Questioni di Famiglia

corso alle basi per Alice Sumeragi

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  1. ‡Genkishi™
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    Questioni di famiglia

    Visita guidata allo "zoo"

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    Mi ponevo spesso sulla difensiva, era il mio modo di colloquiare con la gente e di capirne gli scopi. Non riuscivo a capire dove volesse andare a parare con i suoi modi a di fare, ma la certezza che volesse ottenere comunque il mio consenso era palese. Mi sedetti sul divano per ascoltarlo più comodamente, per capire se effettivamente stesse dicendo la verità o meno. Non avevo delle doti nascoste per poterlo capire, semplicemente mi basavo spesso sull’intuito. La cosa si sarebbe potuta rivelare utile o sarei andata fuori strada. Con la mano agguatai la tazza di thè che mia madre aveva gentilmente preparato per l’occasione. Lei non era nella stanza, ma sicuramente non era molto lontana. Le piaceva spiare qualsiasi conversazione, era molto impicciona.


    Beh, dimostri maggiore maturità rispetto a molti tuoi coetanei Alice-chan. Non sai quanti "voglio diventare Kazekage!" oppure "perché voglio proteggere le persone a me care" o, la più diffusa in assoluto, "perché voglio vendicarmi" ho sentito in questi anni. Mi fa piacere vedere una persona interessata al suo sviluppo e alla sua evoluzione personale, che comprende che per poter prima proteggere o salvare qualcun'altro dobbiamo prima occuparci anche di noi stessi. Non dimenticare tuttavia che noi ninja di Suna abbiamo due scopi principi sopra a tutti: dobbiamo proteggere il villaggio e tutte le persone al suo interno, e dobbiamo essere pronti a dichiarare guerra e a morire per distruggere i suoi nemici. Voglio che tu lo tenga bene a mente. Se non sei disposta a questo, se il tuo benessere e la tua evoluzione personale per te sono più importanti di tutto e tutti... è meglio che non sia io il tuo maestro, anzi è meglio che tu abbandoni il tuo progetto di diventare una kunoichi.


    Pensai di non essermi espressa bene, ma non fu così. In verità mi aspettavo il sermone sui doveri di un ninja, ma semplicemente lo trovavo non adatto alla mia situazione. Dover tornare al punto di partenza, per rispiegare nuovamente il mio punto di vista non sarebbe servito. Era fuori luogo, in quanto sapevo di essermi spiegata nel migliore dei modi. Quali fossero i doveri di un ninja, in quel momento non ne avevo il minimo interesse. Non avrei potuto far nulla in quella situazione, soltanto evolvermi e nel caso fossi riuscita nell’intento, pensare al passo successivo.

    Mi state dicendo che dovrei abbandonare il mio modo di pensare per mettere il bene del villaggio al primo posto? Non voglio mentire. Ciò che per me conta di più, a 13 anni, è capire prima me stessa e solo successivamente gli altri. L’unico modo che ho per mettere il mio lavoro al servizio del villaggio, è ottenere dal villaggio abbastanza competenze per farlo. E per me, tutto ciò rientra nel mero concetto di evoluzione.

    Sollevai lo sguardo in direzione del ventilatore, il movimento di quel coso era identico da mesi ma spesso si rivelava molto più utile di quanto potessi pensare. Fui così assorta dal movimento rotatorio delle pale di legno che a stento mi accorsi che l’ospite aveva ricominciato a parlare. Aveva una parlantina comune, non spiccava particolarmente, il suo tono era stabile. Però a quanto pare sapeva il fatto suo, un qualcosa che probabilmente giocava a suo vantaggio in questa discussione.

    Vuoi sapere se penso che il destino imposto loro sia ingiusto?
    Lo penso, perchè lo è.
    Le rivalità fra clan, specie fra gli Asura e i marionettisti sono sempre stati presenti.
    Ritengo che siano un frammento del passato, ma di un passato che dobbiamo rifuggire ed abbandonare.
    Un passato che non possiamo modificare, ma che possiamo cambiare per il futuro. E tu potresti esserne la chiave, in un certo senso. Sappi che da entrambe le parti c'è desiderio che tu diventi una kunoichi al servizio di uno dei due clan, per rendere evidente la superiorità di uno sull'altro. Io onestamente penso che debba essere tu a decidere del tuo destino, che tu debba scegliere se seguire una di queste due strade, o se intraprenderne una terza tutta tua.

    Ahahah, sto decisamente diventando troppo filosofico oggi.

    Mi spiace molto per i tuoi genitori, ma perlomeno qualcosa di positivo da quella diatriba è uscito. Almeno loro sono ancora vivi. Se fossero rimasti degli shinobi probabilmente saresti cresciuta senza uno di loro, oppure senza nessun genitore. Magari affidata ad una famiglia che non ti avrebbe mai amato, o peggio ancora... al monastero.


    Mah, non mi resta che crederle.

    E invece non credevo alle sue parole. Tutti avevano una scarsa considerazione dei miei, e lui pareva non essere da meno. Nessuno dei precedenti insegnanti aveva elaborato un simil discorso di contorno, con cui pensavo volesse coprire la verità come gli chef fanno con i loro piatti. Condì il discorso con delle parole il cui uso era identico alle spezie, e tentò di aromatizzarne il sapore per renderlo appetitoso. Sventolai la mano sinistra a mo’ di ombrello, sbuffando di prepotenza. Poi, lasciata la tazza sul tavolino dopo averne dato un ultimo assaggio, portai le dita tra i capelli. Arruffai di prepotenza la chioma bionda: dovevo accettare. Dovevo accettare sia perché non c’era più tempo, sia perché ormai avevo compreso che tutta la gente da lì in poi si sarebbe dimostrata uguale. Forse avevo bisogno di una ragazza, magari con una sensei avrei potuto cedere più in fretta. Che fossi una sessista?

    AHHHHH e va bene, le darò fiducia. Spero solo di non dovermene pentire in futuro.


    Mi sollevai dal divano spingendo sul morbido bracciolo, facendo attenzione a non danneggiare il peluche deposto all’angolo. Adoravo quel pupazzo di pezza regalatomi da mio padre in una delle tante fiere, vi ero affezionata e lo trattavo con immensa cura. Un giorno lo avrei imbottito sicuramente di qualche sostanza tossica e lo avrei usato come arma finale contro il mio più potente nemico. Oppure lo avrei usato come tramite per lo spaccio di caramelle, sarei diventata un pusher di mentine perfetto.
    Non avevo voglia di cambiarmi, quindi presi solo l’attrezzatura che valutavo necessaria sperando di non dimenticare nulla. Misi una sciarpa attorno al collo, abbastanza leggera ma utile a coprire il viso dalla sabbia che abitualmente era pronta a insinuarsi in ogni fessura.
    Uscii seguendo il mio nuovo cugino, utilizzando la porta principale. Parve molto cordiale nei confronti dei miei genitori, seppur entrambi fossero così tanto impegnati da non accorgersi del suo saluto. Era un bene che fossero così sbadati e lunatici, perché ciò mio aveva fatta crescere. Per molti bambini, il fatto di crescere con due genitori molto spesso assenti mentalmente, era seriamente un problema. In qualche modo però, il loro lato “impegnato” mi aveva resa più responsabile. Era un sistema perfetto che mai avrei voluto cadesse per mano di qualche complicanza.
    Ritornando alla situazione principale, non ero certa di ciò che volesse farmi fare né di dove volesse condurmi. Una palestra, il deserto, un campo minato? Non volevo certamente esplodere allenandomi, però avevo sentito di gente a cui era capitato e una certa paura l’avevo. Ogni tanto lo notavo girarsi, cosa che mi rese un po’ incerta sulla situazione. Conseguentemente iniziai a fantasticare, cercando di non far trasparire nulla dalla mia faccia da ebete. Forse non dovevo preoccuparmi, ma per me era impossibile evitarlo: era il brutto vizio di famiglia.
    Il tempo passò, impiegato nell’arte della cortesia. Essì, perché capii che con una persona simile era impossibile non incontrare qualcuno che non lo conoscesse. Parenti, cugini, amici, anche i gatti parevano fermarsi a fargli cenno. Tutti gatti persiani, tutti gatti striminziti più numerosi della popolazione del villaggio. Solo in quel giorno feci più palestra di quanta ne facessi in una settimana, a furia di inchini le mie gambe iniziarono a scioperare. La tappa successiva, che poteva essere la prima di quelle importanti, era una sorta di bottega d’armi appartenente alla famiglia Kurogane. Mi raccontò qualche particolare del proprietario, cose generali che avrei dovuto sapere per evitare spiacevoli inconvenienti. Dall’esterno era una normalissima bottega di armi, seppur saltasse all’occhio la cura dei particolari e la vetrina piena zeppa di articoli di ogni genere, in cui mi persi per parecchi secondi. Ero stata risucchiata dalla bellezza degli aggeggi e dalla complessità di alcuni meccanismi che non avevo mai visto e tutto gli avvisi del ninja sulle buone maniere da adottare in questo caso sparirono in una nuvola.

    Shinichi, vecchio bastardo! Sono secoli che non vieni a trovarmi!

    E' sempre un piacere, Suuichi-dono. Purtroppo sono stato molto impegnato di questi tempi... posso presentarle Alice Sumeragi? E' una mia lontana cugina, da parte di madre.

    Il fatto di non eccellere in altezza era un mio chiodo fisso. Incontrare un vecchio alto quanto una porta fu il colmo. Suuichi, Shinici, si chiamavano tutto così in quella famiglia? Era un uomo comune, con qualche pelo in faccia e delle occhiaie molto marcate. A discapito dalla sua aria comune e dei segni stanchezza derivanti dalla scarsità di sonno, pareva essere molto arzillo. Fu abbastanza veloce da sgattaiolarmi difronte, oscurando il mio campo visivo prima di stringermi in una morsa che non avevo previsto.

    Oh no oh no! Ero troppo presa dalla vetrata che mi son dimenticata del resto, e ora quest’uomo pensa che io sia una maleducata! Devo fare qualcosa!

    Mi sollevò in aria, ma essendo troppo minuta dovetti sollevare la faccia per mostrare tutto il mio rammarico. Dovevo scusarmi in fretta per liberarmi di quella costrizione. Dimostrò di avere una forza discreta, in quanto provai un po’ di dolore all’altezza delle braccia anche se era un qualcosa di passabile. Come al solito avevo ingigantito le cose, in quanto il suo sembrava più un abbraccio affettuoso da parte di un parente troppo invadente. Se fosse stata una donna, quasi sicuramente avrei ricevuto dei pizzicotti e qualche commento sadico sulle mie “pianure”.

    Il-Il piacere è tutto mio, non volevo mancarle di rispetto ma e-ero troppo presa dalle sue armi in vetri-ahi!


    Ah ah ah, piacere Alice! E' sempre piacere conoscere un'amichetta di Shinichi. L'ho sempre detto che devi divertirti di più ragazzo, prendi esempio da Asuma! Quello si che è un ragazzo che mi sarebbe piaciuto crescere.

    Per grazia divina mi posò al suolo come un sacco di patate, assicurandosi di non lasciarmi cadere per terra. Un po’ indolenzita, tentai di riprendermi massaggiando un po’ con le mani le parti “lese” ma senza dilungarmi dato che, infondo, non era un qualcosa per cui avrei avuto fastidio per molto tempo.
    Pensai che fossi per dei consigli, ma non ero molto brava. Il mio stile di combattimento era rozzo, non avevo idea di cosa avrei fatto in futuro e non avevo la minima idea di cosa acquistare. Essendo una novizia del mondo ninja, la cosa più semplice da fare era ottenere l’appoggio degli esperti del settore.

    Mi è stato detto dal sensei che voi siete uno dei migliori nel campo delle armi, e da ciò che ho visto in vetrina penso abbia ragione. Non sono molto esperta di questo mondo, ma ho sempre apprezzato i meccanismi segreti e le sostanze chimiche, quindi mi chiedevo se potesse consigliarmi qualcosa che rientri in quella tipologia.

    Proprio come dicono in giro, “il veleno è l’arma delle donne” ma chissà se avrebbe capito. Il vecchio mi guardò pienamente conscio della mia richiesta, e si silenziò a braccia conserte sull’uscio della porta. Sinceramente non temevo scoprisse le mie origini, era risaputo che i marionettisti vivessero di armi e perdere un futuro cliente al primo colpo non era una buona cosa, per qualsiasi venditore.

    Penso di avere qualcosa che faccia al caso tuo.

    E sorrise. Non avevo idea di cosa intendesse, in verità conoscevo la maggior parte degli utensili comuni e i nomi di molte sostante chimiche, ma forse avrei trovato qualcosa che nemmeno i miei genitori eran stati in grado di costruire.




    Suuichi= Forza 150 (6 tacche)
    Danni 20 (10 ferita leggera base di Suiichi + 1 tacca leggera extra (ferita medio-leggera)
    Vitalità: 6 leggere (8 base - 2 tacche leggera)


    Edited by ‡Genkishi™ - 28/11/2015, 14:27
     
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