In cerca della serenità

[Giocata Free per Ryoshi Okura]

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  1. lNearl
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    Il mio vero nome era Ryoshi, ma la ragazza non poteva saperlo e si era bellamente bevuta la mia falsa presentazione. Bene, la missione procedeva nel migliore dei modi. Nessuno aveva fatto caso alla mia presenza e la ragazza non sembrava nemmeno troppo infastidita dal fatto che mi fossi seduto davanti a lei.
    Le cose stavano andando nel migliore dei modi possibili avrebbe detto Candide, ma ben sapevo che la parte difficile doveva ancora venire. Sarebbero iniziate le domande della ragazza, che a detta sua si chiamava Nakora, e avrei dovuto cercare di rendere una storia plausibile. Presumibilmente lei era di oto, e di questo avrei dovuto tenerne conto. Se avessi detto di essere uno del posto avrebbe potuto smascherarmi con delle domande specifiche cui non avrei mai saputo rispondere. Dovevo inventare qualcosa di plausibile sul quale fossi preparato.



    Piacere Nakora. Sono un mercante, per la prima volta visito Oto. Sono solamente di passaggio.

    Anche questa volta non c'era un briciolo di verità a riguardo. Rimasi vago, sperando in questo modo di non attirare la sua attenzione, avrei dovuto cercare di sviare il discorso verso altre direzioni. Doveva essere lei a parlare e non viceversa. Odiavo parlare, ma delle volte riempire l'aria di inutili parole è l'unico modo per non essere visti.
    Un ragazzo si avvicinò a noi per chiedere le ordinazioni, dovevo prendere qualcosa da mangiare per forza, altrimenti avrei dato nell'occhio. In realtà non avevo un solo centesimo con il quale poter pagare, ed avrei dovuto trovare una soluzione prima di uscire. Una figuraccia del genere avrebbe impresso il mio volto nella memoria di tutti i presenti.


    Prendo dello stufato, da bere dell'acqua grazie.

    I miei genitori non m'avevano mai portato in un ristorante, e speravo di non aver commesso errori nell'esporre le mie richieste. Chissà che da queste parti non ci fossero strane consuetudini a riguardo. Avrei atteso che anche la ragazza ordinasse, sfruttando quel momento di distrazione per voltarmi, fingendo di sistemare la veste. Dietro di me c'era solo la porta d'ingresso, nessuno sarebbe passato da li senza farsi notare, ed i pochi che fossero passati di li sarebbero dovuti uscire sconsolati visto il pienone. Gli altri tavoli erano già serviti, prima o dopo qualcuno avrebbe richiesto il conto prima di uscire.


    Quello sarà il momento.

    Dovevo essere pronto, ogni volta che il cameriere si sarebbe avvicinato al blocco delle ricevute avrei aguzzato gli occhi e seguito i suoi movimenti. Dovevo sperare che qualcuno lasciasse una piccola mancia e appropriarmene per poter pagare il conto prima di uscire dal locale.
    Nel mentre potevo cercare di udire le conversazioni dei presenti. Alcuni parlavano del loro lavoro, altri delle precarie condizioni di salute di qualche familiare, ed altri ancora si lamentavano della sporcizia delle strade. Per il momento non c'era nulla che potesse tornarmi utile. Aspettai che il ragazzo se ne andasse e presi parola.


    Passeggiando lungo le strade del villaggio ho visto diverse ville di grandi dimensioni sulla strada verso ovest. Alcune sembrano abbandonate, è un peccato.

    Di per se poteva essere una conversazione qualsiasi, in effetti oto in alcuni punti non sembrava una città molto accogliente. Dall'altro villa Mikawa era una di quelle ville, e volevo sapere se circolassero strane voci a riguardo tra gli abitanti del posto.
     
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12 replies since 31/8/2015, 15:37   137 views
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