In cerca della serenità

[Giocata Free per Ryoshi Okura]

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  1. lNearl
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    Intessante. Nakora sembrava cercare informazioni riguardo qualcuno. A detta sua era interessata a saperne di più sul conto di un amico... Difficile sapere se si trattasse davvero di un amico, o se invece la persona di cui parlava non fosse invece un amante, o chissà cos'altro. Mentre parlava rimasi impressionato da come mangiava e come e cosa beveva. Aveva estratto dalla borsa una fiaschetta, la cui apertura aveva portato una gran zaffata d'alcool.


    Nono, non si addice ad un bambino... Grazie del pensiero....


    Risposi alla sua affermazione, in effetti mai e poi mai avrei retto qualcosa di così alcolico. Sotto questo punto di vista ero ancora molto puro. Parte più problematica quella riguardo le ville. Era tornata sulla mia domanda iniziale, soprattutto chiedendomi quale fosse il motivo di quell'interesse. Evidentemente un bambino che chiede di grandi case non passa inosservato, avrei dovuto tenerlo ben a mente per il futuro, se non volevo incappare in spiacevoli situazioni.
    Mentre pensavo a come rispondere alla ragazza un'altro gruppo di persone uscì dal locale, ma fortunatamente una nuova coppia appena entrata andò a sostituirsi a loro proprio allo stesso tavolo. Ad ogni modo il tempo si stava esaurendo, dovevo trovar buon modo di andarmene senza destare troppo nell'occhio e senza far insospettire Nakora. Se fossi uscito subito sarebbe sembrato volessi scappare dalla sua domanda, cosa di per se vera.


    Siamo passati li davanti con mio papà, e vedendole così diroccate ha pensato che potrebbero comprarsi a poco e con qualche lavoretto rivenderle bene. Sai, è un mercante, non parla d'altro che di come guadagnare... Parlando di compravendite, se cerchi informazioni riguardo a quel tuo amico puoi sempre, come dire, comprarle...

    Anche questa volta non avevo detto nulla di falso, neppur il miglior esperto nelle arti dell'interrogazione avrebbe mai potuto dire qualcosa in contrario. Inoltre in questo modo sarei dovuto uscire pulito dalla situazione, come ogni bambino è normale riportare domande, pensieri e preoccupazioni dei genitori, soprattutto quando si cerca di apparire più grandi. L'ultima parte della frase mi era come sfuggita di bocca. Da un lato mi sarebbe tornato utile lavorare per lei come spia, cercando di procurarle le informazioni di cui aveva bisogno, dall'altro rischiavo di correre grandi rischi senza che questi mi potessero dare informazioni utili, a me, e alla mia associazione segreta. Era da valutare, io avevo gettato l'amo, ma il pesce non sempre abbocca.
    La conversazione era adesso in stallo, e sarebbe toccato a me tirar fuori qualche domanda dal vaso, ma decisi di cogliere al volo l'occasione e allontanarmi dalla locanda.


    Tra l'altro è passato parecchio tempo e non devo fare troppo tardi, se no domani mattina faccio fatica ad alzarmi e mi sgridano... Ciao, magari ci vediamo di nuovo in giro. Ciao Ciao

    In effetti per un bimbo di soli dieci anni era proprio ora di tornare a casa. E soprattutto dopo quella frase che avevo detto era meglio tirar subito via le tende. Se poi lei avesse avuto bisogno dei miei servigi il destino ci avrebbe dato modo di rincontrarci. Mi alzai e diedi la banconota rubata al cameriere. Stavo pagando qualcosa di più di quanto dovuto, ma non volevo star li ad aspettare il resto. Mi strinsi nella veste ed uscì dal locale con calma, non avevo nulla per cui scappare. Una volta varcata la soglia però, saltai sul primo tetto possibile, e mi inabissai nella notte.
     
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12 replies since 31/8/2015, 15:37   137 views
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