Scontri Clandestini

Rimasi realmente senza parole dalle risposto dell'uomo che aveva sciolto la tecnica della trasformazione. Il fatto che avesse celato il suo reale aspetto durante il teatrino non mi stupiva affatto, anzi era il minimo che uno shinobi potesse fare mentre compiva operazioni dal dubbio gusto di questo genere. Ma che mi chiedesse un pranzo come prezzo da pagare per poter accedere a quelle ricompense facevo fatica a crederci.

Quel giorno il destino sembrava voler essere dalla mia parte, e se di solito giravo senza un soldo vivendo alla giornata, oggi avevo il portafogli bello pieno. Il giorno prima avevo svolto delle mansioni di basso rango per alcuni vicini di casa, che mi avevano lautamente ricompensato. Sembrava proprio calzare tutto a pennello.

Era ormai evidente che il bambino non era l'effettivo Jinchuriki di Shukaku, però credeva fortemente di esserlo anche dopo svariate botte in testa prese dal duo. Continuava a giocherellare con la sabbia minacciando di volermi mangiare. Se quel bambino aveva una padronanza della sabbia così efficiente da poterla sprecare in questo modo, io sarei riuscito sicuramente ad apprenderne almeno le linee di base per potermi addestrare per conto mio!
Speravo almeno che avremmo prima fatto un po' d'addestramento e che solo successivamente saremmo andati a mangiare. Odiavo dover fare attività con la pancia piena e l'abbiocco, inoltre era evidente che rispetto alle persone che avevo davanti avevo poche speranze di scappare a gambe levate per evitare di pagare il pranzo. Tantè, avrei dovuto sottostare al loro volere. L'unica cosa che mi interessava davvero era poter ottenere quelle conoscenze, qualunque sarebbe stato il prezzo ( questa volta nel vero senso della parola ) da pagare.