Alla riscoperta del passato taciuto

Le indagini di Shinichi Kurogane: giocata privata con febh

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    La casa non era grande, specie rispetto a Palazzo Yakushi, ma sicuramente la camera in cui dormiva Febh era almeno tre volte le dimensioni dello sgabuzzino in cui risiedeva ad Oto, a dispetto del suo rango e della sua posizione. Si trattava di una villetta a due piani, con ampie vetrate e, soprattutto, un potente condizionatore d'aria che permetteva di tenerle chiuse durante la notte. Koijo era andato a dormire, ma il figlio era tutt'altro che prono ad addormentarsi, dato che si erano allontanati dalla festa prima ancora che potessero cominciare i balli e lui potesse mettere in mostra la sua abilità nel campo. Quindi ora stava sul divano del piccolo soggiorno, bevendo aranciata e tenendo il muso mentre guardava alla televisione una replica di "Ninja Vampiri dallo Spazio Profondo, subito a destra di Castlevania", un B-Movie tra i suoi preferiti.

    Era giusto arrivato al punto in cui si scopre che il Chunin Nosferatu e la più giovane Genin Succube stanno per baciarsi profanamente ma vengono interrotti dal famiglio di lei che rivela che da vivi erano fratelli, che un rumore molesto attirò la sua attenzione. Più volte. Qualcuno stava tirando sassolini contro la sua finestra. Sassi? Questi sunesi non sanno proprio come divertirsi se si mettono a lanciare sassi. Noi ad oto useremmo le bombe chimiche per protestare. E poi il voume non è nemmeno così alto. Decise di ignorare la cosa, continuando a bere aranciata ed alzando, a sfregio, il volume del televisore. Se si volevano lamentare allora tanto valeva dar loro un motivo serio. Ed ovviamente nel farlo aveva dato l'ennesimo esempio di quanto fosse facile per lui fraintendere le situazioni.

    Quando la sua già esigua pazienza non riuscì più a tollerare il ticchettìo sui vetri, Febh si fiondò alla finestra e gettò un'abbondante secchiata di aranciata su chiunque lo stesse scocciando. Va detto che probabilmente aveva impiegato più energie a riempire il secchio che non quante gliene sarebbero servite per abbassare il volume. E BASTA, CAVOLO! NON E' NEMMENO COSI' ALTO, DANNAZIONE! Ruggì mentre ammirava il risultato della sua azione punitiva, solo per realizzare che aveva a che fare con Shinichi e Miyako...cosa che lo fece arrossire per l'imbarazzo. Oh...ehm...Ops? Che li avesse centrati o meno avrebbe cercato di ridacchiare e buttarla sull'equivoco, invitando comunque i due ad entrare. Koijo fortunatamente usava i tappi per le orecchie e dormiva ancora.

    Li fece accomodare sul divano del soggiorno, togliendo il volume ma senza spegnere il programma. Lui prese posto sulla poltrona mentre poggiava tre bicchieri sul tavolo, accompagnati all'aranciata già aperta ed ovviamente all'alcool portato da Shinichi. Eeeehm..si. Dove eravamo? Ah, la storia, si. Praticamente eravamo arrivati alla tizia in rosso...erano belle ragazze ma onestamente preferivo la mora, anche se parlava una lingua che non capivo. Comunque, quella in rosso arriva e ci attacca di nuovo, ma riusciamo a metterla fuori gioco e proviamo ad interrogarla...però ci sa parlare solo di carne e di metodi per mangiare la carne cruda. Fece spallucce. Credo non ci stesse tanto con la testa, comunque a quel punto siamo scappati di nuovo lasciandola là.

    Il racconto proseguiva nella rocambolesca fuga fino al confine di Iwa, con ulteriori scontri con quelle bandite ed i loro bizzarri jutsu che includevano sempre cuori, stelline ed assurdi effetti visivi ed uditivi. Alla fine le avevano gettate in una grotta sigillando l'ingresso ed avevano portato l'artefatto al Daimyo della Terra senza ulteriori intorppi. Probabilmente Febh aveva abbellito di un 30% buono le sue performance, a giudicare dall'estensivo uso di aggettivi autocelebrativi, ma per il resto il racconto era abbastanza fedele. Ed ovviamente avrebbe saputo ripercorrere la strada alla perfezione.

    Comunque sono contento che la storia ti interessasse tanto da seguirmi fino a casa per sapere come finiva. Concluse annuendo, palesemente in preda ad una pura estasi narcisistica, tanto che a giudicare dal suo sguardo si aspettava che gli chiedessero di raccontare qualcos'altro!
     
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28 replies since 30/9/2015, 19:37   272 views
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