Rapporti di Sangue

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Capitolo Secondo
    Sulla scia di sangue




    Atto II
    La Rosa d'Acciaio

    Quel che vidi per tutta la notte fu l'agghiacciante volto di una ragazza, completamente scorticato, grondante sangue, che bisbigliava parole con un tono lugubre, profondo, quasi cavernoso della voce. Le sue ferite, i suoi occhi, il suo inquietante sorriso mi ricordavano la descrizione che Saruhyondo fece del sottoscritto quando per la prima volta fui colto dalla mia sete. Quando mi svegliai poche ore dopo, l'unica cosa che mi premeva era andare a ricontrollare quella biblioteca che avevo scoperto qualche ora prima, seppur il sogno che avevo fatto mi aveva lasciato una strana sensazione addosso simile a quella che si prova quando si vuole fare qualcosa ma si sa di non poterla fare per delle impedenze. Scesi al piano inferiore e andai verso quel nuovo luogo di sapere che stavo agognando con tutto me stesso: salii le scale, entrai nella stanza e l'unica cosa che trovai fu una pergamena poggiata a terra in una stanza completamente vuota. Tutto quello che avevo visto la notte precedente era scomparso. La scrivania, la libreria, il sapere. Tutto vuoto. Non appena presi quella mappa, però, il magone angosciante che avevo sullo stomaco, la sensazione di cui vi ho parlato poco fa, sparì: tra le mani avevo parte della conoscenza che cercavo; forse non l'atavica storia del Clan ma comunque un punto di partenza, una sua stilla, se così si può dire. Aperta la pergamena, ne scoprii la su natura: era la mappa di Kotetsu Bara. In alto a destra, scritto con un rosse cremisi sul giallo vetusto del foglio, si poteva leggere Ketsueki no kemono, seguito da un grande punto interrogativo. Come quel pezzo di carta fosse riuscito a giungere nella mia casa, come quella libreria avesse fatto a rimanere nascosta così a lungo e, parimenti, a sparire nel giro di qualche ora, sembravano problemi non esistenti, in quel momento. Non sapevo da che punto incominciare ad interrogarmi. Non avevo idea di cosa o chi fosse Ketsueki no kemono, ma poco importava: il mio corpo era interamente proteso verso la Rosa d'Acciaio. "Le Radici profondo del sangue non gelano" mi aveva detto Saruhyondo, alla Costiera. In quel momento capii cosa intendesse. Non persi un istante, mi rivestii delle mie bende e dei miei abiti, misi il cappotto cerimoniale e, osservando l'orizzonte che iniziava a tingersi di rosso, mi incamminai verso ciò che stava sussurrando al mio cuore di pompare più forte il sangue nelle vene.

    [...]

    Sembrava di essere sotto una qualche sorta di genjutsu; l'atmosfera era quasi sognante, ogni essere vivente o meno pareva essere attraversato da una luce cristallina e di riflettere tutto lo spettro cromatico, non un solo colore. Mi sembrava quasi di essere nel bel mezzo di una cristalleria in un giorno di sole intenso. Gli alberi sembravano, con le loro foglie, enormi flussi di chakra che uscivano dalla terra ed ogni tanto, tra l'uno e l'altro, riuscii perfino ad intravedere qualche Kappa. « E quindi questa è Kotetsu bara ed il bosco in cui mi trovo dovrebbe essere il bosco dell'Upupa, secondo questa pergamena. E' un luogo magnifico », pensai tra me e me, mentre fugacemente e molto di rado, alzavo gli occhi dalla mappa per controllare che stessi percorrendo il giusto sentiero. Piano piano gli idilliaci alberi che mi avevano accompagnato fino a quel momento, l'erbetta esile che mi lambiva i pantaloni e i piccoli ristagni piovani che si alternavano lungo la via, iniziarono a farsi più radi, fino a quasi scomparire. La mappa mi diceva che se avessi continuato in quella direzione avrei trovato il deserto della Rosa, l'Ibara no Sabaku, ma fu altro a cogliere la mia attenzione. Avevo addosso la stessa sensazione che si ha quando senti un rumore nella notte vicino a te ma non sai cosa l'ha causato: percepivo qualcosa ma non riuscivo a capacitarmi di cosa fosse, un uomo, suggerivano i miei sensi, ma da quando in qua ero in grado di percepire il chakra e le altre persone?

    Non è Chakra, Keiji.
    E' molto più saporito e ti è molto più affine.
    E' Sangue.

    Stavo dunque percependo del sangue, era mai possibile? Saruhyondo non mi aveva mai mentito, seppure ancora non avesse espresso nessun parere sulle mie azioni né su ciò che era accaduto, e questo era molto strano.
    Quando riabbassai gli occhi sulla mappa, vidi che era comparsa una goccia di sangue poco più giù rispetto a dove mi trovassi. La situazione generale era alquanto bizzarra. Cercai di allontanare dalla mia testa quella percezione, quell'essenza, mentre mi dirigevo verso quel che avrebbe indicato la macchia di sangue sulla pergamena. Quando arrivai nel luogo denotato dalla mappa, prima ancora di preoccuparmi di cosa stesse indicando, notai immediatamente in lontananza, tra il fogliamo, un gigantesco essere portare in spalla qualcosa di altrettanto enorme, forse il corpo di una persona ferita, vista la scia di sangue che partiva qualche metro davanti ai miei piedi e che andava in quella direzione. Pensai subito di seguirlo, interpretando erroneamente il segno sulla mappa come quella persona, ma era troppo veloce, non sarei mai riuscito a stare al suo passo. « Potrai pure correre più velocemente di me, ma non stai affatto nascondendo le tue intenzioni, se non ti preoccupi della scia di sangue che ti stai lasciando appresso. »Appena notai questa linea rossa che ci collegava, però, qualche metro più in là notai anche ed inevitabilmente un cadavere barbaramente decapitato, immerso in una pozza di sangue, con gli occhi ancora sbarrati. Tutto quel liquido cremisi mi diede un po' fastidio ai denti, me li fece prudere ma riuscii a concentrarmi sullo scopo per il quale mi trovavo in quel posto e a trattenermi. La luce che da poco era sorta, poi, mi garantiva almeno un'altra mezza giornata di controllo totale. Ricontrollai la mappa: mi trovavo esattamente nel punto indicato. La macchia rossa contrassegnava questa carcassa. Mi soffermai un attimo ad osservarla e notai subito il colore acceso del sangue, segno che non fosse molto tempo che quell'uomo si era allotanato dalla vita. A prima vista si poteva quasi subito escludere che fosse un ninja ma preferii cercare altri indizi nel suo corpo che potessero confutare o meno questa idea. Trovai subito delle provette, dei filatteri per il sangue e svariati utensili medici. Contemporaneamente però, trovai anche quattro kunai, degli esplosivi e provviste. « Difesa minima e necessaria. Si aspettava che qualcuno lo attaccasse oppure sapeva che ciò che stava facendo era molto rischioso e lungo, vista la quantità di provviste che si è portato dietro. » Potei dunque escludere definitivamente che fosse un ninja. Decisi di controllare nuovamente gli abiti, magari potevo non aver visto una tasca interna; infatti, in prima analisi, non mi ero accorto della lettera all'interno della sua giacca.


    " La sua spedizione alla ricerca della tribu Ketsueki no kemono è stata bocciata. Per tanto non le sarà fornito nessun supporto militare nè tantomento fondi per perpretare nelle sue teorie e congetture ad oggi infondate. Non esiste nulla del genere, se ne faccia una ragione. "

    Subito notai il riferimento a Ketsueki no kemono e potei apprendere che fosse una tribù, quindi un gruppo di persone. Chissà quale fosse il collegamento con me e con i Kenkichi. Ad avvalorare la tesi della lunghezza della missione che il povero malcapitato si era auto-imposto trovai anche la data della suddetta lettera: quattro giorni prima rispetto alla sua morte, cioè il giorno corrente. La questione pareva farsi sempre più intricata.
    Mentre pensavo a come sciogliere la matassa che si era venuta a creare, quella strana sensazione, quel captare qualcosa a me estraneo eppure così vicino si faceva sempre più forte, fino al punto che non potei più ignorarlo. Sembrava indicarmi la scia di sangue vicino al cadavere: dopotutto era l'unica pista - in tutti i sensi - che avevo, non potevo esimermi dal seguirla.






    Narrato.
    « Parlato. »
    « Pensato. »
    Anima di Saruhyondo.
    [font=Felix Titling] Anima di Keiji.


     
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32 replies since 1/10/2015, 16:28   833 views
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