Un inizio turbolento

[Corso delle basi per Kohaku]

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  1. Kohaku Kai
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    Kohaku si allontanò rapidamente dalla sala del thè, dirigendosi verso un luogo più tranquillo e appartato. Solitamente, quando aveva bisogno di riflettere si rifugiava nella lettura, nella penombra della biblioteca di casa sua...ma per lo scopo attuale non voleva incursioni esterne. Sentiva che anche solo respirare l'aria di suo padre gli avrebbe scatenato ansia e quel terribile senso di colpa che aveva ormai deciso di annichilire.

    Puntò ad un angolo della foresta interna di Konoha, lontano dalle panchine e lontano dai passeggi. Una radura ampia e soleggiata, con un bell'albero che forniva una bella ombra. Il piccolo Kohaku si rifugiò dietro di essa.

    -Dannato sole...- si disse, schermando gli occhi e sedendosi a gambe incrociate con la schiena contro il tronco.

    Si perse per qualche minuto a guardare tra il vuoto e la verdura circostante, ascoltando tranquillo il canto delle allodole.

    -La libertà non è il volo di un uccello?-

    Sorrise.

    "Cazzate."

    Portò la mano in tasca e ne sfilò la carta. La osservò sorridendo ancora. La strinse tra le dita della mano destra. Vi poggiò la mano sinistra...e con un piccolo sospiro...

    "Eccolo..."

    Dalla punta delle dita lasciò scorrere quella potenza invisibile eppure magnifica che scorreva dentro chiunque...e che solo pochi sapevano richiamare. Fu come infondere una fonte di elettricità sulla superficie bianca, dove comparve l'iscrizione lasciata da Febh Yakushi, jounin dell'Otogakure.

    [SEI ANNI PRIMA]

    "Ma gli ha davvero...?"

    "Sì! Li ha picchiati tutti! Fortissimo! Ha rotto il naso a Shino e ha fatto cadere i dentini di Chikao!"

    "E' stato tanto cattivo, Yoshimura-sensei sta parlando con suo padre!"

    "Li voleva uccidere!"

    Le voci arrivavano forti e chiare alle orecchie del ragazzino. Sedeva su una sediolina fuori ad una porta sbarrata. Si guardava le mani, che teneva congiunte in grembo, con un'espressione ferita. Tutte quelle voci parlavano di lui e tutte quelle voci lo stavano dipingendo come un mostro.

    -Mi dispiace...-

    Nessuno si interessava del fatto che stava mostrando un occhio, quello destro, completamente tumefatto. Era nero e gonfio, e il labbro inferiore stava sanguinando fino a dieci minuti prima. Le nocche erano scorticate...ma tutto ciò che sembrava interessare a quella gente era il fatto che aveva dato una giusta lezione a quei prepotenti che l'avevano attaccato.

    Il gruppo di Chikao metteva a ferro e a fuoco la loro scuola, prendendo di mira i bambini e le bambine, rendendo intervalli e le ore di lezioni solo un luogo dove vergognarsi di sapere o di avere il terrore di cercare il divertimento più consono a se stessi. Erano dei bulli senza alcuna pietà, ai quali tutti sottostavano. Kohaku aveva sempre tenuto tessta a quei prepotenti, rifiutando di piegarsi ai loro capricci. Li ignorava e avvertiva ad ogni avvicinamento, sia a lui che al suo grande amico Basho. I due erano inseparabili anche fuori dall'orario scolastico e si amavano come fratelli. I due, insieme, crearono un gruppo che chiamarono Kohasho, da un'unione dei loro nomi, tramite il quale cercarono di limitare le angherie di quei mocciosi tanto aggressivi.

    Dopo poco fu guerra tra i Kohasho e il gruppo di Chikao! Agguati dopo la scuola, battaglie al fiume e dispetti di ogni tipo! Il tutto culminò un giorno in cui i Kohasho giocavano nella foresta tra di loro e furono travolti da una pioggia di sassi!!! Arrivarono da ogni dove, colpendoli al viso e al corpo, senza alcun ritegno!

    "Rifugiamoci!" disse Kohaku

    "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!" fu l'ultima risposta di Basho! Kohaku ebbe solo il tempo di trasalire e sbarrare gli occhi!

    "!!!BASHO!!!" gridò alla vista del sangue! L'amico si contorceva sul terreno, tenendosi la gamba destra e lamentandosi!!! Kohaku, di istinto, si gettò sul compagno, coprendolo!!!

    [ . . . ]



    Basho ne uscì paralizzato. Tre kunai l'avevano colpito, distruggendo nervi e muscoli senza alcuna pietà. Il ragazzo non riottenne mai più l'uso della gamba.

    Il colpevole si scusò pubblicamente, fu punito, giustificando il tutto con un errore! I giudici valutarono veritiere le sue lacrime e non ritennero possibile che quel ragazzo potesse aver premeditato quell'agguato. Credettero ad un errore, anche se non seppero nemmeno loro come fosse possibile lanciare, con dei sassi, per errore, tre kunai affilati! La foga del momento? La confusione? Fatto sta che non vi fu altro che una lunga punizione...mentre il facoltoso padre di Chikao chiedeva scusa e perdono per il suo sciagurato bambino, che avrebbe sostenuto le cure e tutto il resto e che avrebbe fatto una donazione a suo nome e...no. Questo, il padre di Basho non lo permise. Lo Shinobi, Dayu Utenari, rifiutò quell'elemosina e considerò il tutto come una ferita di guerra...quella stessa guerra alla quale sapeva che suo figlio sarebbe, comunque, arrivato un giorno. Il tutto si risolse come niente...nell'ingiustizia della tutela ai più potenti. Odiò suo padre, quel giorno, quando lo vide parlare con il genitori di Chikao come a congratularsi di aver risolto quella storia.
    Eppure Basho era paralizzato, dannazione! Aveva solo 7 anni e aveva già dovuto dire addio alla gamba! Diamine, dannazione, mondo infame!!! Aveva i tendini lacerati e distrutti e quel dannato grassone di Chikao potè cavarsela con una ramanzina?!

    Kohaku continuò a frequentare il suo migliore amico, ormai illuminato da luce diversa. Il suo carattere spensierato fece spazio ad un atteggiamento apatico e scontroso. Man mano respinse Kohaku, chiudendosi in una solitudine sconsolata...che diede spazio alla prigione della depressione già alla sua tenera età.

    "Sono cose che capitano." fu la risposta di suo padre alla domanda sull'ingiustizia del destino di Basho.

    Ma non gli bastava! Non poteva bastargli! Allora progettò il tutto, afferrando uno dei libri che trovò nella biblioteca di scuola, dove adesso passava ogni momento libero durante le ore scolastiche, cercando di ripararsi dalle incursioni del gruppo di Chikao, ora che era da solo. Strappava pagine interessanti dai libri e ne studiava anche le virgole. Stava leggendo di ciò che suo padre chiamava...

    "Sporca magia nera..."

    ...ma che per tanti era la magia del Chakra. Non poteva certo sconfiggerli da solo. Tutte le sue capacità di combattimento erano istintive, nate da una tendenza personale e innata. Seppe calciare così come imparò a camminare...ma aveva bisogno di un aiuto che nessuno dei suoi compagni gli avrebbe dato. Studiò, in solitudine, libri su libri di taijutsu e si allenò contro le mura di casa sua. Come un adulto, il ragazzo si allenava...fino a che non comprese che mancava qualcosa alla perfezione dei suoi colpi. Come aveva letto più volte, doveva ripetere all'infinito quei colpi che vedeva sui testi. Mille e più volte al giorno colpiva il muro o il legno della sua stanza...ma la rabia che scatenava il ricordo di Chikao che fingeva il pentimento richiedeva una forza che lo spinse, appunto, ad approfondire su qualcosa che alla sua età non era contemplata.

    "Il Chakra è una forma di energia essenziale per eseguire le arti magiche e illusorie. Si tratta di un misto tra l'energia fisica presente nel corpo e l'energia spirituale acquisibile con l'esercizio e l'esperienza." lesse, nel libro "Le 8 Porte", che divorò con un interesse famelico!

    "Il chakra viene incanalato attraverso un particolare apparato circolatorio, simile a quello sanguigno, tramite il quale può raggiungere tutte le cellule del corpo." lesse in "Convogliare Chakra per principianti", mentre sedeva a gambe incrociate sul pavimento di casa sua, cercando di concentrare la mente e il corpo e individuare con la mente qui condotti particolari, cercando di percorrerli con viaggi immaginifici all'interno di se stesso.

    La prima volta che ci riuscì fu due giorni dopo la sua lettura. Si mise in piedi e fronteggiò il muro della sua camera. Lo guardò concentrandosi, regolando il respiro come aveva letto. Alzò la mano destra e contrasse il braccio forte! Sferrò il pugno!

    "YAH!!!" gridò, senza sortire alcun effetto!

    Respirò ancora e cercò di focalizzare il suo obiettivo sul muro, immaginando che il dannato, odiato, senza vergogna Chikao fosse quel muro...e che distruggerlo sarebbe stata l'unica cosa giusta!

    Respirò forte...immaginando l'aria camminare nel suo braccio...quasi come se dovesse sfruttarla per accompagnare quell'energia interna, verso ciò che voleva! Contrasse di nuovo il braccio, stavolta scaldandosi di un calore che non aveva mai avvertito ma solo immaginato, che lo portò a sbarrare gli occhi, che passarono dal pugno chiuso al bersaglio!!!

    "!!!YAAAAAAH!!!" gridò più forte stavolta!!! Il pugno fu palesemente più rapido e rovinò sul bersaglio, crepando la superficie con un tonfo che lo illuminò di soddisfazione e gli fece battere forte il cuore!!!

    Coprì il foro con il letto e continuò a cercare di simulare le sensazioni in varie operazioni quotidiane. Cercò di convogliare quell'energia, che lui definì come un vento caldo che partiva dal cuore, in varie parti del corpo e in tanti piccoli compiti, nascondendolo all'odio che il padre dedicava solo a ciò che era relativo solo all'universo Ninja.

    Non dovette attendere a lungo per mettere in pratica la sua vendetta.

    Cinque giorni dopo la sua impresa, si ritrovò in un corridoio di scuola, da solo, accerchiato dai sette componenti della banda di Chikao.

    "Siamo qui anche per la tua gamba, bastardo!" disse Chikao...senza riuscire nemmeno a capire che il giovane Kohaku era scattato verso di lui con una grossa velocità, caricando il chakra sia nelle gambe che nel pugno che caricò in corsa! Con gli occhi spiritati sferrò il colpo dritto al naso del ragazzo, scaraventandolo almeno tre metri dietro, svenuto! Gli altri, seppure disorientati, non rinunciarono alla carica omicida e l'odio che avevano verso Kohaku! Lo attaccarono in gruppo!

    -Lentissimi...-

    Schivò ogni colpo, restituendoli senza trattenersi e sbattendo i nemici verso ogni lato! Al termine erano tutti annientati e svenuti. Kohaku l'unico in piedi, sorridente e ansimante...e l'insegnante che gridò spaventata alla scena.

    [ . . . ]



    Suo padre uscì furioso dallo studio, afferrandolo per un braccio e trascinandolo di forza fuori dalla scuola, umiliandolo per tutto il tragitto, mentre Kohaku guardava gli occhi dei suoi compagni, che aveva sempre difeso e che ora lo guardavano come un assassino.

    "!!!SEI UN DANNATO DISONORE!!!" gli gridò contro suo padre, appena arrivati a casa! Lo colpì alla schiena con un calcio, sbattendolo faccia a terra sul pavimento!

    "OTOSAN!" implorava, spaventato.

    "SEI UN FALLIMENTO! UNO SPORCO VIOLENTO!!!"

    "OTOSAN!" implorò ancora, difendendosi dai colpi di mazza che gli arrivarono sui fianchi! Il tutto continuò per qualche minuto, poi lo afferrò per la maglia e lo trascinò in camera sua, in lacrime! Lo scaraventò sul letto, che si spostò al suo atterraggio...facendo infuriare ancora di più quello che, almeno su carta, era suo padre! Se possibile gridò ancora più forte e continuò a bastonarlo fino a lasciarlo privo di lacrime e di energie...

    "Suo figlio ha dimostrato un enorme talento, nonostante ciò che è successo. Bambini in grado di controllare il chakra in questo modo, a questa età...sono rari. Molto rari. Suo figlio sarà un grandissimo shinobi." furono le parole che evitarono a Masahide Kai di sentire le grida di dolore del figlio, rimbombandogli in testa, senza tregua.

    Gli avvenimenti passati e i successivi tentativi di suo padre l'avevano allontanato da quelle conoscenze. Il chakra restava lì, dentro di se...lo sentiva fluire, agognando il momento in cui avrebbe potuto convogliarlo...ma non l'aveva mai fatto, fino a quel momento in cui gli era stato richiesto.

    Aveva riflettuto sul fatto che quel tizio si era dichiarato uno shinobi dell'Otogakure...e che era sfuggito, repentinamente all'inseguimento di altri ninja che però portavano un coprifronte della Foglia. Kohaku, però, era troppo emozionato dal rigettare l'idea e così conservò gelosamente la carta per i giorni successivi.

    [ . . . ]



    Aveva preparato un piccolo zaino nel quale collocò alcuni oggetti e qualche provvista. Niente di speciale...
    Kunai [Distanza]
    Piccoli pugnali a lama quadrangolare, affilati sui due angoli stretti; alla fine dell'impugnatura (grande appena per una mano) si trova un buco, per permettere di utilizzarli con fili o in combinazione con altre armi. I kunai hanno gittata pari a 15 metri. Possono essere utilizzati anche come AdCC.
    Tipo: Da Lancio/Lama-Taglio/Perforazione
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 9
    (Potenza: 8 | Durezza: 3 | Crediti: 10)

    Tekken []
    Il Tekken prende il proprio nome da una disciplina di lotta a corpo libero. È una nocchiera, capace di sferrare colpi micidiali con i pugni. Interamente di metallo si infila tra le dita della mano, con dei fori appositi.
    Tipo: Da Mano-Contusione
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 2
    (Potenza: 8 | Durezza: 3 | Crediti: 30)

    Tonico di Ripristino Inferiore [Tonico]
    Ingerendo questo farmaco il ninja ripristina la propria vitalità di una ferita Leggera, ma non rimargina ferite.
    Dose massima: 2 al giorno.
    Tipo: Supporto-Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 25)

    Tonico Coagulante Inferiore [Tonico]
    Questo tonico quando ingerito richiude ferite fino ad un valore complessivo di Media ma non rigenera vitalità.
    Dose massima: 2 al giorno.
    Tipo: Supporto-Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 30)
    Aveva acquistato tutto, in grande segretezza, in un'armeria del villaggio, nascondendo gelosamente l'equipaggiamento in una siepe del giardino di casa. Circospetto e silenzioso si recò al cespuglio e recuperò le armi, collocandole ordinatamente, deciso a fuggire di casa dopo una notte di riflessioni. Aveva deciso, ormai. Aveva stabilito che voleva seguire quella strada ed era deciso a fuggire via!

    "Dove credi di andare?" disse una voce dietro di lui, facendolo sobbalzare. Si voltò, vedendo suo padre, grosso e minaccioso che, a braccia incrociate, lo guardava con aria severa.

    "..."

    "Abbi il CORAGGIO di rispondermi, Kohaku." disse, avanzando "Dove. Credi. Di. Andare?"

    "Io..." deglutì, chinando il capo "Io..."

    "PARLA!"

    "IO VOGLIO DIVENTARE UN NINJA!!!" gridò, stringendo i pugni e guardandolo dritto negli occhi.

    Ne scaturì una sensazione di leggerezza e tranquillità che cozzava violentemente con la tensione di quel momento! Si sentì pervadere da quell'energia...proibita! La sentì scorrere libera, come uno stormo di uccelli che festeggiava l'arrivo della primavera! Era magnifico...ma non potè goderne quanto desiderava!

    "DANNATO!!!" gridò il padre, scattando verso di lui.

    Kohaku si gettò di lato, capriolando! Spaventato a morte!!! Quell'uomo era suo padre, eppure...

    "Otosan..."

    ...stava reggendo tra le mani una vera e propria spada! Sguainata e letale!
    Dadao [Mischia]
    Il dadao è una particolare sciabola di tradizione cinese, lunga circa mezzo metro. È definita a una mano e mezza, in quando è utilizzabile sia con una che con due mani.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 15 | Durezza: 3 | Crediti: 45)
    "NON TI LASCERO' GETTARE DISONORE SULLA NOSTRA FAMIGLIA!!! NON ANCORA!!! TI TAGLIERO' LE MANI E NON POTRAI GETTARE MERDA SUL NOSTRO BUON NOME!!!"

    "OTOSAN, FERMATI!!!" schivando le sciabolate e supplicandolo in vano come fece anni prima.

    "NON MI FERMERO' FINO A CHE NON AVRò RAGGIUNTO IL MIO SCOPO! NON GETTERAI LA TUA VITA!!! NON TE LO PERMETTERO'!!!!"

    | !!! SBAMM !!! |



    Kohaku aveva schivato l'ultimo colpo e, preso dal panico, aveva sferrato un calcio potentissimo, in ascensione, al mento del padre, facendolo alzare da terra di un metro, facendolo rovinare a terra, di schiena!

    La spada cadde a terra. Kohaku la afferrò, legandola alla cintura. Si avvicinò al padre, che tossiva di frustrazione e dolore. Le lacrime scendevano sul viso di entrambi.

    "PERCHE'!?!? PERCHE'!?!?!"

    "E' la mia strada." rispose Kohaku

    "Morirai!! MORIRAI, DANNAZIONE!!!"

    E non rispose a quella violenza. Lo guardò mentre tentava di rialzarsi...fece qualche passo indietro.

    "Io...non morirò. E tu...mi guarderai diventare un grande shinobi...e..." si voltò "...a differenza tua darò vero lustro al nostro nome."

    Scattò via, asciugando le lacrime nella velocità dei suoi spostamenti. Gli occhi azzurri carichi di una grande sofferenza...tradito dal suo sangue...solo, come al solito...ma deciso come non mai a seguire quell'occasione.

    [ IL GIORNO DELL'INCONTRO, UN'ORA PRIMA]

    Kohaku si era appostato alla distanza sufficiente per osservare il luogo dell'incontro con un forte binocolo che possedeva. Si posizionò in modo tale da poter osservare il sito di incontro.

    -Stava fuggendo da due shinobi del mio villaggio...eppure...- aveva tenuto le orecchie aperte per tutto il giorno precedente. Non c'erano ricercati o allarmi nel villaggio, quindi concluse che non si trattasse di niente di grave -...non ci sono stati allarmi. Eppure...meglio essere prudenti!- si disse, ormai calatosi nel ruolo che aveva deciso di intraprendere.

    "Eccolo!" sussurrò, attaccandosi più fermamente al binocolo. Lo guardò sedere sull'altalena...mangiare qualcosa...e continuò a guardarlo a lungo. Non era l'atteggiamento di un uomo ricercato o in fuga. Chi, al mondo, avrebbe avuto una sfacciataggine ed un'avventatezza simile? Scese, attento, dalla sua postazione, avvicinandosi lentamente al Febh Yakushi. Prima di palesarsi si sistemò le vesti e indossò lo zaino, presentandosi all'uomo con espressione seria.
    CITAZIONE
    Ehilà! Era ora che arrivassi, ho conosciuto ragazzini che avrebbero fatto più in fretta anche dopo aver preso qualche botta in testa, sai?

    "Salve...ma..." e fu interrotto subito dopo
    CITAZIONE
    Dunque...sono secoli che non insegno qualcosa, mi chiedo se ho ancora il vecchio tocco..

    Kohaku annuì.

    -Ha già insegnato, allora. Quanti anni avrà?-
    CITAZIONE
    Ad ogni modo, prima di cominciare spiegami qualcosa di più su di te.

    E Kohaku rispose, ignorando completamente i pensieri sadici del suo interlocutore.

    "Il mio nome è Kohaku Kai..." associò il suo cognome per una questione di abitudine, anche se aveva vagliato la possibilità di rinnegarlo "E...sono cresciuto nell'idea che essere uno shinobi è qualcosa di ignobile e sporco. Mio padre..." e scosse il capo "...ha fatto del tutto per tirarmi fuori da questa storia...dalla lotta, il chakra...da ogni cosa che per Lei è normalità...e che per me è stato un vero e proprio taboo. Io..." e decise di aprirsi a Yakushi-san "Ho preso il nostro incontro alla Sala del Thè come un segno delle divinità in cui non credo. Un segnale sulla strada da intraprendere...verso dove girare ad un bivio sul quale mi sono ritrovato...e..." sorrise, scrollando le spalle "...dato che non ho preghiere da spendere ringrazierò lei per l'intervento provvidenziale..."

    "Ah!" decise di dare un po' di spazio alla sua poca modestia "Ho imparato ad utilizzare il chakra a sette anni." disse "Da solo." annuì, socchiudendo gli occhi "Semplicemente da solo."

    E lo ascoltò parlare ancora...
    CITAZIONE
    In cambio posso dirti qualcosa di me: sono stato allevato fuori dal villaggio da un ninja di Oto, poi sono andato all'Accademia e là ho avuto una brillante carriera fino a diventare il migliore del continente. Al momento sono l'Amministratore del Villaggio del Suono,

    Kohaku sbarrò gli occhi.

    -L'Amministratore dell'Otogakure???-non credeva alle sue orecchie. Era un vero e proprio VIS (Very Important Shinobi, n.d.r.), allora!
    CITAZIONE
    ed uno dei Jonin più illustri che si possano incontrare

    E Kohaku deglutì. Allora era davvero un segno? Un super ninja che si era offerto di aiutarlo così...dal nulla? Sentì dei brividi lungo la schiena e sorrise, nervoso.
    CITAZIONE
    Questo giusto per farti capire quanto tu sia fortunato a prendere delle lezioni da me.

    "Saprò farle capire a breve le mie potenzialità...mi rendo conto che questo è davvero un segno di qualcosa...non credo nemmeno alla fortuna...e allora è probabilmente una forza di attrazione tra due persone speciali..." disse, incrociando le braccia, cercando di non mostrare alcuna reverenza, anche se stava lì a trattenere, a stento, un tremorio delle mani. "Perchè...Vedrà che si sentirà anche Lei fortunato ad avermi come allievo, Yakushi...san...?" ora era indeciso sul suffisso da utilizzare.

    -Forse è il caso di usare "sensei". Vediamo a quale reagisce meglio...-

    "Ma avrei una domanda da farle, Yakushi-sensei..." e non trattenne, la sua, di sfacciataggine, stavolta "Vorrei precisare che sono arrivato in anticipo all'incontro...ma che ho preferito osservarla per qualche tempo prima di presentarmi. L'altro giorno, Lei, è sfuggito da alcuni shinobi della foglia, è vero? Per quale motivo, Yakushi-sama?"
     
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4 replies since 26/8/2015, 10:53   52 views
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