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La guardavo con un'espressione divertita dipinta in volto. Dalla nostra missione nel Bosco dei Sussurri non avevo molta simpatia per Kiyomi. Era del tutto incapace di empatia, egoista e viziata. Vederla in quelle condizioni non poteva che apparirmi con una sorte di lezione Karmica. Finalmente era stata ripagata con la sua stessa moneta. Mi dispiaceva solamente che la sua attendente avrebbe dovuto sorbirsi le intemperanza causate dal suo cattivo umore. Questa volta l'avevo fatta davvero arrabbiare. Kiyomi era riuscita a difendersi dai kunai che le avevo lanciato e dal primo fendente, ma, al mio secondo tentativo, la lama del dadao l'aveva raggiunta al ginocchio destro. Le avevo lasciato una bella ferita, ma sarebbe guarita in fretta. A guardarla bene non sembrava nemmeno troppo profonda. Inoltre, la domestica si era precipitata nel mezzo del campo di battaglia per soccorrerla. Aveva estratto alcune bende dalla borsa che portava con sé e aveva preso a trattare il taglio sulla gamba della padrona. Osservandola eseguire il proprio dovere in maniera tanto solerte, non potei che domandarmi che cosa la legasse a una ragazza tanto insopportabile. Il denaro? Speravo che almeno la pagassero bene. Mentre assistevo a quella scena, rinfoderai velocemente la mia spada. Era evidente che lo scontro fosse finito. Ed io avevo vinto. Sentì la tensione allentarsi e il dolore delle ferite tornare a tormentarmi. La concentrazione necessaria allo scontro mi aveva aiutato a sopportarlo, ma ora che ero più tranquillo non riuscivo più ad ignorarlo. Ovviamente, il mio volto sarebbe rimasto praticamente impassibile. Non avrei concesso nemmeno quella soddisfazione a Kiyomi. Inoltre, notai con piacere che la mia strategia aveva avuto successo. Attaccare con tutte le mie forze fin dai primi momenti, mi aveva permesso concludere velocemente lo scontro, obbligando l'avversario alla resa. Ero felice di essermi tolto velocemente da quell'impiccio. Quella vittoria era molto importante con me. I miei sforzi avevano prodotti frutti e speravo che anche i mie maestri lo riconoscessero. Una volta tornato a casa, avevo intenzione di mettermi al più presto a studiare l'arte medica, così da apprendere la tecnica segreta del mio clan.
Le minacce di Kiyomi interruppero il flusso dei mie pensieri, riportandomi alla realtà. Al suo odio risposi con la beffa. Sul mio volto si disegnò un ghigno di scherno e mi esibì in un inchino piuttosto teatrale. Ai suoi ordini principessa. Quando vorrà la mia spada sarà pronta a servirla. Non appena la ragazza salì sulla carrozza, accompagnata dalla sua attendente, sentì una presenza alle mie spalle. Complimenti fratellino! Un'altra sonora pacca sulla schiena rese ancor più ovvio che si trattasse di mio fratello. Su, ora torniamo a casa! Dobbiamo Festeggiare! Sorrisi e mi limitai a seguirlo. Ero troppo felice per arrabbiarmi.
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