Pro Bono?

Le indagini di Shinichi Kurogane: free con Nakora

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    Pro Bono?

    Le indagini di Shinichi Kurogane - Post primo



    Mi trovavo nel mio ufficio a Suna, annoiato a morte come sempre dato che nessun cliente si presentava mai. Fortunatamente avevo un passatempo preciso. Da quando avevo accettato un certo lavoro per una certa persona (informazioni che per ovvi motivi devo tenere segrete) avevo sempre un po' di attività manuale con cui occupare il tempo libero.

    Stavo intagliando degli ingranaggi di legno, la mia scrivania ricoperta dalla polvere causata dall'intaglio, quando qualcuno bussò alla porta... chi poteva mai essere?

    Andai ad aprire e trovai Nakora, kunoichi di oto e mia "apprendista" nell'arte della meccanica. Ci stavamo frequentando molto in quel periodo, per motivi esclusivamente lavorativi nonostante fosse una ragazza di rara bellezza e carattere ancor più raro, per cui non fui minimamente stupito della sua entrata pensando che volesse chiedermi qualcosa riguardante l'arte della meccanica.

    Non pensavo che quello sarebbe stato l'inizio di uno dei casi più interessanti che mi sarebbero mai capitati...




    CITAZIONE
    OT
    Inizio molto semplice, lascio a te la descrizione dei dettagli del caso visto che io non voglio saperne nulla :D
     
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  2. Nevi
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    Tra tutte le cose possibili che potevano accadere nel mondo mentre lei si trovava a Suna, di certo questa era l'ultima che si aspettava.
    Che poi non poteva nemmeno allontanarsi per un po' da casa, che iniziavano a combinare casini e quella ne era la dimostrazione!
    In parte presa dall'angoscia e in parte dalla rabbia, accartocciò la lettera per poi lanciarla a terra con un verso di stizza.
    Rimase a guardarla per qualche istante con le braccia lungo i fianchi, i pugni stretti in fondo mentre sperava di poter anche solo cambiare il contenuto di quella missiva con lo sguardo e la sua volontà, un gesto tanto infantile quanto stupido ma che vista la situazione attuale era il minimo.
    Qualche istante dopo sospirò, cercando di calmarsi per poi avvicinarsi e riprenderla in mano dandole ancora un'ultima letta.
    Diceva chiaramente che sua sorella gemella era indagata per omicidio, tuttavia non riusciva a capacitarsi di come fosse possibile una cosa del genere.
    Lei la conosceva benissimo, anzi visto che erano gemelle si poteva dire che la conosceva tanto quanto sè stessa e non avrebbe mai potuto fare nulal del genere.
    I vicini stessi l'avevano imparata a conoscere con gli anni vista la sua gentilezza e la disponibilità ad aiutare gli altri, tralasciando quanto si impegnasse in negozio e in ospedale quando veniva richiamata.
    Doveva calmarsi e pensare lucidamente, trovandosi a Suna e contando che il viaggio di ritorno avrebbe richiesto del tempo, le possibilità di tornare prima che la sua sorte fosse decisa e con delle prove in mano erano assai scarse, quantomeno se avesse agito da sola.
    Strinse un po' di più il foglio, regolarizzando il respiro e alzando lo sguardo mentre metteva il foglio in tasca e usciva fuori dall'officina.
    Avrebbe spiegato più tardi a Hoshi come mai non era li, e inoltre conoscendolo di certo non le avrebbe fatto problemi di alcun tipo.
    Chiuse appena la porta dietro di sè, chiudendosi un po' di più la giacchetta che era solita portare onde evitare che i granelli di sabbia vi finissero dentro.
    Per sua fortuna aveva imparato velocemente i trucchetti di vita che richiedeva quel posto, anzi era più corretto dire che Shinici e Hoshi avevano provveduto a insegnarglieli visto che avrebbe dovuto vivere li con loro per diverso tempo.
    Inoltre se all'inizio quasi le piaceva il deserto e tutto il resto, presto aveva iniziato a capire come mai molti lo detestassero. Non che anche lei fosse giunta fino a quel punto, però si può dire che ora guardava il tutto con occhio un po' più critico.
    Fu proprio in preda a certi pensieri che le venne in mente una persona che avrebbe potuto aiutarla in quel caso, Shinici bene o male le aveva detto che genere di lavoro faceva in quei giorni.
    Immediatamente svoltò dietro un angolo, andando dritta verso il suo studio. Fortunatamente non era chissà quanto lontano dal magazzino di Hoshi, e contando che il tempo quel giorno era stato anche abbastanza clemente senza alzare tempeste di sabbia o simili, di conseguenza la visibilità all'interno del villaggio era più che buona permettendole così di orientarsi senza troppi problemi.
    Giunse all'edificio designato e dopo aver salito alcune scale, bussò alla porta conscia che era l'ufficio di Shinici.
    Non sembrò affatto sorpreso dal vederlo, probabilmente perchè pensava avesse bisogno di un aiuto in officina o simili tuttavia quella volta le cose erano diverse, per una volta i progetti delle armi sarebbero venuti per secondi.
    Ora la sua questione aveva l'assoluta priorità, e costi quel che costi avrebbe risolto la cosa con o senza il suo aiuto.
    Inizialmente non disse nulla, entrando semplicemente e buttandosi su una delle sedie davanti alla scrivania.
    Rimase ancora per qualche istante in silenzio, girandosi prima da una parte poi dall'altra sulla poltrona, salvo poi infilare una mano in tasca, tirare fuori la lettera e posarla sul tavolo stesso.
    Su quel foglio vi erano tutti i dettagli della questione, tuttavia parlò anche così da spiegare un po' meglio la cosa.
    Il tono della voce era secco, decisamente duro forse come mai l'aveva sentito prima d'ora Shinici stesso.
    Il suo sguardo d'altronde era estremamente serio.

    Io ancora non ho detto nulla nè a te nè a Hoshi di quanto riguarda la mia famiglia a Oto, giustamente. Dopotutto siamo qui insieme solo per lavorare in teoria. Ebbene, non è più così.

    Si alzò di scatto dalla sedia iniziando a camminare lentamente, le mani dietro la schiena mentre si guardava un po' in giro, osservando le decorazioni sparse per l'ufficio e via discorrendo.
    Nel mentre continuò a parlare.

    Ho bisogno del tuo aiuto al di fuori dell'Officina. Mia sorella gemella è indagata per omicio Shinici, indagata a Oto.

    Si fermò dal camminare, rivolgendo così per intero la sua figura verso di lui e guardandolo dritto negli occhi. L'ultima frase lasciava intendere molto.
    A Oto su certe cose non andava alla leggera, si sapeva benissimo e questo voleva dire che si trovavano in una corsa contro il tempo.

    Non mi capacito di come sia possibile, lei non è in grado di fare certe cose e chi ci conosce lo sa bene. Per tanto presumo sia stata incastrata. Purtroppo la persona morta era uno che aiutava in negozio con lei e al momento della morte, Yushino stava tornando a casa, però non c'è nessuno che lo può confermare. Io lo so per certo perchè c'è un orario fisso a cui torna, sempre, tutte le volte e non lo manca mai, però capisco che per chi non conosce le sue abitudini... Può risultare difficile da credere.

    Fece una pausa facendo spallucce e sospirando pesantemente, segno che non sapeva nemmeno lei esattamente che cosa fare.
    Non era mai stata una ragazza dedita a certe cose, lei era molto più adatta per l'azione immediata o cose simili alla costruzione di arnesi all'interno dell'Officina.

    Ti chiedo aiuto Shinici, da sola non farò mai abbastanza rapidamente da trovare qualcosa che possa liberarla in tempo. Sono troppo impulsiva da sola.


    Non ho specificato nulla riguardo la lettera così se vuole Asghi può aggiungere ulteriori dettagli ecc :sisi:

     
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    Le due A

    Le indagini di Shinichi Kurogane - Post secondo





    Notai subito che qualcosa non andava in Nakora. Non aveva il solito atteggiamento di quando doveva risolvere un problema legato all'arte della meccanica (sia generico che specifico alla costruzione delle macchine d'assedio) e non aveva chiesto nulla dei congegni che riposavano sulla mia scrivania. Capii dal movimento delle spalle, dalla rigidità dei movimenti, dall'espressione del viso e dagli occhi, da un leggero tremolio delle labbra che qualcosa la preoccupava.

    I classici segnali che indicavano che si trattava di una faccenda più privata. Sperai solo che non si trattasse di Hoshi e del comportamento che aveva con le donne. Avevo sempre dei ripensamenti a lasciarli da soli, se il rosso era abbastanza puro di cuore da non attentare alla (presunta) purezza della ragazza sicuramente la sua libido era il punto debole del jonin, specialmente con un ottimo esemplare del genere femminile quale era l'otese.

    Sapevo che in certi casi l'unica cosa che serviva era del tempo, sarebbe stata lei a dirmi quello di cui aveva bisogno. Le due competenze veramente fondamentali nel lavoro del Detective, che i vari film e libri non mettevano mai in evidenza, erano quelle che mi piaceva chiamare "Le due A". Aspettare e Ascoltare.

    Mi sarei messo quindi a rimettere ordine alla scrivania, accantonando in un cassetto i vari ingranaggi. Una volta liberato il tavolo vidi che la kunoichi ci aveva appoggiato una lettera.

    La presi con calma e le diedi uno sguardo...

    Mhh, capisco.

    Io ancora non ho detto nulla nè a te nè a Hoshi di quanto riguarda la mia famiglia a Oto, giustamente. Dopotutto siamo qui insieme solo per lavorare in teoria. Ebbene, non è più così.

    Vidi come si era finalmente ripresa da quella che chiamavo la "fase depressiva" e si era decisa a raccontare meglio la storia.

    Ho bisogno del tuo aiuto al di fuori dell'Officina. Mia sorella gemella è indagata per omicidio Shinichi, indagata a Oto.

    Mi guardò fisso negli occhi, non capivo se per decisione o per intenerirmi. Sperai la prima perché la seconda avrebbe abbassato di molto l'opinione che avevo di lei.

    Non mi capacito di come sia possibile, lei non è in grado di fare certe cose e chi ci conosce lo sa bene. Per tanto presumo sia stata incastrata. Purtroppo la persona morta era uno che aiutava in negozio con lei e al momento della morte, Yushino stava tornando a casa, però non c'è nessuno che lo può confermare. Io lo so per certo perchè c'è un orario fisso a cui torna, sempre, tutte le volte e non lo manca mai, però capisco che per chi non conosce le sue abitudini... Può risultare difficile da credere.

    Sospiro di abbandono, c'era sempre prima che un cliente mi volesse affidare un caso.

    Ti chiedo aiuto Shinichi, da sola non farò mai abbastanza rapidamente da trovare qualcosa che possa liberarla in tempo. Sono troppo impulsiva da sola.

    Yare yare... certo che vi siete infilate in un bel casino voi due. Uff... direi di partire dalla cosa più importante, farti guadagnare un po' di tempo.

    Mi sarei messo a scrivere rapidamente una lettera, ripensando spesso alle frasi da impiegare e mordicchiando la penna di quando in quando. Quando ebbi concluso avrei dato la lettera a Nakora.

    Che ne pensi?

    CITAZIONE
    All'attenzione del tribunale di Oto

    Mi preme informare la signoria Vostra che sono al corrente del fatto che detenete la mia cliente, la signorina Yushino, all'interno delle vostre prigioni. In qualità di avvocato della famiglia dell'assistita vi pregherei di farmi trovare gli incartamenti del caso e di accogliere l'investigatore di fiducia del nostro studio legale, Shinichi Kudo. Essendo sicuri della vostra più completa collaborazione, vi porgiamo i nostri

    Distinti Saluti

    In fede, Avvocato Shinichi Kurogane

    Se Nakora avesse espresso dubbi o altro sulla lettera le avrei mostrato una delle onoreficenze che tenevo appese al muro: una laurea in legge.

    Credevi sul serio che avessi passato tutti i miei di pausa dal mondo ninja a bighellonare?

    Avrei quindi spedito rapidamente la missiva prima di rivolgermi nuovamente a lei, con un sorrisetto perfido.

    Ed ora c'è da saldare, Nakora. Per quanto riguarda l'officina il mio tempo è pagato profumatamente dal mio committente ma... questo non comprende la mia attività professionale.

    Avrei appoggiato con forza le mani sulla scrivania, infilando i miei occhi nei suoi quasi violentandola con lo sguardo. Sotto sotto ero una persona abbastanza brutale.

    Le parole "Pro Bono" non sono presenti nel mio vocabolario quindi... cosa pensi di darmi in cambio del mio aiuto a salvare tua sorella da morte certa?

    Mi sarei quindi alzato in piedi, godendo tremendamente di quel momento, attendendo una sua risposta.

    Non so quanto la tua famiglia sia benestante ma capisci bene che pagare i miei servigi, sia come avvocato che come detective sia una faccenda molto costosa... d'altro canto ci sarebbe un modo in cui tu potresti ripagarmi

    sguardo da pazzo maniaco che passava di curva in curva esaminando la femminilità di Nakora, lieve leccatina al labbro inferiore.

    Allora... vuoi saldare subito il conto o preferisci darmi un'anticipo?

    Lei non avrebbe avuto alcun dubbio: quella proposta era reale. Assolutamente reale. E anche se Shinichi avesse mentito, sarebbe stato estremamente difficile per lei capirlo. RecitazioneRecitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.


    Che Shinichi fosse impazzito o che stesse solamente mostrando il suo vero io? Una cosa era certa, sarebbe stato difficile per lei cavarsela lottando col Kurogane: primo perché era più forte di lei, secondo perché ne aveva comunque bisogno per salvare la sorella.

    Quale sarebbe stata la scelta della kunoichi di Oto? Scopritelo nel prossimo episodio di "Vecchi Pervertiti Sunesi"




    CITAZIONE
    OT

    Giovane ragazza che chiede aiuto, pg che chiede qualcosa in cambio... non ho saputo resistere :D

    Shinichi cmq è serio... o perlomeno Nakora lo crede serio... o magari lo è davvero? Chissà :guru:
     
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  4. Nevi
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    HrEKxIv
    Le ultime frasi di quel tizio eliminarono dalla sua mente tutto quanto quello che era avvenuto fino a poco fa, cancellando anche il fatto che la gemella era a rischio.
    Anzi a dirla tutta davanti ad una proposta del genere, quella situazione non aveva più alcuna importanza.
    La sua stessa sorella si sarebbe messa a ridere a crepapelle in quel momento, proprio in faccia a Shinici senza degnarsi minimamente di ferire o meno il suo orgoglio da uomo.
    Prima Hoshi, ora anche quello che era sembrato avere un po' di sale in zucca.
    Poco ma sicuro che dopo questo non nutriva speranze per Suna, probabilmente era giusto che scomparisse gradualmente e senza l'intervento di nessuno un po' alla volta dai villaggi ninja.
    Dal suo canto fu inutile dire quanto rimasa schifata da Shinichi.
    La cosa assurda era che fosse stata una situazione diversa, e non l'avesse messa in quel modo e con quello sguardo lei avrebbe anche accettato, però non come pagamento bensì tanto per divertimento.
    Invece quel tizio che tanto si professava un'intellettuale non era riuscito a capire nemmeno questo, quando poi lei non era nemmeno così complicata da capire.
    Rimase per qualche istante in silenzio, inespressiva.
    Si era bloccata forse per paura? Forse perchè era stata paralizzata dal suo sguardo e da quelle parole?
    Ben presto rivelò quello che le passava per la mente, e forse non fu esattamente quello che il suo interlocutore sperava.
    Sorrise visibilmente divertita, portandosi una mano sul fianco e guardandolo a sua volta dritto nelle iridi.
    Se credeva che una ragazza come lei, tutt'altro che dai modi di fare femminili si facesse incutere timore da una cosa del genere aveva appena preso un palo di quelli enormi.
    Fece per avvicinarsi con malizia, e con una eleganza che non era sua gli sussurrò solamente una parola.

    Fottiti.

    Detto quello si allontanò facendo qualche passo indietro, allargando appena le braccia e scuotendo leggermente il capo ridendo divertita.
    La stanza non era chissà quanto grande, di conseguenza era già con la porta appena dietro di lei e volendo ci sarebbe voluto un attimo per uscire fuori.
    Non che avesse in mente di prendere e scappare come fosse stata davanti ad uno stupratore, d'altra parte sperava che Shinichi avesse quel minimo di dignità personale ma in caso contrario, beh, era più che pronta a reagire di conseguenza.
    Purtroppo non poteva sapere effettivamente quanto fosse forte, però di certo non sarebbe stata ferma a rendergli la vita facile.
    A quel punto riprese parola tanto per rendere un po' più chiare come stavano le cose, e a quel punto avrebbe anche fatto a meno del suo aiuto se non si fosse limitato ad accettare i soldi.
    D'altra parte Shinichi non poteva immaginare che i soldi alla sua famiglia non mancavano affatto, la fortuna che aveva fatto suo padre come mercante prima di andarsene bastava per tutta la sua famiglia e avanzava anche per il resto delle vite delle due gemelle, se non si erano comprati diverse ville di quelle abbandonate ad Oto, era stato solamente perchè non ne sentivano il bisogno.
    Certo all'inizio quand'erano appena nate le cose economiche non andavano così bene, e infatti si permettevano quello che potevano, tuttavia con il commercio di pietre preziose avvenuto pochi anni prima della sua scomparsa, tutto era cambiato.
    Il tono era pacato oltre che estremamente duro, tuttavia aveva messo la maniglia sulla porta prendola e mettendosi sull'uscio, segno inequivocabile che se ne stava per andare.

    Le condizioni sono queste: accetti il normale pagamento in denaro oppure tanti saluti. Ah sì, non uscirtene con la stronzata del: e non ti importa di tua sorella? Sì certo che mi importa ma vedi, ci sono certe cose che nemmeno lei mi permetterebbe di fare, e barattare la sua vita con una cosa del genere è una di queste. Piuttosto si farebbe ammazzare, e io ho intenzione procedere in questo modo se non ti sta bene. Se vuoi una scopata perchè sei in crisi, vedi di andare dalle puttane che di certo apprezzeranno questo tuo atteggiamento da macho. Rifallo con me, e ti giuro che ti stacco il cazzo a morsi se ci provi.

    In realtà aveva ancora tanto da dire volendo, tralasciando che sapeva anche come bloccarlo se avesse provato a tenerla con la forza.
    Lui non sapeva che Hoshi non era in officina quando lei se n'era uscita, nè tanto meno avrebbe avuto modo di sapere se gliell'avesse detto che il fatto che avesse avvisato il suo bel innamorato e che stava arrivando anche lui, era una bugia o meno. Tralasciando tutte le persone che la conoscevano a Oto, chi era conscio dei suoi spostamenti come la madre anche se non le aveva detto nulla, in quanto essendo anche lei una delle guardie al Cancello i suoi compagni gliel'avevano detto di sicuro di aver visto la figlia uscire diretta verso il confine con Suna.
    L'ennesima conferma arrivava proprio dal fatto che aveva ricevuto quella Lettera, altrimenti impossibile visto che non avrebbero potuto sapere la sua posizione attuale e Diogenes non c'era.
    Tuttavia furono tutte quante una serie di cose che per il momento preferì tenere per sè stessa, pronta a sfoderare in caso di emergenza così come il fatto che si sarebbe uccisa da sola con il chakra se avesse provato a fare altro, e a meno che Shinichi non avesse abitudini da necrofilo sarebbe rimasto con un pugno di mosche in mano.
    Era seriamente disposta ad arrivare a tanto? Ebbene sì.
     
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    La miglior risata della mia vita

    Le indagini di Shinichi Kurogane - Post terzo



    Fottiti

    La mia faccia si gonfiò e si fece totalmente rossa, quasi paonazza. Chiaramente un sintomo dell'ira e dell'orgoglio ferito del Kurogane...

    Le condizioni sono queste: accetti il normale pagamento in denaro oppure tanti saluti. Ah sì, non uscirtene con la stronzata del: e non ti importa di tua sorella? Sì certo che mi importa ma vedi, ci sono certe cose che nemmeno lei mi permetterebbe di fare, e barattare la sua vita con una cosa del genere è una di queste. Piuttosto si farebbe ammazzare, e io ho intenzione procedere in questo modo se non ti sta bene. Se vuoi una scopata perchè sei in crisi, vedi di andare dalle puttane che di certo apprezzeranno questo tuo atteggiamento da macho. Rifallo con me, e ti giuro che ti stacco il cazzo a morsi se ci provi.

    HAHAAHAHAHAAHAHAHAAHAH

    Una gigantesca risata rimbombò nel cubicolo che era lo studio del Kurogane, Nakora si sarebbe resa immediatamente conto che non era una risata isterica... era... gioia, divertimento.

    I vetri iniziarono a vibrare mentre le onde sonore si propagavano anche ai muri e Shinichi iniziava a piangere dal ridere sbattendo pesantemente la mano sulla fragile scrivania di compensato che più volte rischiò di rompersi.

    Ci sarebbe voluto più di qualche minuto perché il Kurogane si ricomponesse tra i vari:

    Avresti dovuto vedere la tua faccia! Ahahaahah

    O

    Oh mio dio, non ci credo che ci sei cascata come un cocco!

    E le tantissime imitazioni, con tanto di mano sul e voce in falsetto

    Fottiti!

    Oppure il suo nuovo tormentone

    Giuro che ti stacco il cazzo a morsi

    Alla fine avrebbe terminato (e la porta sarebbe stata chiusa a chiave se Nakora avesse provato ad uscire o a sottrarsi a quella scena raccapricciante ed imbarazzante) e avrebbe risposto a Nakora, chiarendo i suoi dubbi.

    Ah, la miglior risata della mia vita... forse anche l'unica sincera, in effetti. Bel regalo, grazie.

    Per una volta era sincero anche se nella sua mente sapeva che la kunoichi di Oto non avrebbe mai creduto ad una sola parola proveniente dalla bocca di Shinichi Kurogane.

    Uff... Voto 4 come Kunoichi comunque...

    avrebbe proseguito il chunin di Suna

    Una vera kunoichi sarebbe entrata cercando di sedurmi, e sarebbe stata lei la prima ad ipotizzare uno scambio... naturale. Probabilmente rimandando un consumo definitivo a conclusione dei lavori. Le più stronze avrebbero potuto persino costringere la sorella a fare sesso al posto loro. Non ci siamo Nakora, non ci siamo.

    Scosse la testa, in finto disappunto

    Voto un milione come donna, comunque. E per quanto ripaga il pagamento non preoccuparti... mi hai appena dato un ricordo divertentissimo e la possibilità di sfotterti a vita. Direi che una sorella libera è un piccolo prezzo da pagare no?Fammi scrivere un paio di letterine, e poi si parte direzione Oto!

    Probabilmente la Kunoichi l'avrebbe odiato per sempre, ma a Shinichi Kurogane non importava. Si era preso un incarico e l'avrebbe portato a termine. Anche se la sua cliente l'avrebbe detestato o odiato. Anche se le avesse rifiutato il suo aiuto era troppo tardi.

    Si era messo in testa di risolvere quel caso e lo avrebbe fatto. Mentre scriveva ripensava all'orrendo scherzo che le aveva fatto e sospirò.

    Perché essere ninja mi fa sempre fare delle cose orribili? Sarà perché mi ricorda la mia infanzia... probabile.

    L'infanzia passata come schiavo prima, gladiatore poi. Un infanzia che avrebbe distrutto il cervello e la sanità mentale di chiunque per cui non c'era da stupirsi troppo se Shinichi Kurogane desse segni di instabilità mentale.

    Ottimo. Una lettera ad Hoshi per avvisarlo che saremo fuori città per un po' e una lettera ad una persona di mia conoscenza, che magari ci potrà dare una mano. Perlomeno ti rilasserà un po' non stare da sola con me per un po'... e se sporca per terra ha già una scopa su per il culo con cui pulire. Tranquilla, passeremo da Konoha a prenderlo così dovrai guardarti le spalle mentre dormi solo per un paio di giorni.

    Senso dell'umorismo di una mezza dozzina di chiodi infilati sotto le unghie, Shinichi Kurogane.

    Inutile dire che Nakora lo aveva messo così di buonumore da giocare un enorme scherzo al rosso:

    CITAZIONE
    Caro Hoshi, mi rincresce che tu lo sappia così ma... Io e Nakora ci siamo innamorati. Abbiamo deciso di andare ad Oto ed avere una famiglia insieme. Ci sposiamo Hoshikuzu! Non sei felice per noi? Tranquillo, continueremo a lavorare fianco a fianco nei nostri progetti e rispetteremo tutte le consegne.

    Siamo così felici!

    PS: Dopo esserti ripreso dall'infarto, sappi che era tutta una balla. Ho da fare lavoro da detective e mi serve Nakora come assistente. Qualche giorno al massimo e sarò di ritorno.

    PPS: Prenditi cura di Kojiro, ancora non si è rimesso del tutto da quell'increscioso incidente.

    PPPS: Innaffia le piante del mio studio per piacere! Due volte al giorno la begonia e una volta, la sera, il giglio.

    Grazie, Shinichi

    jpg

    La seconda lettera invece era diretta ad un ninja della foglia, Atasuke Uchiha. Capo dei guardiani delle mura del villaggio si erano incrociati più volte quando il Kurogane andava ad esercitare a Konoha, oltre ad essere un conoscente del suo vecchio maestro Shu Akasuna.

    CITAZIONE
    Ciao Atasuke, è il tuo vecchio amico Shinichi di Suna!

    Siccome so che tu sei molto preoccupato del nostro sistema penale e che non puoi sopportare l'idea che qualcuno sia incarcerato ingiustamente sappi che sto andando a liberare una povera ragazza indifesa dalle grinfie delle prigioni di Oto.

    Poverella è stata incastrata di un terribile omicidio ç_ç

    Comunque sappi che passerò da Konoha tra un paio di giorni se vuoi unirti all'estrazione *wink wink*

    Dai che poi ci facciamo un giretto nei migliori bordelli di oto per festeggiare!

    Shinichi Kurogane

    jpg

    Ovviamente non avrebbe mostrato nessuna delle due lettere a Nakora.

    Allora, vuoi mangiare qualcosa prima di partire o vuoi metterti subito in viaggio?

    Indipendentemente dalla risposta sarebbero usciti dalla stanza mentre Shinichi chiudeva la porta e lasciava una nota attaccata alla porta grazie ad un Kunai.

    CITAZIONE
    Andato a salvare cheerleader per salvare il mondo.

    Salutami Hoshi

    Baci, Shinichi Kurogane.

    jpg

    Inutile dire che quel biglietto era per Kojiro Sasaki Chikuma. Ed inutile dire che il Kurogane aveva appena lasciato in libertà a Suna un criminale in via di redenzione.
    Dettagli. Sapeva che Kojiro Sasaki non avrebbe fatto nulla di male. Stava cercando di ritrovare la retta via, e quella sarebbe stata una prova anche per lui.

    Bisognava dare un po' di fiducia al ragazzo, insomma!

    Mentre iniziarono ad incamminarsi Shinichi esclamò, quasi più a se stesso che alla sua interlocutrice:

    Spero che si ricordi delle mie begonie. Sai quanto è difficile far crescere delle begonie a Suna?

    Dopo un eventuale pasto i due si sarebbero diretti verso la loro prima fermata: Konoha.

    Se Nakora avesse provato a chiedere qualcosa di inerente al caso, Shinichi avrebbe replicato:

    E' inutile parlarne ora. Non ho dati a disposizione, discutere o anche solo pensare al caso può inficiare la mia visione oggettiva degli eventi. Certo che distrarsi è così difficile...

    Dopo il tempo necessario al viaggio sarebbero giunti alle mura di Konoha dopo una notte di riposo (?) nei boschi che circondavano la città del paese del fuoco.

    Era metà mattina ed i due erano davanti all'entrata del villaggio ninja. Shinichi si sarebbe messo ad urlare, cercando di attirare l'attenzione delle guardie:

    Ehi, delle mura! Sto cercando il vostro capo, Atasuke! Ditegli che è arrivato il suo amico del cuore Shinichi Kurogane! Ehiiiii... c'è nessuno?!


    CITAZIONE
    OT

    Ovviamente la lettera ad Atasuke è altamente ironica. Lascio che sia tu a descrivere la relazione che lega i due pg ed eventuali episodi passati degni di nota.

    :zxc:

    Io comunque mi sto già divertendo come un bambino *_*
     
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  6. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Le mura di Konoha~


    Una giornata tranquilla quella di Atasuke, la prima, forse, da quando era stato nominato capo dei guardiani. Per quanto nulla cambiasse da quanto era il suo compito in precedenza, il solo fatto dell'ufficialità di quel ruolo sembrava attirare enormi ammassi di sfortuna su di lui e su quanto lo circondava. Non passava giorno, infatti, che non ci fossero lamentele da parte di qualcuno, qualcuno che non seguiva le norme, un tentativo di sfondare i controlli qui, qualche nukenin di bassa lega la, tumulti ad Otafuku, l'Hokage che faceva evidentemente di tutto per sputtanare la sua reputazione e quella del villaggio...
    Tuttavia, quel giorno, era un giorno tranquillo, uno di quelli che sognava da tempo, uno di quelli in cui aveva intenzione di restarsene per tutta la giornata rinchiuso nel suo ufficio a leggere rapporti, bersi un paio di tazze di caffè nell'arco della giornata, scherzare con qualche collega e magari passare un paio d'ore ad addestrare le reclute nella piccola palestrina, decisamente inadatta per gli scopi dei guardiani.
    Mentre sorseggiava il suo caffè in santa pace, però, qualcosa disturbò la sua quiete. Yamazaki entrò nel suo ufficio di corsa, senza nemmeno la decenza di bussare, come se dovesse portare con se gravi notizie dal gate, come un'attacco o chissà cosa.

    «Yamazaki! Che diavolo succede!?»

    “Atasuke-sama... al gate... è successa una cosa... qualcuno”


    Il poveraccio aveva il fiatone e stava chiaramente faticando a parlare, una cosa che non potè fare altro se non agitare ulteriormente Atasuke. Che diavolo stava succedendo al gate? Ma soprattutto, perchè Yamazaki era talmente fuori di se ed affaticato?

    «Calmati Yamazaki, dimmi che cosa sta succedendo!»

    “Subito... signore... Al gate... un'uomo ed una donna... vi stanno aspettando... Lui dice di chiamarsi... Shinichi Kurogane”


    °Ma che diavolo sta dicendo?°

    «Yamazaki... vuoi farmi credere che sei in questo stato... solo per dirmi che qualcuno mi aspetta al gate?»


    Lo sguardo di Atasuke si fece cupo, mentre la sua preoccupazione si mutava in rabbia. Yamazaki quasi trasalì nel vedere le venature che facevano la loro comparsa sulle mani, sempre più tese, quasi a voler frantumare la tazza di caffè l'una ed il bracciolo in legno della poltrona l'altra.

    “A-Atasuke-sama! P-perdonatemi, ma non mi sono ancora fermato un'attimo e... e... avevo bisogno di una pausa, ma il comandante di divisione Okita...”


    Gli occhi dell'Uchiha brillarono per un'istante a sentire quel cognome, mentre il capo fece un leggero scatto, quasi come se avesse appena recepito un'informazione fondamentale.

    «Okita?»


    Sibilò minaccioso l'Uchiha in risposta alle affermazioni del giovane Yamazaki, il quale, spinto dal terrore a procedere continuò a giustificare il suo comportamento.

    “S-si! Il comandante di divisione mi ha ordinato di allertare tutti gli uffici delle mura di venire al gate per un'ospite importante per il villaggio ed ha specificatamente richiesto di avvisare voi per ultimo per farvi cosa gradita”


    Atasuke non rispose. Semplicemente lasciò andare i freni e con la mano frantumò letteralmente la tazza, prima di sollevarsi dalla sua posizione, ricominciando a parlare con tutta tranquillità.

    «Yamazaki... fai pulire questa scrivania, si è versato un po del mio caffè»


    A quel punto lasciò con passo lieve la stanza, dirigendosi al gate. Ancora una volta Sougo gli aveva rovinato la giornata.
    Raggiunto l'ingresso del villaggio, vide gran parte della guarnigione schierata, quasi come se dovesse esserci una parata da un momento all'altro, con lo sguardo decisamente stupito dei passanti che si chiedevano se si trattasse di un'esercitazione o se avevano effettivamente un'importante ospite in visita. Davanti alla divisione, c'era Sougo, tutto in pompa magna che dirigeva il gruppo dando ordini.

    «Sougo... Razza di idiota... che cosa stai facendo?»

    “Non è palese? Sto organizzando il benvenuto per il tuo migliore amico, Shinichi Kurogane.”


    Rispose con risolutezza il biondino, prima di voltarsi prendendo un megafono ed iniziando a strillare alla folla.

    “Hey, tutti voi! Un'attimo di attenzione, il qui presente Atasuke Uchiha vuole dare un degno benvenuto al suo migliore amico, venuto qui in visita da Suna! Quindi siate rispettosi ed inchinatevi come se stesse passando il vostro stesso Kage!”

    «Sougo... razza... di... DEFICENTEEEEE!!!»


    Urlò Atasuke scagliando un calcio che colpì in pieno il sottoposto, spedendolo in aria in direzione dell'ospedale. Con vento a favore probabilmente Sougo sarebbe entrato sfondando la vetrata di una delle stanze dell'ospedale, per essere precisi quella in cui ormai aveva quasi preso la residenza e dove le infermiere avevano ormai imparato a lasciare la finestra aperta per non farsela rompere praticamente una volta a settimana.
    Con tono pagato prese poi il megafono lasciato cadere dal sottoposto e si rivolse alla folla che ormai osservava sbigottita quanto stava accadendo.

    «Tornatevene a casa, non c'è niente da vedere. Lo spettacolo è finito, tornatevene tutti a casa»


    Posò quindi il megafono e si rivolse invece alla divisione schierata.

    «Voi, invece, tornatevene al vostro lavoro. Il villaggio non si difende da solo. Muoversi!»


    Osservò il battaglione mentre con rapidità rompeva le file ritornando rapidamente al suo dovere principale, ma fermò uno dei presenti della prima linea.

    «Dove sono i visitatori?»

    “Si trovano in quell'ufficio, Atasuke-sama. Yamazaki li ha fatti accomodare prima di partire a richiamare tutti a raccolta”


    °Per fortuna almeno in questo punto abbiamo evitato altre figuracce°


    Rispose con un semplice cenno di assenso con il capo e lasciò che il guardiano tornasse al suo lavoro, mentre lui si dirigeva nell'ufficio in cui i due esrano stati condotti.
    Entrato nella stanza, li trovò assieme ad un'altro guardiano, che attendeva ordini in merito a quando farli uscire e che rimase non poco sorpreso nel vedere direttamente l'Uchiha entrare in quella stanza.

    «Puoi tornare ai tuoi impegni kojiro, qui ci penso io»


    Fece un breve cenno con la mano, mentre il sottoposto si inchinava con riverenza per salutare Atasuke ed in presenti prima di congedarsi uscendo dalla stanza.
    Solo quando il guardiano fu fuori dalla stanza, Atasuke si rivolse ai due ospiti con la cordialità che meritavano.

    «Benvenuti, qual buon vento vi porta in questo luogo richiedendo la mia presenza?»


    Chiese, fingendo amabilmente di non aver letto la lettera che gli era arrivata appena un paio di giorni prima.
    Senza però dare tempo a nessuno dei due di rispondere, riprese nuovamente la parola, rivolgendosi alla giovane kunoichi dal coprifronte Otese.

    «Oh, perdonate la sbadataggine. In tutto questo ho dato per scontato di presentarmi. Io sono Atasuke Uchiha, chunin di Konoha, mi spiace per la scortesia. Voi siete?»


    Fece un breve inchino cortese e rimase in attesa di una risposta da parte della giovane Kunoichi.
    In fondo, se proprio volevano trascinarsi Atasuke in quella faccenda, almeno sarebbe stata cosa gradita fare le dovute presentazioni...



    OT - Ok, un piccolo post di presentazione per fare entrare Atasuke, dopo il post di lein posto di nuovo io ed inizio a masterarvi questo simpatico indovinello che molti chiamano: Giallo investigativo :zxc: - /OT
     
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  7. Nevi
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    HrEKxIv
    Sinceramente non voleva credere ai suoi occhi nè tanto meno alle sue orecchie.
    Era ancora schiumante di rabbia oltre che di sdegno, e Shinichi... Rideva?!
    Non ci mise molto a capire il perchè, però in cuor suo stava pregando che la cosa non fosse reale.
    Preferiva di gran lunga che fosse stato tutto vero, più che vederlo così conscia che era stata vittima di uno scherzo.
    Uno scherzo anche facile da capire in teoria, però era bastato pizzicarla sull'orgoglio per renderla cieca e incapace di capire come stavano le cose.
    Aprì la bocca e la richiuse un paio di volte, incapace di parlare mentre alzava le mani indicando prima lei, poi Shinichi e gesticolando senza motivo.
    Alla fine si passò entrambe le mani sul volto, lasciandosi andare ad un verso di nervosismo che riempì tutta la stanza.
    Probabilmente avesse avuto un cuscino, avrebbe reso ancora meglio l'idea di quello che stava provando in quel momento.
    Rabbia mista a imbarazzo facevano su e giù lungo tutto il suo corpo, però prevaleva molto di più l'imbarazzo della rabbia.
    Un giorno gliel'avrebbe fatta pagare, oh eccome se l'avrebbe fatto! Costi quel che costi!
    In quel momento però non riuscì a dire o fare altro, limitandosi a far ricadere le braccia molli lungo i fianchi, e attendendo che Shinichi la finisse. Questo mentre lo guardava offesa a morte, tuttavia l'unico risultato che riusciva a ottenere con quella faccia era di far ridere ancora di più l'altro essendo alquanto buffa.
    Quando finì di sfottere e ridere, le diede un voto in merito alla sua reazione sia su come kunoichi che su come donna, tant'è che al primo stava già per rispondere in malo modo tuttavia come tirò fuori il secondo dato, si calmò.
    Non guardò nemmeno le lettere che l'altro scrisse, non le importava al momento vista l'incredulità che ancora adesso albergava in lei.
    Finalmente uscirono fuori dall'edifico, e mentre chiudeva la porta le chiese se avrebbe voluto mangiare.
    Lei si mise a braccia conserte, puntando lo sguardo in un'altra direzione e tenendo il broncio rispondendogli in maniera abbastanza secca.

    Come vuoi! Però muoviamoci.

    Inutile dire che non era neanche propriamente una risposta, però guardando come si stava avvicinando ad una delle insegne dei locali dove si poteva mangiare, indubbiamente lasciava intendere che non aveva intenzione di andarsene da quel posto senza aver quanto prima messo qualcosa nello stomaco.
    Poco prima di entrare, si voltò ancora un'ultima volta fulminandolo con lo sguardo per poi entrare.

    AH PAGHI TU!

    Dal tono utilizzato si capiva che non ammetteva repliche al momento, anzi Shinichi sarebbe anche potuto arrivare a chiedersi se non era che aveva le cose sue in quel periodo, vista quell'ultima reazione.
    L'imbarazzo e lo sdegno comunque andarono sfumando nel corso del tempo, tant'è che a metà viaggio già era tornata a parlare tranquillamente e normalmente con il suo compagno d'avventura.
    Dopo una notte di riposo tra i boschi che circondavano il paese del fuoco, giunsero innanzi alle mura di Konoha che non trovò poi così tanto diverse da quelle di Kiri, tuttavia qui Shinichi si mosse come se vi era già stato, chiamando a gran voce quello che, probabilmente, doveva essere il guardiano.
    L'ambiente non era poi così tanto differente da quello del loro paese, forse c'erano giusto un po' di troppi insetti in confronto a loro, tutto li.
    Comunque sia le guardie fecero un gran baccano, muovendosi a destra e sinistra salvo poi interrompere il tutto quando una figura fece la sua comparsa, probabilmente cazziandoli a morte.
    Sorrise divertita, scuotendo leggermente il capo.
    Quell'uomo nel mentre si avvicinò a loro, salutandoli e presentandosi.
    Era poco più alto di lei, dalla corporatura esile, i capelli corvini e le iridi nere. All'apparenza non sembrava avere nulla di strano o simili, il che contando da dove veniva lei era la normalità.
    Comunque sia rispose senza troppi problemi, tendendo la mano aperta verso di lui così da stringergliela.

    Io sono Nakora, Genin di Oto, piacere mio. Shinichi, credo sia meglio se spieghi te.

    Ammise dopo l'eventuale stretta di mano, tornando a posare lo sguardo sul suo compagno di viaggio.
    Uchiha eh? Quel nome non era poi così sconosciuto, anzi, tuttavia non parve darvi peso nè tanto meno soffermarsi su un dettaglio del genere.
    A dirla tutta non sembrò proprio farci caso, preferendo andare avanti col discorso. D'altro canto era anche vero, che non aveva alcun motivo per interessarsi alla cosa.
    Rimase così ad attendere, in attesa che Shinichi prendesse parola ed esponesse la questione.
     
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    La miglior risata della mia vita

    Le indagini di Shinichi Kurogane - Post terzo





    AH PAGHI TU!

    Tranquilla, tranquilla. Tanto ti metto tutto in nota spese... conclusi sussurrando.

    Cercai di sdrammatizzare un po' la situazione durante il pranzo, capivo che fosse preoccupata e tesa e volevo che si rilassasse. Non sarebbe servito a nulla preoccuparsi eccessivamente.

    Allora, come procede a casa di Hoshi? Come sta quel diavolo rosso, ha già fatto qualcosa di sconveniente o è riuscito a contenere gli ormoni per una volta nella sua vita?

    Ero onestamente più preoccupato per i danni all'immagine del villaggio (dopotutto se si fosse saputo che un jonin di suna era un pervertito che molestava una genin di oto, per non dire di peggio) che alla vita sessuale dei due.

    Ero inoltre preoccupato anche per la vita mia e di Hoshi, visto che se combinava casini il "committente" avrebbe probabilmente preso le teste di entrambi. Non avevo paura della morte ma, se proprio dovevo, avrei preferito crepare per una causa diversa del cazzo di Hoshikuzu Chikuma.

    Non mi sarei aspettato a dire il vero una risposta in quel momento, l'obbiettivo era quello di sviare l'attenzione di Nakora da quanto stava avvenendo ad Oto, darle qualcos'altro a cui pensare.

    Non avevo mai avuto un familiare in quella posizione, consideravo i parenti nei Kurogane più come amici che altro, ed ero sempre stato solo per quasi tutta la mia vita. In un certo senso la invidiavo ma non l'avrei lasciato a vedere.

    Anche durante il viaggio sarei stato abbastanza loquace, parlando sopratutto di casi passati (ovviamente avrei accennato solo ai miei successi, per tranquillizzarla) e di problemi legati alla meccanica. Ero curioso di come lei volesse risolvere certi problemi ed inoltre farla concentrare su qualcosa di pratico poteva aiutarla ancora di più a distrarsi. Non mi piaceva molto viaggiare con dei musoni.

    Durante la notte, prima di coricarci e poco dopo la cena, le avrei messo una mano sulla spalla e guardata negli occhi e, con lo sguardo più rassicurante che avevo le avrei detto:

    Tranquilla. Ti giuro solennemente che tirerò fuori tua sorella dalla prigione, in qualunque modo possibile. Ed un Kurogane mantiene sempre la parola data.

    Forse nei giorni avvenire mi sarei pentito di quelle mie parole, ma non potevo sopportare di vedere qualcuno triste. Sapevo quanto potevano essere orribili quegli abissi ed avrei fatto di tutto per evitarle quella sofferenza che così bene conoscevo.

    [...]

    Arrivati alle mura di Konoha, dopo le mie urla, vidi che le guardie iniziavano già a muoversi e, facendole l'occhiolino, mi sarei rivolto a Nakora:

    Le mura di Konoha sono sempre uno spasso

    Quella frase a Nakora si sarebbe ben presto tramutata in realtà, in effetti avrebbe potuto persino strapparle una risata mentre però io sarei rimasto impassibile fino all'arrivo di Atasuke.

    Ascoltai la presentazione in silenzio prima di intervenire come la Kunoichi mi aveva richiesto.

    Il problema è semplice... la mia amica Nakora ha una sorella, gemella per di più pensa! Questa gemella, non sappiamo bene come, è stata accusata di omicidio ed è rinchiusa ad Oto in attesa di processo.

    Fortunatamente Nakora era a Suna quando è arrivata la lettera, ed ha quindi deciso di venire a bussare alla mia porta. Ho preso il caso ed ho inviato una lettera ad Oto per rallentare le pratiche fino al nostro arrivo.

    Ho pensato, data la tua esperienza in materia, di chiedere il tuo aiuto.


    Specialmente visto che volevo evitare di essere approcciato dagli uomini del committente che mi avrebbero potuto fare pressioni, la presenza di un Chunin di Konoha (e del capo dei guardiani per giunta) avrebbe potuto tenerli più sotto controllo. Ci avrei pensato poi ad informarli del motivo di quella mia visita ad oto, e del fatto che avevo già avviato preparativi sufficienti per consentirmi di allontanarmi da Okasada il tempo sufficiente per risolvere quel caso.

    Inoltre stavo facendo un favore alla loro Jinchuriki (particolare che avrei omesso, visto che anche Nakora non l'aveva menzionato) quindi in caso gli avrei detto di chiudere la bocca dato che ero la migliore possibilità per Yushino.

    Non so ancora niente di certo riguardo al caso quindi, se sei d'accordo, dopo una breve pausa per rifocillarci direi di partire subito per Oto. Sei libero di rifiutare, ovviamente. Ma spero sul serio che ci accompagnerei in questa nobile causa.

    Se avesse accettato gli avrei dato gli unici altri dettagli sul caso che sapevamo a quel punto.

    Sappiamo che la vittima è un uomo che aiutava Yushino nel suo negozio. L'ora del decesso corrisponde con l'orario tipico in cui Yushino torna a casa. Nessuno l'ha vista, tuttavia Nakora mi dice che sua sorella è una persona estremamente abitudinaria, pertanto non poteva trovarsi al negozio in quell'orario.

    Lo so, non è molto. Anzi, non è nulla ma per ora è l'unico indizio che abbiamo.


    In ogni caso saremmo a breve partiti per il villaggio del Suono. Una volta identificateci non avemmo problemi ad entrare nel villaggio.

    Direi di iniziare parlando con Yushino, se voi siete d'accordo. Vedervi farà sicuramente bene ad entrambe, Nakora.

    Se avessero accettato quella mia proposta:

    Beh fa strada allora, sei tu di casa qui no?


     
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  9. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Altri incarichi Fuori porta~


    La prima a rispondere, fu Nakora, che si limitò giusto alle presentazioni, porgendogli la mano, probabilmente nella speranza che l'uchiha accettasse si stringerla. Cosa che in effetti si accinse a fare, ascoltando le sue parole, ma senza mai smettere di tenere sott'occhio Shinichi, il quale sembrava essere l'unico pienamente a conoscenza di ciò che lo attendeva, o quantomeno forse era l'unico tra i due tanto abile da tenergli nascosto qualcosa, forse.

    “...Shinichi, credo sia meglio se spieghi te. ”

    °E perchè mai dovrebbe spiegarmi proprio lui un tuo problema? Non ne sei forse in grado?°


    Si ritrovò a pensare l'Uchiha senza però mostrare alcuna emozione o alcuna forma di dubbio nel suo volto. In fondo conosceva Shinichi e non aveva alcuna intenzione di lasciargli materiale valido su cui iniziare a tirare su le sue deduzioni, per quanto corrette, o meno, potessero essere. [Abilità]

    «Dunque, Shinichi, dimmi di questa “misteriosa” questione»


    Si prese quindi una sedia che trovò nelle immediate vicinanze e si mise comodo, pronto ad ascoltare quanto avevano da dirgli. In fondo difficilmente si sarebbe trattato di una questione semplice, specialmente se erano arrivati fin dalle lande desertiche di Suna per chiedere il suo aiuto.

    “Il problema è semplice... la mia amica Nakora ha una sorella, gemella per di più pensa! Questa gemella, non sappiamo bene come, è stata accusata di omicidio ed è rinchiusa ad Oto in attesa di processo.”

    °E fin qui tutto nella norma, tolta la questione del “non si sa come è stata accusata” Evidentemente ci sono delle prove a carico o quantomeno non ha alibi utili a mettere a tacere indizi ed ipotesi°

    “Fortunatamente Nakora era a Suna quando è arrivata la lettera, ed ha quindi deciso di venire a bussare alla mia porta. Ho preso il caso ed ho inviato una lettera ad Oto per rallentare le pratiche fino al nostro arrivo.”

    °Conoscendo gli Otesi non mi stupirei se invece avessero accellerato apposta pur di chiudere la questione°

    “Ho pensato, data la tua esperienza in materia, di chiedere il tuo aiuto. ”

    °Certo, ed immagino che si riduca proprio tutto ad una mera questione di “esperienza in merito”°


    Atasuke non disse nulla, finendo di ascoltare le parole del Kurogane, anzi, tacque per alcuni ulteriori istanti, fingendo di meditarci lungamente con la dovuta attenzione, anche se in realtà aveva già elaborato quanto poteva servirgli ben prima.

    «Shinichi... Non posso dire di conoscerti da una vita... tuttavia, posso dire di conoscerti abbastanza da poter dire una cosa: Da quando hai bisogno di una mano per un semplice caso di omicidio come questo? Sii onesto, non è solo per una questione di esperienza che vuoi il mio aiuto...»


    Il suo tono era calmo, quasi distaccato, mentre le sue parole erano dirette e precise. Non sapeva per quali motivi Shinichi lo volesse con se, tuttavia non mentiva nel sostenere che probabilmente erano altri i vantaggi per il Kurogane nell'averlo nel team.

    «Pur tenuto conto che il paese del fuoco è di strada tra suna ed Oto... Non si può dire che tu abbia fatto una breve deviazione e mi sembra troppo, conoscendoti, perdere un'abbondante giornata di viaggio solo per la mia “esperienza”... Ad ogni modo, qui ho parecchio lavoro da svolgere ed in effetti non potrei allontanarmi dalle mura... tuttavia...»


    Lasciò una breve pausa, quasi come a voler sadicamente generare della suspance in quel discorso, lasciando quel breve alone di mistero sulla sua dichiarazione.

    «Grazie alla vostra visita, ho giusto un po di punizioni da imporre ed un po di sano lavoro extra potrebbe essere un'ottimo esempio...»

    °Se poi contiamo che gli straordinari non gli verranno pagati... Magari Sougo si da una regolata°

    «Dunque, datemi il tempo di dare qualche ordine e di riorganizzarmi un'attimo e credo di potervi accompagnare. Tanto immagino che si tratterà di una cosa rapida, 2/3 giorni al massimo, dico bene?»


    Fece un chiaro cenno al Kurogane, come a voler aspettare una sua risposta in merito. Una risposta che doveva assolutamente essere affermativa.

    «Molto bene. I dettagli potrete darmeli lungo il viaggio, tanto non si tratterà di una cosa breve. Per quanto ravvicinate, Oto non è propriamente dietro l'angolo ed io ho parecchie cose da fare prima di poter partire. Se volete entrare nel villaggio, consegnate tutto il vostro equipaggiamento ad uno dei miei uomini, intanto io mi occuperò del resto. Direi che possiamo incontrarci qui fuori dal gate tra circa un'ora di tempo»


    Con un cortese, per quanto breve, saluto, si congedò, lasciando i due nell'ufficio a fare ciò che dovevano.

    [...]


    ~Un'ora dopo~


    Come promesso, un'ora esatat dopo la sua uscita di scena, l'Uchiha si presentò all'ingresso del villaggio, con tutto l'equipaggiamento pronto e messo a lustro, ma soprattutto minuziosamente celato al di sotto del nero mantello che ne copriva l'intera figura, ad eccezione del capo, su cui aveva deciso di non sollevare il cappuccio. In fondo non necessitava di operare in incognito in quell'occasione.

    «Ok, direi che possiamo partire, mi direte tutto lungo il viaggio»


    E così fu, con Shinichi che espresse le pochissime altre informazioni che avevano in merito a quella storia dalle informazioni più che ridotte all'osso.

    «Seriamente? Tutto qui quello che sappiamo? Certo che è decisamente ben poco su cui lavorare... Ad ogni modo, Nakora... A differenza di Shinichi, che sembra conoscerti abbastanza a fondo, io non conosco ne te, ne la tua famiglia, gradirei quindi sapere qualcosa in più su di te, sulla tua famiglia, ma soprattutto su tua sorella: Abitudini, lavoro, conoscenze... Tutto quello che può tornare utile per capire i suoi usi e le sue abitudini, per cercare di ricostruire quanto può essere accaduto, ma soprattutto provare a dare almeno un primo indirizzo a questa storia»


    Ed il viaggio proseguì, con Atasuke che giustamente voleva sapere di più su quella questione, ma soprattutto voleva sapere decisamente di più su quelle due sorelle.

    […]


    ~Alle porte di Oto~


    Arrivati alle porte del suono, l'ambiente che li attendeva era decisamente tutto, fuorchè accogliente. Atasuke non ricordava quando avesse trovato Oto un posto piacevole o ospitale, probabilmente proprio perchè non lo aveva mai considerato effettivamente tale.
    Le normali procedure burocratiche, l'intero trio dovette depositare tutto l'equipaggiamento, come era fondamentalmente consuetudine all'ingresso di un qualsiasi villaggio ed a quel punto, stava a loro decidere verso quale direzione procedere, facendosi indicare la via dalla “padrona di casa” la quale sicuramente conosceva meglio di loro Oto e le sue strade o quantomeno quanto serviva loro per potersi dedicare a quel misterioso compito.

    “Direi di iniziare parlando con Yushino, se voi siete d'accordo. Vedervi farà sicuramente bene ad entrambe, Nakora.”


    La proposta del Kurogane aveva un suo perchè. In effetti interrogare la presunta assassina era un passaggio fondamentale, quantomeno per venire a capo di quella storia, anche se per l'Uchiha presentava un problema: Interrogare il presunto colpevole prima ancora di analizzare almeno una prima volta il luogo del delitto, poteva compromettere la loro capacità di giudizio, senza contare che il legame familiare tra le due sorelle di certo non giovava sotto questo aspetto.

    «Una buona idea, Shinichi, tuttavia, ritengo che le nostre opinioni stiano già pendendo fin troppo a favore della ragazza, partire da lei con l'interrogatorio potrebbe far pendere troppo la bilancia dalla sua parte, facendoci perdere l'imparzialità necessaria per cercare gli indizi giusti... Per questo motivo consiglierei piuttosto di fare un salto dai guardiani per farci dare una copia del fascicolo sul reato, iniziare a studiarci quello ed a quel punto parlare con la presunta colpevole»



    L'Uchiha non aveva titolo decisionale in quel frangente, o quantomeno non voleva averne. Si limitò quindi a metttere la pulce nell'orecchio ai due, lasciando che Shinichi svolgesse le sue indagini come meglio credeva. L'Uchiha in fondo era solo li per dar loro una mano e magari farsi una breve gita in quel di Oto.

    Se avessero optato per andare direttamente dalla sorella, non avrebbero trovato grossi ostacoli nel dirigersi alle celle, cosa che risuonò parecchio strana per l'Uchiha che di solito impediva visite tanto improvvise ai carcerati, specie quando a visitarli erano parenti o amici, specie quando questi appartenevano al suo stesso villaggio e che quindi non avevano depositato alcuna arma al gate.
    Lasciò tuttavia correre, in fondo non era un suo problema il modo con cui Oto gestiva le sue carceri o la sua giustizia. Finchè non avessero intralciato la loro strada, Atasuke si sarebbe tenuto ben da parte, evitando inutili discussioni.
    Alla fine del lungo ed intricato percorso, i tre giunsero in una stanza, decisamente buia ed illuminata appena da una sorta di lampada, che a stento permetteva di notare dettagli di dimensioni inferiori ad una sedia. La luce giallastra ciondolava lievemente ad ogni minimo spostamento d'aria, proiettando le luci traballanti dello scarno e decisamente malridotto mobilio.
    I tre avrebbero avuto tutto il tempo di accomodarsi ed attendere svariati minuti, prima che dall'altra parte della grata metallica facesse la sua comparsa un'altra guardia in compagnia della giovane Yushino. La guardia la spinse all'interno della stanza tenendola per il braccio e senza proferire parola le fece cenno di dirigersi verso l'unica sedia che aveva a disposizione, prima di chiudere con violenza la porta blindata.
    La povera ragazza, era palesemente smagrita ed aveva un colorito pallido che altro non faeceva, se non confermare lo stato pessimo con cui la ragazza era tenuta. Non era dato loro sapere se fosse un'effetto dovuto a quella particolare illuminazione o se la ragazza era realmente al limite delle sue possibilità dopo così pochi giorni.

    “N-Nakora?”


    Chiese ella timidamente senza degnarsi di alzare lo sguardo da terra mentre le sue mani continuavano ad attorcigliarsi.

    “C-che cosa c-ci fai q-qui? N-non dovevi! N-Non dovevi venire!”


    La ragazza era visibilmente spaventata, ma che cosa la stava spaventando? Che cosa la stava divorando a quel modo. Atasuke non conosceva la ragazza, tuttavia, pur non avendo la benchè minima idea di chi ella fosse, non ebbe problemi nel capire che c'era qualcosa che non andava.



    Se avessero optato per andare a farsi consegnare una copia del fascicolo, nella guardiola avrebbero trovato un guardiano dall'aria decisamente assente, probabilmente assorto nel farsi i più completi fatti suoi.

    «Hey! Siamo qui per il caso di omicidio per cui è accusata Yushino. Siamo della difesa e vorremmo accedere al fascicolo inerente all'omicidio»

    “Err... off... bof...”


    Nessun'altra risposta parve giungere dal rilassato guardiano, tanto rilassato da prendersi il lusso di ignorare il trio. Alla fine forse, il giovane Shinichi aveva fatto bene a portarsi dietro l'Uchiha. Egli compose appena un seal, giusto quanto gli bastava per scomparire, ricomparendo alle spalle dello stesso.

    «Ed ora, vedi di muovere il tuo flaccido culo da quella sedia, razza di scansafatiche! Se questo è il meglio che i guardiani di Oto sono in grado di fare, ho pena per i loro comandanti. Smettila di insozzare la tua divisa ed il villaggio che essa rappresenta!»


    Abbaiò il comandante dei guardiani di Konoha dando un rapido e violento calcio alle gambe della sedia su cui l'insofferente guardiano otese si stava trastullandolo facendolo cadere rovinosamente a terra.
    Questi, di rimando, si adirò a sua volta, iniziando ad inneggiare all'attacco ed al tradimento, minacciando l'Uchiha di portarlo dinnanzi all'amministrazione di Oto per il suo attacco anti-accademico ed iniziando a blaterare storie senza senso sulla guerra che Oto avrebbe scatenato per punire l'insolenza di Konoha.
    A quelle affermazioni Atasuke tacque, cercando di mantenere la calma che lo contraddistingueva. Prese un lungo respiro e senza proferire parola levò il braccio, chiudendo il pugno destro e lasciando solo l'indice che seccamente indicava un punto. Non necessitava di altro. Il guardiano levò lo sguardo, seguendo l'indicazione che quella mano indicava e con terrore vide ciò che l'Uchiha indicava.

    «Prego, procedi pure... Credo proprio che l'amministrazione Otese troverà alquanto illuminante la tua condotta ligia al dovere...»


    Concluse ironico, osservando con piacere il volto sconvolto del lascivo guardiano che si era reso conto dell'errore appena commesso.

    «Ed ora, il fascicolo»


    Ordinò, venendo questa volta servito con celerità dal guardiano che lo salutò con un profondo inchino prima di scattare oltre la porta che divideva la guardiola dalla sala dell'archivio, per poi ritornare poco dopo con in mano un fascicolo decisamente maltenuto, tuttavia all'apparenza completo.

    «Vi ringrazio... E non dimenticate di chiudere la porta la prossima volta, chiunque potrebbe entrare ed aggredirvi...»


    Sibilò sornione l'Uchiha mentre usciva dal gabbiotto aprendo la porta da cui in effetti non era entrato, lasciando credere al guardiano che questi fosse stato talmente distratto da non rendersi conto che Atasuke era entrato addirittura dalla porta che aveva òasciato aperta.
    Atasuke diede un aprima rapida lettura al fascicolo, prima di ritornare al fianco dei due per poi consegnare il fascicolo con il caso in mano a Shinichi.

    «A voi, questo è tutto quello che è stato ufficialmente raccolto ed analizzato. Anche qui non è molto, mi sembra palese che non si siano neppure presi la briga di cercare degli indizi decenti, vista l'attenzione con cui questo rapporto è stato compilato... Razza di inetti...»


    Sibilò disgustato, mentre consegnava la cartellina piena di fogli, documenti e foto che quel corpo di polizia osava chiamare “Fascicolo di un reato di omicidio”.
    CITAZIONE
    Fascicolo 22375
    Reato contestato: Omicidio

    La vittima risulta essere Nobunaga Date, 33 anni, cittadino Otese di nascita. Secondo le testimonianze la vittima non aveva altri parenti in vita e non risultava implicato in alcuna relazione famigliare. Alcuni amici sostengono che l'uomo fosse disoccupato e che si recasse sul lugo del delitto, meglio specificato come: “Il faro dell'est” in qualità di aiutante o lavoratore saltuario.
    L'ora del decesso risulta, secondo il medico legale tra le 20:15 e le 21:15

    - Secondo le dichiarazioni la vittima risulta disoccupata da parecchio tempo, giocatore d'azzardo e probabilmente indebitato. Si escludono quindi: La possibilità di una tentata rapina finita male o il tentativo di ereditarne i beni.

    - La vittima risulta intestatario di un piccolo appartamento isolato nel quartiere a luci rosse all'interno di un condominio adibito a “casa popolare”.

    - Non si registrano reati passati contestati alla vittima.

    Si registrano in qualità di indgati:
    - Yushino, dipendente del suddetto negozio. Secondo le testimonianze era l'unica presente sul luogo del delitto all'ora presunta del decesso.

    Sul resto del documento vi erano pagine e pagine di scartoffie, dettagli legali di poco conto, gli indirizzi ed alcune delle rilevazioni più o meno importanti fatte dagli agenti intervenuti o dai curiosi che "semplicemente avevano deciso di dare una mano". Come si sarebbero mossi a quel punto il detective e la donna?


    OT - A voi la scelta se seguire la prima o la seconda via. Ovviamente, non è possibile in questo post seguirle entrambe e la scelta di passare da una prima o dall'altra, cambierà il seguito delle scelte successive, quindi valutate attentamente se volete prima il "fascicolo dettagliato" o la testimonianza :zxc: - /OT
     
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    HrEKxIv
    Le cose inizialmente sembrarono procedere più lentamente del previsto, trovando sul percorso vari ostacoli che tuttavia stavano venendo rimossi uno ad uno.
    A volte ne era responsabile Atasuke, altre volte Shinichi e in entrambi casi ogni volta fu un peso in più che le veniva tolto di dosso, facendole sperare bene.
    Giusto per un attimo quando il loro nuovo interlocutore parve in procinto di declinare l'offerta, si ritrovò a stringere i pugni abbassando lo sguardo. Tuttavia non disse nulla per alcuni semplici motivi: prima di tutto non l'aveva mai visto prima d'ora, si erano appena conosciuti. Come seconda cosa Atasuke non era affatto tenuto ad aiutarli, non era un problema che riguardava il suo villaggio nè tanto meno lui personalmente. Infine non aveva intenzione di elemosinare pietà in giro, era troppo testarda e orgogliosa per farlo.
    Sorprendentemente però il Guardiano disse che gli avrebbe aiutati, giusto il tempo di sistemare un paio di ultime cose e poi gli avrebbe raggiunti li fuori dal Gate.
    In quel momento alzò lo sguardo di scatto, guardandolo incerta.
    Si poteva tranquillamente notare come li fosse grata, però allo stesso tempo sembrava anche confusa da quel gesto, di sicuro non era abituata a ricevere tanto aiuto e proprio a causa di questo, ora le faceva strano avere così tante persone attorno.
    Comunque sia non disse altro, limitandosi da quel momento in poi per buona parte del viaggio a stare in silenzio, chiusa in sè stessa.
    Considerando come la toccava a livello personale quella questione, era naturale che fosse alquanto pensierosa a riguardo se non preoccupata.
    Alcune persone in questi casi reagivano parlandone con chi avevano attorno, altri invece preferivano rimanere da soli con la propria mente in modo da poter riflettere senza interruzioni alcune.
    Anche quando Shinichi le fece quella promessa, si limitò a sorridere debolmente annuendo appena. Lo apprezzava quel gesto, poco ma sicuro, tuttavia al momento non era in vena di lasciarsi andare ad effusioni di vario genere o simili.
    Ad un certo punto però, proprio Atasuke le rivolse la parola porgendole un quesito.
    Lei si riscosse dal mondo onirico di cui era caduta vittima fino a quel momento, alzando il capo e guardando con le sue iridi il ninja di Konoha.
    In effetti non aveva tutti i torti, si era buttato di capofitto in una questione che non lo riguardava affatto e per giunta, con una persona sulla quale non sapeva assolutamente nulla.
    Raccolse le idee per alcuni istanti, salvo poi voltare il capo e guardare davanti a sè continuando a camminare.

    In realtà non vi è molto da dire. Siamo solamente in tre in famiglia: Io, mia sorella gemella e mia madre che lavora come guardia ai cancelli. Nostro padre se n'è andato quando avevamo all'incirca dieci anni, la cosa però non ci sorprese più di tanto. Era un mercante di pietre preziose e via discorrendo, quindi è probabile che se ne sia andato chissà dove per continuare la sua attività. Fortunatamente negli ultimi anni aveva racimolato così tanti soldi che ora ci bastano e avanzano, sebbene preferiamo non utilizzarli, se possibile contiamo unicamente su quanto portiamo a casa noi tre.

    Ammise senza tanti problemi, dopotutto era la verità.
    A nessuna di loro era mai piaciuta l'idea di navigare nel lusso sfrenato, si erano abituate a quella vita relativamente semplice e tranquilla, di conseguenza non volevano rompere quella sorta di "routine" che ormai era la loro vita.
    Inoltre non parve impensierita dal fatto di dover parlare di sè stessa o del suo passato nè tantomeno di suo padre, anzi considerando il modo in cui ne stava parlando era assai probabile che lo considerasse già da tempo come un uomo bello che morto, scomparso dalla sua vita senza troppi problemi.

    Per quanto riguarda il resto, mia madre, Yunata, ha diverse amicizie dovute al lavoro che fa, anche io normalmente la sera esco con lei e la sua compagnia a bere e mangiare fuori. Yushino invece è il contrario di me, non ha voluto diventare una kunoichi. E' sempre stata quella più gentile e disponibile verso gli altri, per questo ha preferivo intraprendere la strada da commerciante, però non si è limitata solo a quello.

    Per qualche istante parve come divertita, probabilmente stava rievocando dei ricordi nella sua mente alquanto particolari e parlarne di sicuro la stava aiutando, dopotutto era dall'inizio del viaggio che non aveva più sorriso sinceramente come stava facendo in quel momento.

    Aiuta anche in Ospedale. Quando non deve lavorare in negozio, lavora li e viceversa, difatti raramente ci vediamo durante il giorno però la sera per cena di solito stiamo sempre tutte insieme. Normalmente sono io la prima a tornare a casa, poco dopo torna lei e per ultima nostra madre. Oltre quello che già ti è stato detto prima, credo non ci sia altro. Come avrai capito facciamo una vita abbastanza semplice e tranquilla.

    Dopo quel breve discorso il viaggio proseguì ricadendo nuovamente nel silenzio.
    Quando finalmente le mura di Oto si mostrarono all'orizzonte, lei senza nemmeno farci caso aumentò il passo avvicinandosi in tutta fretta.
    A giudicare dal modo in cui stava guardando le mura, e come si era morsa il labbro inferiore in quel momento doveva essere abbastanza incerta su come considerare il suo villaggio in quel momento.
    Da una parte era la sua casa, dall'altra erano gli aguzzini di sua sorella gemella.
    Normalmente sarebbe stata solo che felice e contenta di rivedere i soldati sulle mura, ora però non ci riusciva. Non sapeva neanche lei esattamente che cosa pensare.
    Dopo i soliti brevi controlli di routine e le varie formalità, una volta dentro Shinichi avanzò una proposta.
    Lei immediatamente si voltò verso di lui visibilmente entusiasta, tuttavia il Guardiano della foglia non sembrò troppo convinto di quell'idea e per quanto le facesse rabbia la cosa, non riuscì a fare altro che mordersi la lingua rimanendo quantomeno inizialmente in silenzio.
    Pensando lucidamente doveva ammettere che non aveva tutti i torti, per quanto le sue emozioni al momento la spingevano solamente a voler vedere la gemella e tirarla fuori dalle prigioni immediatamente.
    Tuttavia che cosa sarebbe accaduto, se avesse visto qualcosa che non le sarebbe piaciuto?
    Probabilmente avrebbe reagito male, molto male. Arrivando anche a saltare al collo di una delle guardie e provando a distruggere tutto, pur di farla uscire fuori immediatamente.
    Indubbiamente tutto quello non avrebbe giovato alle indagini nè tantomeno alla loro causa, anzi avrebbe solo aggravato la sua posizione e quella di Yushino.
    Strinse entrambi i pugni fino a far sbiancare le nocche, questo mentre digrignava i denti e teneva lo sguardo basso.
    Non aveva scelta, per quanto le facesse male tutto quello non poteva permettersi di fare una cosa del genere. Doveva tenere duro.
    Alzò appena il capo per sputare fuori poche parole, lo sguardo distolto dai suoi interlocutori. Era comprensibile che non volesse mostrarsi in quello stato, odiava farsi vedere in quel modo, totalmente incapace di reagire e di poter fare qualcosa.

    Andiamo a prendere il fascicolo.

    Disse per poi incamminarsi un istante dopo, seguita dagli altri due.
    Una volta arrivati sul posto ci fu una breve diatriba tra Atasuke e il tizio delle indagini, il quale si rassegnò infine a conserare loro il fascicolo dove c'erano scritti tutti i dettagli del caso.
    Il Guardiano della foglia non parve affatto contento di quello che riuscì a leggere, passando loro il fascicolo decisamente schifato.
    Come lo prese in mano comprese il perchè, effettivamente non c'era scritto praticamente nulla in quei pezzi di carta.
    Non una prova effettiva che potesse incolpare Yushino, nessun dettaglio sulla morte di Nobunaga e via discorrendo.
    Avevano avuto bisogno di un colpevole e di conseguenza, avevano preso il primo che era capitato a tiro: sua sorella gemella.
    Lo passò a Shinichi alquanto irritata, mentre rifletteva un attimo.
    Da quanto ricordava Yushino non le aveva mai parlato di quel tizio, inoltre il fatto che abitasse nel quartiere a luci rosse non lasciava presagire nulla di buono.
    Con quanta calma possibile, si rivolse ai due.

    Non ci sta nulla che possa realmente incolparla, vi è solo il fatto che non avendo nessuno in grado di poter affermare che era già fuori dal negozio a quell'ora risulta sospettabile, nulla di più! Non potremmo andare dov'è accaduto e guardare se è rimasto qualcosa?
     
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    Mancanza di Oggettività

    Le indagini di Shinichi Kurogane - Post quarto





    «Shinichi... Non posso dire di conoscerti da una vita... tuttavia, posso dire di conoscerti abbastanza da poter dire una cosa: Da quando hai bisogno di una mano per un semplice caso di omicidio come questo? Sii onesto, non è solo per una questione di esperienza che vuoi il mio aiuto...»

    Un sorriso beffardo si fece strada sul mio volto e mi sarei rivolto verso Nakora come per informarla dell'ottima scelta che avevo fatto a passare prima da Konoha.

    Esattamente. Vedi, c'è un piccolo problema. Io. Ho preso questo caso non come Detective, ma come... difensore. Avvocato. Questo approccio prevede necessariamente che io parta da un assunto:

    Avrei alzato un dito come per enfatizzare quanto stavo per dire

    "La mia cliente è innocente"



    Capisci anche tu come avere un assunto simile possa... inficiare, diciamo così, la mia oggettività nel modo di approcciarmi al caso. Ho pensato quindi di rivolgermi a te, un elemento esterno, per aiutarmi a non commettere errori a causa di questa mia presa di posizione. In un certo senso per provare l'innocenza di Yushino mi serve qualcuno che non creda ciecamente alla sua innocenza.

    Contorto, certo, ma i pregi del mio ragionamento non sarebbero sfuggiti all'Uchiha. Inoltre, portarsi dietro un chunin della foglia avrebbe evitato spiacevoli contatti con gli uomini del committente. Volevo evitare di dover spiegare a delle mente insulse come le loro che, in fondo, il progetto poteva andare avanti anche senza Shinichi Kurogane a supervisionare ogni minimo dettaglio (specialmente visto che avevo già organizzato tutto).

    [...]

    «Dunque, datemi il tempo di dare qualche ordine e di riorganizzarmi un'attimo e credo di potervi accompagnare. Tanto immagino che si tratterà di una cosa rapida, 2/3 giorni al massimo, dico bene?»


    Se la faccenda dovesse dilungarsi di più dovremo rinunciare al tuo prezioso aiuto, Atasuke. Preferisco non fare assunti sulla durata del caso prima di avere più dati a disposizione.

    «Molto bene. I dettagli potrete darmeli lungo il viaggio, tanto non si tratterà di una cosa breve. Per quanto ravvicinate, Oto non è propriamente dietro l'angolo ed io ho parecchie cose da fare prima di poter partire. Se volete entrare nel villaggio, consegnate tutto il vostro equipaggiamento ad uno dei miei uomini, intanto io mi occuperò del resto. Direi che possiamo incontrarci qui fuori dal gate tra circa un'ora di tempo»

    No, io preferisco riposarmi fuori dalle mura e godermi un po' la foresta. E' un paesaggio incredibilmente più interessante di miglia e miglia di sabbia in tutte le direzioni. Nakora se vuoi farti un giro per Konoha, fa pure.

    [...]

    Giunti ad Oto la scelta di Atasuke si sarebbe rivelata vincente: in effetti da bravo detective mi sarei dovuto subito preoccupare di avere più dati sul crimine invece che della pace mentale della mia cliente.

    «Una buona idea, Shinichi, tuttavia, ritengo che le nostre opinioni stiano già pendendo fin troppo a favore della ragazza, partire da lei con l'interrogatorio potrebbe far pendere troppo la bilancia dalla sua parte, facendoci perdere l'imparzialità necessaria per cercare gli indizi giusti... Per questo motivo consiglierei piuttosto di fare un salto dai guardiani per farci dare una copia del fascicolo sul reato, iniziare a studiarci quello ed a quel punto parlare con la presunta colpevole»


    Visto che avevo ragione a volerti con me? Andiamo a salutare i guardiani di questa ridente cittadina allora.

    [...]

    «Hey! Siamo qui per il caso di omicidio per cui è accusata Yushino. Siamo della difesa e vorremmo accedere al fascicolo inerente all'omicidio»

    “Err... off... bof...”

    Un rapido scambio di sguardi con l'Uchiha, che mi fece intendere che volesse occuparsene lui. Beh, visto che lo avevo scomodato avrei potuto lasciare a lui parte del divertimento. Un solo cenno, per invitarlo a fare come credeva più opportuno.

    Un breve battibecco intercorse tra i due ma alla fine la spuntò, ovviamente, l'Uchiha.

    In certi casi era da ammirare per il suo essere così ligio al dovere da rimproverare un guardiano di un altro villaggio, invece di sfruttare solo la situazione a suo vantaggio. In breve tempo ebbe in mano e lesse il fascicolo.

    «A voi, questo è tutto quello che è stato ufficialmente raccolto ed analizzato. Anche qui non è molto, mi sembra palese che non si siano neppure presi la briga di cercare degli indizi decenti, vista l'attenzione con cui questo rapporto è stato compilato... Razza di inetti...»

    Nakora quasi afferrò il fascicolo dalle mani di Atasuke, leggendolo avidamente per poi passarmelo.

    Non ci sta nulla che possa realmente incolparla, vi è solo il fatto che non avendo nessuno in grado di poter affermare che era già fuori dal negozio a quell'ora risulta sospettabile, nulla di più! Non potremmo andare dov'è accaduto e guardare se è rimasto qualcosa?

    Avrei alzato una mano, come per fermarli.

    Datemi un attimo, che vorrei leggere anch'io.

    Rapidamente gli occhi corsero attraverso il file, registrando nelle mie mente le informazioni li contenute.

    Uhm... interessante. Solo prove circostanziali. Nessuna testimonianza diretta della presenza di Yushino, non è stata colta in flagrante o simili. Questi testimoni sarebbero delle persone interessanti da interrogare, scoprire quanto di quello che affermano sia accurato o meno. Nonostante siamo qui ad indagare dobbiamo per prima cosa concentrarci a far scagionare Yushino. Trovare l'assassino è importante si, ma è secondario per ora.

    Quelle affermazioni avrebbero probabilmente fatto irritare l'Uchiha, ma ero sicuro che avrebbe capito il mio punto di vista.

    Se era indebitato è probabile che avesse chiesto un prestito alle persone sbagliate. E' quindi possibile che abbia anche fatto qualche "lavoretto" per loro, o che abbia saputo troppo e dovesse essere messo a tacere. E' una valida linea di investigazione, che sono sicuro è stata ignorata o per pressioni o per pigrizia. Fortuna che noi non ci facciamo influenzare da entrambe le cose. Si. Ho letto che non sono stati accertati reati passati contro di lui, questo non toglie credibilità alla mia teoria per ora. Comunque sono d'accordo con voi, meglio che siano un vero "poliziotto" ed un vero "detective" ad analizzare la scena del crimine. Oltre alla mia immancabile assistente Nakora, ovviamente.

    Conclusi, dandole una leggera pacca sulla spalla. Come Atasuke sicuramente avrebbe ricordato avevo una predilezione nel portarmi dietro nei casi delle belle donne, trovavo che mi aiutassero a concentrarmi e che fossero incredibilmente utili, ad esempio distraendo, flirtando o pregando il malcapitato di turno che avrebbero manipolato per aiutarmi a concludere le indagini.

    Certo, avevo avuto i miei alti e bassi e molto spesso una fruttuosa relazione professionale era stata interrotta a causa della voglia di divertirsi di quelle donne in ambiti più privati rispetto alle investigazioni ma... perché stavo pensando a quello?

    Forza, assistente, portaci alla scena del crimine. Poi dovremo percorrere il tragitto che compie Yushino per andare a casa ogni sera. Essendo una persona abitudinaria non dovremmo avere grossi problemi no?
     
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  12. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    Pro Bono, Un'omicidio ad Oto 三

    ~Il Luogo del crimine~


    La scelta del gruppo sembrò ricadere in primo luogo sulla proposta dall'Uchiha, cosa che non potè fare altro se non caricarlo maggiormente. Per quanto quello in effetti non fosse il suo caso e non fosse sua abitudine pavoneggiarsi, gli fece piacere sentirsi apprezzato, anche se nella sua mente non sapeva bene se quella sensazione nascesse da una qualche forma di narcisismo o, più probabilmente, dal rapporto decisamente meno professionale ed apprezzabile che aveva con l'Hokage.
    Quale che fosse la verità, decise comunque di non dare nulla a vedere, mantenendo la maschera di indissolubile professionalità tipica del suo ruolo e delle sue missioni.
    Ascoltò con attenzione quello che i due avevano da dire sul contenuto di quel “fascicolo”, notando che alla fine entrambi condividevano la successiva tappa da raggiungere su quel percorso: Il luogo del misfatto, ovvero: La Scena del Crimine.

    «Concordo con voi, a questo punto è decisamente utile procedere cercando per nostro conto le prove che evidentemente non sono state nemmeno cercate, a giudicare da questa pila di carta igienica...»


    Commentò, con un malcelato senso di disgusto verso la qualità di quel documento.

    «... Tornando alle indagini... Per quanto comprenda il tuo punto di vista come difensore, Shinichi, credo sia palese per entrambi la qualità di queste indagini, quindi non mi stupirei se, una volta scagionata Yushino, se tu non trovassi un colpevole difficilmente chiuderebbero il caso senza un colpevole... Quindi, cerca di rimanere concentrato sull'insieme, se parti da delle ipotesi anziché dai fatti rischi di plasmare i fatti per avvalorare una teoria senza essere certo che sia corretta... Non li hai mai letti i libri di Sherlock Holmes?»


    Si concesse quella breve frecciatina, inarcando leggermente il sopracciglio destro con aria interrogativa mentre muoveva quella domanda. Tutti conoscevano il misterioso investigatore di quei libri, ed in un certo senso c'era dell'ironia in Atasuke nel voler prendere a modello il personaggio di un libro, anche se in effetti si diceva che l'autore avesse collaborato con diversi investigatori per trarre reale ispirazione per il suo personaggio.

    […]


    Giunti sul luogo del crimine, l'ambiente era decisamente degno delle peggiori bettole da film noir. L'unica cosa che sembrava mancare erano le mercenarie della strada, evidentemente a casa a riposare dopo una notte brava di intenso lavoro.
    La via davanti al negozio era in semplice pavè dalla colorazione grigia, che ricordava non lontanamente il colore dei peggiori ratti di fogna. Alcuni tombini erano presenti, circa una decina in tutto il viottolo. Un paio erano dell'ente dell'energia elettrica e portavano all'interno di alcune cabine elettriche, qualcuno era giusto uno spioncino per agganciarsi alle linee dei vari servizi della città, un paio portavano a degli idranti interrati per le squadre antincendio, mentre due, conducevano direttamente alla linea fognaria che passava al di sotto di quella strada.
    Stava al detective ed alla sua “assistente” decidere se cercare degli indizi in uno o più di quei tombini, mentre Atasuke, maggiormente interessato al negozio, puntò direttamente all'ingresso dello stesso.

    «Non ne sono sicuro, tuttavia credo che controllare la strada possa essere utile, potrebbero esserci tracce di colluttazione, i segni di un qualche agguato o magari tracce di una via di fuga utilizzata da un possibile assassino. Io intanto mi occuperò dell'interno»


    Non negò loro la possibilità di sondare l'interno assieme a lui.
    Se loro si fossero diretti all'interno, oltrepassando la bandellatura gialla della polizia, avrebbero visto una palese chiazza di sangue sul pavimento in legno del negozio. Era palese per tutti che in quel punto si trovava il cadavere e che fosse stato lasciato in quel punto per parecchio tempo prima di essere portato via, probabilmente tutta la notte.
    Altro dettaglio che sarebbe balzato agli occhi di tutti, fu il fatto che sul luogo del delitto, nonostante l'enorme dimensione della pozza di sangue, che rendeva impossibile uscire dalla porta senza calpestarla, non vi erano impronte di alcun tipo. Possibile che l'assassino fosse riuscito ad uscire senza toccare la pozza di sangue fresco?
    Ad ogni modo, dopo un primo tocco con la superficie insanguinata con la punta di un'unghia, L'Uchiha fu certo del fatto che quel sangue si era ormai completamente rappreso e che non avrebbe patito in alcun modo il loro passaggio, ne avrebbe lasciato segni o impronte sulle loro calzature.

    «Il sangue è completamente rappreso e si è legato perfettamente con il legno del pavimento. Questo spiega anche il perchè non ci siano tracce nemmeno degli efficentissimi “agenti” che hanno operato in questo luogo per ottenere le prove...»


    Il suo tono era calmo, mentre i suoi occhi scrutavano con attenzione l'intero ambiente.
    Il negozio era particolarmente piccolo, nulla di esageratamente grande. Alla loro sinistra, vi era il bancone, completo di registratore di cassa e di una rastrelliera dietro allo stesso, su cui erano appese le borse di plastica per i clienti, la carta per i pacchetti ed alcune cianfrusaglie di poco conto, evidentemente vendute ai clienti all'ultimo istante.
    Erano poi presenti alcune file di scaffali, tutte riempite con prodotti di vario genere, dagli alimentari più comuni, come riso, salsa di soia, preparati e via discorrendo; arrivando fino ad oggetti di uso comune, come borse degli attrezzi, coltelli (economici) da cucina e giocattoli.
    Era quindi palese che “Il faro dell'Est” non era un negozio specializzato, men che meno una bottega d'alto rango, ma semplicemente un piccolo negozio, non dissimile da un qualsiasi konbini.
    Ad una prima vista, non vi erano tracce di colluttazione, possibile che la vittima fosse stata abbattuta con tanta facilità da una ragazza non addestrata e gentile? Ma soprattutto, poteva la sorella di Nakora essere in grado di colpire ed eliminare un'uomo con un solo colpo senza lasciare tracce?
    Quali che fossero le risposte, una cosa, alla fine del giro di ispezione attitò l'occhio dell'Uchiha, un'oggetto di piccole dimensioni, molto simile ad uno che aveva già visto: Una carta.
    Certo, vedere una carta da gioco in un luogo come quello di certo non era nulla di esagratamente strano, inoltre, un qualsiasi mazzo di carte conteneva di solito una o due carte completamente bianche, quindi nulla poteva far presagire qualcosa di differente da un bambino che aveva deciso di liberarsene subito dopo aver spacchettato il mazzo semplicemente buttandola via.
    Tuttavia, c'era qualcosa di particolare in quella carta, qualcosa di familiare, che spinse l'Uchiha ad indagare oltre.
    Atasuke vi fece incanalare una minima quantità di chakra, come soleva fare con le sue carte e con enorme sorpresa, questa reagì disegnando un simbolo che ben conosceva: Il Joker.
    [Abilità]

    °Di nuovo quel pazzo!? Possibile che sia coinvolto in questa faccenda?°


    Si chiese, mentre i suoi occhi controllavano il resto della carta che a poco a poco appariva, mostrando anche una piccola scritta sul fondo della stessa che recitava: “Corvaccio, ti aspetto alla casa dei giochi, non tardare o qualcuno potrebbe farsi male. HAHAHAHAHAHAHA”
    Un'invito, era evidente, tuttavia, come aveva fatto il joker a prevedere tutto quello? Come poteva aver a che fare con tutta quella situazione? Come aveva fatto a sapere che l'Uchiha sarebbe giunto ad Oto indagando su quell'omicidio? Possibile che fosse tutto un piano di quel folle per trarlo in una trappola?
    Quale che fosse la verità, Atasuke doveva andare, doveva trovare quel pazzo e scoprire che cosa volesse da lui.
    Con un rapido gioco di polso fece svanire la carta nella manica, aggiungendola alle altre del suo mazzo su cui teneva le informazioni utili.
    [Abilità]
    In un certo senso, quella poteva essere una prova utile al caso, tuttavia, ben ricordava le parole del Joker al loro ultimo incontro: Lui non uccideva se non era divertente, quindi difficilmente egli era effettivamente il colpevole di quell'omicidio, alquanto “semplice” e banale nel suo complesso.

    «Shinichi, Nakora. Perdonatemi, ma devo allontanarmi. Voi continuate con le indagini, io devo risolvere una cosa. Sembra che in tutto questo trambusto ci sia qualcosa che mi riguarda direttamente e devo risolvere personalmente, non voglio che per aiutare me Yushino rimanga nei guai.»


    Disse ai due poco prima di andarsene. Atasuke non conosceva Oto, tuttavia si sarebbe fatto bastare le indicazioni della giovane Otese per raggiungere il luogo indicatogli dal Joker.

    «Nakora, non ti preoccupare, sei nelle mani esperte di Shinichi. Sa come cercare indizi e non credo avrà problemi a scagionare tua sorella. Io cercherò di risolvere la questione il più in fretta possibile per cercare di darvi una mano, ma non posso assicurarvi nulla. Per prima cosa però mi serve che tu mi indichi la via. Devo recarmi ad una “casa dei giochi” e non so se si tratta di una casa da gioco, una bisca o una sorta di parco dei divertimenti qui ad Oto, conosci qualche luogo del genere?»


    L'Uchiha non aveva la certezza di quanto stesse cercando, tuttavia, sapeva chi doveva cercare e da una lista di possibili obbiettivi, non avrebbe avuto grossi problemi nell'individuare quello più affine al megalomane con cui doveva incontrarsi.
    Ottenuta una risposta, si sarebbe poi rivolto a Shinichi, dandogli gli ultimi consigli utili al caso.

    «Shinichi, vedi di darti da fare. Non apprezzerei di doverti correre dietro per salvare la ragazza al posto tuo... Scherzi a parte, buona fortuna, il caso non è semplice quanto appare e spero che il mio contrattempo non sia legato a tutto ciò, ma solo una sfortunata coincidenza. So che ti stai chiedendo quale sia il problema, tuttavia, ora, hai un'altra gatta da pelare, quindi non voglio sobbarcarti di altri pensieri. Sappi solo che alla fine di tutto ti dirò quanto sarà necessario sapere»


    Fece un chiaro cenno al Kurogane con il capo, un cenno deciso di saluto e rapido come un'ombra, corse per le vie di Oto, illuminate dalla fioca luce di quella giornata autunnale, oascurata da qualche nuvola che sembrava voler minacciare pioggia o una sorprendente e fastidiosa nebbia. Due condizioni che di certo non avrebbero giovato a nessuno dei due team.

    […]




    Pro Bono, Una Ragazza da Salvare! 三

    ~Playhouse~


    Dopo svariati minuti di ricerca, Atasuke trovò il luogo che sembrava corrispondere al posto d'incontro descritto molto brevemente dal Joker. Il come l'Uchiha capì di trovarsi nel posto giusto, era presto detto: Quale luogo migliore se non un vecchio rudere, ormai palesemente in disuso con le pareti cadenti e dalla vernice vecchia per un'incontro? Se poi si teneva conto del particolare grado di verde evidenziatore usato per tracciare, probabilmente con delle bombolette spray delle risate scritte sulla porta, e delle frecce che puntavano esattamente su di essa e sulla scritta: “entrare”.

    °Dunque è qui che vuole tendermi la trappola°


    Pensò Atasuke, cercando con lo sguardo eventuali altre vie di ingresso, ma senza fortuna. Sembrava infatti che ogni porta, ogni finestra ed ogni possibile altro ingresso oltre a quella porta fossero stati sigillati con delle carte-bomba ben in vista o semplicemente corazzate con ulteriori assi di legno. Nulla che non potesse sfondare, certo, tuttavia non voleva rischiare di attivare qualche ulteriore trappola posta, magari, al di sotto delle assi.
    Con la dovuta cautela iniziò a schiudere la porta, osservando dalla lieve fessura che aveva aperto, prima di azzardarsi ad entrare.

    °Nulla°


    Pensò, notando che effettivamente, fatto salvo per una scarsa illuminazione e delle decorazioni degne del peggiore dei luna-park non vi era nulla. Spalancata la porta, però, davanti a lui esplose letteralmente un'enorme pacco, con tanto di fiocco. Atasuke, con i suoi riflessi non ebbe grossi problemi ad allontanarsi per tempo dalla detonazione, ma si rese conto, successivamente, che quell'esplosione era più una cosa di scena, che una vera bomba. Segno ne fù che la carta del pacco risultava appena annerita e dalla cima dello stesso, un'enorme testa di clown stava penzolando in cima all'enorme molla che doveva essere scattata all'apertura del pacco causata dall'esplosione.

    °Ma che diavolo?°


    Pensò, mentre la risposta giungeva da alcuni televisori mal collegati posti più o meno in tutta la stanza concedevano una tremolante risposta.

    “Uhhh che riflessi! Abbiamo i nervi a fior di pelle vedo! Hohoho Come mai tutto questo nervosismo? Non ti è piaciuto il mio regalo di benvenuto? Hihihi”

    «Tu... Allora avevo capito giusto, quell'omicidio è opera tua»

    “Oh, ma sentitelo! Mai una risata eh!? Ad ogni modo, non c'entro nulla con quella salma al Faro dell'Est... O almeno... Non sono stati io lo scialbo artista che ha compiuto il misfatto... Io mi sono solo assicurato che tu ricevessi il mio invito”

    «Che cosa vuoi, pagliaccio!?»


    Ringhiò Atasuke, ormai conscio del fatto che il Joker potesse vederlo e sentirlo, rpobabilmente tramite un qualche sistema di sorveglianza posto in quell'edificio.

    “Ma come, non hai ancora capito?”


    Rispose egli, fingendo una faccia sconsolata mentre si avvicinava alla telecamera come a fare un primo piano della sua faccia, prima di correre indietro balzando in posa ed allargando le braccia quasi a voler segnare il suo maestoso trionfo.

    “Ho preparato una trappola e tu l'hai fatta scattare MERAVIGLIOSAMENTE!”

    «Bastardo!»


    Ringhiò Atasuke, rendendosi conto che la porta alle sue spalle si era chiusa, autonomamente, mentre le sue orecchie percepirono il ticchettio dei meccanismi che la chiudevano in maniera ermetica, sigillandolo evidentemente all'interno. Era chiaro che ormai doveva sottostare al gioco che il pagliaccio aveva preparato per lui.

    “Uhhhh huhuhuhuhu Quanto vigore! Sarà divertente! Ma non dimenticare, il tempo scorre e... la signorina rischia seriamente di morire dalle risate!”


    Con quelle parole il joker girò la telecamera, mostrando una ragazza, decisamente simile a Nakora, completamente legata ad una tavola di legno, non dissimile da un tavolo per le torture.

    “Allora? La riconosci? Hihihi, ti aspettiamo, fai in fretta altrimenti finirò le battute HAHAHAHAHA”


    Rise, il folle, rientrando nell'inquadratura coprendo per un'istante Yushino prima di levarsi nuovamente dall'inquadratura, mostrando che la ragazza reagiva violentemente con degli spasmi decisamente innaturali. Era chiaro che il pazzo la stava riempiendo di scosse elettriche, oppure le aveva propinato una qualche forma di tossina. Quale che fosse la soluzione, Atasuke non aveva scelta. Per quanto fosse disarmato, era obbligato a trovare il pazzo e la sorella di nakora prima che fosse troppo tardi.
    La comunicazione venne interrotta ed i televisori iniziarono a friggere, mostrando una sorta di nebbiolina grigia sullo schermo. Solo un'altoparlante lasciò intendere all'Uchiha che era ancora seguito.

    “Tick-tock, tick-tock... Il tempo scorre!”


    Disse, la fastidiosa voce del pazzo, anticipata da una fastidiosa musichetta che anticipava l'inizio di una trasmissione sugli altoparlanti.
    Ormai senza scelta, Atasuke proseguì oltre, aprendo l'unica porta presente...



    OT - Ok, da questo post, le due linee si scindono. Puntando subito alla zona del crimine mi avete costretto a fare lo split subito :riot:
    Detto questo, da questo post Shu inizierai a masterare la mia parte. Ti ho dato un'inizio e se vuoi posso darti anche delle battute per il joker se servono, ma tutto quello che seguirà sono prove, trappole, indovinelli, quello-che-ti-pare completamente a tua discrezione. Inventati quello che vuoi per impedire al baldo Atasuke di salvare la ragazza!
    In merito alle vostre indagini invece, descrivete al meglio il come svolgete l'indagine, cosa cercate e come lo cercate. In base a questo, nel prossimo post vi dirò se e cosa trovate e magari vi darò nuovamente delle opzioni da scegliere per proseguire, buon divertimento! :ghu:
    Ah, e non dimenticate: Salvo Nakora, siam tutti e due disarmati ad eccezione delle Protezioni indossate :zxc:
    Buon game!
    - /OT
     
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    Il lungo corridoio

    Post Quinto



    Aperta la porta Atasuke avrebbe visto davanti a se un lunghissimo corridoio, sembrava infinito ma probabilmente era solo un qualche gioco di specchi. Era molto poco illuminato e pieno di zone d'ombra. Poté notare facilmente svariate telecamere che osservavano ogni suo movimento. Nonostante la follia il pagliaccio non lasciava nulla al caso. O quasi.

    Nonostante la poca luce avrebbe potuto notare abbastanza facilmente, ma solo grazie alle sue migliorate percezioni un filo di acciaio che attraversava il corridoio. [Richiede percezione intermedia o occhio di falco]

    Era sicuramente una trappola.



    La scena del crimine

    Post Sesto



    «... Tornando alle indagini... Per quanto comprenda il tuo punto di vista come difensore, Shinichi, credo sia palese per entrambi la qualità di queste indagini, quindi non mi stupirei se, una volta scagionata Yushino, se tu non trovassi un colpevole difficilmente chiuderebbero il caso senza un colpevole... Quindi, cerca di rimanere concentrato sull'insieme, se parti da delle ipotesi anziché dai fatti rischi di plasmare i fatti per avvalorare una teoria senza essere certo che sia corretta... Non li hai mai letti i libri di Sherlock Holmes?»


    Certo che li ho letti. Ho la collezione completa da qualche parte, in ufficio. Ormai dovresti conoscere la mia professionalità Atasuke. Nonostante la mia preoccupazione per la mia amica Nakora e sua sorella gemella so essere professionale. E' tipo la prima cosa che ti insegnano in accademia, a distanziarsi dalle proprie emozioni in missione.


    [...]


    «Non ne sono sicuro, tuttavia credo che controllare la strada possa essere utile, potrebbero esserci tracce di colluttazione, i segni di un qualche agguato o magari tracce di una via di fuga utilizzata da un possibile assassino. Io intanto mi occuperò dell'interno»

    Concordo. E' un peccato che abbiano requisito il mio visore all'entrata di oto. Mi sarebbe stato molto utile. Oh beh, pazienza.

    Sfruttando le mie non comuni capacità di percezione avrei analizzato i vari tombini, alla ricerca di segni di uso recente, tracce di sangue, impronte (anche se sarebbe stato abbastanza inutile, visto il viavai di gente) danneggiamenti particolari del manto stradale, oggetti abbandonati e quant'altro. Avrei anche cercato di percepire odori particolari, diversi dal piscio e dal tanfo di fogna. [Occhio di Falco. Segugio. Se vuoi considerare l'ultima versione della scheda anche percezione intermedia.]

    Mi sarei preso il mio tempo ad analizzare la parte esteriore del negozio, immagazzinando nella mente tutte le informazioni utili.

    Avrei visto ad un certo punto uscire Atasuke, sembrava agitato. Qualcosa non andava, il suo corpo lo urlava. E mi riferisco all'utilissima scienza dell'analisi del linguaggio del corpo, sporcaccioni.

    «Shinichi, Nakora. Perdonatemi, ma devo allontanarmi. Voi continuate con le indagini, io devo risolvere una cosa. Sembra che in tutto questo trambusto ci sia qualcosa che mi riguarda direttamente e devo risolvere personalmente, non voglio che per aiutare me Yushino rimanga nei guai.»

    Una faccenda personale con qualcuno qui ad Oto, eh? Vai pure. Se ti servirà una mano ne potremmo riparlare dopo.

    Sapevo che stava accadendo qualcosa di grave, per preoccupare in quel modo quel pezzo di legno dell'Uchiha.

    «Nakora, non ti preoccupare, sei nelle mani esperte di Shinichi. Sa come cercare indizi e non credo avrà problemi a scagionare tua sorella. Io cercherò di risolvere la questione il più in fretta possibile per cercare di darvi una mano, ma non posso assicurarvi nulla. Per prima cosa però mi serve che tu mi indichi la via. Devo recarmi ad una “casa dei giochi” e non so se si tratta di una casa da gioco, una bisca o una sorta di parco dei divertimenti qui ad Oto, conosci qualche luogo del genere?»

    Sicuro che l'espressione sia proprio "casa dei giochi"? In quel caso potrebbe essere anche una fabbrica. Magari abbandonata. Non so chi tu stia cercando ma se è una faccenda personale io preferirei risolverla in un luogo isolato e non dove potrebbero esserci delle persone che potrebbero interferire. Avrei sollevato le spalle Non che possa esserne sicuro al 100% eh... è solo un'idea.

    «Shinichi, vedi di darti da fare. Non apprezzerei di doverti correre dietro per salvare la ragazza al posto tuo... Scherzi a parte, buona fortuna, il caso non è semplice quanto appare e spero che il mio contrattempo non sia legato a tutto ciò, ma solo una sfortunata coincidenza. So che ti stai chiedendo quale sia il problema, tuttavia, ora, hai un'altra gatta da pelare, quindi non voglio sobbarcarti di altri pensieri. Sappi solo che alla fine di tutto ti dirò quanto sarà necessario sapere»

    Non sia mai, Atasuke. Sai benissimo che non lascerei mai una signorina in pericolo. Sono un gentiluomo, io. Un gentiluomo con gravi problemi a controllare la sua metà inferiore, ma gentiluomo lo stesso.

    Lasciatici soli avrei terminato l'analisi dell'esterno ed avrei chiesto a Nakora di fare altrettanto, eventualmente annotandosi delle osservazioni, delle idee, delle ipotesi o delle domande da fare. Lo facevo più per tenerla impegnata per altro, anche se confrontarmi con qualcuno mi era sempre stato utile nelle indagini. Avevo un grosso difetto, ovvero pensavo sempre a soluzioni troppo complesse e campate per aria. Ogni tanto avevo bisogno di qualcuno che mi riportasse coi piedi per terra. E Nakora mi sembrava sufficientemente pragmatica da farlo.

    Mi sarei quindi diretto verso l'interno del negozio, venendo accolto da quella gigantesca macchia di sangue. Verificai subito che fosse rappreso.

    Uhm... sangue rappreso, ma non ci sono impronte che escono dal negozio. Una cosa che fa pensare. Sarebbe curioso accertarsi se si tratti tutto di sangue della vittima, anche se mi sembra ovvio. Ci possono essere numerose possibilità per cui non vi siano le impronte, da una successiva pulita alla posizione dell'assassino, ai colpi inferti alla vittima. Nel rapporto non c'era neppure un'autopsia. Dobbiamo vedere il cadavere, il metodo con cui l'assassino ha ucciso Nobunaga Date può essere fondamentale.

    Mi diressi subito verso il registratore di cassa, cercando immediatamente segni di possibile effrazione. Il denaro è un'ottimo motivo per uccidere. Se il registratore di cassa fosse stato privo di segni di effrazione avrei provato ad aprirlo per vedere se era stato chiuso oppure no ed eventualmente il contenuto. [vedi abilità sopra]

    Devo parlare con il titolare, e scoprire come gestiva gli incassi della giornata. Se li affidava a qualcuno può essere un buon movente. Potrebbe persino "rovesciare" l'intero caso. Ma meglio non essere affrettato.

    Osservando infatti il resto del negozio sarebbe stato evidente come non ci fossero segni di collutazione.

    Oppure... potrebbero anche essere stati "cancellati". Meglio indagare più a fondo.

    Avrei cercato quindi possibili danni alle strutture del negozio, scheggiature, colpi o quant'altro. Materiali od oggetti mancanti dagli scaffali. Avrei inoltre cercato di percepire odori di detersivo e sangue. Era un ipotesi azzardata, ma era possibile che qualcuno avesse cercato di coprire l'omicidio in qualche modo. Se il corpo avesse presentato chiari segni di lotta, questo avrebbe creato un'importante contraddizione con la scena del crimine.

    Avrei continuato a cercare, centimetro per centimetro alla ricerca di qualunque informazione utile. Una volta terminata quell'analisi minuziosa sarei tornato all'entrata, rianalizzando con un colpo d'occhio il negozio nella sua interezza. Avrei quindi chiesto a Nakora se c'era qualcosa che non andava, di diverso rispetto al solito (a parte la macchia di sangue, ovviamente). Anche una piccola sensazione sarebbe stata utile. Terminata l'analisi di quell'ambiente mi sarei diretto nel retrobottega...



    CITAZIONE
    OT


    Iniziamo la parte divisa :zxc:

    Finalmente ressiamo questa role! :riot:
     
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  14. Nevi
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    HrEKxIv
    Più il tempo passava e le cose andavano avanti, più la questione pareva complicarsi.
    Certo non si aspettava di risolvere subito il problema, però come dire... Un po' ci sperava in cuor suo. Dopotutto più tempo passava più Yushino soffriva, lo poteva sentire chiaramente.
    Le era impossibile che genere di dolore fosse, se fisico, emotivo e via discorrendo però sapeva che non stava bene. D'altra parte come ben si sa, i gemelli sono legati molto di più rispetto a due normali fratelli o sorelle, c'è un qualcosa in loro che riesce sempre a farli sentire come un qualcosa di più sull'altro, peccato però che il tutto si limitasse a quello.
    Inoltre era anche vero che in quel momento, probabilmente, si trovava nelle prigioni di Oto.
    Quest'ultime non erano note di certo per il comfort o stronzate del genere, se le persone cercavano con tutto loro stesse di evitare di finirci dentro un motivo c'era.
    In silenzio avanzò assieme agli altri ripercorrendo a ritroso la strada praticata dalla sorella, gli occhi attenti che saettavano da una parte all'altra.
    L'angoscia era come un macigno sulla propria schiena, tuttavia era conscia che non poteva lasciarsi distrarre da certi pensieri, altrimenti non avrebbe avuto modo di concentrarsi veramente, e chissà forse avrebbe finito anche per perdersi qualche dettaglio.
    Inoltre quando il Guardiano di Konoha disse che si sarebbe dovuto allontanare, non parve particolarmente scossa dalla cosa. Certo era confusa e aveva qualche dubbio, difatti inarcò leggermente un sopracciglio tuttavia non disse niente, limitandosi ad annuire e salutandolo con un gesto della mano, preferendo rimanere chiusa in sè stessa.
    In tutto quello poteva sentire chiaramente il Nibi sghignazzare, mentre banchettava e si nutriva coi suoi pensieri negativi e le sue emozioni. Sapeva che non doveva lasciarglielo fare, limitarlo, tuttavia... Al momento non ci riusciva, aveva altre priorità.
    Comunque sia continuo a guardarsi attorno lungo il tragitto, conoscendo i modi di fare e le abitudini della gemella le era molto più semplice immaginare quali oggetti o simili poteva perdersi.[Percezione 9][Investigatore]Investigatore [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro il movimento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al suo calore.


    Una volta giunti al negozio avrebbe continuato la sua ricerca nello stesso modo, guardando soprattutto nei punti dove di solito sapeva che bazzicava essendo le sue aree di competenza.
    Cercò di non dare nulla per scontato, dopotutto tra loro due Yushino era sempre stata quella più calma e riflessiva, di conseguenza non si sarebbe stupita se le avesse lasciato dietro qualcosa che l'avrebbe aiutata a capire.
    Non disturbò Shinichi così che anche lei potesse fare il suo senza perdere l'attenzione, tuttavai quella macchia di sangue la impensieriva... Sua sorella non era addestrata, non sapeva assolutamente combattere benchè sapesse praticare l'arte medica.
    Ci pensò un po' prima di rivolgersi all'altro mentre faceva per andare con lui nel magazzino dopo aver finito di controllare il davanti del negozio, inclusi oggetti e\o simili su cui magari potevano essere rimaste delle tracce o residui.

    Tutto questo non mi torna, Yushino non è in grado di combattere. L'unica sua area di competenza è l'arte medica che ha imparato col tempo, vista la sua attività all'ospedale... Spero ci sia altro.

    Affermò sospirando in particolare sull'ultima frase.
    Era visibilmente tesa, tuttavia si capiva che si stava sforzando per mantenere il controllo e rimanere lucida.
    Non osava immaginare uno scenario senza la sua gemella, non poteva, non doveva esistere e per nulla al mondo l'avrebbe permesso. Se necessario, non avrebbe esitato a lasciar al Demone via libera.
     
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  15. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    Pro Bono, Un'omicidio ad Oto 四

    ~Indizi~


    I due non fecero alcuna opposizione alle richieste dell’Uchiha e lo lasciarono tranquillamente andare per la sua strada. Nel complesso in effetti non avevano di certo tempo da perdere, vista la condizione di Yushino decisamente a rischio, ma soprattutto non ne avevano motivo alcuno.
    Nelle indagini condotte dalla ragazza, non venne fuori nulla di utile. In effetti, alla fine dei conti la sorella non aveva lasciato nulla dietro di se, o almeno, nulla che effettivamente si trovasse ancora in quel luogo. Nessun indizio, nessuna guida. Segno forse che per la ragazza quella non era stata altro che una normalissima serata dopo una normalissima giornata di lavoro. Possibile che ella in effetti non sapesse in effetti nulla di quanto era accaduto?
    Le indagini dell’investigatore, invece, tirarono a galla alcuni semplicissimi dettagli, forse insignificanti o legati a chissà quale altro mistero, ma in fondo, in quella situazione tanto contorta, ogni dettaglio poteva tornare utile, anche se certamente molti erano forse legati ad alcuni dei mille altri reati che si svolgevano nelle strade malavitose di quei quartieri di Oto.
    Osservando con attenzione, infatti, la strada portava migliaia di segni legati all’usura dovuti al continuo viavai. Qua e là qualche pietra risultava spezzata e con segni vari dovuti ad impatti non indifferenti, anche se nessuna di queste sembrava mostrare un danneggiamento sufficientemente recente da poter essere legato a quello specifico caso.
    Proseguendo, si poteva notare che due tombini, collegati alla rete fognaria risultavano smossi dalla loro posizione dato che dopo l’ultimo utilizzo, segno che in effetti probabilmente sono stati mossi negli ultimi periodi e forse potevano essere stati usati come via di arrivo o di fuga da qualcuno.
    Se i due avessero deciso di indagarvi all’interno, avrebbe notato che portavano a due condutture principali che si muovevano parallele in quel primo tratto ed in entrambe passava un ampio fiume di liquami in un tunnel abbastanza grande da permettere il passaggio delle persone.
    Per quanto riguardava invece l’interno del locale, nessun oggetto sembrava smosso o quantomeno non vi era nulla di palesemente fuori posto.
    Per quanto riguardava il registratore di cassa, non vi erano segni palesi di scasso, segno forse che chi vi aveva operato sapeva come aprirlo senza lasciare tracce, oppure che questo era stato chiuso solo in un successivo momento. Ad ogni modo, per il prode detective non vi era modo di verificarne il contenuto, se non forzando a sua volta il meccanismo di chiusura di sicurezza, scassinando, di fatto, il registratore ed inquinando in effetti il luogo delle indagini, il tutto per scoprire, a malincuore, che dentro al registratore, inchiodato al tavolo, non vi era nulla, nessuna traccia dell’incasso, segno forse che era stato svuotato da un presunto ladro, oppure dal proprietario del negozio, dato che la ragazza era stata intercettata prima di poter arrivare a casa e con se aveva pochi soldi, giusto il minimo indispensabile che si portava appresso per eventuali spese impreviste.
    Analizzando però la porta del locale, o per meglio dire, i vetri dello stesso, un'occhio decisamente attento si sarebbe reso conto di un piccolo foro su di esso, attorno al quale una finissima spaccatura indicava che era stato perforato da qualcosa. Un colpo preciso di certo, portato con un'arma decisamente piccola o comunque con un oggetto appuntito dalle dimensioni estremamente ridotte.
    Stava ora a loro decidere come proseguire sulla base delle poche informazioni raccolte...



    Pro Bono, Una Ragazza da Salvare! 四

    ~Il Tunnel~


    Atasuke entrò guardingo in quello che sembrava essere un lungo tunnel, decisamente non dissimile dai lunghi tunnel ricchi di specchi nelle case dell'orrore presenti anche nelle peggiori fiere. Conoscendo però il suo avversario, di certo non si aspettava che quello fosse in effetti un semplice tunnel di specchi, quindi, oltre alle telecamere doveva certamente esserci qualche trabocchetto aggiuntivo. Fece appena alcuni passi, prima che la sua attenzione venisse attirata da un cavo d'acciaio, teso proprio lungo il corridoio come a sbarrargli il passaggio. Certo, non era un'ostacolo insormontabile, tuttavia, Atasuke ne aveva visti di cavi simili ed una sola parola rimbombò nella mente dell'Uchiha: Trappola. [Abilità]
    Era infatti estremamente palese che quel cavo teso nascondesse una sorta di trappola, molto probabilmente attivata da ogni eventuale interazione con quel cavo, tuttavia, Atasuke ave aun sentore, come se in quella storia qualcosa non gli tornasse. Certo, il cavo era discretamente celato grazie all'oscurità di quel corridoio, tuttavia, una sorta di diffidenza lo spingeva a credere che quella, oltre ad essere una trappola, probabilmente era anche una forma di distrazione.
    Atasuke, tastò quindi le pareti laterali per verificare che non vi fossero altri scherzi o tracce di eventuali meccanismi automatici che potessero attivarsi al suo passaggio, poi, con altrettanta perizia tastò il pavimento nell'area oltre al cavo, poggiandovi il piede sinistro con attenzione, mentre il destro restava ancorato saldamente al terreno, anche grazie ad una minima quantità di chakra che fluiva nello stesso.
    [Abilità]

    Se alla fine delle sue analisi Atasuke non avesse trovato nulla, con la stessa cautela avrebbe quindi continuato ad avanzare, scavalcando il cavo teso e procedendo con cautela lungo il corridoio, mantenendosi sempre pronto a balzare all'eventuale attivazione di qualche trappola.

    Se invece avesse individuato altre trappole, “nascoste” dalla prima, avrebbe valutato se proseguire lungo il pavimento o direttamente lungo una delle due pareti del corridoio, sfruttando il chakra adesivo che continuava a scorrere nei suoi piedi, assicurandosi di evitare ogniuno dei trabocchetti che quel folle aveva piazzato lungo la sua via.

    OT- Scusate il post decisamente scarno, dal prossimo giro spero di potervi dare più materiale su cui lavorare. Decidete su come volete procedere con le indagini e quant'altro e sulla base di ciò vedò di darvi altri esaltanti indizi :zxc: -/OT
     
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14 replies since 30/9/2015, 21:38   177 views
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