In cerca della serenità

[Giocata Free per Ryoshi Okura]

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  1. lNearl
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    Messa in opera

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    L'addestramento a villa Mikawa era particolarmente impegnativo e sul mio corpo se ne potevano vedere alcuni segni. I lividi del combattimento con Matsumono erano acqua passata fortunatamente, ed anche il dolore per alcune contusioni non lo sentivo più. Ben più evidenti erano il taglio sotto la spalla lasciatomi da uno dei corvi dal becco rosso, e soprattutto i segni della tortura di Eiatsu. L'unghia strappata saltava subito all'occhio nella mia mano, anche perché non avevo sistemato nessun genere di benda o protezione alcuna. C'era la possibilità che ne venisse fuori una grave infezione, ma per il momento non ci badavo. Questa mattina avevo appreso alcune arti allenandomi con Yachiru. Quella bimba carina mi aveva insegnato l'importanza del riconoscere i rumori e mi stava insegnando ad aguzzare la vista per notare dettagli di poco conto. Nel pomeriggio avevamo sperimentato la cosa nella natura, andando a distinguere i diversi versi degli animali e imparando a notare tracce ed orme sul terreno. Indubbiamente la natura si rivelava un ottimo campo d'addestramento per questo genere d'attività, ma io avevo bisogno di sviluppare le mie capacità anche in campi del tutto diversi. La spia che sarei diventato avrebbe dovuto essere abile a confondersi in mezzo alla gente e avrebbe dovuto imparare abilmente ad essere invisibile. Per migliorare avevo bisogno di allenarmi ancora. Finì l'allenamento con Yachiro presto, e decisi di recarmi a visitare il centro del villaggio di Oto per una sera. Il banchetto offerto da villa Mikawa era ricco di ogni bene e qualità, ma quella sera avrei cercato una locanda in cui mettermi alla prova.
    Solitamente indossavo una tunica tinta cremisi, che si sposava perfettamente con il colore dei miei capelli mettendo inoltre in risalto i miei occhi verdi. Indubbiamente non sarebbe stato un'abbigliamento consono ai miei obbietti, optai invece per una tunica nera, il più indifferente possibile e priva di qualsiasi lustro particolare. Uscì nella sera tarda del villaggio, percorrendo quel lungo sentiero che portava dall'ingresso della villa fino al cancello esterno. L'ultima volta che l'avevo percorso ero mano nella mano con la mia mamma, senza sapere che pochi minuti dopo mi sarei trovato cavalcioni sul suo corpo inerme a sferrare la sessantesima coltellata. Speravo in un finale meno drammatico questa sera. Avevo bisogno di essere invisibile, ed un omicidio di quel genere non lo sarebbe stato.
    Percorsi i vicoli di Oto guardandomi ben attorno, cercando di prendere dimestichezza con le scarpe per fare in modo che i passi non si sentissero, e cercando di memorizzare ogni dettaglio lungo il cammino. Dopo qualche minuto trovai ciò che cercavo, una locanda dall'insegna arancione dalla quale provenivano schiamazzi e rumori vari. Indubbiamente era il miglior posto in cui mettermi alla prova. Più persone c'erano più sarebbe stato difficile non farsi notare e difficile captare tra tutte quelle informazioni quelle necessarie.
    Mi strinsi nella tunica e varcai la porta. Quello era uno dei momenti più delicati della missione : la scelta della posizione in cui mettersi. La quasi totalità dei tavoli erano occupato, salvo un tavolino con due sedie, di cui solamente una occupata da una ragazza. Dovevo immediatamente sedermi, altrimenti la mia presenza fermo in piedi avrebbe destato sospetti. Dovevo sempre tenere a mente come oto non fosse un luogo per bambini, e nonostante cercassi di dimostrare più anni di quanti ne avessi ad uno sguardo attento non avrei potuto nascondere la mia fanciullezza. Senza grosse esitazioni presi la sedia libera davanti alla ragazza per spostarla leggermente all'indietro, e mi sedetti con un gesto naturale. Se anche qualcuno mi avesse notato entrando mi avrebbe visto subito accomodarmi, e non avrebbe fatto assolutamente caso al mio gesto. Quanto alla ragazza, se era da sola adesso potevo sperare non stesse attendendo nessuno, altrimenti si sarebbe fatta venire a prendere a casa : meglio non girare per queste strade da soli.


    Pare sia tutto pieno... Piacere, Yokan

    Salutai la ragazza abbozzando un sorriso bambinesco. L'essere un bimbo di 10 anni aveva i suoi vantaggi, ed in questo caso difficilmente la giovane avrebbe potuto pensarmi un pericolo. Aveva i capelli neri, salvo per una piccola ciocca grigia, e gli occhi verdi. Il mio arrivo poteva essere un po' forzato per la ragazza, ma speravo non avrebbe provocato movimenti particolari.
    La missione era iniziata, presi il menu comportandomi da persona qualunque e decidendo un'ordinazione. Nel frattempo avrei dovuto iniziare a guardarmi attorno per allenare le mie capacità da futura spia.
     
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