[Quest] Le Nuove Sette Spade

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  1. -Hidan
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    Le Nuove Sette Spade

    Topi in Trappola


    Il sangue della povera creatura si riversò sul mio viso e sui miei vestiti.
    I caldi fluidi dell'orso riscaldarono, anche se solo per un attimo, la mia gelida pelle. Tutti e tre i miei attacchi andarono a segno, portando al limite la resistenza del grande animale che, prima di cedere il passo definitivamente, cercò con un ultimo sforzo di richiamare - probabilmente - aiuto. Un debole e rauco ruggito primordiale, un ultimo vano tentativo di difendere quello che era il suo territorio.
    Quando il kunai trafisse il collo della bestia, vidi spegnersi la luce nei suoi occhi. « Mi spiace... » Sussurrai appena, prima di estrarre le armi dal corpo, tremante, della bestia, e scansarmi appena di qualche metro all'indietro per evitare che l'enorme corpo dell'animale mi schiacciasse. Il tonfo roco della carcassa riecheggiò nella grotta, perdendosi poi nel rumore della tempesta.
    Mi piegai sulle ginocchia, riponendo le lame nei loro rispettivi foderi e tasche, quindi chiusi gli occhi dell'animale. Era stato necessario. O lui o noi. « Dobbiamo togliere tutto il sangue dalla carcassa, almeno potremmo usare la sua carne come cibo. » Mi guardai i vestiti, per passare poi la mano destra sul volto, togliendo il sangue ancora caldo che scivolava sulla mia pelle. « Penso di essere un pò bruttino da guardare, vero? » Non riuscivo a capacitarmi di quanto sangue potessi avere addosso.

    E non mi capacitai neanche di quello che successe dopo qualche istante. Il rumore della tempesta che imperversava fuori era facilmente udibile, ma qualcosa incominciò a muoversi sopra di noi. « Mh? » Ancora con le gambe poggiate a terra, sentii il terreno vibrare. Sempre più. Poi l'intera caverna intorno a noi incominciò quasi a muoversi, e il rumore crebbe sempre più, fino a sovrastare quasi quello dei tuoni e della pioggia.
    La montagna intera incominciò a muoversi, a scivolare verso il basso. Finché non fu visibile anche ai nostri occhi. Non mi girai nemmeno, restai fermo quasi impassibile, guardando la nuda roccia di fronte a me. Sapevo già che era successo, e non mi credevo capace di controllarmi. I miei cloni, praticamente su quella che un tempo era l'entrata della caverna, rimasero anche loro immobili, quando la valanga arrivò. I loro piedi furono sommersi dalla neve, che arrivò fino ai polpacci praticamente. Buttai fuori l'aria, occhi chiusi, cercando di calmarmi. « Meika... Dimmi che non è vero e che ho preso una botta in testa mentre combattevo. Dimmelo, ti prego... » Purtroppo, però, era la cruda realtà.
    Incominciai a camminare per la grotta, cercando un modo per calmarmi e sfogare la mia rabbia mentre Meika stava esponendo il suo piano. Quando ebbe finito, ed io ebbi finito di sfogare la mia rabbia camminando, cercai anche io di dare un ordine mentale al mio flusso di pensieri. « Allora... Prima cosa, incominciamo a creare subito una via di fuga prima che la neve diventi ghiaccio. Ehi, voi! » Mi rivolsi ai miei due cloni, ancora immobili. « Mettete giù la legna e date il fuoco a Meika, subito dopo incominciate a scavare un tunnel! Cercate di farlo abbastanza grande da farci passare una persona, perciò state attenti a non farlo tropo largo... Potrebbe crollare tutto con la fortuna che abbiamo! » Mi girai dopo aver dato le disposizioni ai miei cloni, guardando la carcassa dell'orso. « Adesso sposterò l'orso in fondo alla caverna, cercherò di fargli uscire tutto il sangue e incomincerò a tagliare la pelliccia, dovrebbe uscirci una bella coperta calda! Poi più tardi incomincerò a tagliare la carne dell'orso, così che avremmo un bel pò di provviste. magari con un pò di pelliccia possiamo farci una sacca per portare la carne... Potrai risfoderare le tue doti da sarta. » Presi fiato, guardando Meika. « Si. Facciamo così. Tu pensa al fuoco e alla cena, io incomincio a lavorare con l'orsacchiotto. » Ripresi la lama dal fodero. « Ehi, voi! Su, non battete la fiacca, lavorate! » Urlai ai cloni, i quasi sfoderarono il fuuma kunai ed incominciarono ad usarlo per scavare un passaggio nella neve. Lo avrebbero impugnato a due mani, con la lama rivolta verso il basso, e approfittando della larga lama e della punta, lo avrebbero utilizzato quasi come un piccone. Grazie alla loro - ovvero alla mia - forza e al fuuma kunai, il muro di neve sarebbe stato particolarmente semplice da penetrare, soprattutto perché lavoravano in coppia. [Azione]

    Io, intanto, avrei spostato la carcassa fino in fondo alla grotta, facendola rotolare sul fianco. Una volta che fossi arrivato in fondo alla grotta, avrei tagliato la gola dell'animale orizzontalmente, e l'avrei posto a pancia sotto. In questo modo il sangue sarebbe defluito dal corpo, allagando la roccia circostante. A quel punto avrei incominciato ad intagliare il corpo dell'animale, procedendo a scuoiare la bestia per quanto possibile. L'operazione fu abbastanza lunga visto le dimensioni dell'orso, ma semplice grazie al fuuma kunai. Al termine delle operazioni, avrei avuto a disposizione un'enorme pelliccia che sarebbe potuta essere utilizzata come coperta per un letto matrimoniale. Avrei preso la pelliccia con entrambe le mani, mostrandola a Meika. « Ehi, ti piace come corredo nuziale? Ti porto in luna di miele al mare, giuro! » Avrei scherzato con l'Akuma, mentre mi avvicinavo a lei vicino alla piccola fiamma dove stava cuocendo il resto delle lepri. Dopo aver tolto con il piatto della lama quanto più possibile il sangue dall'interno della pelliccia, avrei messo questa vicino al fuoco, così da farla seccare velocemente. A quel punto le lepri erano quasi pronte, solo che io sembravo il peggiore macellaio di Oto per quanto sangue avevo addosso. « Ok, cerco di darmi una sciacquata con tutto questo ghiaccio... Mi bagnerò un pò, ma non posso restare coperto da tutto questo sangue... Puzzo. » Dissi serio. « Più del solito. » Aggiunsi scherzando.

    Mi avvicinai al grande muro di ghiaccio dove i miei cloni stavano lavorando e, sempre con il fuuma kunai, cercai di spezzare qualche pezzo di ghiaccio, mentre avrei utilizzato la neve più liquida per pulire le mani, il viso e il resto delle parti del corpo che avevo sporche di sangue. « Avrò un pò di freddo adesso, ma almeno c'è il fuocherello e siamo al chiuso. » Mi tolsi quindi la maglietta insanguinata e, portandola vicino al fuoco, incominciai a passarci il ghiaccio che avevo staccato precedentemente, facendolo sciogliere. Con l'acqua così ricavata, avrei preso a strofinare la maglietta, bagnandola e cercando di lavarla dal sangue animale come meglio fossi riuscito. Se fosse stato necessario, avrei ripetuto questa operazione tutte le volte necessarie per assicurarmi di non indossare vestiti palesemente insanguinati. Quando ottenni un risultato soddisfacente, avrei messo la maglietta ad asciugare vicino al fuoco, ed io mi sedetti vicino a Meika per consumare il lauto pasto.

    Mangiammo le lepri in silenzio, anche se relativamente al caldo. Il fuoco non era alto, ma bastava a riscaldarci vista anche l'assenza del vento in quella grotta. « Se sei d'accordo, mentre te finisci di essiccare la pelliccia, potrei incominciare a staccarne un pezzo. Possiamo ricavarci una sacca per le provviste, non credi? » Se Meika fosse stata d'accordo, avrei tagliato all'incirca un quarto della pelliccia e l'avrei aiutata a cucirla. Probabilmente avrebbe utilizzato altre tre o quattro dei kit medici che possedeva, ma il risultato sarebbe stato più che accettabile alla fine. Una bella sacca porta viveri che, insieme all'otre per l'acqua, era più di quanto sperato fino a poche ore prima. « Quando finiranno di scavare, se finiranno, l'otre e la sacca con i viveri le porteranno i miei cloni, così non avremo problemi di sorta e peso in eccesso. Giusto, scansafatiche?! » Gridai ai poveri cloni d'acqua che mugugnarono, mentre continuavano a lavorare. Non era facile essere me d'altronde, lo capivo. « Adesso cerchiamo di riposare... Per quanto possibile. » Ci sistemammo vicino al fuoco, con la coperta di pelliccia ormai pronta ad essere utilizzata. « Ragazzi, state attenti a rimanere abbastanza vicino a me. Ricordatevi, non oltre i trenta metri... » Speravo, ovviamente, che la distanza che avrebbero dovuto percorre fosse decisamente minore. « Riposiamo, forza... Non sia mai che questa giornata finisca! » Esclamai spazientito, mentre coprivo il mio corpo e quello di Meika con la pelliccia.
    Appoggiò la sua testa sulla mia spalla, scherzando sul fatto che puzzassi di sangue. Risi. « Anche tu non sei proprio un fiorellino se dobbiamo dirla tutta, eh! » Controbattei allo scherzo della ragazza. Tirai su la coperta, lasciando praticamente solo i volti scoperti, ma illuminati dalla piccola fiamma.
    « Si. Torneremo a casa, sani e salvi. » Risposi convinto. « E andremo a farci una bella vacanza al mare, con un bel clima soleggiato. » La guardai negli occhi, con tenerezza. Baciai la sua fronte. « Adesso dormi, resto sveglio un altro pò a controllare i lavoratori e il fuoco. »

     
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