Ritorno dall'oltretomba

[Villa Mikawa]

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  1. Hoshi
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    Il ragazzo era li fermo di fronte al colosso mentre lo fissava con occhi vitrei -Io sono.. Hoshikuzu Chikuma..-. Il ragazzo aveva cominciato fin da subito a riempire il vuoto che sentiva dentro. Mentre l’uomo parlava la sua mente si riempiva come un secchio svuotato e poi nuovamente riempito d’acqua -Suna.. i ninja di Suna e l’Accademia..-. Il ragazzo era come una spugna, non sembrava provare alcuna emozione o segno di sorpresa, stava semplicemente assorbendo tutto quello che gli stava dicendo il colosso.


    Stava ascoltando avidamente le sue parole, pietrificato, non ricordava di essere stato pietrificato -Pietrificato.. no io.. non potevo sentire.. io.. non capisco..- non ricordava di essere stato pietrificato eppure sapeva di esserlo stato. Ben presto la confusione che per un istante lo aveva assalito svanì lasciando nuovamente posto ai suoi pensieri. Più ascoltava più sentiva che il suo io stava come rinascendo. Suna era diventato il suo pensiero fisso, il villaggio che amava e nel quale era cresciuto -Io voglio.. proteggere Suna.. ad ogni costo..-. Lui e quell’uomo erano nati nello stesso villaggio, lo stesso che entrambi amavano e volevano proteggere. -Tu ed io.. proteggeremo il villaggio di Suna.. noi possiamo riuscirci.. dobbiamo farlo!.. Suna e Oto.. costruiremo un mondo migliore..- l’espressione del rosso si era accesa disegnando il suo solito sguardo beffardo. Hoshikuzu Chikuma stava ritornando ad essere se stesso, sentiva ad ogni istante la sua mente tornare ad essere se stessa anche se con qualche cosa in più e forse qualcosa in meno.


    Non appena il colosso invocò la resurrezione del rosso un bagliore accecante si sprigionò dal suo corpo. Un fiume di informazioni e ricordi si riversarono nella sua testa mentre ogni cosa veniva rimessa al suo posto. I suoi amici, la sua famiglia e tutte le sue esperienze erano ritornate al loro posto anche se con qualche cosa in più, era come se nascosto tra tutti quei ricordi vi fosse un Hoshikuzu Chikuma che non ricordava di essere mai stato. La mente del rosso in un istante era stata liberata dallo stato di ibernazione in cui era caduta per più di un anno.


    I due che in quel momento stavano operando sul ragazzo lo avrebbero sentito mugugnare nel sonno mentre la sua bocca si muoveva digrignando i denti. Non si sarebbe di sicuro svegliato anche se ora non si trovava più in coma bensì in un profondo e ristoratore sonno. Il rosso si sarebbe messo comodo senza intaccare il lavoro dei due specialisti, era come se si trovasse in quella posizione da troppo tempo e stesse cercando delle coperte per scaldarsi. Se ne avesse avuta la possibilità il sunese avrebbe mosso la mano destra per darsi una bella grattata al pacco e poi al sedere, un gesto che gli risultava alquanto semplice e familiare dutante il sonno quindi avrebbe mugugnato qualcosa nel sonno -Gnam.. gnam.. ho fame.. gnam..- si sarebbe nuovamente mosso per grattarsi la pancia e si sarebbe messo a russare come una trebbia in mezzo ad un campo.


    Hoshikuzu Chikuma era risorto.


     
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