L'arte della Guerra

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  1. Nevi
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    HrEKxIv
    Uno dopo l'altro tutti quanti avevano dato fondo ai bauli che custodivano nelle loro menti tutte quelle idea, purtroppo però la cosa stava degenerando e per tanto Diogenes stesso decise di porvi rimedio.
    Tirò fuori lui personalmente una cartina che mostrò ai presenti, dimostrando così che già aveva pensato lui a tutto.
    Lei dal suo canto la osservò portandosi una mano sotto il mento, osservandola e riflettendo.
    In effetti la strada tracciata da lui era molto più lunga di quelle previste, però com'era già stato detto in questo modo tutto il materiale sarebbe arrivato in sicurezza e senza problemi ad Oto.
    Se lui per primo era disposto ad allungare i tempi, allora per quanto la riguardava non c'era altro da dire.
    Puntò giusto lo sguardo su di lui, Diogenes, quando quest'ultimo disse che lei sarebbe dovuta rimanere li per diverso tempo, in modo da apprendere come costruire e smantellare quei macchinari.
    Non ne fu sorpresa più di tanto, difatti si limitò a riportare ambo le braccia all'altezza del pezzo, rimanendo in silenzio.
    Una sorta di prologo le era già stato dato prima di partire quando le era stato detto che sarebbero stati via per molto, molto tempo. Tuttavia di certo non si sarebbe aspettata di rimanere sola in quel luogo, evidentemente il Generale aveva altre cose da sbrigare nel mentre non meno importanti, e sinceramente dubitava che anche chiedendo qualcosa a riguardo avrebbe ricevuto una risposta sincera.
    Già una volta le era stato detto il falso, non vedeva perchè non sarebbe potuto accadere di nuovo.
    Stava per sospirare rassegnata all'idea che evidentemente era il suo destino era perculata sui nomi, quando Hoshi la sorpese ancora una volta prendendola così alla sprovvista.
    Una moltitudine di copie del rosso riempirono la stanza, facendola ritrovare schiacciata tra di esse per pochi istanti.
    Difatti il vero Hoshi diede un singolo ordine e ben presto il magazzino fu messo sottosopra, questa volta però nel senso buono della parola e difatti non c'erano più così tante robe sparse in giro.
    Sorrise divertita, scuotendo leggermente il capo per poi prendere e mollare una pacca sulla spalla del rosso.

    Grazie Hoshi ma non ti preoccupare per le prossime volte, non mi danno fastidio certe cose.

    Se poi si considerava soprattutto il fatto che si sarebbe sporcata di grasso e via discorrendo più in quei mesi, che durante tutta la sua vita messa assieme di certo si capiva come mai aveva detto una cosa del genere, senza considerare poi il fatto che sarebbe stata l'unica ragazza presente in quell'officina tra due uomini.
    Insomma già di suo non era poi così femminile, quell'esperienza probabilmente non avrebbe fatto altro che peggiorare la cosa.
    Comunque sia dopo quel piccolo episodio tornarono ai discorsi seri, con il rosso da una parte che parlava di possibili upgrade mentre Shinichi discuteva dei problemi logistici.
    Lei dal suo canto tutto quello che poteva fare al momento era ascoltare, oltre che imparare da quando stava sentendo.
    In fin dei conti era pur vero che lei era li solamente per imparare le cose di meccanica, ingegneria e via discorrendo. Cose legate come al trasporto di materiali o simili non la riguardavano, non al momento.
    Terminata quella parte Hoshi sembrò come colto da un'idea, e si allontanò giusto per un attimo salvo poi tornare indietro e chiedere a Shinichi di tenere in mano un meccanismo, il quale una volta azionato sparò con forza quello che era il proiettile improvvisato contro la parete.
    Ascoltò il parere di Shinichi, tuttavia non era d'accordo con quanto affermava sul trasporto delle persone e i problemi ad esso legate. Però non volle interromperlo, per tanto attese che giungesse fino alla fine del suo discorso.
    Non si curò per niente della parte riguardo il pagamento, quelli non erano affari suoi.

    Sinceramente mi trovo d'accordo con Hoshi, penso che utilizzarlo per il trasporto di persone sia possibile. Si tratta solamente di adeguare la forma del proiettile, mettendo qualche misura di sicurezza e rivestendo il primo con un materiale che garantisca l'immunità ai ninja all'interno nel momento dell'impatto, così come un rivestimento interno che gli isoli dall'effetto esterno. Per farlo virare e mirare, basterà un appoggio sottostante che permetti al cannone di essere alzato, abbassato, girato e via discorrendo di diversi gradi tramite l'ausilio di alcune leve.

    Quella volta fu lei a rimanere un attimo in silenzio, mentre si appoggiava in avanti mettendo entrambi i palmi delle mani sul tavolo e guardando i presenti.
    Non sapeva le cose tecniche, però ipotizzare era sempre possibile per mezzo delle conoscenze generali di cui si era in possesso.
    A quel punto riprese parola, spiegando come mai l'idea di utilizzarlo per il trasporto le piaceva tanto.

    Inoltre varrebbe la pena sperimentare e tentare, indipendentemente dal costo in energia che richiederà che è comunque risolvibile con dei miglioramenti. Pensate cosa vorrebbe dire essere in grado di schierare squadre di ninja a centinaia di metri di distanza senza alcun preavviso, tralasciando la confusione che creerebbe il proiettile stesso al momento dell'impatto oltre che il danno. Indubbiamente però, sarebbe un progetto da fare a parte che richiederebbe un certo numero di persone dedite unicamente a quello.

    Nonostante tutto se fosse stato possibile realizzare una cosa del genere, era inutile dire quanto sarebbe stato grande il vantaggio tattico di chi avesse avuto una cosa del genere.
    Difatti non disse nulla a riguardo, dopo il suo discorso quel dato era lasciato ben a intendere.
    Comunque sia come finì di parlare rimase in silenzio, in attesa di sentire le risposte di Diogenes a quanto avevano detto tutti loro.
     
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24 replies since 25/9/2015, 19:43   391 views
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