Vecchio Covo della Radice

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  1. Jotaro Jaku
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    Raizen apparve dal nulla, era molto diverso da Shika; quel ragazzino era sempre appallottolato nella sua sedia nel suo ufficio; questo nuovo Hokage appariva e scompariva dal nulla, chissà per quale motivo era così strano. Qualità che in ogni caso non dispiaceva ad Oboro. Il decimo salutò la Vespa, che rispose con un breve inchino, quindi la invitò a seguirlo, e l'invito fu accolto. I due si incamminarono verso la zona più oscura della costruzione, dove a quanto pare era presente una sorta di entrata. Una grossa porta molto massiccia e imponente, persino esagerata per il luogo dove si trovavano.
    Una era aperta. Oboro non sapeva chi avesse aperto quella porta; si trovava lì da un po' di tempo, dato che era sempre in anticipo sugli appuntamenti, e non aveva notato nessuno avvicinarsi o allontanarsi. In breve partì una spiegazione del Kage sul funzionamento dell'organizzazione che aveva un tempo sede in quel posto, e sul come i membri potevano accedervi: tramite quelle porte.

    - Questo Essere pensa sia strano difendersi lasciando una porta aperta...- E lo pensava davvero, la radice non poteva davvero aspettarsi che le loro porte magiche avrebbero difeso la loro organizzazione da qualunque nemico...Che fossero state le porte o altro, il motivo della loro estinzione, a Oboro non fu dato sapere.
    Avvicinandosi, la ninja potè analizzare bene il funzionamento delle porte; ingegnose, erano robuste, e infilate in un marchingegno che le rendeva praticamente impenetrabili una volta chiuse...sembrava quasi che lo scopo di tutto ciò fosse non tanto tenere fuori gli intrusi, ma imprigionarli.
    Oboro non temeva una porta, era da poco stata quasi divorata dai propri insetti, non sarebbe stata una porta a impensierirla, a maggior ragione se stava entrando lì dentro con il suo Kage. Qualunque cosa avesse attirato l'attenzione del decimo in quel posto, doveva essere seria, quindi non ci pensò un'istante, e seguì la figura del capovillaggio dentro alla struttura, scomparendo nell'oscurità.
    Porte della fede? Oboro non aveva fede in nulla, per lei la fede e le preghiere erano una cosa stupida; solo la necessità era importante, e se la necessità di proteggere il villaggio le richiedeva di attraversare una porta che avrebbe potuto ucciderla, avrebbe attraversato quella porta. Se fosse rimasta incastrata avrebbe distrutto il palazzo, se fosse stata attaccata avrebbe sterminato ogni forma di vita, perchè aveva fiducia nel suo superiore, e sapeva di trovarsi lì per un'unica ragione, la foglia.
    Presto avrebbe scoperto cosa si celava nelle profondità di quello strano castello di cemento creato da questa fantomatica Radice, sicuramente Oboro pensò che quel luogo pareva davvero ospitale per un eventuale nido dove potersi trasferire...Una volta fatti i dovuti cambi di arredamento s'intende.
     
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