Scontri Clandestini

Addestramento per Ryoshi Okura

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  1. lNearl
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    Il rientro nel mio villaggio nativo era stato molto semplice. Nessuno aveva fatto domande scortesi. Gli abitanti mi conoscevano per un bambino schiumante bava e capace solo di distribuire turbative per il paese. Per i primi giorni mi lanciarono lunghi sguardi incuriositi, vedevano che dentro di me c'era stato un grande cambiamento, ma nessuno osò chiedere spiegazioni. Quando poi si diffuse la notizia della morte dei miei genitori tutti capirono. Era ovvio che il bambino si era ritrovato un grande peso sulle spalle, dovendo abbandonare la spensieratezza dei giorni migliori per entrare davvero nel mondo degli adulti.
    In un certo senso le cose erano effettivamente andate così, i dettagli era meglio che li tenessi per me. Nessuno deve conoscere nulla riguardo la vita di una vera spia, non esistendo, non devo avere un passato, non devo avere nulla che posso ricordare la mia presenza nella mente delle persone.
    Passeggiavo per le vie di suna, indossavo una tunica nera ormai logora, un tipo di abbigliamento qualsiasi, idoneo a passare inosservato tra le persone. Passeggiavo alla ricerca di qualcosa di utile da fare quel giorno. Per la mia sopravvivenza non c'erano grossi problemi, potevo agevolmente rubare qualcosa da mangiare giorno per giorno, o potevo svolgere piccoli lavoretti presso le persone del mio quartiere, in maniera da aumentare la loro convinzione che mi stessi davvero dando da fare per la mia sopravvivenza, senza destare sospetto alcuno. Dentro di me sapevo che avrei dovuto avere pazienza, per potermi infiltrare nelle gerarchie del villaggio e poter fornire informazioni a chi di dovere avrei dovuto svolgere missioni importanti e pian piano acquistare la fiducia dei miei superiori. Prima di tutto però dovevo svolgere il primo compito impartitomi dall'associazione, dovevo sviluppare il controllo della sabbia, una delle famose arti del villaggio della sabbia, posseduta dal famoso Gaara in tempi lontani. Per il momento avevo cercato di studiarne l'arte sui libri, quelli che Anteras ed Ukitake mi avevano lasciato come compiti a casa. Studiare non mi era ancora facile, la prima parte della mia esistenza era stata assurda, e solo dopo la mia rinascita avevo iniziato a svolgere quest'attività. Le difficoltà nel leggere e nell'apprendimento in generale certamente non mi aiutavano, ma sapevo che mi sarei impegnato e avrei messo tutto me stesso pur di farcela. Era fondamentale non tradire la fiducia dell'unico che aveva creduto nella mie potenzialità.

    Mentre mi aggiravo in solitudine per le strade mi ritrovai davanti ad un evento insolito. Proprio davanti a me a pochi metri di distanza potevo vedere due personaggi invitare i passanti a combattere contro il "possente Fujimori" in cambio di una sacca d'oro.


    O sono molto stupidi, o c'è il trucco.

    Decisi di unirmi ai passanti davanti a quella sorta di bancarella, sperando di capirci qualcosa di meglio. Mi concentrai utilizzando tutte le mie abilità di spia Investigatore, Occhio di Falco, Percezione, Seguire le tracce per guardare attentamente sia i due soggetti che invitavano il pubblico sia l'oggetto della faccenda. Sembrava un bambino, ancora più piccolo di me e se ne stava dentro una gabbia a ringhiare. Non sembrava affatto normale, così come l'intera faccenda.
    Sicuramente non sarei andato per primo, volevo prima controllare di capire dove fosse il trucco, e solo dopo avrei deciso se provare o meno. In un certo senso non avevo alcuna voglia di mettermi in mostra davanti alla folla, mai una spia dovrebbe far niente che la metta in risalto, ma d'altro canto una sacca di soldi mi avrebbe fatto ben comodo in questo momento, inoltre se questi davanti a me fossero stati dei truffatori che usavano qualche strano stratagemma per ingannare il prossimo per me sarebbe stato facile scovarli e riferirli alle autorità. Anche cose di piccolo conto come queste mi avrebbero potuto aiutare a garantirmi, passo passo, della stima tra gli ambienti utili del villaggio. Anche solo con qualche collaborazione saltuaria e soprattutto non richiesta avrei potuto dimostrare la voglia e la determinazione nell'aiutare e servire fedelmente il mio villaggio. Era questo che dovevo assolutamente fare.
    Sarei rimasto davanti alla bancarella, cercando di non farmi notare troppo interessato alla situazione e fingendomi un normalissimo passante, in attesa di capirci qualcosa di più.



    Giusto una leggera introduzione per non forzare troppo il carattere di uno che in realtà nemmeno dovrebbe farsi vedere :)
     
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24 replies since 10/9/2015, 22:06   216 views
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