Ritorno dall'oltretomba

[Villa Mikawa]

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  1. Hoshi
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    Per quanto ancora sarebbe andata avanti quella storia, il rosso di certo non ne poteva più -DANNAZIONE!!!.. sono stufo di essere catapultato da una situazione all’altra!..- stava lottando contro dei predoni del deserto poco prima di essere catapultato nella stanza di Gin Tatsumaki Chikuma che lo stava prendendo in giro per la sua statura. I ricordi di Hoshi era diventata l’unica cosa che lo tenevano ancora attaccato a quella che poteva definirsi forse, vita.


    I ricordi si susseguivano in una marea incontrollata di immagini, sensazioni ed eventi. Il caos stava prendendo pian piano il sopravvento, più riviveva quelle esperienze più si mescolavano in un minestrone confuso. Continuando a quel modo sarebbe diventato pazzo o quasi. Doveva ritrovare la calma ed il controllo, se aveva capito qualcosa di quel strano mondo era che poteva in qualche modo controllarlo, o almeno così sperava. Chiusi gli occhi il rosso prese una gran boccata d’aria prima di riaprirli con calma. Ora davanti a lui erano comparsi i suoi familiari. Suo padre e sua madre lo fissavano con una espressione serena mentre sua sorella sorrideva divertita. Gensho dal canto suo aveva sempre quella sua espressione seria anche se sembrava serena, per non parlare del nonno che come al solito lo guardava con un aria tra il rimprovero e l’ammirazione. -Siete tutti qui!.. papà.. mamma.. io..- il rosso si era avvicinato allungando la mano prima di vederli dissolvere nuovamente in un turbine di sabbia e polvere. La rabbia ora lo aveva assalito come una bestia selvaggia -BASTAAAAAA!!! VOGLIO USCIRE DA QUESTO MALEDETTO INFERNO!!!-. L’aria attorno al suo corpo aveva preso a roteare scatenando un uragano dalla potenza devastante, le urla del ragazzino volevano in quel limbo senza poter essere udite da nessuno, o forse no.


    Mentre il rosso sfogava tutta la sua frustrazione un evento improvviso lo colse distogliendolo dal dolore provocato dalla solitudine. Una gigantesca voragine si era aperta poco distante da dove si trovava, un vortice nero che aveva preso ad inghiottire quel luogo come un vero e proprio buco nero. -Che diavolo succede?.. ehi no.. aspetta! il rosso aveva preso a correre con tutte le sue forze per fuggire a quel mostro che lo stava per divorare. Qualsiasi sforzo sembrava inutile, non importa quanto veloci fossero i suoi piedi e quanto forti le sue gambe, quella cosa stava per divorarlo. Riuscì a resistere solo qualche istante prima di sentire la terra mancargli sotto ai piedi -Mer..DAAAAAA!!!- era iniziata per lui una caduta infinita verso l’oblio.


    Stava cadendo, di questo ne era certo, ma dove? Il rosso si sentiva trascinato verso giù mentre tutta l’ansia e la paura svaniva quasi fosse stato drogato da qualcuno. Il bianco candore che lo aveva accompagnato fino a quel momento aveva lascato spazio alle tenebre, attorno a lui non si poteva vedere nulla solo il suo corpo sembrava emettere una strana luce in mezzo a tutte quelle tenebre -Dove sto.. andando?..- si sentiva sempre più rilassato e calmo, vuoto.

    Ora il rosso stava precipitando a pancia all’arai con gli occhi chiusi, una discesa infinita che un po’ alla volta lo stava allontanando sempre di più da se stesso. Ogni secondo che passava la dentro smantellava un pezzo del suo io, della sua stessa memoria. Scendeva e le immagini che prima affollavano la sua mente si facevano sempre più rade. I volti delle persone, le loro voci, il sentimento stesso che le accumunava stava svanendo lasciando un solo ed unico ricordo nella testa del ragazzo, il suo nome.


    Quando la discesa finì il ragazzo si ritrovò di nuovo in piedi su una struttura solida immersa nell’oscurità. Riaperti gli occhi la un espressione priva di alcuna emozione si dipinse sul suo volto. I suoi occhi vuoti non stavano cercando nulla, nemmeno si stava preoccupando di quello che gli stava capitando attorno. Solo una domanda era rimasta nei suoi pensieri, una semplice quanto terribile domanda -Chi è.. Hoshikuzu.. Chikuma?..-. La domanda era stata posta a un nessuno li presente.


    Il rosso rimase li a fissare l’oscurità per qualche istante prima di voltarsi per scoprire alla sue spalle una persona a lui sconosciuta. Un gigante dall’aspetto minaccioso che sembrava instillare paura e rispetto allo stesso tempo. Il rosso si voltò verso la figura senza cambiare espressione, aveva una domanda da fare -Tu sai.. chi è.. Hoshikuzu.. Chikuma?-. Di sicuro i due avrebbero avuto una lunga chiaccherata da fare.


    Ot: gene mi sono fermato al Reset di Hoshi.. naturalmente la figura che compare di fronte ad Hoshi resettato altri non è che il colosso!


     
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