Effrazione con scasso

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  1. lNearl
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    Ero rientrato a Sunagakure da pochi giorno dopo una settimana di permanenza ad Oto. Il mio compito era pian piano infiltrarmi nelle gerarchie, ma sopratutto ricominciare ad avere una vita normale. Una spia perfetta deve avere un sacco di informazioni, e per poterle avere e necessario essere nei posti giusti. Appena tornato avevo ricominciato a farmi vedere in accademia, sorprendendo tutti per il repentino cambio caratteriale. Quella settimana di insegnamenti mi aveva terribilmente cambiato e non sarei mai più stato lo scemo del villaggio. Avevo dato la mia disponibilità per svolgere delle missioni e per poter servire il paese. Mi premeva mettermi in mostra e sarebbe stato molto importante poter il mio lavoro riuscire a conoscere alcuni dei funzionari.
    Odiavo le persone ed odiavo questo posto. Mi ricordava la mia vecchia vita, e mi ricordava i miei genitori. Le persone mi conoscevano, e mi guardavano stupiti. Non ero più lo stesso bambino che correva a combinare disastri nelle vie, ora mi aggiravo come una persona normale. Nei limiti del possibile cercai di svolgere qualche commissione per queste persone, cercando di ripulire la mia nomea. Presto le voci della morte dei miei genitori si sarebbero diffuse, e tutti avrebbero pensato che il mio cambiamento fosse dovuto a quello.
    Povero bambino, a dieci anni si ritrova da solo. é normale che sia cresciuto in fretta.
    I pensieri comuni avrebbero riempito le loro menti, e con il tempo si sarebbero resi anche più disponibili, perdonando sicuramente ogni mia colpa. Pian piano avrebbero visto in me una persona nuova, in grado di darsi da fare per rimediare ad una grossa perdita, e anche queste piccole cose avrebbero aiutato a migliorare la mia fama.


    Porca Puttana mi hanno sgamato.

    Rimasi impietrito davanti al ragazzo con i capelli rossi che mi si era avvicinato, presentandosi con i capelli rossi. Incontrare uno shinobi di questo rango per le strade non era cosa di tutti i giorni. Se poi si veniva direttamente fermati questo poteva portare qualche sospetto. Ripresi immediatamente il controllo, pronto a qualsiasi genere di interrogatorio o domanda. Ero ormai una spia a tutti gli effetti, ed avrei svolto il mio lavoro con professionalità.


    Mi chiamo Ryoshi Okura, sono un Genin.

    Risposi alla sua prima domanda. La tentazione di mentire c'era stata, ma eliminai immediatamente quell'opzione. Davanti ad un soggetto più altro in grado e del quale non conoscevo le capacità non potevo permettermi errori grossolani. Ascoltando la seconda parte del suo discorso mi fu impossibile trattenere un ghigno. Niente di meglio per poter iniziare a svolgere il mio lavoro. Una missione diretta, tra l'altro svolta in maniera informale direttamente per un jonin di Suna. Quale occasione migliore ?


    Certo! Sono uno shinobi del villaggio, e sarò sempre pronto a servire!

    Risposi con tono sicuro, quasi militare. Non me ne fregava niente di un eventuale compenso, era una buona occasione per conoscere uno shinobi del villaggio e per poter iniziare a servire il mio paese. Rimasi davanti al ragazzo, in attesa di istruzioni.
     
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