Questioni di Famiglia

corso alle basi per Alice Sumeragi

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  1. ‡Genkishi™
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    Questioni di famiglia

    Acciuffa il "pollo"

    3/?

    Non avrei mai pensato che il modo criptico di parlare sarebbe stato interpretato facilmente. Mi aspettavo una certa titubanza, ma quando la figura del bottegaio riapparve ai miei occhi traboccante di sicurezza, non feci altro se non sorridere un po’. Mi premurai di non far apparire la mia contentezza e non farla trasparire nitidamente, sistemando i capelli in modo tale da coprire il mio viso senza però apparire come un cespuglio.
    Istintivamente compii un passo breve verso quell’oggettino che Shuiici aveva preso appositamente per me: la sua composizione vitrea e trasparente risplendeva nella sua interezza, oltre al fatto che il colorito della sostanza al suo interno mi aveva conquistata. “Diamonds are the girl’s best friends”, anche se nel mio caso non erano proprio i diamanti seppur fossero anch’essi un ottimo modo per guadagnare soldi.


    Veleno di scorpione rosso, il preferito da certi miei clienti. Questo veleno indebolisce progressivamente gli avversari ed inoltre ne acuisce le sensazioni. Ideale per combattimenti e torture, gioia e delizia dei migliori carcerieri di Suna!

    Fui talmente vicina da riuscire a sfiorare quel gioiellino, ma non abbastanza veloce da ricordarmi di non essere sola in quel negozio: una sorta di patina nera avvolse la boccetta e di scatto ritirai indietro la mano, e fui sorpresa nel vedere il mutamento di umore del “sensei”. Non capii se fosse davvero furioso con me o con il suo “vecchio amico”, ma era palese che non fosse affatto entusiasta della situazione. Quella società era davvero bizzarra: fin dalla tenera età i bambini venivano addestrati all’uso delle armi ma per loro i veleni erano proibiti. “Puoi uccidere chi ti pare ma se lo fai con una determinata cosa è meglio” era il messaggio che pareva riassumere uno dei tanti insegnamenti ninja.


    Sai benissimo che la formazione di un ninja all'uso dei veleni avviene dopo il conseguimento del grado genin, e che si tratta di una formazione specialistica che non tutti scelgono di intraprendere. Cosa volevi fare? Rischiare di avvelenare la mia allieva? E tu, Alice. Sono perfettamente a conoscenza della tua formazione attuale, ho parlato con tutti i tuoi precedenti "maestri" e coi tuoi genitori. Non sei ancora pronta all'uso dei veleni.

    Voi insegnanti siete sempre così rispettosi delle regole.

    Non potei far altro che borbottare in quanto un po’ delusa della situazione. La boccetta e il desiderio annesso di toccarla erano svaniti in quella sfera nera, che continuava a muoversi sulla mano del Kurogane. Dimostrò di avere più dominio di quanto non ne avesse il vecchio, che da venditore s’era tramutato in un povero cagnolino spaventato dal rimprovero del padrone. Si agitò un poco nel vedere la sua merce distruggersi nel suo stesso negozio (cosa imperdonabile per qualsiasi uomo sulla terra), cercò di allentare la tensione con un bicchierino ma a poco valse il suo sforzo. Sembrava assalito dal terrore di errare ancora e si dimostrò più che obbediente ad ogni ordine impartitogli.

    Procurale dell'equipaggiamento di base, ma non quella robaccia che spacci agli studentelli. Armi di prima qualità.

    Speravo vivamente non parlasse di droga. Discussero ancora sul fattore monetario e su altre cosette, ma non detti ascolto a quei discorsi in quanto fui subito rapita da uno scaffale pieno zeppo di bozze , ritratti raffiguranti varie parti del corpo con dettagli quali descrizioni, misure e prospettive. Schizzi raffiguranti elementi troppo meccanizzati e troppo dettagliati per essere destinati ad uno scopo medico. Che spettacolo meraviglioso!
    Dopo una manciata di minuti Shuiici fu di ritorno con una vasta scelta di utensili, dai kunai ad un respiratore. C’era di tutto e tutto ciò poteva essere usato in quella sorta di allenamento bizzarro, avrei dovuto prendere qualsiasi oggetto potesse tornarmi utile ma scelsi solo alcuni pezzi del repertorio: due dei marchingegni presenti, del filo di nylon, un accendino, kunai, shuriken e una Kusari fundo. Non presi nient’altro dato che mi sarebbe stato impossibile trasportare altra roba fuori e utilizzarla senza troppi intoppi. Avevo bisogno di essere altamente versatile e capace di provvedere a qualsiasi mancanza, in quanto non sapevo cosa aspettarmi dal test: volevo solo ottenere un buon risultato da sommare agli altri e migliorare nelle arti in cui già ero “esperta”.

    Prima di imparare ad usare i veleni senza ammazzarti da sola direi che è il caso di imparare come si lancia un kunai come si deve, no?

    Scontato ma non di certo illogico. Mi chiese contro cosa volessi allenarmi, raccomandandomi di descrivergli con esattezza le grandezze della forma da creare. Non ci misi molto nel chiedergli di dar vita ad una creatura vivente, abbastanza veloce e leggera da potersi librare e respingere i miei attacchi. Sarebbe stato più difficile con un oggetto in movimento, oltre al fatto che nessun nemico si sarebbe presentato con l’intenzione di star fermo. Un nemico in grado di muoversi su terra era ugualmente poco impegnativo: avrei scelto quindi un falco, l’animale meno raro a Suna.

    Ora va pure laggiù, a circa dieci metri di distanza e cerca di colpire il bersaglio con delle armi a distanza. Ricorda che i Kunai e gli spiedi possono assumere solo traiettorie rettilinee mentre gli shuriken possono assumere anche traiettorie curve. Questa differenza ti sarà molto utile, specialmente se vorrai iniziare ad usare vari meccanismi. E se pensi che imparare ad usare le armi normalmente sia inutile sappi che i migliori marionettisti sono in grado di sfruttare e comprendere ogni arma anche senza le loro marionette. Dopotutto come puoi sfruttare un'arma che non conosci e di cui non sai i limiti? Che sia una marionetta o un kunai, devi sempre essere a conoscenze di tutte le sfaccettature delle armi che utilizzi.

    .:Start:.



    Anche questo insegnamento si dimostrò abbastanza intelligente, anche se le cose da lui dette non erano poi tanto lontane dal mio punto di vista. Mi toccava provare i pugnali ed essenzialmente avevo due modi: cercare di lanciarne alcuni con tempi diversi o lanciarne molti coprendo al tempo stesso un’area maggiore: scelsi di mescolare gli stili in un'unica coreografia.
    Tentai di far si che il vestito non intralciasse i miei movimenti e prima di partire cercai di tirar fuori uno dei miei “elaborati rudimentali”, usando al meglio ciò che avevo scelto. Legai il crine con un “filo” arrotolando l’eccesso dello stesso al kunai che volli usare a mo’ forcina per capelli, in modo tale che nessun ciuffo si contrapponesse sul mio campo visivo. Impugnare uno di quei pugnali non era molto diverso dall’impugnare un cacciavite, seppur in quel caso avessi bisogno di più sforzo e maestria nel controllare in toto le mie mani. Iniziai con un rapido scatto impattando continuamente contro il vento, riuscivo a tagliarlo col mio corpo come fosse un’onda d’acqua infranta da una nave. In un primo momento cercai bruscamente di elevarmi dall’aria di pochi centimetri, lasciando la presa sugli oggetti riposti nella mano destra ovvero due dei tre kunai tenuti ben saldi. La loro traiettoria non avrebbe compiuto parabole, quindi molto probabilmente non sarei riuscita nel tentativo di prenderlo… almeno con quelli. Avevo comunque già pensato a questo inconveniente prima del salto, proprio nel tempo in cui avrei dovuto escogitare una strategia. Il mio salto sarebbe stato un po’ particolare, eseguito in modo tale potermi trovare dal lato opposto del senso di marcia. Dopo appena un secondo dal primo lancio decisi di liberare gli shuriken con la mano sinistra, premurandomi di farlo prima di impattare al suolo. Solo allora provai con un’ultima offensiva, spingendo sulle gambe il più possibile; fu proprio in quel preciso istante che volli usare il famoso “elaborato rudimentale” per provare a prendere la creatura di sorpresa.

    *Spero solo di non cadere nel farlo*

    Sciolsi i capelli e lanciai quella “forcina” assieme al suo simile che tenevo ancora tra le mani, ma il mio controllo sulla traiettoria del primo fu continuo: un filo sempre più lungo si srotolò dal manico, legato all’anello alla sua estremità e viaggiando con esso senza mai staccarsi. Il mio obiettivo finale non era tanto quello di prenderlo, quanto più distogliere l’attenzione di tutti da quell’estensione di nylon che avevo cercato di nascondere al meglio tra i capelli. Con quella avrei potuto controllare la traiettoria del kunai, nel tentativo di riuscire a creare un cappio da cowboy e catturare il tacchino. Speravo solo che la lunghezza, il mio corpo, il vento e la tensione non mi tradissero.






    Sono tornato. Purtroppo penso di aver commesso qualche errorino nell'esecuzione, quindi in caso dimmi su skype cosa c'è che non va (se c'è qualcosa xD)
     
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6 replies since 23/8/2015, 19:17   165 views
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