L'orlo del Baratro

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    Incubi




    La mente umana è senza dubbio un luogo particolare, il suo modo di elaborare realtà che , per quanto assurde, sembrino reali nel mondo dei sogni è una capacità incredibile. A volte, ad esempio, puoi sognare di volare e quella situazione, così fuori dal normale, rappresenta per te in quel momento una verità ben lontana dall’assurdo, quasi come se non avessi mai fatto altro. Per questo motivo una volta che mi svegliai dal mio sonno mi parve di trovarmi nella mia camera, almeno ad un primo sguardo. Mi misi a sedere sul letto massaggiandomi il collo, cosa mi aveva svegliato? In casa regnava un silenzio quasi sacro, infranto solo da un lieve rumore continuo di sottofondo, quasi come uno strisciare, ma da dove veniva?

    -Ma… che diavolo?-

    Sussurrai una volta che il mio sguardo si posò sulla parete davanti a me.
    Uno strano e compulsivo muoversi la rivestiva interamente, sono una volta che mi fui avvicinato mi resi conto che era la parete stessa a muoversi sembravano radici rampicanti, ma come era possibile? Dove mi trovavo? Che stava succedendo?
    Mi voltai verso la finestra e rimasi pietrificato dalla visione di quella che era supposta essere la luna.

    “Un sogno”

    Pensai tra me e me. Non ero solito vivere le esperienze oniriche in maniera concreta e soprattutto, se davvero era un sogno, perché adesso che me ne ero reso conto, adesso che avevo ripreso la mia coscienza di me stesso, non mi stavo svegliando?
    Non ebbi troppo tempo per riflettere su questi fatti in quanto improvvisamente mi resi conto che i miei piedi stavano affondando in una specie di fanghiglia, era comparsa adesso o vi era sempre stata e la mia mente era riuscita ad elaborarla solo ora?
    Cercai di mantenere la calma e mi discostai dalla parete muovendomi verso il centro della stanza.

    “Cosa mi sta succedendo? Pensa Sho, pensa, solitamente i sogni sono ripercussioni delle azioni giornaliere o espressione del subconscio, cosa vuol dire tutto questo?”

    Analizzando l’ambiente attorno a me notai che anche la melma a terra sembrava viva e tentava di invadere lo spazio delle pareti, la situazione era sempre più strana ed io , lentamente, non riuscivo più a mantenere la freddezza necessaria per un’analisi corretta dei fatti. Sentivo il battito cardiaco aumentare velocemente di frequenza, ma ancora una volta, era davvero il mio battito cardiaco?
    L’aria divenne difficile da respirare, come se alla mia cassa toracica fosse impedita l’espansione, stavo morendo? No, impossibile, ci si sveglia sempre dai sogni nell’attimo che precede la morte. Il mio corpo però sembrava non capire questo concetto che la mia mente con forza cercava di imporgli. I battiti aumentarono ancora nel tentativo del cuore di irrorare l’organismo delle scarse riserve di ossigeno contenute nel sangue mentre sentivo intorpidirsi le estremità delle dita di mani e piedi, la vasocostrizione dei distretti distali del corpo avrebbe dovuto tenere in vita gli organi principali, ma per quanto ancora? Ma soprattutto, se quello era davvero un sogno, perché era tutto così reale?
    Durante le mie riflessioni, sempre più sconnesse e rapide a causa del crescente stato d’ansia, la parete davanti ai miei occhi si aprì lasciandomi vedere ciò che vie era dietro.

    -Un…iride?-

    Sussurrai con voce quasi strozzata. Non avevo dubbi che quella fosse veramente un’iride, la domanda era piuttosto riferita a cosa appartenesse tale occhio, un essere senza dubbio gigantesco.
    Fui inondato da una grande quantità di aria calda ed umida, un respiro forse? Sentii quindi l’occhio della bestia penetrarmi nell’anima, un flusso immenso di emozioni coinvolgermi. Sentivo tutte le emozioni possibile, eppure anche nessuna, ero in balia di un flusso troppo grande per me da comprendere. Sentivo la testa esplodere mentre la testa continuava a straziarmi l’anima.
    A fatica portai le mani sulla testa e strinsi forte i capelli, quasi come se quell’azione fisica di pressione avesse potuto restringere l’effetto che la bestia stava esercitando su di me.

    -BASTAAAAAA!-

    Urlai.
    Non riuscivo più resistere a tale pressione mentale, la mia mente stava bruciando mentre la mi coscienza svaniva. Caddi in ginocchio nella melma, stremato, distrutto.

    -Basta….-

    Volevo urlare, ma uscì fuori solo un sussurro, caddi in avanti con la faccia nella melma, incapace oramai di controllare il mio corpo.
    Mi risvegliai completamente sudato.

    “Solo un incubo…”

    Pensai sollevato. Il respiro era ancora affannato ed il battito cardiaco elevato. Mi sedetti sul letto e poggiai la testa tra le mani, mi accorpi quindi che erano bagnate.

    -Ma…-

    Sussurrai discostandomi le mani dal volto per permettermi di vedere cosa si trovasse su di esse. Sangue.

    -CAZZO!-

    Trasalii e saltai fuori dal letto, solo allora percepii il sapore ferroso del sangue nella mia bocca e vidi i piedi sporchi di fanghiglia. Ma di chi era quel sangue? E soprattutto, stavo ancora dormendo? Mi guardai attorno, la camera stavolta sembrava effettivamente essere la mia.

    A i u t a m i



    Una voce potente, eppure bisognosa d’ aiuto, risuonò nella mia testa. Non era più un semplice incubo, qualcosa stava accadendo.
    Per sincerarmi di non essere preda di un’illusione utilizzai la tecnica del Rilascio.

    [Nel caso questa non funzionasse]

    Niente, mi trovavo ancora lì, sporco di sangue e melma, incapace di dire se mi trovassi nella realtà o meno.

    -Calma, calma..CALMATI CAZZO!-

    Poi ebbi un’idea. Corsi alla mia scrivania ed aprii il primo cassetto, in esso tenevo i vari appunti che avevo utilizzato per il progetto della prigione. Era risaputo che nei sogni era impossibile leggere, pertanto se fossi riuscito a decifrare le scritte che io stesso avevo fatto avrei avuto la conferma di non essere in un sogno.
    Dentro di me speravo tanto di non riuscirci, avrebbe voluto dire che stavo ancora sognando, una condizione più facile da accettare che non quella dell’essere sveglio, e che quindi mi era veramente successa qualcosa che non riuscivo a decifrare.

    In ogni caso, sogno o meno, c'era qualcosa che non quadrava: ero sporco di sangue e fango eppure la mia stanza pareva, almeno ad un primo sguardo, intonsa. Avrei quindi cercato possibili indizi su cosa mi stessa accadendo.

    Edited by S h o ! - 27/9/2015, 13:35
     
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