Una Cassetta Importante

[Quest di Villaggio - Grado D]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Yusnaan
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline

    Una cassetta importante

    Questione di stile


    Parlato Kiyomi
    Pensato Kiyomi

    Kiyomi attese con pazienza che l’amministratore finisse di dare le sue disposizioni, di cui memorizzò soltanto i dettagli più importanti solo per non rischiare di ritrovarsi senza sapere cosa fare. Vista la sua inesperienza nell’affrontare una missione non le interessarono le chiacchiere inutili, voleva solo sapere quale fosse il suo obbiettivo e come raggiungerlo, non considerando il fatto che ogni dettaglio potesse essere fondamentale per la buona riuscita del loro compito e pensando soltanto a volerlo concludere il più in fretta possibile per potersene tornare a casa.Va bene, recuperiamo la cassetta ed eventualmente uccidiamo i ladri, perché la fa tanto lunga.
    La cosa che attirò vagamente la sua attenzione fu sapere che avrebbero dovuto prima mettersi in contatto con una kunoichi otese già sul posto, ma l’unica cosa che le interessò era che costei sapesse usare delle arti mediche, rassicurandosi un pochino sul fatto che non ci sarebbero stati problemi se fosse rimasta ferita, così da non correre il rischio di rimanere sfigurata in qualche maniera. Una volta che le arrivò dal ragazzo albino la foto della suddetta ragazza, gli diede uno sguardo per pura formalità, per poi ripassargliela come se non gli importasse minimamente di che aspetto potesse avere.
    Kiyomi non emesse una parola per tutto il tempo, rimanendo in silenzio e attendendo il momento in cui Febh Yakushi diede ai presenti il permesso di partire, salutandolo con un inchino appena accennato e dirigendosi all’esterno dell’edificio, camminando al fianco dei suoi compagni di squadra, ma in maniera del tutto distaccata. Era ovvio che la ragazzina aveva voglia di fare la parte del capo squadra, essendo già genin al contrario degli altri 2, ma a Kiyomi non interessò affatto, anzi in un certo senso era rassicurata dal fatto che ci fosse qualcun altro che avrebbe potuto decidere al suo posto cosa fare, così da non doversi sforzare nell’elaborare piani e fare solo quello che le veniva chiesto per tornarsene a casa il più in fretta possibile. Accettò d buon grado il ruolo che la ragazza volle occupare, ascoltando i suoi suggerimenti e limitandosi ad una brevissima presentazione, dopodiché controllò se avesse addosso tutto il necessario che le aveva preparato la sua assistente (controllando in primo luogo che non mancasse la spazzola per i capelli) e seguendo le indicazioni stabilite. L’unica cosa che le diede pensiero era la consapevolezza di dover affrontare un lungo cammino attraverso un bosco, cosa che la fece preoccupare non poco, specialmente all’idea di dover passare parecchie ore con quei 2 strani individui.

    Sarà un inferno. Il viaggio cominciò poco dopo e per sua grande fortuna Nakora chiese di fare estremo silenzio per tutto il viaggio, e anche se avrebbe voluto gridare più volte con tutta la voce che aveva in corpo la sua esasperazione per quel cammino monotono ed irritante, si sentì sollevata al pensiero di non essere costretta a conversare con loro, rimanendo sulle sue e concentrandosi sulla strada da seguire. Non si poteva certo definire un’atleta, e non furono pochi i momenti i cui fu costretta a fermarsi per riprendere fiato e far riposare almeno pochi istanti le gambe, non essendo abituata a certi sforzi fisici.
    L’aspetto più tremendo che si ritrovò ad affrontare fu sicuramente il fatto di non avere a disposizione dei servizi igienici dove poter fare i propri bisogni o dove potersi dare una rinfrescata, senza contare la notte passata all’addiaccio, completamente isolati dal resto del mondo e immersi in un luogo pieno di chissà quali bestie immonde ed affamate.
    L’unica cosa che la spingeva a continuare e a non mollare era il pensiero di star facendo tutto quello per un bene superiore, che un giorno l’avrebbe potuta portare alla realizzazione del suo sogno. Facendo buon viso a cattivo gioco si decise che non si sarebbe arresa, facendo ricorso alla sua determinazione nel voler andare avanti senza cedere alle sue debolezze e arrivando infine alla capanna dove ci sarebbe stata ad attenderli la chunin del villaggio.
    No, non dirmi che dobbiamo entrare lì dentro. Non appena vide la baracca in cui avrebbero dovuto incontrare la loro reale capo squadra, ricadde nuovamente nello sconforto, pensando a quanto avrebbe dovuto essere invivibile quell’ammasso di legname tenuto su con la colla (parole sue), ma a giudicare dall’impressione che le fece la padrona che già ci viveva si convinse che doveva essere addirittura peggio del previsto. Oh cielo, sono circondata da barbari e primitivi.
    A malincuore si vide costretta ad accettare di entrare nella minuscola casetta, ma a quel punto si rese conto che l’interno era decisamente l’opposto di quello che appariva da fuori, completamente fornito di un arredamento di lusso e di un’aria particolarmente accogliente.
    Kiyomi rimase estremamente confortata da quell’ambiente, dopo aver passato l’ultimo giorno immersa in quello che per lei era lo squallore più totale, tirando un lungo sospiro di sollievo e sedendosi comodamente su uno dei cuscini appoggiati sul pavimento con estrema serenità. Ah, ci voleva proprio. Complimenti per l’arredamento. Finalmente poté riposare le gambe come si deve, rilassandosi completamente nell’ambiente asciutto e riscaldato dove si trovava. Approfittò senza perdere un solo istante per darsi un veloce colpo di spazzola ai capelli e rimettendoseli in un ordine quantomeno accettabile, pulendosi poi il viso con un fazzoletto di seta per togliersi di dosso la sensazione di sudicio che le aveva lasciato la camminata nel bosco.
    La grezza kunoichi, che tutto sembrava fuorché elegante nei suoi modi, aveva decisamente superato le aspettative della ragazza ricca, perché nonostante considerasse il suo modo di vestire completamente privo di gusto, l’aveva sorpresa con lo stile con cui aveva rimodernato un simile tugurio, ottenendo la sua attenzione sui dettagli che andò a spiegare subito dopo aver aspettato che si fossero accomodati tutti ai loro posti.
    Prima di ciò, mentre continuava a darsi una sistemata, gli altri cominciarono a presentarsi, cosa che dovette fare anche lei subito dopo.
    E va bene, se proprio dobbiamo collaborare. Salve, mi chiamo Kiyomi e sono specializzata in genjutsu. Mi sembra di essere ad una riunione di alcolisti anonimi, passiamo alle cose importanti. Era già la terza volta che si presentava a quei 2 ragazzi e non nascose che la cosa cominciò ad infastidirla, spingendo i presenti a proseguire con i dettagli della missione. A quel punto, Yayoi cominciò a spiegargli le informazioni di cui disponeva, mettendoli al corrente del luogo in cui avrebbero potuto trovare la cassetta e da chi era protetta. Non le sembrò per niente una cosa complicata ed la strategia di procedere con entrata irruenta le sembrò oltremodo perfetta per risolvere la situazione in quattro e quattr’otto. In fondo erano 3 ninja contro una massa di briganti probabilmente ubriachi, quanti problemi avrebbero mai potuto incontrare. L’unico intoppo, forse, sarebbe costituito dal fatto che non ci fossero porte sul retro con cui poter accedere più velocemente al piano inferiore e che quindi doveva per forza voler dire che avrebbero dovuto passare per la sala principale o dal lucernario al piano superiore.

    Nakora e Shingen esposero le loro idee, ma quest’ultimo sembrava voler provare un approccio meno violento, “notando” che le sue 2 compagne avrebbero potuto distrarre tutti quegli uomini immersi nei loro intenti, in modo da potersi infiltrare più liberamente all’interno dell’edificio.
    Per quanto l’allusione di quel ragazzino che sarebbe dovuto spettare a Kiyomi un simile compito, la infastidisse visibilmente, non poteva che ritenersi comunque soddisfatta dal fatto che lui la ritenesse più avvenente delle altre 2, riflettendo su quel piano che in fondo poteva anche definirsi fattibile.
    Io sono favorevole all’approccio violento, ma se vogliamo perdere tempo per infiltrarci, potremmo facilmente entrare dal lucernario del piano superiore. Come vi ho già detto, sono pratica di genjutsu, quindi io mi posso sdraiare sul vetro con un po’ di mercanzia in bella vista, loro si distraggono a guardarmi, rimangono abbagliati dalla mia tecnica accecante, e voi potete entrare comodamente a fare piazza pulita, mentre io mi rivesto. Così possiamo passare comodamente ai piani inferiori senza problemi.
    Oppure, se preferite potrei fare la parte della giocatrice d’azzardo, ma non incanterei nessuno con questi abiti raffinati, mi ci vorrebbe qualcosa di più scollato e squallido. Nakora, mi potresti prestare i tuoi vestiti, se sei d’accordo. Senza offesa, ovviamente: a te stanno benissimo.
    Disse, voltandosi verso la sua compagna di squadra ed alludendo ai suoi abiti decisamente troppo “eccentrici” per i suoi gusti, attendendo poi che venisse presa una decisione in merito alla strategia che avrebbero dovuto usare. Il suo sprezzante disprezzo per l'aspetto della sua compagna di squadra era evidente, ma sapeva bene come sfruttare falsi sorrisi e finti toni innocenti, in modo da sembrare credibile nell'intento di discolparsi qual'ora potesse essere sembrata troppo offensiva.
     
    .
28 replies since 17/9/2015, 17:50   604 views
  Share  
.