La Foglia e la Serpe

[Corso Base per Hiro Abe]

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  1. Nevi
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    HrEKxIv
    CHE CAZZO VUOI DIRE?! EH?!

    Ci mancò poco che non tirasse il piatto di famiglia in faccia alla guardia che si era presentata davanti a casa sua.
    Doveva aver sentito male, assolutamente, non poteva star accadendo così velocemente!
    Lo guardò in cagnesco, le palpebre quasi totalmente chiuse con le iridi ridotte a due fessure, giusto il verde acqua di quest'ultime si notava appena per via del riflesso che emettevano i raggi di sole toccandole.
    Il tizio doveva essere uno nuovo, probabilmente allo stesso livello di quello che aveva picchiato nel suo addestramento qualche mese prima, tuttavia visto che indossava un cappello con una visiera abbastanza ampia non riusciva a intravedere il volto.
    Anzi a dirla tutta il ragazzo stesso la teneva abbassata con una mano, forse temendo di venire preso a calci se l'avesse rivisto nei pressi di casa sua.
    Non riusciva a credere quanto le era stato appena riferito, era troppo presto! Deveraux l'aveva addestrata veramente poco tempo fa, e lui almeno era un Guardiano... Come poteva lei fare lo stesso? Non era neanche lontanamente comparabile al suo livello.
    Comunque sia il ragazzo - decisamente giovane vista la sua reazione - stava sudando freddo, e si poteva vedere chiaramente come non vedesse l'ora di allontanarsi il più velocemente possibile da quella Genin con cui l'avevano mandata a parlare, considerato il fatto che era completamente fuori di sè.
    Ripetè appena un'ultima volta quello che gli era stato detto di riferire.

    O-oggi arriverà un ninja da Konoha, l'Accademia ha deciso che sarà lei ad addestrarlo... Le auguro una buona giornata! Arrivederci!!

    Senza attendere un istante di più se ne andò allontanandosi il più in fretta possibile.
    Lei dal suo canto lo guardò come se lo volesse incenerire solo con lo sguardo, tuttavia per sua sfortuna ancora non riusciva a fare cose del genere, però le sarebbe piaciuto imparare almeno per togliersi piccoli sfizi come in quel momento.
    Sospirò visibilmente arrabbiata, salvo poi voltarsi e tornare dentro casa sbattendo con forza la porta alle sue spalle.
    Doveva ringraziare il cielo che in quel momento fosse da sola dentro casa, altrimenti Yushino gliel'avrebbe cantate quattro per come aveva trattato quel povero ragazzo, d'altronde ambasciator non porta pena no?
    A passo pesante andò dritta in camera sua, voltandosi a piedi uniti all'ultimo istante prima di toccare con le punte il letto per poi lasciarsi cadere indietro e atterrare così sul materasso con un tonfo sordo.
    La sua mente da che pochi istanti prima era un oceano violaceo ma limpido, cristallino, tant'è che potevi vedere il fondo ora era diventata una tempesta di quelle tremende, dove le onde raggiungevano svariati metri di altezza e divoravano tutte le imbarcazioni che trovavano lungo il loro tragitto.
    Ma che diavolo era passato per la testa ai piani alti? Era vero che i suoi progressi erano stati decisamente rapidi, però erano passati pochi mesi da quand'era diventata Genin.
    Possibile che volesserlo già metterla a insegnare alle nuove leve? E per di più a studenti che non erano nemmeno di Oto, bensì di Konoha! Di un altro villaggio.
    Certo non c'era da sorprendersi più di tanto, contando che da quando era nata l'alleanza accademica vedere studenti venire mandati ad addestrarsi in villaggi al di fuori del proprio non era esattamente una novità.
    Però lei non voleva una responsabilità del genere.
    Afferrò con entrambe le mani il cuscino che si trovava di fianco a lei, portandoselo sul viso e soffocandovi così un urlo.
    Un attimo dopo se lo levò dal viso, buttandolo da parte e prendendo un bel respiro. Ora che si era sfogata andava meglio.
    Si alzò dal letto andando al lavandino del bagno, e senza pensarci accese al massimo l'acqua fredda per poi raccoglierla con entrambe le mani e buttarsela in viso.
    Successivamente chiuse l'acqua, guardandosi un attimo allo specchio con le mani che andavano ad appoggiarsi ai bordi del lavandino.
    Doveva calmarsi, era una sfida come un'altra.
    Era entrata nel Bosco dei Sussurri da Studente, riuscendo anche ad uscirne viva e se era riuscita a fare una cosa del genere non vedeva perchè non poteva riuscire ad addestrare uno studente.
    Uscì fuori dal bagno togliendosi di dosso la biancheria intima che usava per dormire, iniziando così a vestirsi e preparando l'equipaggiamento.
    Erano appena le nove di mattina ma da quanto aveva capito, il ragazzo sarebbe giunto tra non molto. All'incirca verso le dieci e mezza sarebbe dovuto arrivare, e lei doveva già trovarsi in Accademia per quell'ora.
    Una volta vestita si assicurò i borsellini alla cintura per poi guardarsi un'ultima volta allo specchio, giusto per essere sicura che non si fosse dimenticata nulla.
    Fatto questo andò dritta verso l'uscita di casa, il passo spedito e anche abbastanza pesante a dirla tutta.
    Una volta fuori andò dritta senza alcuna deviazione verso l'Accademia.

    [...]

    Hiro sarebbe stato accompagnato fino all'entrata dell'edificio, salvo poi essere lasciato da solo dopo qualche dritta su dove sarebbe dovuto andare.
    Visto l'orario c'era un via vai continuo al momento, ragazzi e ragazze di tutte le età andavano e venivano, tuttavia dall'espressione che avevano sul volto la maggior parte di loro si poteva vedere come rispettassero quel luogo.
    Erano ben consci che si trattava non solo di un posto dove la cultura ninja veniva diffusa ai giovani, bensì di un qualcosa di vitale importanza dove vi avveniva un continuo scambio di abilità, conoscenze e via discorrendo.
    Avanzando avrebbe potuto notare come anche i bambini più piccoli si allenavano nel combattimento senza remora alcuna, gli istruttori stessi non osavano interromperli neanche quando uno dei due si feriva veramente.
    Oto era sempre stata così, tutti quanti quelli che desideravano diventare ninja dovevano dare il massimo fin dall'inizio e l'unico limite, era quello che si imponevano loro stessi.
    In un certo senso poteva sembrare come se vi fosse una corsa matta al potere, una follia che però in quel villaggio era la norma e che nessuno osava contraddire.
    Al momento lei, Nakora, si trovava nel cortile più interno.
    Per raggiungerlo Hiro avrebbe dovuto procedere lungo l'entrata, per poi salire i primi scalini inoltrandosi così nell'edificio principale.
    Sinceramente non aveva pensato a un modo preciso con cui addestrarlo il giovane, avrebbe improvvisato sul momento.
    Non era come il suo sensei, Deveraux, che riusciva ad essere ben organizzato e via discorrendo. Lei preferiva di gran lunga seguire gli impulsi che le venivano sul momento.
    In ogni caso aveva fatto sgomberare quello spiazzo, non era troppo grande difatti risultava essere un'area grande appena una quindicina di metri, inoltre di solito era inutilizzata per tanto non c'erano stati problemi a riguardo.
    Come Hiro fosse entrato all'interno della stanza avrebbe avuto modo di notare come fosse a cielo aperto, al centro vi era una sorta di minuscola arena col pavimento ricoperto di sabbia.
    Tutt'attorno vi era un colonnato di un rosso vermiglio atte a sorreggere il tetto che ricopriva il resto dell'Accademia.
    Non vi era nessuno eccetto una ragazza appoggiata di schiena contro una delle colonne, la quale come lo vide sorrise leggermente.
    Alla fine dunque era arrivato.
    Si trattava di un ragazzino all'apparenza molto gracile, oltre che essere decisamente più basso di lei di diversi centimetri.
    Indossava un abbigliamento abbastanza sportivo, senza dubbio adatto visto che la situazione richiedeva prima di tutto di essere comodi e potersi muovere liberamente, i capelli erano rossi. Un dettaglio curioso e in contrasto con tutto il resto.
    Si avvicinò alla sua figura, fermandosi appena ad un paio di metri per poi allungare il braccio con la mano aperta, tesa.
    Bere un po' di alcool nell'attesa le aveva fatto decisamente distendere i nervi, mettendola di buon umore.
    Guardandolo dritto in volto prese parola, il tono pacato e tranquillo.

    Piacere, io sono Nakora. Oggi ti addestrerò io. Te devi essere lo studente di Konoha, giusto?

    Subito dopo si sarebbe ritratta leggermente, portando le braccia conserte e piegando leggermente la testolina di lato quasi lo stesse studiando. Fu appena un istante dopo il quale tornò in posizione eretta.

    Da quanto ho capito sei al termine dell'Accademia, di conseguenza dovresti essere in grado di meritarti il titolo di Genin. Adesso, non so cosa vi insegnano al vostro villaggio, quindi io mi atterrò al nostro modo di fare.
    Se diventerai Genin, dovrai diventare molto più responsabile di quanto sei ora. Avrai le prime vere missioni, e sarai considerato a tutti gli effetti un ninja del tuo villaggio.


    In quel momento sollevò un braccio, tendendolo verso di lui e indicandolo con l'indice.
    Fu un gesto di pochi istanti dopo i quali portò entrambe le braccia lungo i fianchi, morbide.

    Proteggilo, segui sempre le tue motivazioni e fregatene di quello che pensano gli altri riguardo il tuo modo d'essere e le tue scelte. Queste sono le uniche cose che mi sento di consigliarti.
    Ora parlami pure un po' di te, avanti.




    Bon semplice post di narrazione :sisi: descrivi il tuo viaggio, come ti sei sentito, cosa hai visto, le emozioni, le tue impressioni e via discorrendo.

     
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15 replies since 26/9/2015, 17:36   211 views
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