Ritorno dall'oltretomba

[Villa Mikawa]

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  1. Hoshi
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    ..Solo un battito di ciglia..
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    Solo un battito di ciglia. Questo era il tempo che Hoshikuzu aveva percepito dal ritrovarsi a combattere contro una semi divinità caduta a quel posto totalmente bianco e privo di qualsivoglia punto di riferimento. Tutto attorno a lui solo una gigantesca landa bianca e vuota, immersi in quel luogo sembrava impossibile distinguere se vi fosse un sotto e un sopra oppure un destra o sinistra, tutto era semplicemente uguale. Non sentiva dolore ne si sentiva agitato anzi non provava assolutamente nulla. Aveva alzato le mani per guardarle ed entrambe erano al loro posto - … ma dove diavolo?..- era tutto così strano.


    All’improvviso una voce familiare richiamò la sua attenzione alle sue spalle - … ehi moccioso che fai ti arrendi?!.. non raggiungerai mai il mio livello se te ne stai li tutto il giorno a mangiare e dormire..- era suo fratello Gensho che come al solito lo prendeva in giro - … Tsk!!!.. un giorno vedrai.. diventerò sicuramente il ninja più forte e grandioso di tutti!!..- alla risposta il ragazzo aveva allegato anche una linguaccia con tanto di dito medio. Era dall’età di 12 anni che non reagiva a quel modo. Voleva andare incontro a suo fratello ma la scena in un istante mutò catapultandolo alla sfida per la selezione Chunin.


    Si trovava su di un isolotto in mezzo al mare con in pugno il suo fidato boomerang gigante. Di fronte a lui Nuusha si stava preparando a colpirlo con le sue due braccia armate - … Nussha?!.. ehi aspetta..- senza alcuna esitazione la ragazza aveva sparato contro al rosso due micidiali raggi di chakra trovandolo impreparato e confuso. Chiusi gli occhi per la sorpresa Hoshi li riaprì solo per scoprire che tutto attorno a lui era nuovamente cambiato. Due figure famigliari lo guardavano con aria perplessa e indispettita - Avanti Hoshi!.. non vorrai mica startene li tutto il giorno a ingozzarti come un maiale?!.. abbiamo una missione da portare a termine..- era Hamano Iga a parlare. E al suo fianco il demone del deserto - … Tsk!.. lascialo perdere Hamano.. spero che muoia ingozzandosi con quelle schifezze.. finirà sicuramente con l’esplodere!!!..- Deidara era come sempre diretta e tagliente come le sue due spade. Il rosso rimase a guardarli con una espressione nostalgica, da quando era diventato un Jonin non aveva quasi più avuto modo di vederli - … Hamano.. Deidara.. io..- la sua mano destra si era allungata verso di loro solo per vederli dissolvere in un turbinio di polvere e sabbia. Era rimasto di nuovo solo.


    Ormai un pensiero fisso stava cavalcando l’onda della sua mente - … orca trota.. mi sa che sono morto!..- il rosso ora sembrava davvero preoccupato. Ricordava bene quello che stava facendo o quasi. Sapeva di essere in missione, ma non ricordava perché o esattamente con chi, la sua mente era come bloccata, Annebbiata.


    Voltò nuovamente lo sguardo solo per scoprire con suo sommo orrore che un gigantesco mostro lo stava osservando. Un mostro spezzato in due dal quale grondava sangue, ora il terrore lo aveva assalito mentre gli occhi di quest’ultimo si illuminavano di un acceso rosso fuoco - … no aspetta!.. che diavolo vuoi?!.. no ti prego.. AAAARGH!!!..- due raggi rossi lo colpirono direttamente mentre cercava di difendersi. Riaperti gli occhi dopo qualche istante il mostro era scomparso e nessuna ferita era apparsa sul suo corpo. Avanti a lui ora due giganti lo stavano proteggendo, Hoshi ci mise poco a riconoscerli -Shiltar!!!.. Diogene!!!.. cosa diavolo sta succedendo?!.. ehi voi due.. mi sentite?!- entrambi avevano tra le mani le loro armi, la gigantesca falce ossea di Shiltar la faceva da padrona anche se la spada di Diogene non aveva nulla da invidiare. In un istante i due si lanciarono all’attacco di un nemico invisibile prima di scomparire come tutto il resto.


    Era confuso e agitato, ora si che poteva sentire il suo cuore - … ma cosa?!.. il mio cuore?!.. non può essere..- che non batteva più. Il rosso non stava sudando, non stava respirando e ancor peggio non sentiva assolutamente l’appetito che dalla nascita lo faceva mangiare come una bestia. Ora solo un’idea lo assillava -Non so in che situazione di merda io mi sia andato a cacciare ma una cosa è certa.. devo assolutamente andarmene di qui!-. Per un istante al Chikuma venne il dubbio che quel mondo altro non fosse che una illusione del bastardo della Zanna ma non poteva essere.


    Quella che Hoshi stava sperimentando non era altro che la sua coscienza che dopo un anno cominciava a risvegliarsi. Non sapeva ancora come, ma avrebbe fatto di tutto pur di tornare nel mondo reale.

     
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