Sentaku - La scelta

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Sentaku - La Scelta

    Il Cancello





    Fragile umana




    Quelle gravi parole rimbombarono nella testa di Kamine con possanza. E non solo in essa, ma anche fuori, come se a parlare fosse qualsiasi cosa nel nulla attorno a se. Aveva un tono divertito per la miseria che poteva vedere con i suoi occhi e sapeva ormai di poter sfruttare con estrema facilità tutti quegli orribili attimi di smarrimento della ragazza. Ella si era ritrovata nel mare sperduto del suo essere grazie ad una dolorosa ma necessaria presa di coscienza... ma ora? Cosa sarebbe accaduto di lei?

    Tutto si ricompose. Lei si ritrovò con le stesse vesti che si ritrovava all'esterno, fradice e sporche del sangue di Shi. La maglietta era carbonizzata in basso scoprendole totalmente l'addome dove una specie di varco oscuro eppur solido si era formato. Nel nero che l'attanagliava in tutte le direzioni, iniziarono a formarsi dettagli. Una dura terra bagnata e fangosa, una luce violetta eterna e persistente. Ed un cancello. Un colossale cancello che chiudeva quella stanza delimitata da muri di tenebre oltre il quale Kamine a lungo non poté vedere altro che oscurità, liquida e fluttuante, come inchiostro sparato in acqua da un calamaro.



    Così pateticamente disperata...




    La voce si concentrò dietro il cancello, ma ancora, pareva così possente da provenire dal cancello stesso o da tutta l'oscurità che c'era dietro, piuttosto che alle sue spalle. Una propaggine di inchiostro scivolò nell'oscurità, sul terreno, come liquido oscuro e toccò le caviglie di Kamine. Poi, da lì, risalì verso l'alto le strinse con una certa forza dalla quale Kamine avrebbe trovato difficile liberarsi. Tuttavia non provava vero dolore, come se quella sua proiezione fisica non potesse essere momentaneamente ferita.



    Non sfuggire.
    Non puoi.




    Altro inchiostro scivolò nella notte ed avrebbe raggiunto i polsi di Kamine come sinuosi serpenti fatti della stessa sostanza della notte, stringendoli parimenti come i primi. L'oscurità attorno a lei parve a quel punto intensificarsi ma poté vedere, oltre il cancello, due pallidi occhi bianchi senza pupille, luminosi come due globi di luce, inespressivi e letali.


    Dimmi
    Cosa vuoi?



    Kamine fu lentamente sollevata verso l'alto, le braccia tenute alte e divaricate, mentre le gambe legate assieme. Una posizione scomoda, senza appoggi, che rendeva estremamente difficile persino il respirare. L'oscurità divenne più fitta. Kamine poteva vedere solo i due occhi, persino il cancello era scomparso. Esistevano solo loro e quella strana forza che la teneva ferma e sospesa in aria.




    Cosa brama
    il tuo cuore
    mortale?



    A quel punto l'inchiostro avrebbe iniziato ad attraversare il suo corpo, liquido, sinuoso ed inarrestabile, giungendo sul sigillo che era sull'addome di lei. Non appena l'inchiostro lo toccò, tutto quel mondo iniziò quasi a tremare, come se un qualche cataclisma fosse in arrivo. Una specie di lieve ma costante terremoto. Le sbarre vibravano ed il loro rumore metallico si udiva chiaramente ed in maniera inquietante. L'Hachibi stava cercando di forzare il sigillo, così come, probabilmente, aveva forzato quello di Jyazu Yama poc'anzi.




    Dimmi un motivo per il quale

    NON DOVREI SQUARTARTI



    L'ultimo fu un urlo di pura furia. E Kamine avrebbe provato un dolore assurdo che la invadeva in ogni possibile fibra del suo essere. Qualcosa di inimmaginabile, di intenso e furioso. Selvaggio. Ed era un dolore ben chiaro, e per questo motivo, assolutamente raccapricciante. Sentiva chiaramente che qualcosa stava scavando nelle sue viscere, qualcosa di viscido eppure forte ed inarrestabile, che strappava anziché tagliare, cercando furiosamente qualcosa di tutta fretta. E stava iniziando a spazientirsi.


    Dove...
    Dove...
    Dove...

    DOVE L'HAI MESSA INSULSO UMANUNCOLO!!!



    A quel punto Kamine poté udire una voce amica in quell'inferno di dolore. Era la voce di Kin, che sembrava parlare direttamente da dentro di lei. Il possente Sunese, che si era sacrificato poc'anzi per compiere quel sigillo. Disse poche parole, perché poche poteva dirne nella sua attuale e precaria condizione di manifestazione lasciata in tutta fretta. La chiave Kamine... lui cerca la chiave. Senza non si librerà mai e poi mai. Non poteva vederlo, ma poteva udirlo più chiaramente delle urla scriteriate del Demone. L'ho nascosta nel sigillo, lui la cerca e se non ti liberi la troverà. Forza Kamine. Liberati, liberati se vuoi vivere!

    Ma come fare? La forza di quella stretta era semplicemente troppo grande. Non poteva essere vinta coi soli muscoli, quella non era una lotta che avrebbe potuto vincere sfruttando la sola forza fisica. Forse il punto era proprio che quello non era il suo vero corpo, che quella era un'altra dimensione dove le normali regole non valevano e le carte in tavola potevano cambiare se chi la governava lo decideva.

    Ma chi governava quella dimensione? Kamine o l'Hachibi?


    Assumi il controllo della situazione :zxc:
     
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17 replies since 14/8/2015, 19:12   462 views
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