Il Trono Infranto

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  1. Boreanz
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    Per un anno aveva vissuto ad Ame? A quelle parole, il Flagello rallentò impercettibilmente il suo passo. Il Risorto aveva la sua piena attenzione. Ascoltò il racconto del redivivo Kaguya, che lo informò della struttura a livelli del Villaggio della Pioggia; a quanto pareva, era prevista una specie di iniziazione per qualunque nuovo venuto, che doveva guadagnarsi l'accesso alle zone più elevate della città prestando servizio come guardia. Jeral serrò la mascella. Che regola sciocca. Sarebbe bastato inviare un servo in avanscoperta che, poi, lo lasciasse passare, insieme magari ad un'armata ai suoi ordini. Una simile faciloneria poteva essere motivata in due modi diversi: o i piani alti di Ame ritenevano che il loro covo non potesse essere trovato, oppure l'uomo-dio della Pioggia era sicuro oltre ogni limite del suo potere, in maniera tale da non credere di dover temere alcunché dall'esterno.

    « ... »

    Una linea di pensiero che, per certi versi, il Flagello stesso potrebbe avere adottato a ruoli scambiati. L'unico problema per il capo di Ame, però, era proprio che in quel caso sarebbe stato l'Immortale a bussare alle sue porte, con fragore sufficiente a costringerlo a farsi avanti di persona. O forse no. Dopotutto, l'Avatar aveva sperimentato sulla propria pelle un paio di settimane prima le conseguenze di un'infiltrazione effettuata senza le informazioni necessarie, come lo Shogenin stesso non mancò di fargli notare poco dopo. Un marchio di esperienza, quello. Del resto, c'era da aspettarselo da un mortale che aveva occupato la carica di Kage: anche se questi ultimi non erano che cani di mortali senza alcun valore se non la loro influenza indiretta sul mondo, il Flagello aveva sentito che portare il titolo di "Ombra" era sinonimo del riconoscimento della propria forza da parte di tutto il villaggio ninja e, per estensione, il paese di appartenenza.

    Non gli sfuggì la menzione che l'altro fece ad una seconda preda, oltre Hayate, che stava inseguendo con ferocia per perseguire la sua Vendetta. Che si trattasse di quel "pipistrello" che aveva menzionato nella Città Dolente? Poco importava dopotutto. Alla luce di quelle parole, forse avrebbe potuto indovinare per che scopo il Risorto avrebbe gradito il suo aiuto una volta terminata la piccola distrazione sotto la pioggia eterna.

    « Dunque il tuo scopo richiede il potere che solo un simile trono può dare? », chiese in risposta l'Avatar, il sollazzo evidente nella sua voce. « E sia, Risorto. Quando la testa del Re Mortale cadrà, potrai avere le forze di Ame ad aiutarti nella tua discesa verso la Vendetta. » Sottolineò accuratamente quelle ultime parole. Persino il Flagello aveva appresto che, in quel mondo, chi cercava vendetta prima o poi la trovava. E le conseguenze erano storia.

    Fece qualche altro passo, proseguendo verso il confine della Cascata.

    « Gli sciocchi, piccoli desideri che il cuore dei mortali riesce a concupire sono nel palmo della mia mano. » Qualcosa luccicava tra le pieghe dei suoi guanti neri. « Informarsi su di lui e trovarlo non sarà difficile. »

    Inclinò leggermente il capo in avanti, come desideroso di avvicinare il momento che la sua mente anticipava da tempo ormai.

    « Il tuo aiuto per entrare sarà prezioso. Eviteremo noie e potremo dirigerci subito nei luoghi giusti. » In effetti, il mistero che circondava la posizione del Villaggio della Pioggia sarebbe stato altrimenti un problema: si diceva che nessuno potesse trovarlo senza sapere già dove si trovasse.

    « Quanto a come togliere di mezzo il Re Mortale... », proseguì, e la brama nelle sue parole parve assumere connotati selvaggi.



    « ...una volta al mio cospetto, scoprirà di essere tale. »

    I suoi occhi amaranto scintillavano sinistri sotto il cappuccio, rilucendo di una bagliore malvagio. L'appetito di distruzione del Flagello Immortale era grande, in quell'occasione. Più grande che in molte altre. Ci sarebbero state violenza, sangue ed un'innumerevole quantità di morti nei giorni a venire. Come Jeral aveva detto all'interno della Città Dolente, il Risorto era il benvenuto a prenderne parte. Avrebbe avuto il defunto Kage una simile risolutezza d'animo? Era ciò che il Flagello desiderava scoprire, parlandogli in maniera così aperta e rendendogli noti i suoi piani. Dopotutto, per scegliere di gettarsi nella mischia insieme ad un altro, mortale o immortale che fosse, avrebbe prima dovuto scoprire di che pasta era fatto.

    « Mentre camminiamo, parlami della Pioggia. Fammi vedere ciò che hai visto in quell'anno. Voglio sapere tutto. »
     
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