste… creature.
    Quantomeno, non lo credevo.


    Scosse la testa come se mandasse tutto in malora mentre l’esterno si animava di suoni ben poco tranquilli.

    Direi che ci occuperemo più tardi del tutto.

    L’azione fu rapida e Hayate fu tremendamente veloce e preparato nella difesa, un avversario fin troppo ostico e distante da quello che aveva conosciuto qualche settimana addietro.
    Entrambi i cloni vennero distrutti e seppur in maniera scomoda portarono le informazioni a Raizen, chiarendoli lievemente il problema, e permettendogli di uscire dall'accampamento senza l'obbligo di sostenere scomode promesse.
    Anche se ora doveva trovare il modo di nascondere la sua identità per essere certo che Hayate non rovinasse in qualche modo la copertura, la capacità che aveva mostrato di riconoscerlo poteva essere scomoda, ma probabilmente i ninja di Kumo sarebbero bastati a renderlo inoffensivi se avvertiti in tempo, doveva solo avvisarli.
    Si levò rapido dalla sua branda, per recarsi rapidamente da Etsuko e riferirgli quanto appena scoperto.

    Etsuko, sono stato dagli otesi.

    Annunciò a mezza voce.

    Mi hanno dato qualche utile informazione ma al contempo ho avuto qualche contrattempo, ma niente che dentro ad un accampamento ninja non potremmo risolvere, uno dei tizzi che credevo di aver seccato, e credimi, ne avevo ottime ragioni visto che l’ho tagliato in due, mi è corso dietro, anche se non so come.

    Continuò a parlare rapidamente.

    Ma veniamo alle cose importanti, tra le varie informazioni mi hanno rivelato di una piccola mappa che non ci hanno mostrato, quella dietro il telo, ma soprattutto forse noi abbiamo la chiave per oltrepassare la barriera: nei nostri occhi ad essere precisi.
    Mi hanno detto che persone vincolate da un legame anche chakrico possano passare.
    Informo i ninja di Kumo con un clone dell’intruso che potrebbe venire a breve e poi faremmo una prova.


    Non era sicuro di quante domande potessero porgli i ninja della nuvola riguardo Hayate, ed il tempo ormai iniziava a stringere, chiese di Q in modo da venir portato subito dal più alto in comando mentre l’originale ed Etsuko si recavano al tempio.

    Q, non ho buone notizie purtroppo.

    Disse rapido e concitato nel parlare.

    Non ricordo se avevo detto a te o ai tuoi che ero giunto in queste terre a seguito di una missione.
    Credevo onestamente di aver del tutto messo fine a quella storia, e anche con un discreto successo, tuttavia sono stato affrettato nel giudizio.
    Uno di loro, che credevo di aver diviso in due metà esatte, è tornato in vita, potrebbe arrivare all’accampamento.
    Eliminatelo.
    Ovviamente farò la mia parte.


    Fortuna volle che il tempio era sguarnito e Raizen insieme ad Etsuko poterono recarsi al suo interno fino alla barriera senza incontrare particolari ostacoli.

    Etsuko, non conosco al meglio la strada, ma immagino che i tuoi occhi possano dare una mano.
    Se vuoi avere il piacere di dare una sbirciatina.


    Indicò davanti a se in un punto imprecisato, lasciando che fosse lui a guidarlo tenendo tuttavia i sensi allertati contro eventuali trappole, avrebbe potuto evocare qualcuno dei draghi per avere una pista ancora più sicura sulla quale muoversi, ma in quel momento una bestia dai contorni indefiniti gli si muoveva nello stomaco impedendogli di ricorrere a quelli che un tempo reputava amici, compagni.
    Era strano per il Colosso sentirsi “triste” o “escluso”, ma quell’evento, del tutto indipendente dalle sue azioni, lo segnava più di quanto avrebbe voluto ammettere.
    L’aiuto di Kubomi stesso gli sarebbe stato utile, ma persino il piccolo drago non differiva questa volta dal resto del clan.
    I suoi compagni gli stavano infliggendo una prova ben più dura di quella che Masamune gli aveva inferto con la maledizione.
     
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