Ritorno dall'oltretomba

[Villa Mikawa]

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  1. Hoshi
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    ..Io.. io voglio diventare Kazekage!!!..
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    Ormai il peggio era passato. Certo il sunese dai capelli bianchi non poteva saperlo, ma di sicuro era così. Monitorato costantemente dai suoi “salvatori” il Chikuma passava le ore dormendo beatamente sotto potenti sedativi. La sua vita ormai era diventata un sogno continuo, realtà e immaginazione si erano fusi in un'unica cosa, tornare alla vita normale non sarebbe di certo stato semplice. Per il momento era piuttosto soddisfatto di come stavano andando le cose, almeno nella sua testa.


    Il sunese stava sognando il suo primo giorno in classe. Yami e Ledah sensei stavano spiegando le basi delle arti ninja mentre la splendida Shinodari li aiutava nell’arduo compito. Hoshi era più attento a guardare le gambe della ragazza che ascoltare le importanti nozioni passate dai due. Oto e i suoi ninja avevano sempre fatto parte della vita del Sunese, per lui quel villaggio era pieno di talenti e grandi figure da ammirare. La lezione per quanto interessante sembrava non riuscire a distrarlo dalla ragazza che accarezzava dolcemente il suo gatto, fu una domanda flash a distogliere la sua attenzione -Ehm!.. e tu Hoshikuzu.. qual è il tuo sogno.. che cosa ti spinge a voler intraprendere la via dello shinobi?!- il rosso si sarebbe guardato attorno spaesato prima di accorgersi che tutti i presenti in classe ora lo fissavano incuriositi. Un po’ imbarazzato il rosso degluttì prima di alzarsi in piedi -Il mio sogno?!..- il rosso era confuso, aveva solo dodici anni che cavolo di domanda era quella, a dodici anni che diavolo di sogno poteva mai spingerlo a mettere la sua vita in pericolo ogni giorno. La sua mente prese a volare tornando a quando si era allenato con suo fratello per essere accettato in accademia -Beh.. il mio sogno è molto semplice..- la confusione che lo aveva assalito dopo un attimo di esitazione era scomparsa lasciando al suo posto una fortissima convinzione, lui sapeva bene perché voleva diventare uno shinobi. Preso fiato avrebbe guardato l’insegnante dritto negli occhi mostrando uno sguardo fiero -Voglio diventare il più grande Kage di tutta la storia del continente Ninja!!!.. - era stato davvero così semplice dire quelle parole?


    Una nuova scena ora si presentava davanti ai suoi occhi. Il rosso si trovava in missione per conto dell’Accademia. La sua squadra era stata divisa dal nemico e ora si trovava da solo ad affrontare un avversario di gran lunga più forte di lui. Le scintille e le esplosioni accompagnavano la battaglia, più il nemico combatteva più Hoshikuzu rispondeva a modo lasciando il nemico perplesso e disorientato. I kunai volavano tra i rami di una fitta foresta di alberi giganti, il combattimento aereo stava andando avanti da parecchi minuti ormai. Incredibilmente alla fine l’avversario stremato finì per essere sopraffatto dal rosso. Entrambi precipitarono a terra ruzzolando malamente. Mentre l’avversario stava a terra impossibilitato a muoversi, Hoshi in qualche modo era tornato in piedi anche se completamente ricoperto di sangue -Perché?!.. perché continui a rialzarti?!.. dovresti essere esausto.. addirittura morto.. e allora perché continui a rialzarti?!- il rosso gli si era avvicinato impugnando un kunai. Il suo sguardo consumato dalla battaglia non riusciva a contenere la luce che brillava nei suoi occhi, un fuoco ardeva intimidendo l’avversario. Poche parole chiare e ben scandite prima del colpo di grazia -Perché un giorno.. io sarò il più grande Kage che il mondo ninja abbia mai conosciuto!..- a quel punto solo il colore rosso del sangue l’avrebbe fatta da padrona.


    Ancora un cambio scena. Questa volta il ragazzo aveva di fronte a se una immensa folla, dall’alto del palazzo di Suna poteva vedere tutto il paese inneggiare al suo nome. Il rosso se ne stava li beato a godersi il bagno di schiamazzi, applausi e urla concitate. Il suo nome risuonava per tutto il paese aiutato dalla conformazione stessa di Suna. Gli piaceva quella sensazione, cavolo se gli piaceva. Il rosso aveva alzato le mani al cielo in segno di vittoria e tutti avevano risposto al suo gesto aumentando il volume delle urla. Lui le abbassava e tutti stavano in silenzio, lui le alzava e tutti urlavano, una fiqata. Dietro di lui una sfilza di konuichi dagli abiti succinti e dal prosperoso davanzale lo attendevano sull’attenti pronte a soddisfare ogni suo più piccolo capriccio. Forse la realtà non sarebbe mai stata così, ma quello era un sogno e per Hoshi quella era la giusta vita che spettava ad un kage. Questa parte del sogno sarebbe continuata con scene non adatte ai minori prima di sfumare nuovamente in altre scene trionfali dove diventare imperatore del mondo e poi una specie di semi divinità amata da tutto il continente.


    Mentre sognava i due che lo stavano monitorando avrebbe sentito il ragazzino urlare come un pazzo per qualche breve istante prima di tornare all quiete di sempre -DIVENTERO’ IL PIU’ GRANDE KAGE DELLA STORIA.. si il più.. grande.. gnam.. gnam..-. Il Chikuma come era esploso era anche tornato a dormire riprendendo a russare come al suo solito. Chissà se un giorno sarebbe riuscito a diventare veramente il Kage del suo villaggio.



     
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