L'orlo del Baratro

[TS I]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. F e n i x
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,992
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Il Jinchuriki








    Il Colosso osservò il giovane shinobi riprendersi, inizialmente stranito, spaventato da quell’evento iniziava probabilmente ad auto rassicurarsi che tutto fosse finito ed impacchettato, un brutto capitolo ormai chiuso.
    Sorrise quando Sho lo ringraziò.

    Grazie a te.
    È così raro che qualcuno riconosca i miei sforzi che mi tocca pure ringraziare quando succede.


    Aggiunse una sfumatura ironica alla sua espressione per poi mutarla in fretta prendendo un gran respiro.

    Ti giustifica invece, per tua fortuna lo fa, altrimenti il buco ora l’avresti in mezzo alla fronte.
    Non sei il primo a cui capita tutto questo, anzi, per quanto ne so io sei almeno il secondo.


    Ammise con uno sguardo d’intesa.

    Per il resto non galoppare troppo, il Gobi non si è legato a te, non sarebbe possibile.
    Se un demone fosse in grado di legarsi ad un essere umano vorrebbe dire che il suo chakra è libero, ed in questo caso non avrebbe alcuna ragione di vedersi limitato in un corpo debole come quello di un essere umano.


    Ohh già, mi sembrava che ci fosse un motivo per cui IO volevo la libertà e NON una finestra sul mondo esterno divisa in due antine tonde e colorate da un centimetro di diametro.

    Il nostro caso è differente, avanti, è tutte volte la stessa storia.
    Tu volevi mettermi nel sacco e dartela a gambe mentre io non gradivo che il mio villaggio venisse distrutto nella transizione.
    Dopo di quello è stato… come poterlo definire… competizione?
    E dopo la competizione sono arrivate le prove per ottenere una fiducia che forse non era poi così assurdo concedere fin dall’inizio.


    Si si, ma quello imprigionato resto comunque io.

    Si, certo, ma ora non vorremmo dimenticarci di quante volte hai distrutto il villaggio spero.

    Dettagli.

    Beh certo, civili schiacciati sotto le tue zampette soffici, dettagli.

    Vedi, i Biju hanno un modo particolare di comunicare, cercare di paragonarli ad un essere umano è errato, agli effetti la loro vita, la loro età ed esistenza è su un piano del tutto differente dall’esperienza umana.
    Pensaci, se due esseri umani comunicassero mentalmente cosa succederebbe?
    Nulla.
    Magari l’uno potrebbe sentire le emozioni dell’altro in una maniera leggermente più intensa, rivivendo un esperienza che però rimane comunque umana.
    Ma cosa succede se a comunicare con l’essere umano è qualcosa che ha vissuto almeno cento volte tanto, accumulando emozioni per tutto questo tempo?
    Nel momento stesso in cui vengono a contatto è il panico, per un Demone è come osservare un sassolino ai bordi di una strada sterrata, ma per l’essere umano?
    Beh, l’hai provato.
    Non conoscere il metodo, non avere una mente forte o preparata può renderti una marionetta, e gli effetti sono palaesi.


    Indicò i due cadaveri.

    Ma, perché proprio loro?
    Semplice, il demone li ha visti, o percepiti se preferisci.
    Sono due shinobi specializzati a resistere al controllo del Biju, e da quanto ho visto hanno cercato di farti apprendere, anche se ridotti in quelle condizioni non era possibile. Come ci riuscivano a respingere il demone?
    Immagina, e so che lo farai senza troppo sforzo, una marea, uno tsunami dalle dimensioni inaudite.
    Ad opporsi un castello di sabbia.
    Non penso debba dirti tra i due è il demone e chi l’uomo.


    Nuovamente quello sguardo d’intesa.

    Il castello di sabbia, poveretto, per quanto si possa impegnare, per quanto possa crescere, verrà sempre sfaldato perché contro l’acqua non ha nessun tipo di difesa.
    Quale era quindi l’obiettivo di quel corpo speciale?
    Legare ogni emozione, ogni chicco di sabbia con la malta, concentrare il tutto e renderlo solido e stabile in modo da fendere l’onda e farsi scivolare tutto addosso.
    E la malta?
    Beh, una SINGOLA emozione in grado di tenere coese tutte le altre, qualcosa di puro e incontrastabile, una morale magari.


    O la sete di potere.

    Commentò la Volpe.

    Ancora?
    Ho già detto che i miei intenti erano più che nobili, ma hai voluto strafare tu.


    Questo li rende però dei pessimi jinchuriki in quanto diventano del tutto impermeabili a delle sensazioni che è comunque necessario conoscere ed accettare per poter fraternizzare.

    Mise un particolare accendo sull’ultima parola.

    Oh invece tu si che sei esperto!

    Vogliamo mettere in conto almeno l’impegno?
    O devo ricordarti che ho atterrato un drago grande quanto te senza alcun aiuto mentre quella checca del mizukage era trasformato in un grillo gigante?


    Non è che ti salvi solamente con quello ora eh…

    Io non necessito di salvezza, non ho fatto assolutamente nulla di male.

    Oh no, certo no, queste sbarre qui li ho messe io, son così belle che ho deciso di chiuder mici dentro.

    Ma dicevo, i Biju comunicano in maniera particolare, sono in grado di scavarti dentro arrivando a proiettarsi in un subconscio condiviso tra lui e te.

    Efficace, non particolare.

    Li dentro si raccolgono per metafore visive le cose che il demone vuole trasmettere.
    Una richiesta d’aiuto ma anche…


    Sospiro gravemente.

    …cose incontrollate, cose che neanche un demone può combattere, cosa che filtrano malgrado la loro volontà.
    La Follia è un avversario senza forza, senza corpo, l’unico vantaggio che un ammasso di emozioni e chakra come i demoni hanno è che possono riconoscerla, possono mostrarla.
    La sfortuna è che non sono certi del fatto che qualcuno


    E indicò Sho.

    Possa comprenderli.
    E tutto questo mare di parole era il preambolo.
    Considerando emozioni e chakra il loro potere, il primo a livello psicologico verso gli umani, il secondo fisico, e dando per scontato che la follia non siano altro che emozioni distorte… cosa se ne ottiene?
    Una malattia trasmissibile, così come riescono a trasmettere la loro coscienza riescono a trasmettere ciò che la infetta.
    E di conseguenza infettare.
    Tu non hai conosciuto il Gobi, hai conosciuto la sua croce.
    E non sei stato in grado di spezzarla.


    Si fermò a riflettere qualche secondo strofinandosi il mento.

    Non è semplice dire cosa sia reale e cosa non lo sia, quello che vedevi nella stanza nei tuoi sogni era reale ed accadeva dentro di te.
    Puoi dire che la rappresentazione visiva e sensoriale di una malattia e di un emozione è reale?
    Puoi dire che un pensiero generato dalla tua mente si possa materializzare davanti a te in un sogno?
    Puoi dire che materializzare un sogno all’interno del proprio subconscio è possibile e che ciò lo renda reale?
    Se la risposta è si, ed un Biju può farlo, allora si, era tutto reale. Di fatto stavi vedendo cosa stava accadendo alla tua mente.
    Se la risposta è no, beh, hai appena imparato che la tua condizione di essere umano limita estremamente la tua fantasia.


    Si alzò, facendo qualche passo per la stanza.

    Il problema VERO è cosa hai visto.
    Quella melma che ha avuto la meglio sul Biju e per pura fortuna non su di te, erano… emozioni, pensieri, ricordi un misto di queste cose amalgamate e putrefatte dalla follia.
    Hai avuto la possibilità di vedere cosa succede secondo un Biju alla sua mente quando questa viene ottenebrata dalla follia.


    Guardò Sho.

    Ma tu in tutto questo che ruolo avevi?
    Perché in tutto questo marasma proprio te?


    Chissà cosa nasconde il marmocchio nel profondo.

    Persino la volpe affilò lo sguardo incuriosita, maliziosa.
    Ancora, in effetti, non sapeva per quale ragione il Gobi si fosse messo in contatto con Sho, poteva ipotizzare che l’avesse individuato durante il suo trasporto e si fosse connesso con lui quasi per caso, ma non era mai propriamente vero, i biju sceglievano sempre e non lo facevano mai per caso, venivano sempre attratti da qualcosa.
    Era possibile che nel suo profondo Sho nascondesse qualcosa in grado di attrarre il Gobi?





    CITAZIONE
    NB
    C’è sicuramente qualcosa, lavora un po’ con l’introspezione e dammi la tua versione.
    Diciamo che il primo combattimento col demone si fa con la mente, per cui avvantaggiati cercando di scoprire come difenderti o dove potrebbe attaccarti
     
    .
18 replies since 26/9/2015, 00:13   277 views
  Share  
.