Una Cassetta Importante

[Quest di Villaggio - Grado D]

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  1. Yusnaan
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    Una cassetta importante

    Un inizio complicato


    Parlato Kiyomi
    Pensato Kiyomi
    Parlato Hanako

    Un’occasione da non perdere si presentò nelle mani di Kiyomi, quando la sua domestica le confermò la notizia che era stata convocata per una missione accademica urgente. Quale migliore occasione per svolgere un incarico che avrebbe potuto farla salire di grado, così da arrivare un passo più vicina al suo obbiettivo. Diventare un ninja a tutti gli effetti le garantiva maggiori possibilità di entrare in possesso di informazioni riservate e non disponibili per i civili, quindi, senza perdere tempo, si diresse rapidamente verso il palazzo dell’amministrazione del villaggio; ovviamente solo dopo aver mandato Hanako a comprarle tutto il necessario per il viaggio, essersi fatta un bagno con petali di rosa e sistemata i capelli in modo impeccabile. Purtroppo, prima che potesse dichiararsi pronta, c’era ancora un piccolo problema da affrontare. Spero per il tuo bene che tu stia scherzando. Aveva indossato uno dei suoi più bei yukata, rosa con ricami floreali e con un obi viola, ma non appena Hanako le mostrò le comode scarpe da viaggio che avrebbe dovuto indossare, si rifiutò categoricamente di abbinare quelle “orrende e inguardabili sottospecie di calzature” al suo vestito di classe.


    Signorina, non può indossare i geta per una missione, non sono per niente adatti. Potrebbe dover attraversare boschi e paludi, forse anche correndo: inciamperebbe subito. Posso sempre stare attenta. Oh, su, adesso non faccia la bambina. Kiyomi aveva cominciato a mettere il broncio, comportandosi proprio come una bambina viziata e sedendosi sul suo letto a braccia conserte. Non era certamente la prima volta che Hanako doveva affrontare una situazione del genere e, conoscendo il carattere della sua padrona, aveva già pensato ad un piano alternativo, tirando fuori da un’altra busta di carta un paio di scarpe leggermente diverse da quelle utilizzate normalmente dai ninja, decisamente più femminili e con un piccolo tacco rialzato, e facendo un grande sospiro rassegnato. Che ne dice di queste?


    La ragazza le squadrò per qualche istante e, dopo averle indossate incuriosita, diede il suo responso. Sono rivoltanti. Meglio di quelle altre, almeno. Su, si sbrighi, non vorrà mica arrivare tardi. Anche se a volte la servetta osava prendersi fin troppe confidenze, Kiyomi generalmente non ci faceva caso, sapendo che era una ragazza intelligente che conosceva il suo posto e fidandosi del suo giudizio. Dopo essersi specchiata un’ultima volta, si decise a tenerle, indossando anche i porta armi portatigli dalla sua assistente e uscendo di casa, diretta al palazzo amministrativo. Queste scarpe fanno schifo. Maledetti ninja. Purtroppo non aveva alternative se voleva raggiungere i suoi scopi, quindi, a malincuore, arrivò fino all’ufficio dell’amministratore, entrando subito dopo aver bussato per pura formalità, non attendendo neanche una risposta.
    All’interno trovò 2 giovani ragazzi in piedi davanti alla scrivania dell’amministratore Febh Yakushi: uno aveva dei curiosi capelli bianchi, oltre ad un insolito colore delle iridi, mentre l’altra, agli occhi di Kiyomi, sembrava una spogliarellista sbucata fuori dai peggiori bordelli di oto, ma avendo notato il suo coprifronte, ne dedusse che doveva trattarsi di una kunoichi. Gli standard dei ninja sono proprio caduti in basso. A quel punto le sembrò ovvio che quei 2 dovevano essere i suoi compagni di squadra, e nonostante fosse abbastanza disgustata dalla scena e non sopportando l’idea di doversi mischiare insieme a quella gentaglia, fece finta di niente, richiudendo la porta dietro di sé e raggiungendo la scrivania con aria fiera ed in tutto il suo splendore, sentendosi ammirata dai presenti. Buongiorno. Sono Kiyomi Saitõ. Sono stata convocata per una missione. Poche frasi semplici e dirette, non essendo abituata a presentarsi come una qualunque subordinata, ma rimanendo in attesa che giungesse qualcun altro o che eventualmente l’amministratore Febh cominciasse a spiegargli il loro compito.
    Mentre questi illustrò ai presenti le ragioni della loro convocazione, Kiyomi ascoltò ben poco delle parole di quel personaggio dall’aspetto piuttosto ordinario, soffermandosi solo sulle notizie principali che giungevano al suo orecchio. Un bordello? Perché non mi sorprende? Probabilmente la ragazzina lavorava lì, prima che lo demolissero. Che degrado penoso per il villaggio. Una volta che ebbe finito di parlare, chiese ai presenti se avessero delle domande da fargli in proposito, ma la ragazza ricca non si sognò nemmeno di chiedere altre noiose spiegazioni, nonostante avrebbe voluto sbattergli in faccia che l’ultima cosa di cui avesse bisogno era un “extra sulla paga”. Il fatto di sentirsi chiamare “ninja di basso rango” la fece irritare oltre ogni dire, ma sapendo di doversi comportare in modo rispettoso difronte ad un suo superiore, fece ricorso alla sua rara diplomazia, attendendo in piedi, con le mani distese lungo il corpo ed a mani congiunte, che gli venisse finalmente dato il permesso di partire. Guarda cosa mi tocca fare, spero che ne valga la pena.
     
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