In cerca della serenità

[Giocata Free per Ryoshi Okura]

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  1. Nevi
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    9hCk363


    Sta sera ceno fuori, torno un po' più tardi voi andate anche a dormire!

    Con un tono pacato e un sorriso mesto finì di salutarle dalla porta, una mano alzata appena in cenno di saluto prima di chiudere la porta e poi via, per le strade. Sentì appena le voci di risposta senza curarsene troppo.
    Normalmente tendeva a cenare con sua madre e sua sorella gemella, tuttavia quella volta preferiva starsene un po' fuori per conto suo.
    Nell'ultimo periodo aveva avuto parecchio da fare, trovandosi più e più volte davanti a situazioni che l'avevano portata a rivedere alcune cose.
    Alcune aveva già avuto modo di sistemarle, altre invece ci stava ancora pensando.
    In un certo senso quell'uscita in solitaria era proprio per quello, chiarirsi un po' le idee e rilassarsi quanto bastava.
    Non aveva di certo intenzione di andare fino al Quartiere dei Piaceri, non che non l'apprezzasse però era solita andarci con sua madre e i suoi compagni della guardia, quando questi staccavano dal turno di lavoro.
    Probabilmente si sarebbe fermata a uno dei tanti chioschi con sgabello lungo la strada, doveva solo vedere quale la convinceva di più e fiondarsi all'interno sperando non fosse tutto pieno.
    Sospirò chiudendo appena per un attimo gli occhi, per poi alzarli al cielo e guardare com'era il tempo.
    Alcune nuvole di tanto in tanto passavano innanzi alla luna, quasi per indispettirla e nasconderla agli occhi di loro poveri mortali.
    Il vento soffiava flebilmente, mentre per le strade non vi erano troppe persone ma nemmeno troppe poche, considerando che era quasi mezzanotte c'era chi se ne stava andando a casa, per riposarsi e chi invece usciva per divertirsi al Quartiere dei Piaceri.
    Dopotutto capitava che alcuni avessero i turni dalla mattina presto fino al pomeriggio tardo, di conseguenza la cosa più ovvia era dormire un po' e poi uscire sul più tardi per recuperare il tempo perso nella giornata.
    Sua sorella ne sapeva qualcosa, considerando che prima di aiutare in negozio assisteva come poteva all'ospedale, le era capitato più e più volte di vederla uscire di casa all'alba per tornare quando ormai era quasi l'alba.
    In effetti non riusciva a capirla, non sapeva come riuscisse a reggere certi orari e soprattutto a contatto con così tante persone, per lei era già stato un problema agli inizi dell'Accademia collaborare con gli altri studenti. Certo aveva imparato col tempo, però finchè poteva preferiva avere attorno poche persone, massimo due o tre ma non un'intera classe.
    Riportò lo sguardo in basso, sistemandosi appena meglio la veste nera che le scendeva fin sopra il ginocchio e le bende sugli avambracci.
    Tornando a guardare la strada, si passò distrattamente una mano sui capelli portando l'unica ciocca cinerea in mezzo a quel mare nero pece, dietro l'orecchio.
    Quello era un'altra delle cose che da un po' di tempo ormai la impensieriva, la sua famiglia... O meglio quella che credeva fosse la sua famiglia.
    Prima era troppo piccola, non ci aveva mai fatto caso a queste cose e non le era mai interessato perderci tempo appresso.
    Però ora che era passato un po' di tempo, iniziava ad avere qualche dubbio.
    Era certa che lei e Yushino fossero gemelle, dopotutto erano due gocce d'acqua e anche lei aveva quel dettaglio tra i capelli, tuttavia la loro madre... Non aveva nulla del genere, possibile che fosse di un parente antecedente a lei e fosse giunto fino a loro?
    Si morse il labbro inferiore in preda a questi pensieri, come per sfogarsi leggermente.
    Mentre navigava nell'oceano violaceo che era la sua mente, ecco che una delle tante insegne le saltò all'occhio.
    Era un localetto come tanti altri all'apparenza, i drappeggi a fare da porta mentre dall'interno si sentiva provenire un vociare, sbattere di bacchette e via discorrendo.
    Per un qualche motivo con la sua insegna deforme e color arancio, riuscì a convincerla facendole decidere che quello poteva andare bene.
    Abbandonò momentamente così i suoi pensieri, abbassandosi appena e scostando i drappi mentre entrava, notando una volta dentro che il locale era molto più grande di quanto sembrava.
    Una fila di sgabelli era posta innanzi al banco principale, mentre altri erano messi a due a due accanto a dei tavolini.
    Storse leggermente il naso con disappunto come notò che i posti erano praticamente tutti occupati, giusto un tavolino con due sedie era rimasto libero vicino all'entrata.
    Visibilmente rassegnata si fece notare appena da uno dei responsabili, per poi sedersi e prendere in mano il cartellino per vedere cosa offrivano.
    Normalmente non lo faceva, tuttavia in quel giorno aveva deciso che avrebbe affogato i suoi pensieri nel cibo e negli alcolici, magari senza esagerare su quest'ultimi considerando che era da sola e non c'era sua sorella a riportarla a casa nè tanto meno i compagni di sua madre, si sarebbe dovuta limitare parecchio.
    L'unico posto libero ormai, era quello rimasto davanti a lei al suo stesso tavolino.
     
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12 replies since 31/8/2015, 15:37   137 views
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