Sentaku - La scelta

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  1. Kamine Ashimi
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    [Sentaku - La Scelta]



    Uccidere il Jinchuuriki sarebbe stato quindi inutile, come spiegò il Mizukage, cosa che la kunoichi aveva già immaginato. Un po' inaspettata per la ragazza, arrivò invece la parte aggiuntiva del discorso di Itai Nara. I due di Oto avrebbero dovuto promettere che, in caso il demone fosse riuscito a liberarsi, sarebbero scappati, evitando "eroismi inutili". Non proprio quello che Kamine si aspettava da una missione, ma una voce nel retro della sua testa le diceva che era la cosa più sensata (nonchè l'unica a parte lasciarsi massacrare) che avrebbe potuto fare. Si voltò verso Shi, che con poca convinzione annuì verso il kiriano. Kamine intuì che il chunin stava attraversando questioni interne simili alle sue.

    Beh, suppongo che se un demone venisse liberato, qualcuno dovrebbe al più presto andare ad avvisare i villaggi più vicini...Oto e Konoha. Disse la ragazza, cercando di restituire un po' di virtù a quella che, eventualmente, sarebbe stata solo una ritirata priva di molto valore.

    Kin rispose all'ultima domanda di Kamine, prima che il gruppo si mettesse in marcia, mentre apparivano le prime avvisaglie di pioggia.

    [...]

    Il Mizukage condusse il gruppo dentro un boschetto dal quale si poteva intravedere il villaggio, per poi procedere a quella che si rivelò essere un'approfondita analisi a distanza della situazione, resa possibile dalla capacità di questi di percepire con precisione le fonti di chakra.
    La pioggia, cresciuta in intensità mentre il gruppo si avvicinava al villaggio, contribuì a rendere l'idea di calma apparente che traspariva. Nessuno percorreva le strade, che iniziavano a drenare con sempre crescente difficoltà l'acqua. Il gruppo raggiunse l'edificio centrale, dove era più probabile che l'obiettivo si trovasse.

    Lì, Kamine si trovò un'altra volta di fronte alla propria mancanza di abilità. I suoi tre compagni di viaggio erano infatti tutti capaci di utilizzare il chakra per aderire alla parete e scalarla come se niente fosse. Anzi, a voler essere sinceri, era Kamine a NON essere capace di farlo, poichè la pratica sembrava essere qualcosa di talmente mondano che nemmeno venne loro in mente che un ninja potesse non esserne capace. Shi fu il primo ad accorgersi della cosa ed offrì il proprio aiuto, che Kamine si sentì costretta ad accettare. Vergognandosi come una ladra, la kunoichi salì sulla schiena dell'otese, raggiungendo quindi il tetto e il resto del gruppo, che osservava l'interno della costruzione tramite una finestra.

    Attraverso il vetro, videro che le voci che li avevano attirati lì erano verità e le violenze si stavano consumando proprio sotto i loro occhi. Kamine tentò di mantenere inalterata la propria espressione, ma ad un occhio attento non sarebbe sfuggito il serrarsi della sua mascella e le nocche delle mani imbianchirsi per lo stringere dei pugni; la combinazione di oscurità e pioggia fece però sentire la ragazza al sicuro da ogni tentativo di indagine in tal senso.

    Itai diede ai due otesi l'ordine di liberare i prigionieri da uno degli edifici adiacenti, mentre lui e Kin si sarebbero occupati di Jyazu e dei suoi sottoposti. Prima che uno dei due potesse obiettare qualcosa sul fatto che si sarebbero trovati in inferiorità numerica contro cinque avversari, il Mizukage si morse un dito ed eseguì una tecnica usando il suo sangue come medium per...evocare una ragazzina? Kamine fissò la ragazzina per qualche secondo di più di quelli indicati dalle linee guida della buona educazione, mentre Itai evocava un altro...essere alato, con la pelle rossa, alto quasi venti centimetri più della kunoichi. E non solo, Itai fece spuntare sulle proprie spalle delle ali, giusto per mandare al diavolo ogni tentativo di Kamine di non mostrarsi sorpresa.

    In che diavolo mi sono andata a cacciare?

    La ragazza era in quel momento letteralmente immobile, con lo sguardo che saettava da Itai all'essere con la pelle rossa alla ragazzina, che Kamine ricordò chiamarsi Yogan (informazione che aveva acquisito durante la festa della fondazione, ma che non credeva di dover rimembrare durante una missione), chiedendosi se davvero quello fosse il suo posto.

    L'ordine del kiriano la risvegliò da quelle riflessioni, facendole sperare di non aver assunto un'espressione troppo stupida durante quei momenti. Shi dovette aiutarla anche a scendere, mentre i quattro rimasti sul tetto si mettevano in posizione.

    Kamine e Shi raggiunsero la casa, sigillata da un lucchetto, che la ragazza prese ad esaminare. Si voltò verso il compagno di gruppo che, senza attendere le parole della ragazza, diede un colpo secco con la sua katana, facendolo saltare. La kunoichi assunse uno sguardo inquisitorio verso Shi, che semplicemente fece spallucce.

    Con la porta ora sbloccata, Shi fece per entrare, ma Kamine lo trattenne per un braccio.
    Forse è meglio che vedano una donna per prima...
    La ragazza aveva riacquistato un po' della propria finta scaltrezza sempre ostentata, mentre pronunciava quella frase.

    Spinse la porta ed un terribile odore la investì in pieno, costringendola a voltare la testa e chiudere gli occhi per un secondo. Quando riuscì a riprendersi dallo shock olfattivo, ebbe finalmente la possibilità di osservare l'interno della costruzione e la scena era anche peggio di quanto potesse ragionevolmente aspettarsi. Peggio che animali in una stalla, le donne del villaggio erano rinchiuse tutte lì dentro, abbandonate senza molta cura della condizione umana; a completare il tutto, dei cadaveri, vecchi evidentemente di giorni, appestavano l'aria già compromessa dalla presenza di tutte quelle persone chiuse in uno spazio tutto sommato troppo piccolo.

    Kamine tornò rapidamente a rivolgere la propria attenzione alle donne evidentemente terrorizzate, mettendo le mani avanti a sè cercando di far capire anche col linguaggio del corpo che non avevano nulla da temere da lei.

    State calme, siamo qui per aiutarvi. Non agitatevi, non dobbiamo attirare troppo l'attenzione. Io e i miei compagni vi porteremo fuori da qui, ma rimanete calme.

    Cercò di non sembrare più gentile che autoritaria, ma non voleva nemmeno perdere il controllo di una massa così grande di persone, il tutto mentre si sforzava di ignorare l'orrendo fetore che permeava l'aria.

    Ora dovrete andare verso il bosco, cercate di restare unite, vi scorteremo fuori dal villaggio. Purtroppo piove, non perdetevi di vista l'un l'altra.

    Avrebbe cercato di far uscire il più ordinatamente possibile le donne, mentre Shi fuori le avrebbe indirizzate verso il bosco, creando una fila almeno vagamente ordinata, cercando di sfruttare la pioggia come aiuto per la segretezza dell'operazione piuttosto che come un ostacolo. Ma Kamine era piuttosto sicura che in quella situazione, non avrebbero avuto molto da obiettare.

    Proprio alla fine della moltitudine che usciva, una delle donne afferrò Kamine disperata, in cerca di rassicurazioni sulla sorte delle proprie figlie. La kunoichi capì subito che parlava delle ragazze tenute nell'edificio principale.

    Se ne stanno occupando i miei com... Ma non fece in tempo a finire la frase, poichè un boato risuonò sopra le voci, mentre qualcosa di rosso che ancora Kamine non aveva messo bene a fuoco sfondò l'edificio. La kunoichi si rivolse verso le donne appena liberate gridando per sovrastare il frastuono e la pioggia.

    Scappate verso il bosco, ORA!

    Il tempo per la gentilezza era finito, ora si trattava di mettere chilometri tra di loro e gli uomini che le avevano imprigionate o tornare nello stato in cui versavano solo pochi minuti prima.

    L'attenzione della kunoichi tornò ad essere indirizzata verso l'essere che era praticamente esploso da dentro l'edificio. Il suo centro era evidentemente umano, ma circondato da un'energia rossastra che aveva preso le sembianze di...qualcosa con le corna e otto code. L'Hachibi. Kamine sentì il cuore cominciare a pompare più forte, mentre estraeva la wakizashi. Kin e Itai uscirono subito dopo, con quest'ultimo che chiese se la sortita dei due otesi avesse avuto successo.

    Kamine urlò Libere! con voce secca, mentre altri uomini uscivano a dare man forte a Jyazu, sbucando dagli edifici circostanti. Nonostante le due evocazioni del Mizukage, erano comunque in svantaggio numerico, contro un demone. Un demone che seppur accerchiato, come prima cosa, decise di attaccare Kin, riuscendo a strappargli via un braccio all'altezza del gomito, mentre Kamine e Shi si avvicinavano alla situazione.

    Fino a quel momento, quella era la scena più cruenta a cui la kunoichi avesse mai assistito e ci volle uno sforzo di volontà molto importante per non far cedere definitiviamente il proprio stomaco, già provato da tante situazioni che avevano portato a quel momento.
    CITAZIONE
    Kamine, Shi, Yogan, Sojobo, coprite Kin! Io affronto Jyazu!

    L'ordine del Mizukage era perentorio, Kin era troppo prezioso per la riuscita della missione per essere lasciato dissanguare. Il che faceva diventare loro più che sacrificabili, ma non fu una riflessione che la kunoichi fece in quel momento, poichè vide qualcosa che diede l'ennesimo colpo alle sue sicurezze: Itai stava utilizzando la stessa capacità del jinchuuriki, ma apparentemente senza perdere la calma come Jyazu. Era anche lui un jinchuuriki? Sentiva che la situazione era decisamente più grande di lei, una semplice genin finita in uno scontro tra demoni.

    Altra riflessione interrotta subito, dagli attacchi degli uomini. Uno di lorò mirò direttamente a Kamine, ma Shi intercettò l'attacco con facilità, anche lui visibilmente modificato da qualcosa, sembrava molto più animalesco che fino a pochi istanti prima. E dopo aver parato l'attacco, fece qualcosa che la ragazza non capì, ovvero la graffiò sul braccio con l'unghia.

    Che cazzo fai?! Quello che sarebbe sembrato un semplice dispetto, ebbe l'effetto di far alterare in maniera spropositata la ragazza, molto più di quanto avrebbe lei stessa ritenuto opportuno: improvvisamente ebbe voglia di rispondere a Shi con un pugno ben assestato su quella faccia da schiaffi. Ma che mi prende?

    Si accorse forse con un po' di ritardo dell'attacco di un uomo, ma riuscì a difendersi dall'attacco abbastanza agilmente, frapponendo la propria wakizashi alla Katana dell'attaccante [Slot Difesa 1] con un gesto quasi infastidito, che comunque la fece indietreggiare di un passo vista la potenza; prima che potesse contrattaccare però, un altro uomo la attacco, con quello che sembrò un attacco a tenaglia ma dalla velocità non indifferente. Kamine avrebbe, in un altro momento, potuto evitarlo facilmente, ma in quella situazione non potè fare altro che agire d'istinto ed alzare l'avambraccio sinistro a proteggersi il collo chinandosi leggermente in avanti, mentre con la destra stringeva la wakizashi che tentò di intercettare l'arma avversaria [Slot Difesa 2] ma vi riuscì solo parzialmente: mentre la wakizashi facilmente rese innocuo il colpo a destra, a sinistra l'avambraccio non fece che deviare il colpo, facendo strisciare il dadao sulla schiena di Kamine ferendola.

    Il dolore della ferita contribuì alla crescente ira della kunoichi, che ora aveva spostato il suo obiettivo sull'uomo che aveva appena osato colpirla. Kamine si spostò in avanti mettendo prima il lato sinistro davanti, come a voler dare una spallata al suo avversario, ma si fermò prima. La wakizashi si mosse veloce verso l'uomo, mentre Kamine piantava il piede sinistro a terra ed avanzava con la parte destra del corpo, mirando al petto. [Slot Azione 1]

    Se l'uomo fosse stato colpito o comunque fosse rimasto a portata d'attacco, Kamine avrebbe continuato l'attacco colpendo l'uomo con una ginocchiata sinistra diretta verso i suoi testicoli, concentrandosi per fare in modo che il colpo fosse particolarmente potente [Slot Azione 2]; la furia non era tanta da far dimenticare a Kamine cosa stavano facendo quegli uomini fino a poco prima. Ancora a portata, avrebbe poi completato la sua azione tentando velocemente di far penetrare la wakizashi tra il collo e la clavicola del suo nemico [Slot Azione 3].

    Se l'uomo fosse riuscito ad evitare l'attacco ed allontanarsi, la kunoichi avrebbe estratto due Kunai e glieli avrebbe scagliati contro, mirando ancora al busto. [Slot Azione 2] Avrebbe poi preso altri due Kunai per lanciarli verso l'uomo che l'aveva attaccata per primo [Slot Azione 3], prendendo poi un terzo Kunai nella mano sinistra, con lo sguardo carico d'odio che saettava da un uomo all'altro, in attesa dei loro attacchi, sotto la pioggia torrenziale, con Kin che dietro di lei si curava l'orrenda menomazione.

    Cercò nel proprio campo visivo anche Shi, per vedere se si fosse già liberato del primo assalitore, mentre arretrava leggermente verso Kin. [Slot Movimento gratuito]




    Caso I: Chakra Rimanente: 39,5 bassi | 10 kunai rimanenti

    Caso II: Chakra Rimanente: 40 Bassi | 6 kunai rimanenti

    Vitalità: 12/14



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    Narrato
    Parlato
    Pensieri



     
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