La Serpe Immortale

Scendevano nella trappola del nemico consci che il peggio sarebbe potuto accadere a momenti. A formazione schierata ci addentravamo nel covo della Serpe mettendo sempre più terra sulle nostre teste...quanto era profonda quella tana? Lo stretto corridoio fece largo ad una stanza e subito capimmo che quello sarebbe stato il primo ostacolo di quella lunga notte. L'attivazione dei quattro sigilli a terra mise tutti subito in allarme al ché lo schieramento di avanzamento allargò la sua struttura a formare un trapezio; Febh, che era l'unico elemento nuovo aggiunto al gruppo, venne immediatamente informato da Omoi telepaticamente [Comuniczione Mentale]. Il Nidaime non ci avrebbe affrontato fisicamente in quel modo: oh si, ci avrebbe sfiancati prima di arrivare di fronte a lui. Come un gatto con il topo avrebbe giocato con noi ficcanaso...peccato che questi ratti avevano denti affilati come rasoi.
Oh si, era un trappola ma questo non ci spaventava affatto...anzi, ognuno di noi aveva un motivo per essere esattamente in quel posto e aveva accettato quelle condizioni. Ecco perchè non appena i sigilli della tecnica Otese vennero compiuti, venne anche eretta la migliore risposta all'onda d'urto che stava per generarsi.

" Asseconda il flusso e resta immobile! "

Confidando nella prontezza di Febh, al barriera [Barriera Euclidea -> Pot 150] avrebbe trovato il suo quarto vertice ergendosi imponente a difesa della tremenda pressione e decompressione d'aria provocata dalla copia più lesta nel compiere le numerose posizioni magiche necessarie. A facilitare il tutto sarebbe stato lo spazio ristretto che non avrebbe dato modo alle onde di espandersi più di tanto ed infrangersi contro il jutsu difensivo.

La consequenziale sparizione delle copie decretò la fine di quella prima prova che se avessi dovuto affrontare da solo non nego avrei avuto non pochi problemi a superare indenne. Vidi Eiatsu prendere il suo tonico di recupero; evidentemente voleva farsi trovare al top della condizione quando avrebbe affrontato il suo maestro. E quel suo stato mentale di trance era una sicurezza in quella situazione delicata: i suoi occhi nascondevano la stessa determinazione che avevo io quando affrontai il IV Garth. Anche Omoi sembrava estremamente motivato: Il Nidaime era stato il suo capo per anni e per anni aveva visto Oto rimanere ferma, immobile ai cambiamenti del mondo...se ora ci trovavamo ad affrontare nemici confinanti senza esserci preparati al meglio era tutta colpa della sua assenza ingiustificata. Negli anni Shinodari e Yami avevano provato a movimentare le cose, i tornei del seal ad esempio servivano proprio a questo, ma anche loro ci avevano lasciati. Era eravamo sostanzialmente noi quattro, più qualche chunin emergente, a farsi carico del futuro del Suono e io avevo grandi piani per noi tutti!

" Per troppo tempo il destino di Oto non è stato nella nostre mani...oggi questa storia finirà. "



Bene, quel piccolo scontro aveva riscaldato il sangue nelle mie vene...il demone era pronto per uscire fuori.