Nella morsa del Serpente

Corso Base per "Nevi"&"Caled Murkar"

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  1. Caled Murkar
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    venuta l'ora dell'appuntamento col loro sensei, i due ragazzi si diressero verso l'edificio amministrativo di Oto. Ascoltò senza parlare le informazioni della segretaria. Sarebbero dovuti andare all' East Gate, per trovare il loro maestro. Sospirando, e avendo contato fino alla fine da mille in giù, sottraendo sempre sette, egli si avviò verso il cancello orientale, insieme a Nakora, mentre ricominciava la conta. Era un suo "tic", che usava per concentrarsi e mantenere la mente sveglia. Con lo sguardo intanto osservava l'intero villaggio, con attenzione e interesse. I suoi occhi grigi non stavano mai fermi e si muovevano con tale velocità da far sembrare gli occhi completamente grigi, senza distinzione tra cornea, iride e pupilla. Quando vide il ragazzo, si stupì. Era lui il sensei? Era un loro coetaneo! Come poteva essere un sensei? Quando domandò loro se erano i due studenti che aspettava, fece un cenno d'assenso, per poi rimaner di nuovo stupito. Quel ragazzo non era il loro sensei. Sorridendo, seguì il giovane per andare da O-Devaraux-Sensei.

    Quando arrivarono al Cancello, Takeda rimase stupito: il cancello sembrava deserto. Quando salirono, egli vide le guardie, armate di lancia e girate verso l'esterno. Guardie sicuramente ben addestrate. Non c'era che dire. Sorrise, per poi seguire il ragazzo nell'ufficio di Devaraux-Sama.
    Devaraux era un ventenne dai capelli bianchi… forse albino… forse tinti… questo non lo sapeva. Fatto fu che quando lo guardò negli occhi, credette di essere nudo, senza il cappuccio a coprirgli il volto e a dargli anonimato. Rimase impassibile, pur sentendosi leggermente a disagio. All'affermazione del non appartenere a nessun clan, Takeda rispose con tranquillità.

    salute a voi, Sensei. Il mio nome è Shosuro Takeda. Sono l'ultimo membro in vita, qui a Oto, del clan noto come "Sasori no Ichizoku", clan dello Scorpione.

    ascoltò il discorso del Sensei e… iniziò a sentire quanto sicuro di sé egli fosse, al punto che, a stento, Takeda non si inginocchiò mentre parlava.

    Come i miei genitori, io pongo la mia vita nelle mani di Otogakure. Qualsiasi sia l'ordine, io lo eseguirò. Fosse esso uccidere una persona a me cara, afferontare i cinque grandi Kage da solo con le mani legate alla schiena o togliermi la vita. La mia vita è nelle vostre mani, sensei.

    Quando finì di parlare, si maledì mentalmente. Idiota. Non doveva rivelare così tanto di sé stesso.
     
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15 replies since 9/7/2015, 23:34   326 views
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