Una Cassetta Importante

[Quest di Villaggio - Grado D]

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  1. Bartok
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    Trovavo piuttosto divertenti le piccole scaramucce tra Kiyomi e Nakora. Chiunque avrebbe potuto notarlo dal ghigno soddisfatto comparso sul mio viso. Essendo cresciuto con una sorella minore ed un fratello maggiore, ero abituato a questo genere di provocazioni, quindi non le ritenevo strane o fuori luogo. All'inizio avevo pensato di aggiungere qualche battuta, giusto per buttare benzina sul fuoco, ma finii per rinunciare. Immischiarmi nei loro battibecchi mi avrebbe portato solo guai. Sarebbe stata una perdita di tempo e avrebbe potuto compromettere la buona riuscita della missione. Per recuperare la cassetta avremmo dovuto collaborare, cosa che sarebbe stata molto più semplice se fossimo riusciti a non odiarci.


    Dopo aver ascoltato tutti i nostri pareri, Nakora aveva proposto un nuovo piano d'azione. Benché non fossi del tutto soddisfatto, ai miei occhi appariva un compromesso tutto sommato ragionevole. Io e la Geisha con un pessimo carattere saremmo entrati dal lucernario, mentre la Genin avrebbe assaltato il covo dal piano terra. Speravo di poter sfruttare la confusione per sgattaiolare nel seminterrato a recuperare la cassetta. Non volevo che si rovinasse o peggio, pertanto ritenevo che si dovesse cercare di rubarla il prima possibile. Quando Kiyomi diede il proprio assenso a seguire le indicazioni di Nakora, anche io feci lo stesso. Va bene, questo nuovo piano mi sembra decisamente più adatto rispetto al precedente. Sprecare energie nello sconfiggere tutti quei banditi mi sembrava ancora poco saggio, tuttavia, le mie irruenti colleghe non erano della stessa opinione. Se fossi stato a capo del team, avrei insistito per un'infiltrazione molto più discreta, ma non ero nelle condizioni di fare una cosa simile. Inoltre, non volevo sembrare arrogante. D'altronde ero solo un studente alla sua prima missione. Mettersi a dare ordini sarebbe stato fuori luogo. I rumori provenienti dal mio stomaco mi convinsero ad abbandonare definitivamente la questione. Le razioni che avevo preparato per il viaggio non erano state sufficienti a saziarmi, quindi avevo una fame tremenda. Mi sorpresi di essermene accorto così tardi. Evidentemente la mia mente era così concentrato sulla missione da ignorare completamente i messaggi mandati dal mio fisico. Scoprì con sollievo che anche a Nakora si trovava nella mia stessa situazione. Seguendo il suo esempio, mi rivolsi a Yayoi. Concordo con Nakora! Perché non mangiamo qualcosa tutti insieme?


    [...]

    Più Kiyomi si impegnava per sembrare minacciosa e autoritaria, maggiore diventava il mio desiderio di farla arrabbiare. Le sue pretese e tutte quelle arie da nobildonna spocchiosa mi sembravano ridicole. Ascoltando le sue parole, le mie labbra si piegarono in un sorriso di scherno. Aveva avuto una buona idea, pertanto l'avrei assecondata. Ovviamente, ciò non mi avrebbe impedito di prendermi gioco di lei. In una situazione diversa, avrei calcato la mano, così da cercare di farla infuriare, ma il nostro compito richiedeva che fossimo il più discreti possibile. Quindi mi limitai a sussurrarle poche parole in tono canzonatorio. Al vostro servizio, principessa. Farò del mio meglio per evitare di farvi sfigurare. Mentre la ragazza si metteva in posizione, io estrassi il Kunai e mi prepararsi a scagliarlo contro il vetro. Completati i preparativi, presi la mira, cercando di colpire il suo obiettivo e non la ragazza. Quando l'arma impattò contro la superficie che li separava dall'interno dell'edificio, una pioggia di cristalli avrebbe invaso la stanza, permettendo a noi studenti di entrare. Dopo che Kiyomi ebbe eseguito il suo genjutsu, controllai che la ricetrasmittente fosse ben legata alla mia cintura - non volevo che si staccasse durante la caduta - e mi buttai nel passaggio delimitato da ciò che rimaneva dal lucernario. Se tutto fosse andato come previsto, sarei atterrato a pochi passi da lei, pronto ad affrontare i nemici che ci avrebbero attesi in quel luogo.
     
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