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Caled Murkar.
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8 luglio. Due e ventitré del pomeriggio. Qualche ora prima del corso
Un ragazzo incappucciato camminava per Otogakure. Portava delle vesti neri, con uno scorpione rosso cucito sul petto. Sulle mani, indossava dei semplici guanti di cuoio, unica protezione che aveva. Due borsellini erano presenti rispettivamente alla vita (contententi dei tonici), sia alla coscia destra (contenente, per ora, un semplice Kunai). Legato alla schiena, portava un bastone di 90 cm di lunghezza. Mentre camminava, non faceva altro che mormorare dei numeri. La sua direzione era l'Accademia del villaggio, dove avrebbe dovuto addestrarsi insieme a una ragazza. Con i suoi occhi grigi non guardavano mai davanti a sé, ma anzi teneva lo sguardo verso il terreno. Eppure, riusciva a "evitare" di andare a sbattere contro altre persone. Come se fosse un tic, alternava i numeri che contava facendo fuoriuscire una piccola lama di 20 cm circa dal centro del palmo della mano, per poi farla ritornare dentro la carne. Ogni volta che rinfoderava, tratteneva un gemito di dolore.
mille… novecentonovantatre… novecentoottantasei… novecentosettantanove… novecentosettantadue… novecentosessantacinque… novecentocinquantotto… novecentocinquantuno… novecentoquarantaquattro… novecentotrentasette… novecentotrenta.SPOILER (clicca per visualizzare).