-
Jotaro Jaku.
Necessità
Quando il Kage se ne uscì con quella che Oboro credette essere una battuta scherzosa, la donna non rispose, si limitò a trasformare la sua espressione in una smorfia di disaccordo. Lei era ovviamente superiore, a sua opinione, di una cosa del genere. Non lo aveva ancora mai apertamente affermato con Raizen, ma al di là della sofferenza del suo cambiamento, che il suo ancora presente lato femminile provava, da studiosa era molto orgogliosa della sua nuova situazione, ed essere paragonata ad un virus, per quanto furbo ed evoluto potesse essere, non le andava molto a genio.
Ne seguì un'amara sorpresa. Per qualche ragione, da un luogo imprecisato della stanza, fece la sua comparsa un suono elettronico, come una traccia audio, quindi una voce risuonò nel nulla, risultando quasi di difficile comprensione, blaterando qualcosa come un interfono rotto. Pochi istanti e davanti ai due ninja, uno strano ologramma o una cosa del genere, iniziò a parlare, narrando come grazie ad un metodo nuovo, avevano permesso alla loro creazione di evolversi al di fuori di uno spazio controllato; ma la cosa che dava più mal di stomaco ad Oboro, era che la strana figura non si stava solo rivolgendo a lei, ma stava proprio parlando, di lei.
Senza dubbio, la voce vagamente maschile si stava riferendo all'Aburame, come fosse una cavia di un esperimento, come si era evoluta, e utilizzava un gergo scientifico, non era uno sprovveduto nè un poveretto improvvisato, anzi era quasi soddisfatto di come Oboro si era adattata al suo nuovo corpo. Lei non capiva. Non capiva cosa c'entrasse lei con tutto questo, con questo posto e con questi "progetti"; dopotutto se era nelle sue condizioni, era per via dell'incidente nell'ufficio di Raizen, non certo per un progetto scientifico.
Anche se...
Era stato proprio Raizen a trasformarla in quello che era oggi creando un disturbo nella sua colonia, oltretutto il Kage aveva affermato di essere a conoscenza della colonia di Oboro da prima che lei lo rivelasse, ed era stato sempre lui ad invitarla in quel luogo, e a spiegarle come si entrava, era stato sempre lui a portala fino alla fine di quel laboratorio, ma se davvero non sapeva nulla della base della radice, cosa ci facevano in quel luogo? Come sapeva il Kage come accedere al punto più remoto di quel nascondiglio se davvero non c'era mai stato. A quel punto, Oboro era convinta di una sola cosa, il suo Kage l'aveva tradita, l'aveva usata come esperimento assieme a misteriosi complici, forse per tapparle la bocca per qualche missione fatta in passato, forse erano stati gli stessi Aburame a contattare il kage per assassinare Oboro perchè magari, anche se lei lo riteneva impossibile, avevano scoperto le sue coltivazioni di insetti. Non aveva più scampo, Raizen l'aveva portata lì per toglierla di mezzo o usarla come cavia, non poteva sfuggirgli, non da quel luogo e con tutte quelle ferite; doveva impedire che il progetto in questione venisse portato a termine, doveva avvertire dei veri intenti del Kage, ma non sapeva come. Tirò fuori un kunai e lo impugnò nella mano destra, fissando Raizen. Si aspettava di essere attaccata, da un momento all'altro.
- Perchè Raizen, perchè mi hai fatto questo. Morirò prima di essere usata da voi balordi. -
E stava per portarsi il kunai alla gola, quando vide il kage voltarsi di scatto dandole le spalle, ma senza capirne il motivo. La voce atona quindi pronunciò delle parole che nell'enfasi del momento, l'Aburame non riuscì a cogliere, quindi sentì un pizzico nella caviglia sinistra. Giusto un istante, per visualizzare la minaccia, un ago, e di sentire come un dolore di bruciatura interna di corrosione, come quella provata pochi minuti prima dagli attacchi della creatura malforme, che subito rilasciò la totalità di insetti che poteva controllare, si chinò a terra, rannicchiandosi, e creò una bolla di insetti tutto attorno a sè. Le creature erano come impazzite, sussultavano e si muovevano freneticamente rendendo impossibile vedere all'interno del bozzolo.
Un suono secco, come di una sferzata, e lo sciame si rilassò. Ne uscì Oboro, in piedi ma leggermente piegata sul piede destro, aveva in mano un kunai gocciolante di rosso, e nella mano quello che chiaramente era il suo piede sinistro, mozzato di netto all'altezza della caviglia, malleolo compreso.
Il suo corpo invece, non ne era privo; una moltitudine di insetti così densa da sembrare solida si trovava al termine della gamba sinistra, avente preso forma di un piede, proprio quello appena reciso. Gli insetti provvedevano a formare una protesi di emergenza e a impedire a un fiume di sangue di uccidere Oboro per dissanguamento. Ma non si fermò lì, lasciò il piede mozzato all'interno di una ulteriore bolla di insetti divora-chakra, i quali iniziarono a sbranare come piranha l'arto mozzato, morendo rapidamente a causa del veleno e venendo sostituiti da creature nuove.
[...]
Terrificante la rapidità con cui questo era stato concepito. La donna non parlava, ma le occhiaie appena comparse, i denti stretti e le vene sulla fronte molto ben visibili, lasciavano intendere che il dolore era estremo, al limite di farle perdere i sensi; ma lei era furiosa, e non si sarebbe arresa a uno stupido piede. Aveva reciso di netto, prima ancora che il veleno potesse entrare veramente in circolo, perchè la necessità aveva chiamato lei stavolta, e come ordinava ai suoi insetti, anche lei doveva essere pronta al sacrificio. Sorrise, come a far intendere al Kage che l'aveva, secondo lei, portata lì per porre fine alla sua bizzarra vita, che non avrebbero, lui e i suoi complici, ottenuto nulla, e dopo il piede, lei stessa avrebbe fatto quello che andava fatto. Se davvero era un esperimento, doveva impedire che questo progetto andasse a buon fine, per il bene del villaggio. E c'era un solo modo per non cadere in mano nemica.
- Non...avrete....nulla...da me. -
Cadde in ginocchio e gli occhi si velarono, era svenuta per le ferite. A quel punto tutti gli insetti che aveva in corpo uscirono all'istante, e iniziarono a divorarle la pelle. In pochi minuti non sarebbero rimaste nemmeno le ossa se non fosse intervenuto Raizen. Ma lei non avrebbe permesso a nessuno di trasformarla in un'arma contro il suo villaggio; anche se il villaggio l'aveva rifiutata come debole, e l'aveva scaricata.SPOILER (clicca per visualizzare)D'VORAH
Chakra: 34.5 BassiVitalità: 0/12 Leggere - svenutaEn.Vitale: 22/30 LeggereForza: 250Velocità: 300Riflessi: 325Resistenza: 300Agilità: 325Precisione: 300Concentrazione: 300Intuito: 300Tempistica
Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti1° Slot Difesa: 2° Slot Difesa: 3° Slot Difesa: 1° Slot Azione: 2° Slot Azione: 3° Slot Azione: 1° Slot Tecnica: 1° Slot Tecnica: Slot Gratuito: Conoscenze Utilizzate
Note
2 Ferite Leggere alla coscia destra, 2 Leggere all'addome, 2 Leggere coscia sinistra, 2 Leggere braccio destro + Mediograve alla gamba sinistra - SvenutaNote
Note
Note
Note
.