Effrazione con scasso

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    ..Oh Hamano.. ma non mi dire!..
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    [Haruki Miyazawa]

    Il monaco alla fine si era fatto avanti con la vecchietta, Hoshi sperava tanto che il cieco non si fosse accorto di quanto brutta forse. Alle domande del ragazzo l’anziana signora avrebbe risposto con tono serio quasi profetico -Hamano Iga dici.. quindi sono già qui.. svelto entra.. non c’è un momento da perdere!- il tono della vecchia non presagiva nulla di buono. Sembrava quasi che da li a poco qualcosa di terribile si sarebbe scatenato fuori dalla porta. Haruki sarebbe stato accompagnato all’interno della casa mentre la porta dietro di lui si chiudeva con forza.


    Le sue percezioni lo avrebbero subito fatto sentire a casa, l’entrata dava su un grande salone. Poteva sentire dell’aria provenire dalla sua destra, era aria calda che scendeva sicuramente da delle scale. A sinistra una lieve diminuzione della temperatura gli avrebbe fatto capire che l’ambiente era spazioso e libero da ostacoli pericoloso. La vecchia senza indugiare lo avrebbe invitato ad accomodarsi -Puoi accomodarti sul divano.. siediti..- le parole della vecchia sembrava più un ordine che un atto di cortesia. Nuovamente quello strano cigolio sarebbe giunto alle orecchie del ragazzo. La donna quindi avrebbe continuato a parlare con tono serio -Se ti manda Hamano Iga allora saprai anche che.. la canzone del deserto risuona tra le dune si sabbia..- la vecchia quindi avrebbe taciuto quasi in attesa di una risposta da parte del monaco cieco.


    Qualsiasi cosa detta o fatta del monaco avrebbe avuto come reazione una risposta secca quasi automatica -Capisco!.. aspetta.. lascia che ti offra del the e dei pasticcini per il disturbo..- la vecchia si sarebbe quindi allontanata da Haruki. Questa volta forse un particolare avrebbe colto il suo udito, mentre si spostava la vecchia non emetteva alcun rumore. I suoi passi erano atoni mentre toccavano il pavimento, quasi si stesse librando in volo.


    Durante l’attesa se Haruki si fosse concentrato per percepire cosa stava attorno a lui avrebbe sentito pochissimi rumori. In un'altra stanza la vecchia stava sicuramente spostando tazzine e teiere mentre al piano superiore una porta veniva chiusa con forza forse dal vento. Il silenzio era assoluto, il ragazzo avrebbe atteso circa cinque o sei minuti. La vecchietta era tornata, ancora una volta nessun passo ad accompagnarla. Avrebbe appoggiato una grande tazza calda davanti al ragazzo -Prego.. sarai assetato giovane monaco.. questo è un the speciale.. che le tribù nomadi del deserto bevono per regolare la temperatura corporea.. assaggia..- la vecchia lo avrebbe invitato a bere dalla tazzina. I vapori caldi della bevanda avrebbero dato dei capogiri al ragazzo ancor prima di farlo avvicinare alla tazzina. La vecchia quindi avrebbe nuovamente pronunciato quelle parole -.. la canzone del deserto risuona tra le dune si sabbia..- e avrebbe atteso una risposta dal monaco.





    [Ryoshi Okura]

    La fortuna di Hoshi aveva toccato i massimi livelli quel giorno. Ryoshi, il ragazzino che aveva reclutato era una spia nata. Il lancio non lo aveva minimamente scomposto e nemmeno l’odore nauseabondo sembrava averlo fatto desistere nel continuare la sua missione di spionaggio. Le abilità dimostrate dal ragazzino superavano di sicuro quelle di alcuni Jonin del villaggio in fatto di furtività. Il giovane sapeva il fatto suo ed entrare nell’unica stanza aperta era sicuramente stata una mossa vincente. Fino a quel momento il ragazzino non avrebbe visto nulla di strano lungo il corridoio, di sicuro la chicca dello specchietto lo aveva messo in una posizione di vantaggio.


    La stanza in cui si era intrufolato doveva sicuramente essere del vecchio. L’odore tipico degli anziani aleggiava ovunque anche se a coprirlo c’era uno strano odore di incenso proveniente da una stanza adiacente alla camera che doveva fare da cabina armadio. Chiunque avesse dormito su quel letto non doveva assolutamente aver passato una bella nottata. Le coperte era gettata a terra ed anche il materasso sembrava essere stato spostato di forza. Le vesti del vecchio erano sparse un po’ ovunque come i libri che ed i rotoli che prima dovevano essere riposti sullo scaffale li vicino. Se Ryoshi avesse guardato nella stanza adiacente sarebbe stato subito investito dall’odore di incenso che ormai aveva permeato il piccolo stanzino. La camera era immersa nella più totale oscurità anche se alcune candele ne illuminavano l’ambiente. Lo stanzino era stato svuotato del suo contenuto e poi riempito con quello che sembrava essere un altare di dubbio gusto. Il colore rossastro ricordava quello del sangue putrefatto mentre centinaia di vermi incisi ne costituivano la base per una altezza di circa mezzo metro. Erano le candele a produrre quell’odore. Al centro dell’altare un idolo non più alto di una ventina di centimetri sembrava raffigurare una bestia dalle sembianze serpi formi avvolta su se stessa in un groviglio confuso. Non si trattava di un serpente di questo Ryoshi ne poteva essere sicuro.


    La stanzino non avrebbe dato molte altre informazioni e tanto meno la stanza messa sotto sopra. Nessun libro ne pergamena dava le informazioni cercate. Se si fosse avvicinato verso l’uscita della stanza la piccola spia avrebbe visto tramite lo specchietto una figura attraversare rapidamente il corridoio. Fortunatamente non lo avrebbe visto e anche lui avrebbe fatto molta fatica ad identificare chi fosse. La persona si era spostata dalla stanza più a sinistra del corridoio verso il bagno. La porta si sarebbe chiusa con forza lasciando scattare la serratura. Se avesse guardato fuori nel corridoio Ryoshi si sarebbe accorto che la porta in fondo a sinistra era rimasta socchiusa. Era difficile dire cosa ci fosse dentro.


    Al primo piano invece il rumore di tazzine teiere sarebbe giunto al suo orecchio. Di sicuro i suoi sensi percepivano la presenza di almeno due persone anche se dalla sua posizione poteva intuire che la voce della vecchia che stava parlando proveniva da più lontano da dove si trovava anche la seconda voce maschile. Era come se i due stessero parlando da stanze differenti tramite il telefono, o forse era la conformazione delle stanze della casa a creare quell’effetto.


    Le possibilità d’azione di Ryoshi si erano improvvisamente moltiplicate. Poteva cercare ci capire chi fosse corso in bagno, oppure poteva scendere dalle scale oppure poteva dare un’occhiata alla stanza che era stata aperta.



    Se Ryoshi si fosse avvicinato al bagno avrebbe sentito qualcuno lamentarsi mentre strani rumori roboanti venivano emessi. Li dentro qualcuno stava decisamente male, nessuno stava urlando ma di certo si poteva intuire il dolore provato dagli sforzi emessi. Il buco della serratura avrebbe permesso di intravvedere una figura seduta sulla tazza con la testa tra le mani ed i gomiti appoggiati alle ginocchia. Sembrava indossare una tunica nera e logora. Impossibile identificarne l’aspetto o altri particolari. Ascoltando attraverso la porta Ryoshi avrebbe sentito poco o niente, l’uomo stava dicendo qualcosa tra se e se -.. e tra le dune il suo suono ci riporterà a casa strisciando.. come l’unico vero dio..- parole senza senso. Quello che tuttavia avrebbe sicuramente messo più in allarme il ragazzino sarebbero state le impronte che l’uomo aveva lasciato dalla stanza al bagno. I piedi del tizio erano sporchi di terra mischiata a sangue.



    Se Ryoshi avesse deciso di scendere le scale avrebbe intravvisto una grande sala nella quale un giovane ragazzo ed una vecchia stavano parlando. La stanza sembrava ben arredata inoltre non sembrava avere nulla di particolare. La vecchia stava facendo alcune domande al giovane mentre gli offriva quello che doveva essere the o una tisana calda. Scendere completamente dalle scale lo avrebbe sicuramente messo in una posizione difficile dato che avrebbe dovuto nascondersi da ben due individui. Poteva farcela, ma di sicuro non con le sue sole abilità. Se avesse guardato con occhio attento sfruttando le abilità di investigazione Ryoshi avrebbe colto un particolare piuttosto strano, la vecchia infatti sembrava non poggiare completamente i piedi a terra quasi fosse sollevata da una forza invisibile.



    Se Ryoshi avesse deciso di esplorare la stanza a sinistra avrebbe subito notato a terra che l’individuo uscito poco prima aveva lasciato delle impronte a terra. Una rapida analisi avrebbe decretato la natura di quelle impronte, qualcuno aveva pestato della terra bagnata di sangue. Aperta la porta il ragazzo si sarebbe ritrovato davanti un’immagine che difficilmente lo avrebbe lasciato sereno. Al centro della stanza una giovane ragazza stava legata ed imbavagliata ad una sedia priva di sensi. I suoi polsi legati alla sedia erano stati tagliati per lasciare fluire il sangue in due recipienti di argilla raffiguranti un idolo dall’aspetto serpi forme. Ad una prima analisi la ragazza sarebbe sembrata morta, poi ad una più attenta analisi Ryoshi si sarebbe accorto che la ragazza era ancora viva anche se priva di sensi. Il sangue colava fuori dai polpi ad una velocità impressionante quasi le fosse stato somministrato del de-coagulante. Il sangue era schizzato ovunque per la stanza. Avanzando verso il centro Ryoshi si sarebbe accorto che a terra erano sparsi centinai di piccoli vermi che uscivano da delle urne simili a giare d’acqua. La stanza doveva appartenere alla stessa ragazza dato il mobilio femminile composto da un grande letto, una serie di armadi svuotati ed una scrivania. Se avesse provato a parlarle la ragazza non sarebbe riuscita a spicciare una singola parola. Aveva perso moltissimo sangue e solo un intervento rapido sarebbe riuscita a salvarla da morte certa o da danni irreversibili.


    Qualsiasi fosse stata la scelta di Ryoshi sarebbe riuscito a fare solo una di quelle, o qualsiasi altra cosa, prima di sentire la porta del bagno scattare ed aprirsi. Di li a poco chiunque fosse stato dentro al bagno si sarebbe mosso attraverso il corridoio rilevando la presenza del ragazzo se non nascosto. La spia aveva pochissimo tempo per trovare un nascondiglio o affrontare la bestia che era uscita dal bagno.




    [Hoshikuzu Chikuma]

    Nel frattempo Hoshi si era scolato anche la terza birra, come la sua copia nascosta nel vicolo. Stava osservando la casa del vecchio quando una gigantesca figura si palesò alle sue spalle in tutta la sua magnificenza. Volta lo sguardo Hoshi lo avrebbe visto, alto, fiero e dallo sguardo imperturbabile -Oh.. ciao Hamano.. ma che bella sorpresa..- il ragazzo degli Iga sorpassava il Chikuma in altezza di una abbondante spanna e mezza, quasi due. Il suo braccio meccanico e la gigantesca nodaichi legata alla schiena lo facevano sembrare un agente del futuro mandato nel passato per fermare l’apocalisse delle macchine. Con tono severo si sarebbe rivolto al Chikuma -Hoshi.. che ci fai qui?!.. quindi hanno mandato anche te a vedere?- il rosso avrebbe fatto una faccia spaesata -A vedere cosa?- Hamano si era fatto avanti superandolo di qualche passo -qualcuno ha oltrepassato il perimetro difensivo della casa del vecchio Shiko.. temiamo che qualcuno si sia infiltrato in casa sua..- il sangue nelle vene del rosso si era raggelato. Quei due erano entrati solo da un paio di minuti e si erano già fatti sgamare. Non sapeva che dire il rosso, se non che ora si trovava con la merda fino al collo. Degluttita la saliva avrebbe avanzato una domanda cercando di non destare sospetti -Ehm.. e si sa chi potrebbe essere stato?..- Hamno lo avrebbe guardato stranito -Ma come?.. non ti trovi qui per lo stesso motivo?.. Hoshi.. che diavolo ci facevi qui?- il rosso avrebbe fatto un passo indietro spaventato -ma niente.. mi stavo bevendo una birra fresca.. tutto qui!.. ne vuoi una?!..- la situazione stava rapidamente prendendo una brutta piega.

    OT/ Ragazzi perdonatemi se la giocata sta diventando quasi una quest.. ma io sono per l'azione.. faccio fatica a fare free Gdr a parole e sentimenti! (che apprezzo cmq moltissime eh.. è che non ci riesco!!!)
    Per qualsiasi dubbio non esitate a chiedere.



     
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20 replies since 6/9/2015, 21:41   359 views
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