In cerca della serenità

[Giocata Free per Ryoshi Okura]

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  1. Nevi
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    9hCk363
    Ben presto ebbe modo di notare che aveva fatto bene a non proporre la bevanda a Yokan, difatti la sua reazione anche solo all'odore non fu delle migliori e in parte poteva capirlo.
    Anche lei all'inizio era alquanto riluttante, soprattutto quando ne sentiva l'odore, però una volta che aveva iniziato a bere era stato tutto in discesa.
    Aveva imparato ad apprezzare l'alcool e le sue varianti, senza mai arrivare a toccare limiti disastrosi.
    Certo qualche volta si era ubriacata, soprattutto in quelle situazioni dov'era anche presente sua madre che le aveva attaccato quella passione, però era anche divertente.
    In un certo senso ti aiutava a goderti la vita, ti faceva vedere e comprendere nuovi punti di vista altrimenti invisibili ai più.
    Non che bisognasse bere tutti i giorni, tutte le ore del giorno, però un po' alla volta ogni tanto ci stava.
    Sinceramente non riusciva ad immaginarsi un mondo senza alcool, e già da quando aveva iniziato la sua vita da Ninja le era stato imposto di diminuire le dosi al minimo, onde evitare ripercussioni sul lavoro.
    Era stato un colpo non duro, durissimo per lei e ancora ogni tanto vi rimuginava sopra, pensando a quanto avrebbe potuto bere se non avesse deciso di fare la kunoichi.
    Pazienza, era stato un sacrificio necessario assieme a molti altri che l'avrebbero probabilmente attesa in futuro.
    Comunque sia alcool a parte, il ragazzino rispose alla sua domanda per quanto riguardava le ville spiegandole come mai se n'era interessato, e in effetti in parte lo capiva.
    Da quello che ricordava anche suo padre soleva parlare spesso, se non quasi sempre, di affari economici e simili.
    Certo le risultava difficile comunque credere che avesse realmente pensato a come poteva essere se ristrutturata e via discorrendo, però non ci diede troppo pensiero.
    Dopotutto poteva anche essere che che l'appassionava più di quanto non fosse stato per lei, normalmente si asteneva da certi discorsi che le faceva il padre anche perchè non le interessavano minimamente, era molto più presa dal lavoro della madre e dalle sue armi in casa.
    Se pensava a quante cose aveva rotto giocandoci quando era stata piccola... Davvero non sapeva dove avessero trovato la pazienza i suoi genitori.
    Intanto alcune persone uscivano, altre ancora entravano sebbene erano decisamente meno di prima visto l'orario.
    Uno dei camerieri passò a togliere i piatti, e lei si fece da parte mentre ascoltava tutto il suo discorso.
    Tuttavia qualcosa la portò una volta per tutte a pensare che in quel ragazzino c'era qualcosa di strano, che non le tornava.
    Comprare informazioni?
    I mercanti non facevano offerte di quel genere, non quelli con le bancarelle come aveva detto che erano i suoi genitori.
    Non era nemmeno corretto chiamarli mercanti, bensì informatori.
    Spesso apparivano come commercianti, quello sì, però per arrivare a certi servizi bisognava sempre ricorrere a sotterfugi e via discorrendo.
    Insomma da quanto ne sapeva lei, un informatore non avrebbe mai proposto di vendere la sua conoscenza in pieno giorno dietro un bancone.
    Fossero stati i suoi genitori ad avere certe informazioni, era comunque sicura che non avrebbero mai e poi mai rivelato nulla al figlio.
    Troppo facili da estrapolare nel caso servisse, se non allenato un bambino basta poco per spaventarlo e fargli dire quello che vuoi.
    Poteva anche essere vero che fosse semplicemente a conoscenza del fatto che fornivano anche quel genere di servizio i suoi, però non la convinceva troppo.
    Vuoi vedere che...?
    Non riuscì a concludere in tempo il pensiero che l'altro si alzò, salutandola e congedandosi.

    Sì certo lo capisco, ci si vede Yokan, ciao.

    Accennò appena un saluto con la mano destra, prima di lasciarla tornare nuovamente, morbida, sul suo grembo.
    Sospirò chiudendo appena per un attimo gli occhi e sorridendo a sè stessa, Yokan che cosa combinavi in realtà? Vallo a sapere, forse un giorno avrebbe avuto modo di incontrarlo nuovamente e chiedergli un po' di più riguardo il "comprare" informazioni.
    Li riaprì poco dopo, alzandosi e dando direttamente in mano a un cameriere che passava li in quel momento il compenso dovuto, per poi incamminarsi e uscire fuori.
    Una volta all'esterno inspirò l'aria a pieni polmoni, ora che le cucine non erano più a pieno regime era possibile respirare liberamente. Molto meglio.
    Si guardò appena un attimo attorno, giusto per vedere quanta gente c'era - non poi così tanta a dire la verità - per poi voltarsi, e iniziare ad andare verso casa.
    Non era stato male mangiare in quel locale, magari una volta ci sarebbe tornata.
     
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12 replies since 31/8/2015, 15:37   137 views
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