La Serpe Immortale

Il Kokage mostrò una certa aria carica di disappunto quando vide il suo tremendo attacco non sortire alcun effetto. Il quartetto si era preparato meglio del previsto, senz'ombra di dubbio. Silenziosamente l'uomo ricreò i dadi e li lanciò ed alzò un sopracciglio sorpreso quando vide il risultato. La fortuna era evidentemente dalla loro parte, molto più di quanto avesse previsto. Nidaime-sama? Avanzeranno senza inghippi attraverso la prossima stanza.

Quando le copie scomparvero il muro dinanzi a loro rivelò un'apertura che si allargò, conducendo ad un altro passaggio non più lungo di una decina di metri. Finirono in un'altra stanza, vuota, e non vi era alcun nemico lì ne alcuna presenza di chakra. La porta successiva era già aperta e così poterono avanzare ignari che la Dea della Fortuna stava intercedendo per le loro vite.

Il Kokage lanciò ancora una volta i dadi. Oh oh oh, sembrano davvero essere incredibilmente fortunati. O forse no. Come ho detto, io non mi affido alla fortuna. Niidaime-sama, ma lo sta facendo. Lascio solo decidere a caso come distribuire le mie forze per indebolirli. Un dolce svago, in attesa del loro arrivo. Dopotutto, non mi importa come, ma li schiaccerò.Forse però indebolirli sarebbe stato più saggio. Ricorda che tutto ciò che stanno scansando ora con la loro fortuna si ritorcerà contro di loro. Potrai sentire il loro falso senso di sicurezza, quando saranno schiacciati dalla vastità del mio potere. E se la fortuna smettesse di girare dalla loro, ne usciranno deboli e pronti ad essere mangiati. Loro si sono messi in un vicolo dal quale non possono uscire vivi. E lanciò ancora una volta i dadi.

La stanza successiva si rivelò ancora una volta del tutto vuota. Riuscirono ad avanzare ancora una volta senza subire danni, forse chiedendosi a che gioco stesse giocando il Kokage. Dopo un altro passaggio, lungo anch'esso una decina di metri si ritrovarono in una stanza assai simile alla prima. Quella volta però non sarebbero usciti da lì senza combattere. Peccato che i dadi, che decretavano anche le qualità dei loro avversari, parevano essere decisamente clementi con loro!
Ma il Kokage aveva intenzione di rendere qualsiasi cosa estremamente dura per loro. Difatti accadde che silenziosamente, sotto ognuno di loro, comparve un sigillo [Occultamento totale a tutti i sensi, Furtività 12] di evocazione che dopo un mero istante (inferiore a quello necessario ad abbare lo sguardo) avrebbe evocato sotto ognuno di essi tre grossi serpenti lunghi tre metri che avrebbero cercato di morderli tra le gambe con uno scatto che avrebbe corrisposto all'evocazione, come se fossero stati lanciati in quell'offensiva prim'ancora di essere evocati. [Azione]
Il Kokage aveva appena giocato loro un colpo basso. Letteralmente. Ma sarebbe stato problematico se fossero stati colpiti, giacché il veleno di quei serpenti poteva avere effetti così spiacevoli che solo Febh si poteva considerare veramente salvo. Quella dose bastava ed avanzava a render loro docili donzelle!